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Rend. Fis. Acc. L<strong>in</strong>cei<br />

s. 9, v. 16:19-73 2005)<br />

«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL<br />

VIVERE HUMANO» DI SCIPIONE VASOLO:<br />

UN TRATTATELLO RINASCIMENTALE SULLE GEMME COME MEZZI PER<br />

MANTENERSI IN SALUTE SENZA RICORRERE A MEDICINE<br />

Memoria *) di ANNIBALE MOTTANA<br />

ABSTRACT. ЫLe Miracolose VirtuÁ Delle Pietre Pretiose Per salute Del Vivere Humano» by Scipione Vasolo: a<br />

Renaissance treatise on gems as means to be <strong>in</strong> good health without medical <strong>in</strong>tervention. An unpublished<br />

miscellaneous manuscript <strong>in</strong> the Cors<strong>in</strong>ian Library Cors<strong>in</strong>ianus 901)conta<strong>in</strong>s 14 leaves written by a late 16th<br />

century cursive hand of a treaty on precious stones «gems»)referred to the authorship of Scipione Vasolo, a poorlyknown<br />

late Renaissance writer. This section of the handwritten codex is here edited for the first time, whilst the<br />

follow<strong>in</strong>g section, deal<strong>in</strong>g with 69 decorative stones «marbles»)and illustrated with 58 watercolours, is omitted,<br />

because it is only an abridged copy of Agost<strong>in</strong>o del Riccio's Istoria delle pietre 1597)probably compiled dur<strong>in</strong>g the<br />

17-18th century. The treaty by Vasolo dated March 20, 1577)describes the properties attributed to 28 gems to keep<br />

men <strong>in</strong> good health and merry, and claims their use as be<strong>in</strong>g much more effective than medical treatments, as these<br />

lead men to the verge of death. This short text heavily depends upon a series of mediaeval traditions assembled by<br />

Albert the Great that mix the graeco-roman <strong>in</strong>formation on stones present <strong>in</strong> Pl<strong>in</strong>y the Elder, as summarized by<br />

Sol<strong>in</strong>us and Isidore, with prejudices on their medical and magical effects. These can be traced back to alexandr<strong>in</strong>e<br />

Greek tradition Evax), as made available to lat<strong>in</strong>-speak<strong>in</strong>g medieval Europe by Marbode's poem on stones, and<br />

after some contam<strong>in</strong>ation with Arab traditions e.g., Avicenna). Little orig<strong>in</strong>al matter can be credited to Vasolo, but<br />

his strong feel<strong>in</strong>gs aga<strong>in</strong>st medic<strong>in</strong>es prepared by physicians and full belief on the medical properties of stone. Thus,<br />

his short treaty is more a literary piece of work than a scientific one. As such, it should be considered to belong to the<br />

tradition of Lithotherapy viz. Crystallotherapy, a pseudo-scientific subject, rather than contribut<strong>in</strong>g to Gemmology<br />

i.e., enter<strong>in</strong>g the ma<strong>in</strong> scientific stream of research activity that ultimately led to modern M<strong>in</strong>eralogy.<br />

KEY WORDS: Crystallotherapy; Gems; Gemmology; Lithotherapy; Medic<strong>in</strong>e; Precious Stones.<br />

RIASSUNTO. Ð Un manoscritto miscellaneo conservato nella biblioteca cors<strong>in</strong>iana Cors<strong>in</strong>iano 901)contiene una<br />

prima sezione di 14 carte, scritte <strong>in</strong> un corsivo riferibile alla f<strong>in</strong>e del C<strong>in</strong>quecento e datata 20 marzo 1577, che eÁ un<br />

breve trattato sulle pietre preziose «gioie»)attribuito a Scipione Vasolo, un letterato poco noto del tardo<br />

R<strong>in</strong>ascimento. Il testo eÁ qui edito per la prima volta. Il trattatello descrive 28 gemme utili a mantenersi <strong>in</strong> buona<br />

salute fisica e mentale, ed eÁ <strong>in</strong> dichiarata polemica con i medici e con i loro trattamenti farmacologici basati sulle erbe.<br />

Le descrizioni delle gemme riguardano ben poco le loro caratteristiche fisiche, quanto piuttosto e quasi esclusivamente<br />

le loro facoltaÁ terapeutiche e magiche, secondo una tradizione che risale, tramite Alberto Magno e, prima di lui, alla<br />

traduzione <strong>in</strong> versi del lapidario di Evace effettuata da Marbodo, alla dottr<strong>in</strong>a greco-alessandr<strong>in</strong>a. Non mancano<br />

accenni ad Avicenna e qu<strong>in</strong>di alla dottr<strong>in</strong>a greco-ellenistica re<strong>in</strong>terpretata dagli Arabi e da questi trasmessa all'Europa<br />

lat<strong>in</strong>a del tardo Medio Evo. La derivazione dalla scienza greco-romana di Pl<strong>in</strong>io, compendiata da Sol<strong>in</strong>o ed Isidoro, eÁ<br />

subord<strong>in</strong>ata e di seconda mano. Parecchie delle gemme descritte 7 su 28)sono favolose, percioÁ il trattatello mal<br />

s'<strong>in</strong>serisce nella contemporanea ricerca sulle pietre preziose da cui trarraÁ orig<strong>in</strong>e la moderna Gemmologia scientifica e<br />

rappresenta piuttosto un momento <strong>in</strong>termedio nella tradizione che porta alla moderna, pseudoscientifica Litoterapia<br />

o Cristalloterapia. La seconda parte del manoscritto miscellaneo, <strong>in</strong>edita, eÁ un'epitomedellaIstoria delle pietre di<br />

Agost<strong>in</strong>o del Riccio 1597)compilata probabilmente nel Seicento. Essa contiene le descrizioni di 69 pietre<br />

ornamentali «marmi»); 58 di esse sono anche raffigurate a colori <strong>in</strong> tavole acquerellate a piena pag<strong>in</strong>a.<br />

*)Presentata nella seduta del 10 dicembre 2004.


20 A. MOTTANA<br />

INTRODUZIONE<br />

La biblioteca dell'<strong>Accademia</strong> <strong>Nazionale</strong> dei L<strong>in</strong>cei e Cors<strong>in</strong>iana custodisce, con<br />

segnatura 45.C.27 Cors. 901), un manoscritto <strong>in</strong>titolato Gioie e pietre, la cui esistenza<br />

eÁ venuta alla luce 1 )<strong>in</strong> occasione della mostra Il trionfo sul tempo. Manoscritti illustrati<br />

dell'<strong>Accademia</strong> <strong>Nazionale</strong> dei L<strong>in</strong>cei Roma, Palazzo Fontana di Trevi, 27 novembre 2002<br />

- 26 gennaio 2003)curata da A. Cadei 2002). La prima descrizione del codice si deve a<br />

L.L. Lorenzo Lazzar<strong>in</strong>i), al quale va anche il merito di aver riconosciuto che il<br />

manoscritto attuale eÁ miscellaneo e consiste di due parti dist<strong>in</strong>te: una prima sulle pietre<br />

preziose le «gioie»), che eÁ datata 20 marzo 1577 ed eÁ priva di illustrazioni, ed una<br />

seconda, che descrive numerose rocce ornamentali le «pietre»)ed eÁ fitta di illustrazioni a<br />

colori e che fu aggiunta <strong>in</strong> seguito, a suo parere nell'Ottocento p. 272). Il Lazzar<strong>in</strong>i ritiene<br />

questa seconda sezione la parte piuÁ <strong>in</strong>teressante del manoscritto per la presenza delle<br />

tavole acquerellate, anche se talora esse sono prive di verosimiglianza o mal riuscite. Egli<br />

ne pubblica due esempi «Africano», p. 271 e «Verde antico», p. 272), ma non<br />

approfondisce l'analisi del testo al di laÁ da una pag<strong>in</strong>a di sommario commento.<br />

Analogamente, egli non va oltre ad una pag<strong>in</strong>a nel descrivere la prima sezione: riporta<br />

solamente i nomi delle ventotto pietre preziose che vi sono descritte e alcuni brevi esempi<br />

del contenuto. Inf<strong>in</strong>e, non entra <strong>in</strong> nessun dettaglio ne sull'autore o sugli autori), ne sulle<br />

f<strong>in</strong>alitaÁ che egli essi)si prefisse prefissero)nell'opera, ne <strong>in</strong>quadra il volumetto nella<br />

storia della Scienza facendo riferimenti alle conoscenze litologiche e m<strong>in</strong>eralogiche<br />

dell'autore o degli autori)rispetto a quelle del tempo.<br />

Il mio lavoro ha per scopo non solo la pubblicazione <strong>in</strong>tegrale di un testo rimasto<br />

sepolto per secoli tra i fondi di un'antica, importante biblioteca, e cosõÁ f<strong>in</strong>ora del tutto<br />

ignoto alla Scienza, ma anche di eseguirne la valutazione ed eventuale valorizzazione<br />

critiche della descrizione delle pietre preziose, con riferimento a quella fase pre-scientifica<br />

di sviluppo della conoscenza dei m<strong>in</strong>erali che porteraÁ, circa tre secoli dopo,<br />

all'<strong>in</strong>dividuazione della Gemmologia come discipl<strong>in</strong>a scientifica moderna di tutto<br />

rispetto, ancorche piuttosto anomala e sicuramente marg<strong>in</strong>ale rispetto alle Scienze<br />

maggiori Mottana, 2004). Per questo motivo ± ed anche per una preferenza culturale<br />

mia propria ± mi limiteroÁ a prendere <strong>in</strong> considerazione, qui, solo la prima sezione del<br />

manoscritto cors<strong>in</strong>iano, che eÁ sicuramente c<strong>in</strong>quecentesca e riferibile a chi se ne proclama<br />

autore: il capitano Scipione Vasolo di Pavia 2 ).<br />

1 )Il volume non era del tutto sprofondato nell'oblio e nella polvere, poiche eÁ citato da Raniero Gnoli,<br />

anche se solo marg<strong>in</strong>almente, nella bibliografia del suo fondamentale trattato sui «marmora romana» 1988 2 :p.<br />

272), cosõÁ: ``Riccio, A. del, ms senza <strong>in</strong>dicazione di autore e titolo, rilegato <strong>in</strong>sieme al volume Le miracolose virtuÁ<br />

delle pietre, Biblioteca Cors<strong>in</strong>iana, ms. 45-G, 27''. Questa concisa segnalazione eÁ ripresa da Cater<strong>in</strong>a Napoleone<br />

1988: p. 112, nota 16)che, correttamente, riconosce che il testo della Cors<strong>in</strong>iana eÁ una <strong>versione</strong> ridotta<br />

dell'orig<strong>in</strong>ale edito da Paola Barocchi 1979). Dunque, il codice era noto, anche se non ne eÁ citato l'autore della<br />

sezione sulle pietre preziose. Viceversa, lo Gnoli dimostra di aver riconosciuto immediatamente che la sezione<br />

sulle pietre ornamentali eÁ tratta dall'opera di A. del Riccio, anche se il nome di questi non vi compare mai.<br />

2 )Non ho compiuto ricerche sull'autore, se non alcune ± piuttosto superficiali ± da cui risulta che, nella<br />

gran massa dei letterati del C<strong>in</strong>quecento, egli eÁ una figura del tutto evanescente. Il suo nome compare, scritto


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 21<br />

TrascureroÁ , <strong>in</strong>vece, la sezione successiva, relativa alle pietre ornamentali. Secondo il<br />

Lazzar<strong>in</strong>i 2002: p. 272), l'allora da lui non identificato elaboratore di questa era<br />

apparentemente <strong>in</strong>teso a «trasformare l'opera di del Riccio <strong>in</strong> un manuale utile agli<br />

eruditi del tempo» e precisamente agli amatori di pietre e marmi antichi dell'<strong>in</strong>izio<br />

dell'Ottocento, <strong>in</strong> un momento <strong>in</strong> cui era venuto all'attenzione degli studiosi il trattato<br />

Istoria delle pietre del frate domenicano Agost<strong>in</strong>o del Riccio Firenze, 1541-1598), rimasto<br />

<strong>in</strong>edito 3 ). Di fatto, il Lazzar<strong>in</strong>i, forse per la sua scarsa dimestichezza con l'orig<strong>in</strong>ale, non<br />

si avvide che la seconda sezione era ne piuÁ ne meno che un'epitome dell'opera del<br />

suddetto autore, che doveva essere giaÁ abbastanza nota nel Seicento ai cultori della<br />

materia, ma poteva effettivamente risultare loro di difficile comprensione proprio per<br />

essere privo di un'idonea iconografia.<br />

DESCRIZIONE DEL MANOSCRITTO<br />

Il codice <strong>in</strong> questione figura presente <strong>in</strong> toto nella Biblioteca Cors<strong>in</strong>iana f<strong>in</strong> dal suo<br />

primo catalogo 1738), vale a dire dal momento stesso <strong>in</strong> cui la raccolta libraria fu<br />

trasferita dal Palazzo Pamphili a Piazza Navona alla sua sede attuale nel vecchio Palazzo<br />

Riario alla Lungara, per l'occasione r<strong>in</strong>novato ed adattato da Ferd<strong>in</strong>ando Fuga a residenza<br />

del card<strong>in</strong>ale Neri Cors<strong>in</strong>i, nipote di papa Clemente XII che, giaÁ da semplice monsignore,<br />

era stato l'<strong>in</strong>iziatore di quella raccolta libraria che il nipote arricchõÁ e trasformoÁ nella<br />

Biblioteca Cors<strong>in</strong>iana aperta al pubblico.<br />

Si tratta un manoscritto cartaceo composto di 65 carte di formato 150 6 215 mm, con<br />

una legatura <strong>in</strong> cartone rivestito di pelle verde con riquadri e scritte dorati e con impresso<br />

sul dorso, <strong>in</strong> maiuscoletto e sempre <strong>in</strong> oro, il titolo: Gioie e pietre. La legatura ± che<br />

sembra essere ottocentesca e qu<strong>in</strong>di posteriore alla cucitura, che deve essere <strong>in</strong>vece<br />

cosõÁ, tanto <strong>in</strong> questo manoscritto quanto <strong>in</strong> un suo trattatello a stampa del 1573; eÁ, <strong>in</strong>vece, «Scipione Vasolli» <strong>in</strong><br />

un altro suo piuÁ breve scritto a stampa del 1556. Inoltre, un altro suo trattatello manoscritto sulle virtuÁ delle<br />

pietre preziose, dedicato a NicoloÁ Bernardo di San Cerv<strong>in</strong>o, pr<strong>in</strong>cipe di Bisignano, era conservato nella<br />

Biblioteca Casanatese di Roma Narducci, 1869: p. 124, n. 1). Che egli fosse di Pavia e avesse il grado di capitano<br />

sono due sue orgogliose affermazioni di cittad<strong>in</strong>anza e di stato sociale di cui va preso atto, ma che io non ho<br />

cercato di verificare perche non hanno nulla a che fare con la sua pretesa di essere un esperto di gemme. Ulteriori<br />

<strong>in</strong>formazioni sono reperibili <strong>in</strong> Ger<strong>in</strong>i 1829: pp. 134-137)e Vasoli 1983: pp. 467-489).<br />

3 )La prima edizione della Istoria delle pietre di Agost<strong>in</strong>o del Riccio, la cui stesura era stata completata nel<br />

1597, si deve a Paola Barocchi 1979)ed eÁ una riproduzione anastatica del codice miscellaneo 230 della<br />

Biblioteca Riccardiana di Firenze. Un'edizione piuÁ completa si deve a Raniero Gnoli e Antonia Sironi 1996).<br />

Questa fu condotta collazionando tre manoscritti: il suddetto Riccardiano 230 A)che eÁ ± appunto ± tardo<br />

c<strong>in</strong>quecentesco; una sua copia settecentesca contenuta nelle carte di Giovanni Targioni Tozzetti 1712-1783)<br />

conservate presso la Biblioteca <strong>Nazionale</strong> di Firenze Targioni 54: B)e, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, una sua copia parziale, fatta<br />

eseguire nella prima metaÁ del Seicento da Cassiano dal Pozzo 1589-1657), che eÁ conservata nella Biblioteca<br />

<strong>Nazionale</strong> di Napoli ms. V E, IO: N).E Á sorprendente che lo Gnoli non abbia utilizzato per questa sua edizione il<br />

manoscritto della Cors<strong>in</strong>iana da lui stesso riconosciuto un decennio prima Gnoli, 1988), che eÁ per lo meno<br />

seicentesco. Tutte le citazioni dalla Istoria delle pietre che seguiranno si riferiscono all'edizione 1996, che eÁ<br />

corredata da numerosi commenti dei due curatori e da un <strong>in</strong>dice analitico, compilato <strong>in</strong>izialmente dal Targioni<br />

Tozzetti, ma opportunamente aggiornato.


22 A. MOTTANA<br />

almeno dell'<strong>in</strong>izio del Settecento, se non eÁ addirittura seicentesca ± presenta vari piccoli<br />

danni sia sul dorso sia sui piatti. Le carte 4 )mostrano diffuse corrosioni da <strong>in</strong>chiostro, che<br />

trapassa dal fronte al retro di ciascuna o viceversa, e che si rendono visibili come virgole<br />

scure, talvolta sovrapponendosi al testo della facciata retrostante e rendendo difficile su di<br />

questa la dist<strong>in</strong>zione tra «i» ed «e».<br />

La sezione riguardante le pietre preziose comprende 14 carte, ed <strong>in</strong>oltre tre carte<br />

d'apertura probabilmente non coeve col testo. La primissima carta del codice, <strong>in</strong>fatti, non<br />

numerata se non con un sottile numero 1 romano <strong>in</strong> alto a destra e sicuramente posteriore<br />

al testo gemmologico, eÁ il frontespizio fig. 1), scritto sul solo recto. Contiene il numero<br />

d'ord<strong>in</strong>e del codice secondo il catalogo cors<strong>in</strong>iano del 1738, il titolo, la dedica, il nome<br />

dell'autore e l'<strong>in</strong>dicazione della consistenza: 65 carte, appunto, comprensive, qu<strong>in</strong>di,<br />

anche della successiva sezione concernente le pietre ornamentali 5 ). Il tutto eÁ scontornato<br />

da un semplice fregio geometrico. Le parole sono scritte <strong>in</strong> colore nero, prevalentemente,<br />

ma con le <strong>in</strong>iziali maiuscole ed <strong>in</strong> rosso, ed <strong>in</strong>teramente <strong>in</strong> rosso e maiuscolo sono il nome<br />

e il titolo della dedicataria: Felice Ors<strong>in</strong>i, vicereg<strong>in</strong>a di Sicilia 6 ). Alcuni semplici fregi <strong>in</strong><br />

rosso separano i quattro blocchi grafici relativi a codice, titolo, dedica ed autore. Segue<br />

una carta numerata di nuovo con 1 <strong>in</strong> alto a destra sul recto)scritta su entrambe le<br />

facciate. Oltre che esservi ripetuta la dedica, essa contiene una fiorita captatio<br />

benevolentiae, su cui ritorneremo perche vi sono contenute le motivazioni, cortigiane <strong>in</strong><br />

parte, ma anche di preferenza culturale, che hanno <strong>in</strong>dotto l'autore alla redazione del<br />

4 )Mi riferisco sempre e solo alla sezione <strong>in</strong>iziale del codice, quella d'<strong>in</strong>teresse gemmologico.<br />

5 )Caduta, sull'<strong>in</strong>contestabile evidenza documentaria del catalogo 1738, l'ipotesi che questa parte sia stata<br />

compilata nel primo Ottocento Lazzar<strong>in</strong>i, 2002: p. 272), eÁ possibile proporre, <strong>in</strong> alternativa, che essa sia stata<br />

predisposta nel Seicento per Cassiano dal Pozzo, notissimo cultore di materie naturalistiche e amatore di<br />

antichitaÁ, <strong>in</strong> un periodo vic<strong>in</strong>o a quello prima del 1649)<strong>in</strong> cui egli fece trascrivere il codice Riccardiano 230 di<br />

Agost<strong>in</strong>o del Riccio anche per quella parte che si trova ora a Napoli. Per chiarire a se stesso il contenuto del testo<br />

fiorent<strong>in</strong>o, egli puoÁ aver voluto che nella sua copia fossero rappresentati anche i «marmora romana», che gli<br />

erano familiari per la sua lunga residenza a Roma e che, se f<strong>in</strong>o ad allora erano giaÁ noti agli studiosi sotto forma di<br />

collezioni di frammenti, non erano mai stati descritti <strong>in</strong> forma grafica stampata e, tanto meno, illustrati. Questa<br />

ipotesi ± che richiederaÁ altri studi per essere suffragata ± ben si adatta al carattere di uno studioso barocco che<br />

spese gran parte del suo tempo e del suo patrimonio a costituirsi un «museo cartaceo» Sol<strong>in</strong>as, 2000), vale a dire<br />

una raccolta di figurazioni a colori di oggetti che gli era impossibile acquistare, ma di cui voleva <strong>in</strong> ogni caso poter<br />

disporre e avvalersi per i suoi studi. Si not<strong>in</strong>o, <strong>in</strong> particolare, le aff<strong>in</strong>itaÁ stilistiche tra le due raffigurazioni ad<br />

acquerello di «Marmo Africano» che sono riportate a colori, rispettivamente, dal Lazzar<strong>in</strong>i 2002: p. 271)e dalla<br />

Napoleone 1989: p. 99).<br />

6 )La dedica a questa gentildonna, del ramo abruzzese degli Ors<strong>in</strong>i ?-1596), era tempestiva. Si trattava,<br />

<strong>in</strong>fatti, della moglie di Marcantonio II Colonna 1535-84), primo pr<strong>in</strong>cipe di Paliano 1561), capitano generale<br />

delle fanterie spagnole <strong>in</strong> Italia durante la guerra di Siena 1553-55), contestabile di Napoli e ammiraglio della<br />

flotta pontificia alla battaglia di Lepanto 7 ottobre 1571), che era stato nom<strong>in</strong>ato vicere di Sicilia con mandato<br />

triennale r<strong>in</strong>novabile proprio all'<strong>in</strong>izio dello stesso anno 1577 e che tale rimarraÁ f<strong>in</strong>o al 1583. Ne esiste un ritratto,<br />

eseguito probabilmente da Scipione Pulzone o da un suo allievo), nella sala del trono annessa alla Galleria<br />

Colonna di Roma n. 150)a fianco di quello del marito, pure opera del Pulzone. Nel 1582 Marcantonio Colonna<br />

fece <strong>in</strong>iziare a Palermo la costruzione di una nuova porta urbica all'<strong>in</strong>izio del rettil<strong>in</strong>eo che collega il mare col<br />

CaÂssaro l'attuale Palazzo dei Normanni)e la dedicoÁ alla moglie Porta Felice), forse per rabbonirla dopo la<br />

scoperta di una sua impresa lasciva term<strong>in</strong>ata <strong>in</strong> modo crim<strong>in</strong>ale.


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 23<br />

trattato: esse sono importanti a chiarire l'ambiente culturale e le conv<strong>in</strong>zioni del suo<br />

autore. Segue un'altra carta <strong>in</strong>troduttiva, anch'essa numerata con 1 <strong>in</strong> alto a destra, <strong>in</strong> cui<br />

sul recto sono <strong>in</strong>dicati luogo e data della redazione e, <strong>in</strong> basso a destra, il titolo, il nome e<br />

la cittad<strong>in</strong>anza dell'autore. Sul verso, non numerato, un elegante sonetto vergato con<br />

<strong>in</strong>chiostro nero, ma con le lettere <strong>in</strong>iziali d'ogni verso <strong>in</strong> maiuscolo ed <strong>in</strong> rosso, riformula<br />

le lodi dell'Ors<strong>in</strong>i, il cui nome di battesimo ± secondo un uso del tempo ± eÁ <strong>in</strong>serito<br />

<strong>in</strong>tegralmente evidenziato <strong>in</strong> rosso e <strong>in</strong> lettere maiuscole)nel penultimo verso.<br />

Il vero trattato sulle pietre preziose <strong>in</strong>izia al recto della carta numerata con 2 sempre<br />

<strong>in</strong> alto a destra e solo sul recto)e cont<strong>in</strong>ua senza alcuna <strong>in</strong>terruzione f<strong>in</strong>o al verso della<br />

carta 14. Com<strong>in</strong>cia di nuovo col titolo <strong>in</strong> cui, peroÁ , la specifica «preziose» eÁ omessa)e con<br />

l'<strong>in</strong>dicazione dell'autore col suo grado militare e la cittaÁ d'orig<strong>in</strong>e), qu<strong>in</strong>di entra<br />

direttamente <strong>in</strong> argomento. Prima peroÁ di descrivere e discutere il contenuto del testo,<br />

occorre precisare le caratteristiche grafiche del manoscritto.<br />

Su ciascuna facciata delle carte la scrittura, che si dipana senza <strong>in</strong>terruzioni <strong>in</strong> modo di<br />

occupare tutto lo specchio 95 6 156 mm), eÁ distribuita su righe equidistanti accuratamente<br />

tracciate col righello e ben visibili. Esse sono o 17 o 18 per facciata, secondo un rapporto<br />

numerico 9:4 che probabilmente non ha alcun significato perche si trova sia sul recto sia sul<br />

verso delle carte, ma senza ne unord<strong>in</strong>ene un'alternanza regolare apparente. La regolaritaÁ<br />

del ductus e l'equidistanza della scrittura si modificano un po' verso la f<strong>in</strong>e del manoscritto,<br />

allorche i titoli dei capitoli concernenti le s<strong>in</strong>gole pietre, <strong>in</strong> luogo di essere scritti al centro di<br />

una riga giaÁ del<strong>in</strong>eata lasciando una riga vuota sopra e sotto oppure almeno una riga al di<br />

sotto, che serve <strong>in</strong> ogni modo a meglio evidenziare il cambiamento d'argomento 7 )), sono<br />

scritti a cavallo di due righe, senza alterarne la regolaritaÁ dell'equidistanza, ma risultando cosõÁ<br />

<strong>in</strong> posizione asimmetrica rispetto alla normale sequenza.<br />

La scrittura del testo sulle pietre preziose eÁ un corsivo tipicamente tardo-c<strong>in</strong>quecentesco<br />

con molte rem<strong>in</strong>iscenze della scrittura cancelleresca, soprattutto nelle maiuscole<br />

che identificano la maggior parte dei sostantivi ma non tutti, e senza una sistematicitaÁ<br />

apparente). La prima lettera di ciascun titolo e quella all'<strong>in</strong>izio di ciascun capoverso d'ogni<br />

capitolo, anche <strong>in</strong>terno, sono sempre evidenziate: sia perche <strong>in</strong> rosso, sia perche sono<br />

scritte <strong>in</strong> un carattere capitale maiuscolo diritto molto geometrico. I s<strong>in</strong>goli capoversi<br />

contengono spesso piuÁ frasi, collegate da un & o da un «et» oppure separate da un punto<br />

e virgola, e sono di solito term<strong>in</strong>ati da una piccola croce <strong>in</strong> luogo del punto. L'ortografia eÁ<br />

antiquata ± ovviamente ± e spesso <strong>in</strong>certa. E Á costante l'uso della «u» tanto per «u» quanto<br />

per «v» all'<strong>in</strong>terno della parola, e della «v» <strong>in</strong> luogo della «u» all'<strong>in</strong>izio di parola 8 ). L'uso<br />

della lettera s<strong>in</strong>gola «û» <strong>in</strong> luogo della doppia «ss» eÁ casuale: <strong>in</strong> una stessa pag<strong>in</strong>a si<br />

possono avere entrambe.<br />

7 )In un solo caso c. 12r: Oftalmia)mancano tutte e due le righe vuote che isolano ed evidenziano il titolo.<br />

Un caso a se stante eÁ anche quello della primissima pietra descritta: il diamante. Il titolo del capoverso si limita al<br />

solo nome, centrato, ma sulla stessa l<strong>in</strong>ea del testo che lo <strong>in</strong>troduce, ed evidenziato da una riga lasciata <strong>in</strong> bianco<br />

al di sotto. Queste piccole alterazioni nel ductus non modificano l'impressione d'accuratezza ed eleganza formale<br />

che daÁ, nel suo <strong>in</strong>sieme, questa parte del manoscritto.<br />

8 )Nella trascrizione si eÁ sempre seguita la norma ortografica moderna.


24 A. MOTTANA<br />

Le abbreviazioni sono varie, ma nel complesso piuttosto poche: a)un apostrofo<br />

sostituisce la vocale f<strong>in</strong>ale <strong>in</strong> parole che ne precedono un'altra che <strong>in</strong>izia con vocale, anche<br />

<strong>in</strong> posizioni che l'uso moderno tende a rifiutare; b)soppressione della «n» sostituita da un<br />

marcato accento acuto sopra la vocale che precede, oppure da uno svolazzo orizzontale<br />

sopra la consonante precedente; c)abbreviazione all'<strong>in</strong>terno, spesso con uno svolazzo, per<br />

parole di largo uso, soprattutto se poste <strong>in</strong> f<strong>in</strong>e di riga e.g., q eÄ sti, q e lli, q a le); d)<br />

troncamento di parole lunghe ed ovvie, con la loro term<strong>in</strong>azione aggiunta <strong>in</strong> piccolo<br />

nell'<strong>in</strong>terl<strong>in</strong>ea superiore e.g. Ill.ma, Sig. ra ). Tutte queste forme d'abbreviazione sono<br />

spesso casuali e sempre facili da sciogliere 9 )grazie al contesto.<br />

La divisione delle parole alla f<strong>in</strong>e di una riga eÁ costantemente secondo sillabe. Quando<br />

il testo ha una parola troppo lunga che dovrebbe debordare dal marg<strong>in</strong>e destro dello<br />

specchio di scrittura, pur di mantenerne la geometria squadrata essa eÁ <strong>in</strong>terrotta con un<br />

segno «=» al term<strong>in</strong>e della sillaba opportuna e poi ripresa senz'altro nesso nella riga<br />

successiva, al marg<strong>in</strong>e di s<strong>in</strong>istra. Viceversa, se la parola piuÁ prossima alla f<strong>in</strong>e di una riga eÁ<br />

corta abbastanza, ma lascia uno spazio troppo esiguo per la sillaba <strong>in</strong>iziale della parola che<br />

segue, eÁ <strong>in</strong>serito un segno serpent<strong>in</strong>o j)<strong>in</strong> modo di colmare il vuoto, ed eÁ calibrato <strong>in</strong><br />

modo da mantenere la perfetta squadratura del marg<strong>in</strong>e destro.<br />

In genere, l'amanuense mostra sempre molta cura nel mantenere perfetta la<br />

squadratura del suo scritto nello specchio. Tuttavia, ci sono eccezioni: <strong>in</strong> tre casi egli<br />

segue l'uso ± comune nei manoscritti, ma presente anche negli stampati dell'epoca ± di<br />

sottoscrivere nel marg<strong>in</strong>e destro <strong>in</strong> basso della pag<strong>in</strong>a l'<strong>in</strong>izio del testo che segue c. 3v:<br />

greti, a term<strong>in</strong>azione di se=greti; c. 10v: Mal caduco), <strong>in</strong> un caso anche abbreviandola c.<br />

11v: La psona). Si tratta sempre di un r<strong>in</strong>vio dal verso di una carta al recto di una carta<br />

nuova, forse per una pratica ricorrente di alzarsi dallo scrittoio per andare a prendere un<br />

foglio successivo dalla risma giaÁ piegata e tagliata.<br />

Altra cosa sono le correzioni. Ve ne sono di tre tipi: a)errori di cui il copista si eÁ<br />

accorto immediatamente e.g. <strong>in</strong>izi di parola sbagliati)e che immediatamente risolve<br />

semplicemente cassando le lettere sbagliate con una riga orizzontale, b)dittografie: la<br />

seconda parola eÁ cassata, <strong>in</strong> questo caso da tre righe orizzontali parallele, c)omissioni<br />

testuali. Le omissioni brevi sono semplicemente <strong>in</strong>serite nell'<strong>in</strong>terl<strong>in</strong>ea superiore, <strong>in</strong> corpo<br />

m<strong>in</strong>ore e.g. che, et). A quelle lunghe, <strong>in</strong>vece, eÁ riservato un trattamento particolare. Si<br />

tratta di due soli casi: c1)nella c. 5r, tra la quarta e la qu<strong>in</strong>ta riga, sono <strong>in</strong>serite nel marg<strong>in</strong>e<br />

di s<strong>in</strong>istra, <strong>in</strong> un corpo leggermente m<strong>in</strong>ore, le parole «gl'occhi da» mancanti nella quarta<br />

riga, che sono poi collegate con la parola d'<strong>in</strong>izio della qu<strong>in</strong>ta riga «le Caterate»)tramite<br />

un breve tratto ondulato; c2)nella c. 13r, la frase mancante alla quattordicesima riga era<br />

piuttosto lunga, cosicche l'amanuense risolve il problema <strong>in</strong> altro modo: aggiunge tutto<br />

cioÁ che doveva, ma riducendo il corpo di molto e applicando tutte le abbreviazioni<br />

possibili; <strong>in</strong>oltre, non bastandogli questi artifizi a concludere prima del marg<strong>in</strong>e destro e<br />

non volendo <strong>in</strong>trodurre <strong>in</strong>chiostro <strong>in</strong> questo, fa scendere l'ultima parola della frase<br />

aggiuntiva «Agosto»)nell'<strong>in</strong>terl<strong>in</strong>ea <strong>in</strong>feriore.<br />

9 )CosõÁ eÁ stato fatto nella trascrizione.


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 25<br />

E Á da notare che, nei due casi or ora descritti, la scrittura del testo <strong>in</strong>serito si presenta<br />

notevolmente diversa dal resto dello scritto: non si tratta piuÁ di un corsivo ampio e<br />

scorrevole, <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>ato e ricco di legature, ma di un semicorsivo, quasi un tondo, piuÁ piccolo,<br />

stretto e piuttosto spigoloso. E Á una mano diversa, un'<strong>in</strong>tegrazione posteriore, che quasi<br />

certamente corrisponde al momento <strong>in</strong> cui al manoscritto gemmologico tardoc<strong>in</strong>quecentesco<br />

fu aggiunta la sezione sulle pietre ornamentali. Anzi, queste parole<br />

aggiuntive ben si accordano, nella scrittura, non solo con la seconda sezione del volume,<br />

ma anche con la sua <strong>in</strong>troduzione, costituendo qu<strong>in</strong>di un ragionevole <strong>in</strong>dizio che<br />

anch'essa fu aggiunta al momento della realizzazione dell'<strong>in</strong>tero volume, all'<strong>in</strong>izio del<br />

Settecento, probabilmente trascrivendo l'<strong>in</strong>troduzione e la dedica orig<strong>in</strong>ali, ma dando<br />

cosõÁ una spiegazione dell'alto numero di carte 65)<strong>in</strong>dicato sul frontespizio.<br />

Concluso qu<strong>in</strong>di l'esame formale del manoscritto, posso ora passare alla sua<br />

trascrizione ed all'esame del contenuto. Preciso di avere usato, <strong>in</strong> questa trascrizione, il<br />

carattere tondo laÁ dove il codice ha il semicorsivo e il carattere corsivo italico)laÁ dove<br />

esso ha il corsivo.<br />

La trascrizione del trattatello eseguita secondo le modalitaÁ precisate qui sopra eÁ<br />

riportata <strong>in</strong> Appendice. Dato che si tratta di uno scritto perfettamente leggibile sotto<br />

l'aspetto sia l<strong>in</strong>guistico sia letterario, non mi eÁ parso necessario darne altra spiegazione che<br />

non sia quella strettamente tecnica, vale a dire relativa al significato assunto da ciascuna<br />

gemma tanto nel contesto storico dell'epoca quanto nella sua corrispondenza attuale.<br />

Tutto cioÁ saraÁ sviluppato nel capitolo seguente. Occorre peroÁ che chiarisca che l'analisi<br />

che seguiraÁ potraÁ apparire esauriente solo se si effettueraÁ la lettura del manoscritto per<br />

pezzi dist<strong>in</strong>ti, vale a dire separatamente, uno dopo l'altro, per i s<strong>in</strong>goli capoversi <strong>in</strong> cui lo<br />

stesso Vasolo suddivide il suo manoscritto. A prima vista si nota, <strong>in</strong>fatti, che il trattatello,<br />

essendo di compilazione, eÁ stato concepito per sezioni separate, ciascuna delle quali non<br />

anticipa ne si lega con quelle seguenti. In altre parole: non si ev<strong>in</strong>ce dal testo un filo<br />

conduttore unico, se non quello di lodare le pietre per le loro virtuÁ e di gettare discredito<br />

sulle medic<strong>in</strong>e.<br />

Nasce qu<strong>in</strong>di spontanea una domanda: «ma se questo trattatello eÁ un'opera<br />

occasionale, d'<strong>in</strong>tento ottativo e di tipo letterario, che bisogno c'eÁ di effettuarne<br />

un'edizione a stampa e corredarla di un commento su basi strettamente scientifiche?<br />

Non eÁ meglio lasciarlo nell'ombra <strong>in</strong> cui eÁ rimasto per secoli?».<br />

La mia risposta eÁ che una pubblicazione eÁ opportuna, non perche ne potraÁ risultare<br />

un contributo fondamentale alla Scienza, ma perche anche un piccolo brandello che<br />

permetta di capire quale fosse lo stato <strong>in</strong> passato della ricerca e della valutazione delle<br />

gemme puoÁ risultare utile al f<strong>in</strong>e ultimo dello studio su come si sono sviluppate le scienze<br />

m<strong>in</strong>eralogiche. Il R<strong>in</strong>ascimento, sotto questo aspetto, eÁ un periodo tra i meno studiati<br />

certo molto meno del Medioevo e <strong>in</strong> particolare del Trecento, quando sono stati scritti i<br />

lapidari italiani piuÁ significativi)e qu<strong>in</strong>di ogni opera r<strong>in</strong>ascimentale contribuisce a farlo<br />

comprendere.


26 A. MOTTANA<br />

Struttura.<br />

ANALISI DEL TESTO<br />

Il trattatellocom<strong>in</strong>cia con una dedica di cui si eÁ detto: fig. 2)e con una breve <strong>in</strong>troduzione<br />

<strong>in</strong>cuiseneprecisanolef<strong>in</strong>alitaÁ: anzitutto, rendere bene accetto l'autore a Felice Ors<strong>in</strong>i 10 )e,<br />

tramite lei, alle altre signore titolate verso le quali egli afferma di avere sempre mostrato una<br />

gran buona disposizione d'animo 11 )); <strong>in</strong> secondo luogo, sconsigliare a lei e a tutte l'uso delle<br />

medic<strong>in</strong>e, tramite le quali i medici portano gli uom<strong>in</strong>i <strong>in</strong> pericolo di morte, sostituendole con le<br />

pietre, che hanno facoltaÁ utili non solo a conservare la salute e a procurare una lunga vita, ma<br />

anche a sollevare lo spirito r<strong>in</strong>cuorandolo dalla tristezza <strong>in</strong>dotta dal dolore fisico. Non manca,<br />

<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, un <strong>in</strong>vito piuttosto esplicito e diretto a favorire i poveri ed afflitti «virtuosi», tra cui, <strong>in</strong><br />

modo particolare anche se <strong>in</strong> forma allusiva, l'autore stesso. Seguono data e firma.<br />

Segue poi un sonetto <strong>in</strong> onore dell'Ors<strong>in</strong>i, di cui si lodano le qualitaÁ personali,<br />

confrontandole abilmente sia con le gemme, sia con le perle, sia con l'oro.<br />

Dopo una ripresa del titolo e una seconda motivazione, <strong>in</strong> parte nuova anche nei contenuti,<br />

perche l'autore non solo vi propone di nuovo il suo conv<strong>in</strong>cimento sull'utilitaÁ dellepietre<br />

preziose, ma afferma anche che esse sono molto piuÁ efficaci delle erbe 12 )edelleparole 13 )a<br />

portare salute e letizia, <strong>in</strong>izia la descrizione delle facoltaÁ «virtuÁ»)di 28 pietre, talora def<strong>in</strong>ite<br />

preziose,taloranondef<strong>in</strong>itetalietuttaviarareedegnediconsiderazioneproprioperla<br />

capacitaÁ che possiedono di mantenere chi le porta <strong>in</strong> buona salute. Nell'ord<strong>in</strong>e, e secondo la<br />

scrittura usata dal Vasolo, esse sono: diamante, rub<strong>in</strong>o, zaffiro, smeraldo, elitropia, giac<strong>in</strong>to,<br />

granata, sp<strong>in</strong>ella, agata, grisolito, amathista, sardonio, berillo, torch<strong>in</strong>a, smeragdo, iris, galasia,<br />

ambra, dragonite, aquil<strong>in</strong>a, orite, calcidonio, celidonio, largate, oftalmia, silonite, alettorio e<br />

lapislazoro tab. I) 14 ). L'esposizione eÁ, nella maggior parte dei casi, piuttosto concisa e un po'<br />

10 )La dama, oltre che come vicereg<strong>in</strong>a, eÁ gratificata dal titolo «Col. A ». Non capisco se esso significhi<br />

«colendissima» oppure «colonnella», ma non penso che cioÁ abbia importanza: certo non per le gemme.<br />

11 )L'affermazione apparirebbe, a prima vista, un po' gratuita e solo cortigiana ed <strong>in</strong>s<strong>in</strong>uante, se non fossimo a<br />

conoscenza che egli era stato autore, qualche anno prima Vasolo, 1573), di un altro trattatello dal titolo La gloriosa<br />

eccellenza delle donne, e d'amore che s'<strong>in</strong>serisce <strong>in</strong> senso buono nell'atteggiamento genericamente antifemm<strong>in</strong>ista<br />

diffuso nell'Italia del C<strong>in</strong>quecento Dialeti, 2003; cf. Zonta, 1913). In quell'opera il Vasolo difendeva, al tempo stesso, il<br />

genere femm<strong>in</strong>ile e l'amore, il ruolo delle donne nella societaÁ, la loro moralitaÁ e la loro <strong>in</strong>tegritaÁ <strong>in</strong>tellettuale. In<br />

sostanza, egli cercava di mostrare come donna ed amore non siano <strong>in</strong> conflitto tra loro, ma anzi si armonizz<strong>in</strong>o e si<br />

esprimeva come grande estimatore di entrambi. Sembrava, anzi, ritenere, rifacendosi alla tradizione neo-platonica, che<br />

le donne siano un veicolo al raggiungimento della perfezione da parte dell'uomo tramite appunto il loro amore. Inoltre<br />

ma l'articolo della Dialeti non ne fa cenno), ancor prima 1556) un tale Scipione Vasolli, che identifico con lui, aveva<br />

pubblicato <strong>in</strong>sieme, <strong>in</strong> un unico volumetto a stampa, due altri suoi brevi scritti <strong>in</strong> lode delle donne. In questo suo<br />

trattato sulle gemme l'autore sembra, qu<strong>in</strong>di, richiamarsi al credito che riteneva di aver acquisito presso le donne di<br />

garbo e ad una di loro si appella <strong>in</strong> modo particolare.<br />

12 )Si riferisce, ovviamente, alle erbe medic<strong>in</strong>ali, che all'epoca erano la base d'ogni farmacopea Matthioli, 1544,<br />

1568). E Á , <strong>in</strong>fatti, alla metaÁ del C<strong>in</strong>quecento che com<strong>in</strong>ciano a sorgere <strong>in</strong> Italia gli orti botanici Pisa ca. 1543, Padova<br />

1545, Firenze 1550, ecc.), naturale sviluppo dei medievali giard<strong>in</strong>i dei semplici e aventi come scopo primario di far<br />

crescere e maturare per i pr<strong>in</strong>cipi le nuove erbe salutari che erano allora importate da tutto il mondo.<br />

13 )Intendo che il Vasolo alluda, con questo term<strong>in</strong>e, alle varie suasorie piuÁ o meno religiose o filosofiche con le<br />

quali si cercava di alleviare le sofferenze fisiche del malato trasferendone l'attenzione ad una futura felicitaÁ superiore.


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 27<br />

TABELLA I. ± Indice e nomi antichi e moderni delle pietre citate nel testo.<br />

Scipione<br />

VASOLO<br />

1577)<br />

Në ALBERTO MAGNO<br />

ca. 1254 - 1262)<br />

MARBODO<br />

ca. 1061 - 1081)<br />

Attuale nome specifico<br />

2004)<br />

VarietaÁ gemma<br />

o semipreziosa)<br />

Agata 9 Agathes Achates Quarzo Agata<br />

Alettorio 27 Alecterius Allectorius [organico] ±<br />

Amathista 11 Amethystus Ametistus Quarzo Ametista<br />

Ambra 18 Suet<strong>in</strong>us [= succ<strong>in</strong>us]<br />

eliciam = electrum;<br />

lubra = lambra;<br />

gagates, kacabre)<br />

Aquil<strong>in</strong>a 20 Echites<br />

aquileus, erodialis)<br />

Gagates [res<strong>in</strong>a fossile]<br />

[lignite picea]<br />

Echites [organico] ±<br />

[Ambra]<br />

[Giaietto]<br />

Berillo 13 Beryllus Berrilus Berillo Goshenite<br />

Calcidonio 22 Chalcedonius Calcedon Quarzo Diaspro<br />

Celidonio 23 Celidonius Chelidonius [geode] ±<br />

Cristallo,<br />

cristallo di<br />

rocca<br />

16 bis Crystallus Cristallus Quarzo Cristallo di rocca<br />

Diamante 1 Adamas<br />

diamant)<br />

Adamas Diamante ±<br />

Dragonite 19 Draconites [organico] ±<br />

Elitropia 5 Eliotropia Eliotropia Quarzo Eliotropio<br />

Galasia 17 Gelosia Gelatia Cor<strong>in</strong>done ?)Zaffiro <strong>in</strong>colore<br />

leucozaffiro)<br />

Giac<strong>in</strong>to 6 Hyac<strong>in</strong>thus<br />

aquaticus, saphir<strong>in</strong>us)<br />

Iac<strong>in</strong>ctus Zircone Giac<strong>in</strong>to<br />

Granata 7 Granatus granatus)Granato<br />

varie specie)<br />

Granato rosso<br />

piropo: rub<strong>in</strong>o del<br />

Capo; almand<strong>in</strong>o)<br />

Grisolito 10 Chrysolitus Crisolitus Forsterite Peridoto crisolito)<br />

Iris 16 Iris Iris Quarzo Iride<br />

Lapislazoro 28 Zemech<br />

lapis lasurii; saphirus)<br />

Sapphirus [roccia a lazurite] Lapislazzuli<br />

Largate 24 Gagatronica Gagatromeo ?<br />

Oftalmia 25 Ophthalmus Optallius Opale Opale arlecch<strong>in</strong>o<br />

Orite 21 Oristes Orites ?<br />

Rub<strong>in</strong>o 2 Carbunculus anthrax,<br />

rub<strong>in</strong>us)<br />

Carbunculus<br />

anthrax)<br />

Cor<strong>in</strong>done Rub<strong>in</strong>o<br />

Sardonio 12 Sard<strong>in</strong>us sardonyx)Sardus sardonix), Quarzo<br />

onix, sardius<br />

Sarda ?)<br />

Silonite 26 Celontes Chelonites [organico] [madreperla?]<br />

Smeragdo 15 Smaragdus Smaragdus Berillo Smeraldo<br />

Smeraldo 4 Smaragdus Berillo Smeraldo<br />

Sp<strong>in</strong>ella 8 Balagius Sp<strong>in</strong>ello Sp<strong>in</strong>ello rosso<br />

Torch<strong>in</strong>a 14 Turchois Turchese ±<br />

Zaffiro 3 Saphirus<br />

sirites, sirtites)<br />

Sapphirus<br />

syrtites)<br />

Cor<strong>in</strong>done Zaffiro


28 A. MOTTANA<br />

monotona: com<strong>in</strong>cia con un qualche accenno sull'aspetto esteriore della pietra, seguito dalla<br />

virtuÁ s<strong>in</strong>gola o dalle molteplici virtuÁ che le sono attribuite; segue un aneddoto o un esempio,<br />

ma solo per le pietre piuÁ importanti.<br />

Senza alcuna soluzione di cont<strong>in</strong>uitaÁ dopo il passo sul lapislazzuli segue, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, un<br />

brano conclusivo, <strong>in</strong> cui l'autore ribadisce le sue conv<strong>in</strong>zioni e i suoi pregiudizi contro<br />

medici e medic<strong>in</strong>e fig. 3).<br />

Fonti dichiarate.<br />

Il Vasolo cita, come suoi ispiratori, quattro personaggi illustri e un nome collettivo c.<br />

10v: «Antiqui Filosofi»). TrascureroÁ quest'ultimo, perche troppo generico, quasi di<br />

comodo 15 ), per passare a verificare quanto, delle <strong>in</strong>formazioni che vuol trasmettere a<br />

Felice Ors<strong>in</strong>i, egli effettivamente tragga dagli autori che l'hanno preceduto e che egli<br />

afferma essere le sue fonti.<br />

Richiamo l'attenzione sul fatto che, a questo proposito, il C<strong>in</strong>quecento eÁ un secolo<br />

importantissimo per il r<strong>in</strong>novamento e lo sviluppo della Gemmologia, poiche vide<br />

arrivare <strong>in</strong> Europa un'enorme quantitaÁ di gemme, non tutte nuove, forse ± poiche i<br />

circuiti commerciali di beni di lusso di questo tipo erano stati aperti f<strong>in</strong> dalla piuÁ remota<br />

antichitaÁ 16 )± eppure sicuramente <strong>in</strong> una quantitaÁ e di una varietaÁ tali da essere del tutto<br />

<strong>in</strong>usitate per l'Europa d'allora. Rimando, per questo, ad altro mio lavoro Mottana, <strong>in</strong><br />

preparazione), non senza aver fatto osservare che giaÁ tempo fa, <strong>in</strong> un brevissimo brano <strong>in</strong><br />

un contesto del tutto diverso Mottana, 1999: p. 194, n. 89), accennavo alla sequenza<br />

temporale di testi letterari attraverso la quale sono penetrate <strong>in</strong> Italia le sempre maggiori<br />

<strong>in</strong>formazioni sulle gemme che gli <strong>in</strong>traprendenti mercanti soprattutto toscani e veneti<br />

avevano raccolto nel periodo compreso tra il tardo Medio Evo 1282: Restoro d'Arezzo,<br />

prima nostra fonte scritta <strong>in</strong> volgare 17 )) e l'<strong>in</strong>izio del Barocco 18 )1597: Agost<strong>in</strong>o del<br />

14 )In realtaÁ, nel trattatello si accenna a 31 pietre preziose. Oltre alle 28 descritte s<strong>in</strong>golarmente, tra cui un<br />

doppione smeraldo, c. 5r, e smeragdo, c. 6v)da togliere dal numero, sono citati il quarzo cristallo, cristallo di<br />

rocca, c. 9r), il corallo c. 13v) e due diversi tipi di sostanza vegetale fossile c. 9v): una chiara res<strong>in</strong>a) che<br />

corrisponde all'ambra e una nera lignite)che eÁ il nostro giaietto.<br />

15 )Sempre che il Vasolo non faccia riferimento alla Turba philosophorum, un testo alchemico medievale,<br />

anonimo, che era stato pubblicato a stampa per la prima volta solo pochi anni prima 1572). In questo testo,<br />

frammezzo ad una congerie di astrusitaÁ, sono contenute <strong>in</strong>formazioni su mitiche proprietaÁ magico-mediche<br />

attribuite alle pietre preziose Ruska, 1931): esse si erano sviluppate probabilmente <strong>in</strong> India <strong>in</strong> un periodo<br />

<strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito, ma <strong>in</strong> ogni caso precedente al X secolo AD, quando ne era stata redatto il rimaneggiamento <strong>in</strong> arabo<br />

dal quale, nel XII secolo, era poi derivata l'anonima traduzione lat<strong>in</strong>a Plessner, 1975).<br />

16 )Il lapislazzuli di Sar-i-Sang <strong>in</strong> Badakhshan Afghanistan), la cui prima coltivazione si stima risalire al VII<br />

millennio a.C., era giaÁ da tempo trasportato per via carovaniera <strong>in</strong> Sumeria Iraq)dove eÁ stato ritrovato nello strato<br />

archeologico denom<strong>in</strong>ato Uruk III, databile a poco prima del 3300 a.C. Bob'ilev [Wobylew], 2000: pp. 86-89).<br />

17 )Intendo fonte letteraria, perche importanti <strong>in</strong>formazioni su nomi, provenienze e valore delle gemme si<br />

hanno <strong>in</strong> numerosi documenti mercantili di molto tempo prima, anche se, per lo piuÁ , non <strong>in</strong> italiano, ma <strong>in</strong> un<br />

grossolano lat<strong>in</strong>o e.g., Genova 1253, cf. Byrne, 1935).<br />

18 )Mi rendo conto di commettere un abuso, quando trasferisco nomi concepiti dalla Storia dell'Arte, come<br />

R<strong>in</strong>ascimento e Barocco, ad un campo del tutto diverso quale la Storia della Scienza, ma non so offrire


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 29<br />

Riccio). Fu proprio con l'<strong>in</strong>izio del Barocco che i dati disponibili sulle gemme e su altre<br />

sostanze solide naturali com<strong>in</strong>ciarono ad essere riesam<strong>in</strong>ati <strong>in</strong> forma critica e ad essere<br />

trasferiti dall'ambito medico-magico a quello della Scienza dei m<strong>in</strong>erali, allora <strong>in</strong> via di<br />

formazione.<br />

I quattro autori cui il Vasolo asserisce di fare riferimento e ai quali attribuisce il titolo<br />

onorifico di «Philosofi» c. 9v), sono Alberto Magno, Aronne, Avicenna ed Evace. Il<br />

primo eÁ menzionato nel testo per ben tre volte, mentre i tre ultimi lo sono una sola<br />

volta 19 ).<br />

Quanto ad Aronne «Aaron»: c. 9v), il pensiero del Vasolo sicuramente non va al<br />

presunto <strong>in</strong>ventore di pratiche alchimiche ricordato nelle tradizioni arabe e.g., Ibn an-<br />

Nadim, KitaÅb al-fihrist, <strong>in</strong> Berthelot, 1893: v. 3, p. 27), ma al biblico fratello di MoseÂ, che eÁ<br />

citato dalla Bibbia nel passo <strong>in</strong> cui viene descritto il pettorale rationale)che Dio aveva<br />

dato <strong>in</strong>carico di confezionare come simbolo dell'unitaÁ religiosa e nazionale delle dodici<br />

tribuÁ di Israele e, qu<strong>in</strong>di, come importante componente della veste cerimoniale che<br />

competeva ad Aronne nella sua qualifica di sommo sacerdote Esodo, 28, 17-20: cf.<br />

Gilmore, 1968). Un riferimento alla tradizione biblica non poteva certo mancare <strong>in</strong> uno<br />

scritto compilato a Roma durante la Controriforma 20 ), ma, di fatto, eÁ come se non ci<br />

fosse, perche non vi eÁ nulla ne nella Bibbia, presa nella sua formulazione letterale, e<br />

neppure nelle sue <strong>in</strong>terpretazioni allegoriche, tanto medievali quanto contemporanee al<br />

Vasolo, che si presti alle f<strong>in</strong>alitaÁ mediche conclamate dal trattatello 21 ).<br />

PiuÁ concreto e specifico eÁ il riferimento ad Avicenna c. 10r), anche se volutamente<br />

reso oscuro dal Vasolo per ragioni di «rispetto». Avicenna o meglio: AbuÅ `AlõÅal-Husayn<br />

b. `Abd AllaÅh ibn S<strong>in</strong>aÅ: AfsÏanaÅ, ca. 980 ± HamadhaÅn, 1037)fu, <strong>in</strong>fatti, uno dei massimi<br />

un'alternativa valida. Anche altri, di fronte a questo problema, hanno adottato la mia stessa soluzione: p. es., tra<br />

tutti, discutendo dello sviluppo della l<strong>in</strong>gua letteraria anche <strong>in</strong> campo scientifico, l'Altieri Biagi 1985: p. 94).<br />

Intendo, qu<strong>in</strong>di, i due term<strong>in</strong>i nel doppio significato cronologico e culturale <strong>in</strong>trodotto dal Burckhardt 1855,<br />

1860)e, <strong>in</strong> particolare, secondo le rivisitazioni effettuate, rispettivamente, da Kerrigan e Braden 1989)e dal<br />

Kurz 1960). Alla stessa stregua, quando uso i term<strong>in</strong>i Controriforma e Manierismo mi riferisco all'atteggiamento<br />

culturale tra il repressivo e il ripetitivo che a Roma predom<strong>in</strong>ava nella seconda metaÁ del C<strong>in</strong>quecento, ma che<br />

ancora puoÁ essere fatto rientrare nell'atmosfera artistico-culturale del R<strong>in</strong>ascimento, sia pure nella sua fase tarda<br />

tendente a degenerare qu<strong>in</strong>di, all'<strong>in</strong>circa, 1540-1590: cf. Weisbach, 1919).<br />

19 )Escludo senza esitazione da ogni considerazione ulteriore il qu<strong>in</strong>to nome di persona presente nel<br />

trattatello: Alcide, cioeÁ Ercole = Eracle, figlio di Anfitrione e di Alcmena e nipote di Alceo). Non solo si tratta di<br />

un mito, ma egli eÁ citato solo come testimonio della virtuÁ d'una pietra, la largate c. 12r), che eÁ essa stessa favolosa<br />

e il cui nome fu probabimente <strong>in</strong>ventato proprio dal Vasolo, perche non ha un riscontro diretto <strong>in</strong> nessun altro<br />

lapidario.<br />

20 )La descrizione dettagliata delle dodici pietre del rationale saraÁ, <strong>in</strong>fatti, di lõÁ a pochi anni, l'oggetto di una<br />

ponderosa dissertazione, con una discettazione complessa sul loro significato allegorico, scritta da un archiatra<br />

pontificio molto ben <strong>in</strong>trodotto negli ambienti di Santa Romana Chiesa Bacci, 1587). Alcuni anni prima un<br />

prelato francese Rueus, 1547)aveva discettato sul significato delle gemme descritte nell'Apocalisse, e il suo<br />

studio fu poi ripreso ancora dal suddetto medico e poligrafo <strong>in</strong> un piuÁ esteso scritto che peroÁ apparve postumo<br />

Baccius, 1603).<br />

21 )Il nome «Aaron» eÁ, peroÁ, presente nel libro di Alberto Magno II, II.1), che il Vasolo considera la sua<br />

fonte pr<strong>in</strong>cipale.


30 A. MOTTANA<br />

studiosi di farmacologia di l<strong>in</strong>gua araba e, <strong>in</strong> particolare, fu l'autore del piuÁ <strong>in</strong>fluente<br />

trattato di medic<strong>in</strong>a del Medioevo: il Canon medic<strong>in</strong>ae al-QanuÅn fõÅ'l-t,ibb)che, nelle sue<br />

due traduzioni lat<strong>in</strong>e, prima quella letterale di Gherardo da Cremona 1114-1187)e poi<br />

quella rielaborata con una serie di aggiornamenti da Andrea Alpago m. 1520), rimase <strong>in</strong><br />

uso come testo fondamentale nelle universitaÁ europee f<strong>in</strong>o ad oltre la metaÁ del Seicento.<br />

Nel Canone di Avicenna 22 )e nell'altra sua quasi sterm<strong>in</strong>ata produzione scientifica eÁ peroÁ<br />

improbabile se non impossibile r<strong>in</strong>tracciare il riferimento all'ambra. Egli <strong>in</strong>dubbiamente<br />

la prese <strong>in</strong> considerazione, probabilmente laÁ dove descrive il modo di curare le malattie<br />

femm<strong>in</strong>ili, ma r<strong>in</strong>tracciare proprio dove e come richiederebbe un tempo troppo lungo <strong>in</strong><br />

proporzione al risultato, tanto piuÁ che ± con ogni probabilitaÁ ± la spiegazione che ne diede<br />

Avicenna fu dal Vasolo o largamente fra<strong>in</strong>tesa o volutamente purgata, per le suddette sue<br />

ragioni di «degno rispetto» vedi oltre).<br />

La terza fonte d'<strong>in</strong>formazioni del Vasolo «Evax»: c. 9v)eÁ anch'essa riferita <strong>in</strong> un<br />

modo piuttosto impreciso, ma eÁ meno problematica. Nella tradizione lapidaria medievale,<br />

l'opera riferita ad Evace ha avuto un'<strong>in</strong>fluenza duratura e tutt'altro che secondaria, anche<br />

se la reale personalitaÁ dell'autore fu sempre sfuggente, e tale eÁ rimasta anche ora. Si volle<br />

che si trattasse di un re arabo cultore di farmacologia che Pl<strong>in</strong>io il Vecchio Como, 23 ±<br />

Stabia, 79)avrebbe citato nella Naturalis Historia come autore di un testo sugli effetti dei<br />

semplici Evax rex Arabum qui de simplicium effectis ad Neronem conscripsit: XXV, 8).Di<br />

fatto, peroÁ , il suo nome non figura nell'enciclopedia pl<strong>in</strong>iana, o meglio: non figura nelle<br />

moderne edizioni critiche di essa e.g., Conte etal., 1982-88), dopo che giaÁ nel Seicento fu<br />

dimostrato Hardou<strong>in</strong>, 1685)che quella frase eÁ un'<strong>in</strong>terpolazione, forse duecentesca, nei<br />

manoscritti che servirono per la stampa dell'editio pr<strong>in</strong>ceps del 1469. Per altro, doveva<br />

trattarsi di un fra<strong>in</strong>tendimento ben piuÁ antico, poiche l'attribuzione ad Evace di un testo<br />

sulle gemme dedicato a Nerone si ritrova giaÁ nella lettera dedicatoria della prima <strong>versione</strong><br />

di un lapidario che eÁ attribuito al mago Damigerone, perduto nella <strong>versione</strong> greca, ma<br />

noto nella sua traduzione <strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o effettuta probabilmente nel V o VI secolo AD Barb,<br />

1963: p. 119), anche se ci eÁ pervenuta solo <strong>in</strong> un manoscritto della f<strong>in</strong>e del XI Cavensis 3).<br />

L'importanza concordemente attribuita ad Evace nella letteratura lapidaria si ev<strong>in</strong>ce giaÁ<br />

dal fatto che questo testo, che ha trovato conferma <strong>in</strong> un secondo ramo della tradizione<br />

manoscritta 23 ) , eÁ ora pubblicato sotto la paternitaÁ congiunta «DamigeÂron-E Â vax»<br />

Halleux e Schamp, 1985: pp. 190-297). Questo testo composito eÁ il pr<strong>in</strong>cipale ispiratore<br />

del poema De lapidibus seu de gemmis scritto da Marbodo, vescovo di Rennes Angers,<br />

1035-1123) 24 ). Questo poema eÁ, di fatto, un'epitome versificata proprio del primo<br />

22 )Ne ho consultato, piuttosto superficialmente, l'edizione giunt<strong>in</strong>a Avicenna, [1473] 1608).<br />

23 )La tradizione, <strong>in</strong>fatti, si articola <strong>in</strong> due gruppi, ciascuno con tre manoscritti pr<strong>in</strong>cipali: la version ancienne o<br />

CPT di cui fa parte il Cavensis 3,cheeÁilpiuÁ antico <strong>in</strong> assoluto)e la version alphabeÂtique o BAM il cui term<strong>in</strong>e piuÁ<br />

antico eÁ ilBodleianus Hutton 76, dell'<strong>in</strong>izio del XII secolo). Questo secondo gruppo differisce dal primo non tanto<br />

per il contenuto pur presentando un certo numero di additiones alle 60 pietre descritte dal primo), ma nella<br />

sequenza alfabetica <strong>in</strong> cui sono descritte le gemme, che riflette una tendenza alla catalogazione erudita diffusasi <strong>in</strong><br />

Europa con la ripresa degli studi all'<strong>in</strong>izio del XII secolo Halleux, 1974; Halleux e Schamp, 1985: pp. 193-204).<br />

24 )Questo poema <strong>in</strong> esametri, scritto <strong>in</strong> data imprecisata, ma certamente prima del 1096 quando l'autore


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 31<br />

lapidario lat<strong>in</strong>o che va ora sotto il nome congiunto di Damigerone ed Evace quello che<br />

descrive 60 pietre: vedi sopra): eÁ lo stesso Marbodo che dichiara di aver estratto il suo<br />

poema da quell'opera ponderosa per trasformarla <strong>in</strong> un libretto di m<strong>in</strong>or mole e di piuÁ<br />

agevole consultazione vv. 5-6: hoc opus excerpens dignum componere duxi aptum gestanti<br />

forma breviore libellum). Il miglior riconoscimento che il contenuto scientifico-didascalico<br />

del poema rifletteva <strong>in</strong> modo <strong>in</strong>tegrale quello del lapidario di Damigerone ed Evace si<br />

ricava chiaramente proprio dal fatto che durante tutto il Medioevo il poema stesso fu<br />

spesso <strong>in</strong>dicato come l'Evax, trascurandone l'autore effettivo Riddle, 1977: pp. 34-92).<br />

CosõÁ fa, proprio, Alberto Magno, che eÁ la massima fonte del Vasolo.<br />

Delle 28 gemme descritte <strong>in</strong> dettaglio dal Vasolo, 18 si ritrovano nel poema di<br />

Marbodo tab. I), sia pure con qualche significativa modifica nell'ortografia che lascia<br />

pensare che il Vasolo avesse una consuetud<strong>in</strong>e orale con le gemme che stava<br />

descrivendo, piuÁ che volesse farne l'italianizzazione pedissequa derivandole da un<br />

testo lat<strong>in</strong>o che aveva sotto gli occhi 25 ). Questa mia op<strong>in</strong>ione eÁ confortata dal fatto che<br />

le 13 residue pietre citate dal Vasolo hanno tutte nomi o italianissimi e.g., aquil<strong>in</strong>a,<br />

granata, rub<strong>in</strong>o, smeraldo, sp<strong>in</strong>ella)o di derivazione r<strong>in</strong>viabile ad una forma araba piuÁ<br />

omenoitalianizzatae.g., ambra, lapislazoro, torch<strong>in</strong>a)oppure sono favolose e.g.,<br />

dragonite)o addirittura <strong>in</strong>ventate quando non pesantemente storpiate e.g., largate). Si<br />

tratta, dunque, di novitaÁ l<strong>in</strong>guistiche <strong>in</strong>trodottesi nella pratica delle gemme dopo la<br />

composizione del poema, che Marbodo aveva scritto almeno mezzo secolo prima che<br />

dalla Spagna com<strong>in</strong>ciassero ad arrivare <strong>in</strong> Francia le traduzioni dall'arabo, qu<strong>in</strong>di sulla<br />

base, essenzialmente, della cultura di l<strong>in</strong>gua lat<strong>in</strong>a trasmessasi durante l'alto Medioevo.<br />

cessoÁ di comporre poesie laiche perche era stato nom<strong>in</strong>ato vescovo, e probabilmente nel periodo compreso tra<br />

1061 e 1081 quando era maestro di scuola ad Angers, fu talmente diffuso durante tutto il basso Medioevo da<br />

essere citato non solo come l'Evax, dalla parola con cui <strong>in</strong>izia v. 1), ma anche come il Lapidarius per<br />

antonomasia. Il suo ruolo nella tradizione lapidaria e gemmologica eÁ attestato dal grandissimo numero di<br />

manoscritti che ci sono pervenuti almeno 125: Riddle, 1977: pp. 131-135)ed <strong>in</strong>oltre dal fatto che ebbe<br />

traduzioni nei volgari europei piuÁ svariati: francese antico, anzitutto, e poi normanno, provenzale, castigliano,<br />

fiorent<strong>in</strong>o, irlandese, danese e ebraico Zettersten, 1968: p. 12). Durante il R<strong>in</strong>ascimento il poema di Marbodo<br />

decadde peroÁ d'importanza, soprattutto dopo la ripresa umanistica del grande trattato di Pl<strong>in</strong>io, tanto che la sua<br />

prima edizione a stampa eÁ solo del 1511 Wiemann, 1983).<br />

25 )Esiste un volgarizzamento italiano, anzi fiorent<strong>in</strong>o, del testo di «Evace» <strong>in</strong> altre parole: del poema di<br />

Marbodo, vedi sopra), <strong>in</strong> prosa ed <strong>in</strong>completo, perche contiene solo 23 delle 60 pietre ivi descritte, dopo averle<br />

elencate tutte nell'<strong>in</strong>dice. Esso eÁ attribuito a Zucchero Bencivenni, un notaio molto attivo all'<strong>in</strong>izio del Trecento<br />

nella traduzione di testi scientifici. Il codice miscellaneo che lo contiene, dell'<strong>in</strong>izio del XVII secolo Narducci,<br />

1869: p. 122), eÁ conservato nella Biblioteca Vaticana Vaticanus reg<strong>in</strong>ensis 1316). E Á , qu<strong>in</strong>di, localizzato <strong>in</strong> Roma,<br />

ma eÁ improbabile che fosse conosciuto dal Vasolo ± non foss'altro se non perche colei che ve lo portoÁ , la reg<strong>in</strong>a<br />

Crist<strong>in</strong>a di Svezia, costituõÁ la sua raccolta oltre tre quarti di secolo piuÁ tardi. Tuttavia, l'ortografia dei nomi delle<br />

pietre citate eÁ praticamente la stessa. Non credo che il Vasolo conoscesse L'Intelligenza, un poemetto della f<strong>in</strong>e<br />

del Duecento contenente ben 42 stanze 16-58)che sono la traduzione <strong>in</strong> un ottimo fiorent<strong>in</strong>o di quasi tutto il<br />

poema di Marbodo 59 delle 60 pietre): la riscoperta del codice Magliabechiano VII 1035 che la contiene eÁ solo<br />

della metaÁ dell'Ottocento. Non sono <strong>in</strong> grado di valutare, <strong>in</strong>vece, se il Vasolo potesse conoscere il<br />

volgarizzamento di un testo <strong>in</strong> prosa attribuito a Marbodo F<strong>in</strong>zi, 1890)che rappresenta un'epitome del suo<br />

poema Riddle, 1977: pp. 122-125).


32 A. MOTTANA<br />

Questa si basava non solamente sul lapidario di Damigerone ed Evace che peroÁ era<br />

stato <strong>in</strong>terpolato <strong>in</strong> qualche punto con nozionitrattedaDioscorideedaalcuniautori<br />

arabi primitivi, tradotti da Costant<strong>in</strong>o Africano a beneficio della nascente scuola<br />

salernitana: cf. Halleux, 1974: p. 346), ma anche sul libro XXXVII del Naturalis historia<br />

di Pl<strong>in</strong>io. Questo trattato non fu mai perso nella tradizione manoscritta, ma fu sempre<br />

piuttosto raro a causa delle sue dimensioni ed era stato, percioÁ, perlopiuÁ sostituito da<br />

tarde epitomi quali sono i Collectanea rerum memorabilium di Sol<strong>in</strong>o Roma, III-IV<br />

secolo AD)e gli Etymologiarum libri sive orig<strong>in</strong>es di Isidoro Cartagena, ca. 570±<br />

Siviglia, 636) , il cui libro XVI eÁ <strong>in</strong>teramente dedicato a pietre e metalli 26 ) . Non<br />

trascureroÁ , <strong>in</strong>oltre, di aggiungere al confronto alcuni testi della tarda lat<strong>in</strong>itaÁ che<br />

possono aver <strong>in</strong>fluito sul trasmettere <strong>in</strong>formazioni mediche sulle pietre, ma considero il<br />

loro contributo del tutto occasionale e certamente m<strong>in</strong>ore: Marbodo eÁ esplicito<br />

nell'asseverare v. 5)che il suo poema eÁ l'epitome <strong>in</strong> versi dall'Evax, cioeÁdallapidario<br />

di Damigerone ed Evace.<br />

Il trattatello del Vasolo rispecchia <strong>in</strong> buona misura l'impostazione data da Marbodo<br />

al suo poema per cioÁ che concerne i contenuti. In questo campo, dunque, egli non<br />

<strong>in</strong>nova <strong>in</strong> nulla, ma si fa portavoce di una lunga tradizione. Come, <strong>in</strong>fatti, ha<br />

esaurientemente dimostrato e affermato il Riddle 1977: p. X) ,ilpoemadiMarbodo<br />

divenne estremamente popolare durante il Medioevo proprio perche fu visto come una<br />

guida pratica alla medic<strong>in</strong>a, basata sui poteri misteriosi delle pietre e non sui farmaci<br />

prescritti dai dulcamara dell'epoca: atteggiamento, questo, che eÁ proprio quello assunto<br />

dal Vasolo.<br />

In ogni caso, la fonte pr<strong>in</strong>cipale del Vasolo, ed anche quella che ci permetteraÁ le<br />

verifiche piuÁ sicure, non eÁ Marbodo, ma Alberto Magno Lau<strong>in</strong>gen, ca. 1193/1206 ±<br />

Colonia, 1280), il massimo cultore medievale di M<strong>in</strong>eralogia, anzi il primo a riprendere gli<br />

studi <strong>in</strong> questo campo qu<strong>in</strong>dici secoli dopo Teofrasto Ereso, ca. 371 ± Atene, ca. 287<br />

a.C.)e a stenderne un trattato che aveva una certa base di scientificitaÁ Halleux, 1985: p.<br />

VII). Vasolo lo cita tre volte per ambra, oftalmia e smeragdo), ma potrebbe citarlo molte<br />

volte di piuÁ , se lo volesse, poiche ± <strong>in</strong> effetti ± sono frequenti i dati che, dimostrabilmente,<br />

egli trae dal De m<strong>in</strong>eralibus. Il libro II, trattato II, di questo libro eÁ <strong>in</strong>teramente dedicato ai<br />

poteri e alla descrizione delle pietre preziose Wyckoff, 1967: pp. 55-126), elencate<br />

secondo l'ord<strong>in</strong>e alfabetico del nome lat<strong>in</strong>o, secondo un uso <strong>in</strong>valso durante tutto il<br />

Medioevo ad imitazione di Isidoro. CioÁ che risulta chiaro, peroÁ, eÁ che la dipendenza del<br />

Vasolo da Alberto non riguarda ne l'ord<strong>in</strong>e espositivo ne le proprietaÁ fisiche, ma la<br />

descrizione delle facoltaÁ delle s<strong>in</strong>gole gemme che hanno att<strong>in</strong>enza con la Medic<strong>in</strong>a, anche<br />

se <strong>in</strong> vari casi egli si discosta dalla fonte o non la recepisce se non <strong>in</strong> parte. Essendo mutati<br />

i tempi, o forse piuttosto perche non riteneva vantaggioso seguire un criterio rigoroso<br />

nell'illustrare la materia alla sua viceregale dedicataria, egli evita di copiare il rigido ord<strong>in</strong>e<br />

alfabetico di Alberto e segue piuttosto un metodo misto, che rispecchia <strong>in</strong> parte quello di<br />

26 )Nel riferirmi agli autori che il Vasolo usa come fonti, riporteroÁ solo la prima volta il nome dell'opera, per<br />

poi citare di essa solo il libro con numero lat<strong>in</strong>o)e il paragrafo con numero <strong>in</strong> arabo)o, nel caso, il verso.


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 33<br />

Pl<strong>in</strong>io, <strong>in</strong> parte quello di Marbodo, e <strong>in</strong> parte ± perf<strong>in</strong>o ± un criterio di valutazione<br />

economica prima di tutti: diamante, rub<strong>in</strong>o, zaffiro e smeraldo, cioeÁ le quattro gemme<br />

fondamentali)che eÁ non solo tipico del suo tempo cf. Cell<strong>in</strong>i, [1568] 2002: p. 43), ma che<br />

si mantiene pari pari anche ora.<br />

E Á , dunque, solo nel contenuto, vale a dire nelle facoltaÁ terapeutiche che egli attribuisce<br />

alle pietre preziose, comunque descritte, che si conferma la buona conoscenza che il<br />

Vasolo doveva avere dell'opera di Alberto Magno, pur commista con talune nozioni che<br />

gli venivano da Marbodo ed altri e che ± anticipiamolo ora, rispetto all'esame analitico che<br />

seguiraÁ ± erano anche basate su op<strong>in</strong>ioni e pregiudizi suoi personali oppure provenienti da<br />

altre fonti non identificate 27 ).<br />

Lessico.<br />

Prima di approfondire l'esame del materiale descritto dal Vasolo, che avraÁ come conseguenza<br />

anche l'identificazione delle s<strong>in</strong>gole gemme <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i scientifici moderni, desidero<br />

commentare brevemente i nomi delle pietre preziose da lui usati, non perche io voglia<br />

<strong>in</strong>tromettermi <strong>in</strong> questioni di carattere l<strong>in</strong>guistico senza essere un filologo, ma perche cioÁmi<br />

consente di meglio collocare il contenuto dell'operetta nel quadro evolutivo delle ancora<br />

scarse ed <strong>in</strong> gran parte erronee se non del tutto <strong>in</strong>fondate)conoscenze gemmologiche e<br />

m<strong>in</strong>eralogiche del lungo periodo che <strong>in</strong>tercorre tra Medioevo e Barocco. SaraÁ, <strong>in</strong>fatti, solo <strong>in</strong><br />

quest'epoca, nella seconda metaÁ del Seicento, che com<strong>in</strong>ceraÁ ad <strong>in</strong>dividuarsi la M<strong>in</strong>eralogia<br />

come Scienza moderna, e cioÁ saraÁ possibile grazie appunto alla ripresa della tradizione antica<br />

effettuatasi durante il primo R<strong>in</strong>ascimento e alla sua rimeditazione alla luce anche delle<br />

nuove esperienze effettuate durante il tardo R<strong>in</strong>ascimento.<br />

Se verifichiamo i nomi di pietre usati dal Vasolo confrontandoli con quelli attestati<br />

precedentemente nella l<strong>in</strong>gua italiana 28 ), non notiamo differenze sostanziali per molti di<br />

27 )Oppure non identificabili, perche potrebbero essere conv<strong>in</strong>zioni popolari tramandatesi <strong>in</strong> maniera casuale<br />

e per tradizione orale. Per l'identificazione delle possibili fonti alternative piuÁ antiche mi sono basato su un criterio<br />

empirico: ho verificato il contenuto, oltre che di Pl<strong>in</strong>io il Vecchio Naturalis historia, XXXVII: Conte etal., 1988), di<br />

alcuni altri autori che da lui dipendono come Sol<strong>in</strong>o, Isidoro, Beda e Rabano Mauro: tutti nella Patrologia lat<strong>in</strong>a del<br />

Migne 1844-64)che eÁ ora disponibile <strong>in</strong> rete. Per quelli piuÁ antichi mi sono avvalso anche della traduzione<br />

commentata della Bianco 1992). Non riportati da questa, <strong>in</strong>oltre, ho compulsato attentamente il Physiologus von<br />

Steiger e Homburger, 1964; Zambon, 1975)e i Cyranides Kaimakis, 1976), che considero importanti trasmettitori<br />

della dottr<strong>in</strong>a magico-medica alessandr<strong>in</strong>a. Per il periodo tra Marbodo e Alberto, ho compulsato direttamente i<br />

trattati di Ildegarda nella Patrologia lat<strong>in</strong>a, c.s.)e dello Pseudo-Aristotele Ruska, 1912): solo per una verifica, peroÁ,<br />

poiche la parte pr<strong>in</strong>cipale delle <strong>in</strong>formazioni era giaÁ stata compilata dalla Friess 1980). Per il periodo successivo, mi<br />

sono limitato ad opere edite: Leonardi 1502), Agricola 1546) e Dolce 1565). Il problema del significato magico,<br />

mistico e medico delle gemme ha visto affannarsi numerosi, importanti esperti di scienza e civiltaÁ medievale, spesso<br />

di estrazione e di <strong>in</strong>dirizzo divergente. Cito, tra tutti, il Thorndike 1923-62)e il BaltrusÏaitis 1993 3 ) , agli<br />

approfonditi ed estesissimi studi dei quali mi sono sempre riferito, anche se spesso non li ho citati puntigliosamente.<br />

28 )Mi avvalgo per questo del DELI, Dizionario etimologico della l<strong>in</strong>gua italiana, di Cortelazzo e Zolli<br />

1979-88, 1991 7 ), non senza averlo fatto precedere come giaÁ <strong>in</strong> un caso precedente: Mottana, 1999: p. 140, n. 9)<br />

da un accuratissimo esame <strong>in</strong> rete della banca dati del TLIO CNR - Opera del Vocabolario Italiano - Tesoro<br />

della L<strong>in</strong>gua Italiana delle Orig<strong>in</strong>i), purtroppo limitato sia nell'avanzamento f<strong>in</strong>o alla lettera D) sia nel periodo


34 A. MOTTANA<br />

loro, ma solo notevoli <strong>in</strong>certezze nella grafia che non ne compromettono <strong>in</strong> ogni caso<br />

l'identificazione e/o la collocazione nel tempo. Delle 31 gemme citate, <strong>in</strong>fatti, tutte meno<br />

tre erano state giaÁ menzionate e descritte da qualche scrittore precedente 29 ).<br />

L'<strong>in</strong>novazione di gran lunga piuÁ cospicua eÁ la «largate» c. 12r), il cui nome,<br />

probabilmente, eÁ un'<strong>in</strong>venzione del Vasolo orig<strong>in</strong>atosi per un suo fra<strong>in</strong>tendimento di<br />

una fonte scritta, come appare anche dall'<strong>in</strong>congruo uso che egli fa, nel titolo del<br />

capoverso che descrive la pietra, di tre «l» una dopo l'altra. Gli altri due nomi che, pur<br />

essendo di gemme tuttora accettate, non trovano riscontro nelle fonti citate dal Vasolo<br />

sono lapislazoro e sp<strong>in</strong>ella. Non si tratta di m<strong>in</strong>erali nuovi, perche entrambi erano noti ai<br />

greci e ai romani antichi, ma piuttosto nomi del tutto nuovi, diversissimi dai loro<br />

corrispondenti classici. Il motivo per cui essi erano stati <strong>in</strong>trodotti nel lessico sta nel<br />

fatto che era progredita la capacitaÁ di differenziare tra m<strong>in</strong>erali d'aspetto simile<br />

riconoscendoli diversi nelle loro proprietaÁ fisiche: un cambiamento di paradigma,<br />

secondo la term<strong>in</strong>ologia di Kuhn 1962).<br />

E Á cosõÁ che, dal complesso dei m<strong>in</strong>erali azzurri per i quali greci e romani disponevano<br />

del nome ky* anoQ / cyanos, si differenzioÁ prima la «torch<strong>in</strong>a» = turchese), giaÁ nota ad<br />

Alberto, poi il lapislazoro o lapislazzuli, come si usa ora e come giaÁ usava Zucchero<br />

Bencivenni all'<strong>in</strong>izio del XIV secolo), poi l'azzurrite nel XIX secolo, per una<br />

semplificazione <strong>in</strong>trodotta da F.S. Beudant del nome del sale «azzurro di rame» prodotto<br />

s<strong>in</strong>teticamente, cf. Clark, 1993: p. 52). Questa <strong>in</strong>novazione del lessico richiese, dunque,<br />

almeno 500 anni per essere accettata da tutti. Analogamente, tra l'<strong>in</strong>sieme di m<strong>in</strong>erali rossi<br />

chiamati a> nuraj / carbunculus dagli antichi, furono identificati con procedure appropriate<br />

e diverse tra loro prima il granato, poi il rub<strong>in</strong>o e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e lo sp<strong>in</strong>ello Harden, 1960), di volta<br />

<strong>in</strong> volta comportando <strong>in</strong>novazioni lessicali che, anche per questi materiali, si protrassero su<br />

quasi mezzo millennio 30 ). A cioÁ contribuirono sicuramente le scoperte scientifiche<br />

arabe 31 ), almeno nella fase <strong>in</strong>iziale di r<strong>in</strong>ascita della Scienza <strong>in</strong> Europa il «r<strong>in</strong>ascimento<br />

preso <strong>in</strong> esame, che va dalle orig<strong>in</strong>i della l<strong>in</strong>gua alla morte del Boccaccio. Non ho avuto modo, <strong>in</strong>vece, di<br />

esam<strong>in</strong>are il LEI, Lessico etimologico italiano, ora <strong>in</strong> preparazione a Monaco di Baviera da parte di Max Pfister.<br />

Molto utile, <strong>in</strong>oltre, si eÁ rivelato il trattato della Goltz 1972).<br />

29 )In particolare, 17 dei nomi sono riferibili al volgarizzamento <strong>in</strong> prosa del poema di Marbodo eseguito<br />

da Zucchero Bencivenni Narducci, 1869: pp. 310-311)e trovano conferma nel poemetto L'<strong>in</strong>telligenza che, a<br />

parere di molti, sarebbe l'immediato derivato di questo Petronio, 1951: p. 38).<br />

30 )In realtaÁ, l'<strong>in</strong>novazione lessicale non puoÁ dirsi ancora conclusa: granato eÁ ora il nome di un gruppo che<br />

comprende almeno 20 specie chimicamente dist<strong>in</strong>te, anche se strutturalmente simili, ciascuna delle quali ha un<br />

suo nome. Parimenti, sp<strong>in</strong>ello eÁ anche il nome di un gruppo comprendente 23 specie, di cui lo sp<strong>in</strong>ello p.d. eÁ il<br />

denom<strong>in</strong>atore comune perche eÁ stata la prima specie identificata. La sola semplificazione che oltre 400 anni di<br />

ricerca m<strong>in</strong>eralogica ha portato al lessico riguarda il «rub<strong>in</strong>o»: non eÁ una specie a se stante, ma semplicemente<br />

una varietaÁ rossa della specie cor<strong>in</strong>done un m<strong>in</strong>erale relativamente comune, anche se non comunissimo)che<br />

deve il suo colore alla presenza di cromo nella struttura, <strong>in</strong> quantitaÁ tale, peroÁ da non <strong>in</strong>generare una dist<strong>in</strong>zione<br />

precisa nel chimismo.<br />

31 )Per citare solo un esempio, relativo appunto ai m<strong>in</strong>erali rossi: le prime misure di peso specifico<br />

notevolmente precise effettuate prima da al-K<strong>in</strong>dõÅ Ya'quÅb ibn Ishaq: ca. 796 ± 873)e poi da al-BõÅruÅ nõÅ AbuÅ 'l-<br />

RayhaÅn Muhammad ibn Ahmad: ca. 973 ± 1048), <strong>in</strong>ventore di una «bilancia della saggezza» capace di<br />

determ<strong>in</strong>azioni alla seconda decimale Mieli, 1938: p. 101), avevano dist<strong>in</strong>to <strong>in</strong> forma quantitativa e qu<strong>in</strong>di su


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 35<br />

del XII secolo» di Hask<strong>in</strong>s, 1927). Non eÁ un caso, <strong>in</strong>fatti, se nel lessico m<strong>in</strong>eralogico<br />

odierno e ancor piuÁ nei numerosi s<strong>in</strong>onimi abbandonati)parecchi nomi sono di<br />

derivazione araba e.g., azzurrite)o mista lat<strong>in</strong>o-araba e.g., lapislazzuli)oppure richiamano<br />

nel nome una provenienza dall'oriente e.g., turchese).<br />

ANALISI DELLE SINGOLE PIETRE<br />

AnalizzeroÁ le pietre preziose o semi-preziose che siano)nell'ord<strong>in</strong>e <strong>in</strong> cui le elenca il<br />

Vasolo, essenzialmente perche cosõÁ vengono evitate ripetizioni. Nella tabella I, <strong>in</strong>vece, le<br />

stesse pietre sono elencate secondo l'ord<strong>in</strong>e alfabetico, facendo seguire a ciascuna il<br />

numero d'ord<strong>in</strong>e <strong>in</strong> cui eÁ descritta nel testo, cosõÁ da renderne facile il reperimento e qu<strong>in</strong>di<br />

la consultazione di questa sezione.<br />

Nell'analisi cercheroÁ di seguire un'esposizione omogenea, se non costante:<br />

anzitutto una succ<strong>in</strong>ta parafrasi <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i moderni del detto del Vasolo, poi<br />

l'identificazione della pietra ove possibile)e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e l'identificazione delle fonti tra<br />

quelle dichiarate da lui, <strong>in</strong> primo luogo, ma anche tra quelle non dichiarate e<br />

contemporanee, prima di doversi arrendere ed ammettere che egli daÁ il contributo<br />

di un qualcosa di <strong>in</strong>edito o di nuovo.<br />

1. Diamante.E Á descritto come trasparente, duro, potente e <strong>in</strong>combustibile 32 ):tutti<br />

caratteri ripresi dalla tradizione Marbodo 33 ): fulgentem, durities, nulloque domabilis<br />

igne, vv. 26-29; Alberto Magno: II, II.1)che, per quanto propri del diamante vero, non<br />

sono abbastanza diagnostici per fare escludere la possibilitaÁ che altre gemme <strong>in</strong>colori,<br />

trasparenti e quasi altrettanto dure come cor<strong>in</strong>done e zircone)venissero allora<br />

gabellate per diamante. In piuÁ ,ildiamanteeÁ anche qualificato come «forte»: term<strong>in</strong>e<br />

questo che non si ritrova <strong>in</strong> Marbodo a meno che non lo si faccia corrispondere al suo<br />

ferrum contemnens: v.29),maeÁ presente nel De m<strong>in</strong>eralibus di Alberto, laÁ dove si<br />

riferisce la falsa credenza che il diamante possa essere martellato sull'<strong>in</strong>cud<strong>in</strong>e senza<br />

rompersi, ed anzi vada ad <strong>in</strong>castrandosi profondamente nel ferro di essa. Il Vasolo<br />

passa poi a due raccomandazioni di tipo magico, che ricava <strong>in</strong> parte proprio da<br />

una base scientificamente <strong>in</strong>oppugnabile che, anche se simili nel colore, i tre m<strong>in</strong>erali sono troppo diversi per<br />

poter essere riportati ad un'unica specie. CioÁ era perfettamente noto a quel grande precursore della migliore<br />

Gemmologia come fu at-TõÅfaÅsÏõÅ Shihab al-D<strong>in</strong> Abul Abbas Ahmad ibn Yusuf: TõÅfaÅsÏ, 1184 ± Cairo, 1253), il cui<br />

libro, peroÁ , divenne noto <strong>in</strong> Europa solo nel XVIII secolo.<br />

32 )Che il diamante ad alta temperatura <strong>in</strong> aria volatizzi <strong>in</strong>teramente eÁ una scoperta sperimentale di<br />

Giuseppe Averani e Cipriano Targioni posteriore al Vasolo di oltre un secolo 1694). Essi si avvalsero, per<br />

bruciare la gemma, del calore solare concentrato da uno specchio ustorio. La dimostrazione sperimentale che<br />

si tratta di carbonio puro si deve a Louis-Bernard Guyton de Marveau 1799), dopo che giaÁ Smithson<br />

Tennant 1797)aveva verificato che la sua combustione comportava un consumo equivalente doppio<br />

d'ossigeno.<br />

33 )In questa e nelle future citazioni uso il term<strong>in</strong>e lat<strong>in</strong>o presente nella fonte che eÁ il piuÁ possibile<br />

corrispondente a quello ripreso dal Vasolo, qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong>dipendentemente dal suo essere astratto o concreto, dal<br />

genere o caso.


36 A. MOTTANA<br />

Alberto: il diamante va portato a s<strong>in</strong>istra legato al braccio 34 ) , oppure, meglio,<br />

<strong>in</strong>castonato <strong>in</strong> un anello, visto che eÁ piuttosto piccolo 35 )) per essere efficace contro<br />

i nemici e contro le bestie feroci. Di suo il Vasolo aggiunge che, contro gli animali<br />

feroci, sono senz'altro piuÁ efficaci tre diamanti cuciti nel cappello, specie se comb<strong>in</strong>ati<br />

con un altro portato al petto. A queste credenzedistampomagicoeglifaseguirevarie<br />

prescrizioni di carattere medico che non trovano riscontro ne <strong>in</strong> Marbodo ne <strong>in</strong><br />

Alberto: un diamante privo di punta anzi ± meglio ± cosõÁ spuntatodaappariretondo),<br />

se <strong>in</strong>gerito, scaccia il veleno Marbodo ha «atra venena fugat», v. 46, ma non precisa la<br />

forma che la pietra deve avere)e fa recuperare la buona digestione; addirittura, se<br />

<strong>in</strong>ghiottito regolarmente ogni autunno, migliora sensibilmente lo stato di salute,<br />

allontanando la morte per «etisia» che qui non eÁ la tubercolosi, ma uno stato di<br />

profonda debolezza dovuta a carenze alimentari)perche costr<strong>in</strong>ge le tenie a staccarsi<br />

dall'<strong>in</strong>test<strong>in</strong>o <strong>in</strong> cui sono annidate. Qui il Vasolo ritiene opportuno chiamare a<br />

testimoni dei mercanti che ne fecero la prova su se medesimi <strong>in</strong> oriente, su consiglio<br />

di una vecchia mora. Precisa, anche, che il diamante deve essere <strong>in</strong>ghiottito <strong>in</strong>tero,<br />

poiche seeÁ polverizzato diventa esso stesso un veleno micidiale per l'uomo: nozione<br />

corretta, questa, poiche l'attrito dei frammenti a spigoli vivi lacererebbe stomaco ed<br />

<strong>in</strong>test<strong>in</strong>o, ma nozione antica e, poco tempo prima, confermata dalle esperienze della<br />

scuola medico-chimica di Paracelso Multhauf,1954).Stranamente,ilVasolonon<br />

riferisce due altre «virtuÁ »attribuitealdiamantedaAlberto,cheleavevamutuate<br />

probabilmente da Pl<strong>in</strong>io XXXVII, 61): di proteggere dalle dispute e dall'<strong>in</strong>sania e di<br />

allontanare fantasmi e <strong>in</strong>cubi notturni. Non trasmette neppure la conv<strong>in</strong>zione che<br />

Alberto doverosamente riporta, probabilmente per una confusione con «aimant» - il<br />

nome francese antico del magnete, ma che considera egli stesso <strong>in</strong>fondata)che il<br />

diamante attrarrebbe il ferro: all'epoca del Vasolo doveva essere giaÁ completamente<br />

acquisito che non ci sono rapporti di sorta tra la nera calamita e la gemma limpida e<br />

trasparente.<br />

Dall'esame del testo, appare evidente che le fonti dichiarate non sono le uniche da cui<br />

il Vasolo trasse le sue <strong>in</strong>formazioni, ed <strong>in</strong> particolare non sono neppure le fonti pr<strong>in</strong>cipali<br />

delle sue <strong>in</strong>dicazioni di carattere medico, che ± per sua stessa affermazione ± sono quelle<br />

piuÁ importanti del trattatello e la ragione stessa della sua composizione. In parte, queste<br />

34 )Nelle superstizioni medievali relative alle facoltaÁ delle pietre, non era <strong>in</strong>differente se esse erano<br />

portate legate <strong>in</strong> metallo <strong>in</strong> un gioiello, oppure cucite sull'abito oppure sospese semplicemente ad un filo, a<br />

destra o a s<strong>in</strong>istra BaltrusÏaitis, 1993 3 : p. 56). Il Vasolo riprende queste superstizioni da Alberto Magno II,<br />

III.6),maquesti,asuavolta,sirifacevaatestipiuÁ antichi, per lo piuÁ d'orig<strong>in</strong>e araba oppure rielaborati da<br />

arabi a partire da testi greci <strong>in</strong> parte mistificati. Famoso, tra questi, fu il cosiddetto «Lapidario d'Aristotele»<br />

Liber m<strong>in</strong>eralium), un apocrifo del IX secolo scritto probabilmente <strong>in</strong> Egitto e scomparso nella <strong>versione</strong><br />

araba,macheebbeunadiffusionetalmentevasta<strong>in</strong>Europadaconservarsi<strong>in</strong>unatraduzionelat<strong>in</strong>acheeÁ<br />

arrivata f<strong>in</strong>o a noi ben prima che fossero r<strong>in</strong>venuti alcuni m<strong>in</strong>imi frammenti dell'orig<strong>in</strong>ale Ruska, 1912;<br />

Kle<strong>in</strong>-Franke, 1970).<br />

35 )Col valore <strong>in</strong>dicato dal Vasolo un denaro, cioeÁ un ducato)si poteva acquistare, all'epoca, un diamante da<br />

pochi grani, se prendiamo come unitaÁ di riferimento quanto <strong>in</strong>dicato da Benvenuto Cell<strong>in</strong>i [1568] 2002: p. 86).


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 37<br />

nozioni potrebbero anche essere derivate da una semplice trasmissione orale, oppure<br />

sono riconducibili ad altra fonte, non dichiarata dal Vasolo forse proprio percheÂ<br />

recentissima e <strong>in</strong> italiano: il trattato Delle diverse sorti delle Gemme che produce la<br />

Natura di Lodovico Dolce Venezia, 1508-1568), stampato nel 1565. Se prendiamo <strong>in</strong>fatti<br />

il capoverso dedicato da questi allo «Adamante, cioeÁ Diamante» libro II, cap. VI, carte<br />

28v - 29r), dopo una descrizione delle proprietaÁ e dei tipi derivata da Pl<strong>in</strong>io che il Vasolo<br />

non riprende), troviamo scritto: «I Diamanti di tutte queste sorti hanno virtuÁ di scacciare<br />

il veleno: e con tutto cio esso bevendosi eÁ mortal veleno. Resiste all'arte de' venefici, e<br />

rimove le vane paure. Fa che si v<strong>in</strong>cano le risse, e le questioni. Giova a Lunatici, e a<br />

<strong>in</strong>demoniati. Portandosi legato al s<strong>in</strong>istro braccio, fa l'huomo v<strong>in</strong>citore. Humilia le<br />

<strong>in</strong>domite bestie. E Á contra le fantasme, e i terrori della notte. Fa anco chi lo porta ardito<br />

e virtuoso ne i maneggi di qualunque cosa». Il Vasolo sostanzialmente eÁ <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea con<br />

quanto scritto dal Dolce 36 ), anche se daÁ piuÁ <strong>in</strong>dicazioni, <strong>in</strong> certi punti ancor piuÁ<br />

dettagliate, che riflettono ± appunto ± credenze popolari arrivategli, forse, da una<br />

«vecchia mora» pavese.<br />

2. Rub<strong>in</strong>o. L'unica proprietaÁ fisica ricordata dal Vasolo eÁ la durezza, che sarebbe<br />

seconda solo a quella del diamante. Questo effettivamente eÁ il caso per il cor<strong>in</strong>done, sia esso<br />

rosso o d'altro colore. Non eÁ peroÁ vero che un riscaldamento lo rammollisca: il punto di<br />

fusione del cor<strong>in</strong>done eÁ talmente elevato 2050 ëC)da renderlo <strong>in</strong>attaccabile al miglior<br />

fuoco che poteva essere prodotto all'epoca! NeÂ, d'altra parte, sono stati osservati<br />

cambiamenti di colore riscaldando rub<strong>in</strong>i al rosso. CioÁ che effettivamente avviene eÁ che,<br />

riscaldando il cor<strong>in</strong>done naturale, si <strong>in</strong>centiva la latente partizione secondo la base e qu<strong>in</strong>di<br />

si <strong>in</strong>debolisce la compattezza dell'<strong>in</strong>sieme. Durezza e partizione sono due proprietaÁ, assieme<br />

alla densitaÁ, che permettono di dist<strong>in</strong>guere il rub<strong>in</strong>o dal granato e dallo sp<strong>in</strong>ello: una<br />

dist<strong>in</strong>zione giaÁ operata dagli Arabi nel IX secolo e rimasta ignota a Marbodo che del<br />

carbunculus riporta solo la nozione <strong>in</strong>esatta del preteso rifulgere anche al buio, forse<br />

confondendolo con l'antracite), ma non piuÁ ad Alberto, che scrive due secoli dopo, quando<br />

la Scienza araba aveva penetrato la societaÁ europea e soprattutto l'universitaÁ di Parigi, dove<br />

lui stesso aveva <strong>in</strong>segnato. Egli, qu<strong>in</strong>di, non solo puoÁ citare i nomi lat<strong>in</strong>o e greco della pietra,<br />

ma anche usare il neologismo rub<strong>in</strong>us che descrive come limpido, rosso e duro II, II.3).<br />

PeroÁ tramanda anche pregiudizi antichi quando sostiene con sicumera, perche afferma<br />

d'averlo visto!)che brilla al buio come un carbone, se eÁ di buona qualitaÁ, mentre ancora<br />

brilla contro un fondo scuro, ma solo quando eÁ spruzzato con acqua, se eÁ di qualitaÁ<br />

36 )Il trattato del Dolce eÁ un volgare plagio perche traduce alla lettera lo Speculum lapidum del Leonardi<br />

Pesaro, fl. 1480-1510)pubblicato a Venezia nel 1502, senza citarne l'autore ed anzi cercando di farsi passare lui<br />

stesso per tale. Tuttavia, questa traduzione eÁ molto importante nella storia della l<strong>in</strong>gua, giacche ha il vantaggio di<br />

offrirci il piuÁ completo spettro di term<strong>in</strong>ologia gemmologica italiana del C<strong>in</strong>quecento, molto piuÁ ampio di quello<br />

riportato nella traduzione anonima del De natura fossilium di Giorgio Agricola pubblicata a Venezia nel 1550. In<br />

effetti, il Leonardi si era impegnato a collazionare tutto lo scibile sulle gemme esistente alla sua epoca, mentre<br />

l'Agricola citava le gemme <strong>in</strong> un modo piuttosto riassuntivo, riconducendole all'<strong>in</strong>terno del piuÁ vasto quadro del<br />

regno m<strong>in</strong>erale.


38 A. MOTTANA<br />

<strong>in</strong>feriore. Alla f<strong>in</strong>e, tuttavia, Alberto accetta come genu<strong>in</strong>i solo tre degli undici tipi di<br />

carbunculus citati da Marbodo 37 ): balagius, granatus e rub<strong>in</strong>us, confermando cosõÁ che alla<br />

sua epoca, mentre col nome di carbunculus si <strong>in</strong>tendevano ancora, genericamente, tutte le<br />

pietre rosse, giaÁ si dist<strong>in</strong>guevano nettamente tra loro le tre specie piuÁ significative. Alberto<br />

asserisce anche che, secondo la voce comune, il carbunculus ha <strong>in</strong> se piuÁ «virtuÁ »dituttele<br />

altre pietre, e come pr<strong>in</strong>cipale cita quella di dissipare i veleni presenti nell'aria e nel vapore.<br />

Il Vasolo non ricava ne daMarbodone da Alberto Magno le «<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite» facoltaÁ fantastiche<br />

che attribuisce al rub<strong>in</strong>o, tra cui che, portato alla mano destra, conforterebbe l'uomo e lo<br />

renderebbe amato da tutti pur senza sforzo da parte sua; e poi, che giovarebbe contro<br />

l'idiozia 38 )e per la vista, se portato oltre che al dito anche al petto. Di nuovo, non tutte le<br />

facoltaÁ elencate dal Vasolo si trovano nelle fonti dichiarate da lui, ma piuttosto nel Dolce.<br />

Nel trattato di questi, alla voce «Carbonchio» II, VI, carte 35r-35v)con la quale egli traduce<br />

il carbunculus del Leonardi, dopo una descrizione dei tipi e delle provenienze e dopo una<br />

precisa suddivisione nei tipi pr<strong>in</strong>cipali Rob<strong>in</strong>o, Balasso, Sp<strong>in</strong>ella, Granata)± tutte<br />

<strong>in</strong>formazioni che il Vasolo non riprende ± si legge che «le forze del carbonchio sono di<br />

sgombrar l'aere pestilente e velenoso, acchetar la lussuria ... accorda le liti degli amici».<br />

Ancora una volta, queste brevi parole servono di completamento, ma non bastano a<br />

spiegare tutto cioÁ che il Vasolo riporta, anche se <strong>in</strong> questo caso non si tratta di ricette<br />

mediche, ma di virtuÁ magiche attribuite alla pietra.<br />

3. Zaffiro. Di questa gemma il Vasolo non daÁ nessuna proprietaÁ fisica e neppure una<br />

descrizione esteriore, ma solo una lista di «virtuÁ » piuÁ o meno fantasiose: farebbe star<br />

lontani dalla guerra e vivere <strong>in</strong> pace, tranquilli, sani ed allegri; <strong>in</strong>durrebbe tutti alla castitaÁ<br />

e, <strong>in</strong> particolare, favorirebbe purezza e devozione verso Dio nelle persone sposate. Non<br />

sono facoltaÁ di rilevanza farmaceutica, quanto piuttosto relative allo stato d'animo, cioeÁ<br />

alla tranquillitaÁ psichica. Marbodo, <strong>in</strong>vece, si dilungava vv. 103-128)<strong>in</strong> una descrizione<br />

molto piuÁ ampia sia dell'aspetto, sia delle orig<strong>in</strong>i, sia delle «virtuÁ » del sapphirus, che il<br />

lapidario di Damigerone ed Evace, che eÁ la sua fonte, considerava la pietra con le maggiori<br />

«virtuÁ », sia se portata addosso sia se sciolta nel latte sia se usata come talismano Halleux e<br />

Schamp, 1985: p. 250). Marbodo, <strong>in</strong> realtaÁ, non lascia mai chiaramente <strong>in</strong>tendere se la sua<br />

lista di facoltaÁ si riferisca al lapislazzuli come nell'antichitaÁ: cf. Pl<strong>in</strong>io XXXVII, 119)oppure<br />

al cor<strong>in</strong>done azzurro come ora), che <strong>in</strong> qualche modo doveva essergli noto. Alberto,<br />

<strong>in</strong>vece, eÁ ancora piuÁ vago, poiche cerca di conciliare le proprietaÁ che trovava descritte<br />

dagli antichi per il loro zaffiro di provenienza orientale sicuramente il lapislazzuli, qu<strong>in</strong>di,<br />

che egli pone <strong>in</strong> relazione anche con la pietra che Isidoro chiamava sirtites)con quelle che<br />

poteva verificare nella pietra azzurra il primo zaffiro europeo)che era stata da poco<br />

37 )Che qui egli chiama Evace e che cita male, perche il poema menziona non 11, ma 12 pietre rosse.<br />

38 )Il Vasolo chiama questa malattia del cervello, che egli def<strong>in</strong>isce «umida» con un <strong>in</strong>diretto richiamo alle<br />

teorie galeniche ma che si eÁ perpetuato nel l<strong>in</strong>guaggio comune f<strong>in</strong>o ad oggi: «hai l'acqua nel cervello!»), col<br />

nome «Mazzucco», che io non ho riscontrato <strong>in</strong> nessun vocabolario. Per conseguenza, ne ho chiesto<br />

<strong>in</strong>formazioni a conoscitori del dialetto pavese: «mazuÁ c» eÁ il term<strong>in</strong>e bonario con cui si chiama ora uno zuccone,<br />

uno sciocco, un tardo di mente.


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 39<br />

scoperta <strong>in</strong> una m<strong>in</strong>iera sotterranea dell'Alvernia <strong>in</strong> hypodromo apud thodanum<br />

prov<strong>in</strong>ciae regionem et civitatem: II, II.17 39 )). E Á Alberto che afferma che lo zaffiro libera<br />

l'uomo dal sospetto II, III.6), lo <strong>in</strong>duce alla castitaÁ reffreddando i calori <strong>in</strong>terni e<br />

aiutandolo a rifiutare amori illegittimi, ed <strong>in</strong>oltre lo rende pacifico e devoto. Egli mutua<br />

queste ultime facoltaÁ, che hanno una valenza quasi religiosa, probabilmente dal lapidario<br />

di Ildegarda, badessa di B<strong>in</strong>gen Bockelheim, 1098 - B<strong>in</strong>gen, 1179) 40 ), la quale peroÁ<br />

precisa che la pietra eÁ efficace solo se il portatore non eÁ un peccatore <strong>in</strong>callito, ma solo un<br />

lapsus 6). Le affermazioni di Alberto sono seguite quasi alla lettera non solo dal Vasolo,<br />

ma anche dal Dolce II, VI.60).<br />

4 + 15). Smeraldo. Il trattatello riserva a questa pietra un trattamento strano, esitante e<br />

unico, come se il Vasolo non sapesse che pesci pigliare di fronte a notizie discordanti che<br />

trovava nelle sue fonti su un argomento per lui sconosciuto. Alla voce «smeraldo» c. 5r),<br />

comunica poche <strong>in</strong>formazioni sull'aspetto fisico della gemma, tutte corrette e rispondenti<br />

alle descrizioni di Pl<strong>in</strong>io XXXVII, 62)e di Sol<strong>in</strong>o, per quanto vaghe esse siano: lo smeraldo eÁ<br />

verde vivace, accattivante alla vista, rasserenante lo spirito disponendo alla giovialitaÁ edeÁ<br />

utile per le malattie degli occhi. PiuÁ oltre, alla voce «smeragdo» c. 8v), aggiunge <strong>in</strong>vece<br />

altre notizie estratte dalla tradizione magica, come il suo trovarsi nel nido dei grifoni e il suo<br />

39 )L'affermazione eÁ molto imprecisa: la regione e cittaÁ chiamate thodanum sono un errore, forse<br />

dell'amanuense, per podium = Puy), mentre prov<strong>in</strong>ciae <strong>in</strong>dicherebbe la Provenza, nel cui effimero marchesato<br />

d'allora rientrava anche una parte dell'Alvernia. Qu<strong>in</strong>di il passo si deve leggere: «<strong>in</strong> uno scavo <strong>in</strong> galleria presso la<br />

cittaÁ e regione di Puy <strong>in</strong> Provenza». La localitaÁ esatta potrebbe essere Le Puy de Notre Dame oppure, piuÁ<br />

probabilmente, Le Puy en Velay, com'eÁ precisato <strong>in</strong> un lapidario anglo-normanno <strong>in</strong> prosa compilato verso la<br />

f<strong>in</strong>e del XIII secolo comb<strong>in</strong>ando quello di Marbodo con <strong>in</strong>formazioni di vari autori Studer e Evans, 1924: pp.<br />

140-141). Numerosi riferimenti ai safilii de Podio, diversi e ben dist<strong>in</strong>ti anche per valore dai safilii orientali sic!),<br />

si trovano <strong>in</strong> un documento genovese del 1253, stilato quando fu data <strong>in</strong> pegno e poi dispersa l'<strong>in</strong>gente collezione<br />

di gemme degli imperatori svevi Byrne, 1935: p. 180, n. 1). Le rocce dell'Alvernia <strong>in</strong> cui si trovano tuttora<br />

granuli di cor<strong>in</strong>doni azzurri sono tufi, piroclastiti e argilliti pirometamorfosate dal contatto delle lave basaltiche<br />

che hanno formato i puys. La localitaÁ d'estrazione piuÁ importante di questi zaffiri era, <strong>in</strong> passato, il Riou<br />

Pezzouliou, nel Velay vic<strong>in</strong>o ad Espaly, nelle cui sabbie e ghiaie furono trovati cor<strong>in</strong>doni verdi e azzurri<br />

arrotondati e corrosi f<strong>in</strong>o a 3 cm di lato, associati a zirconi Faujas de Sa<strong>in</strong>t-Fond, 1778). In una localitaÁ vic<strong>in</strong>a<br />

Manet, nel Cantal)nel Settecento furono r<strong>in</strong>venuti cristalli addirittura di 5 cm, ma macchiati di bianco e non<br />

<strong>in</strong>teramente azzurri. Altre localitaÁ <strong>in</strong> cui si trovano, tuttora, rari zaffiri sono il Rav<strong>in</strong> de ThynieÁres, vic<strong>in</strong>o a<br />

Baulieu nel Puy de Doà me, e Pontvieux vic<strong>in</strong>o a S<strong>in</strong>gles.<br />

40 )Questa monaca tedesca eÁ, se non la fondatrice, certo la maggiore rappresentante e la garante presso la<br />

chiesa del suo tempo di quella pratica medica che va ora sotto il nome di Cristalloterapia o Litoterapia Creutz,<br />

1931)e alla quale non si attribuisce piuÁ nessun fondamento scientifico, ma che tuttora gode di una fiducia<br />

superstiziosa da parte di molti, anche se eÁ meno diffusa di quanto non sia la credenza negli oroscopi. Il suo Liber<br />

de lapidibus quarto libro della raccolta di scritti <strong>in</strong>titolata Physica, databile ca. 1150)eÁ <strong>in</strong>teramente dedicato ad<br />

analizzare le facoltaÁ medicamentose di 25 pietre: da smeraldo a calce, <strong>in</strong> un ord<strong>in</strong>e che a me sembra casuale.<br />

Contiene una serie di suggerimenti e ricette che non sono presenti nel lapidario di Marbodo ed <strong>in</strong>oltre quasi per<br />

ogni pietra e conseguente ricetta eÁ suggerito anche un idoneo scongiuro. Tutto cioÁ rappresenta un'<strong>in</strong>novazione<br />

rispetto alla tradizione greco-romana di cui si fa tramite Marbodo, che si limitava agli amuleti e ai talismani, e ci<br />

fornisce <strong>in</strong>formazioni che, seppure poco <strong>in</strong>teressanti la M<strong>in</strong>eralogia, sono importanti per cercare di capire<br />

l'ancora ben poco studiata psicologia germanica, spesso fosca e sempre nebulosa.


40 A. MOTTANA<br />

favorire lo sviluppo mentale e psichico di chi lo porta. In questo secondo contesto il Vasolo<br />

ci fornisce due <strong>in</strong>formazioni di diversa fondatezza: descrive lo «smeragdo» come pietra<br />

piana, limpida e lucente, come effettivamente eÁ 41 ), ma, per converso, gli attribuisce un<br />

odore di «fo<strong>in</strong>o», vale a dire sgradevolmente acre 42 ), quando <strong>in</strong>vece questa gemma non<br />

emette nessun odore. Le <strong>in</strong>formazioni sullo «smeragdo» che derivano da Marbodo sono<br />

quelle che riguardano i grifoni v. 141), la forma a tavola appiattita strata superficies: v.<br />

145)e il favorire la memoria e le capacitaÁ div<strong>in</strong>atorie v. 151). Tutte sono confermate da<br />

Alberto II, II.17), che ne aggiunge una sua sulla presunta propensione della pietra a<br />

ostacolare la lascivia, richiamando il caso che sarebbe accaduto a un re d'Ungheria suo<br />

contemporaneo: lo smeraldo che portava al dito si ruppe <strong>in</strong> tre pezzi mentre aveva un<br />

rapporto con la moglie 43 ). Il Vasolo non recepisce questa curiosa notizia, per i «degni<br />

rispetti» che il decoro verso Felice Ors<strong>in</strong>i gl'impone cf. c. 5v). Stranamente, peroÁ, non<br />

recepisce neppure varie altre «virtuÁ » sanitarie attribuite da Marbodo allo smeraldo come<br />

quelle di curare la terzana e l'epilessia vv. 154-156), tutte confermate da Alberto, che ne<br />

aggiungeva altre ancora, rifacendosi probabilmente ad Ildegarda ed allo Pseudo-<br />

Aristotele, come quella di essere utile, <strong>in</strong>ghiottito <strong>in</strong> forma di polvere, a placare tutte le<br />

malattie dell'apparato digerente. Vasolo non riferisce neppure la proprietaÁ riportata da<br />

Marbodo vv. 159-160)che lo smeraldo si sciolga nel v<strong>in</strong>o e nell'olio impartendo ai due<br />

liquidi un colore verde brillante, forse perche non eÁ confermata da Alberto. Essa eÁ<br />

comunque falsa, se applicata allo smeraldo vero; diventa <strong>in</strong>vece vera se questa<br />

<strong>in</strong>formazione, che eÁ r<strong>in</strong>tracciabile perf<strong>in</strong>o <strong>in</strong> Pl<strong>in</strong>io XXXVII, 71), va riferita alla malachite<br />

Meadows, 1954: p. 51), una pietra verde brillante di consistenza piuttosto morbida che<br />

era anch'essa <strong>in</strong>clusa tra gli smeraldi dagli antichi e che effettivamente si scioglie nei liquidi,<br />

oltre che avere proprietaÁ antisettiche che la rendono utile per la cura degli occhi. Inoltre, la<br />

malachite puoÁ a volte emanare un odore acuto, poiche <strong>in</strong> un ambiente secco tende a<br />

disidratarsi e a trasformarsi <strong>in</strong> azzurrite.<br />

5. Elitropia. Non eÁ, propriamente, un m<strong>in</strong>erale e qu<strong>in</strong>di una gemma), ma una pietra<br />

dura: eÁ una varietaÁ di diaspro il cui calcedonio, prevalentemente di color verde brillante<br />

per la presenza di m<strong>in</strong>utissime <strong>in</strong>clusioni di celadonite, eÁ qua e laÁ picchiettato di un bel<br />

rosso carm<strong>in</strong>io dove le <strong>in</strong>clusioni sono di ematite c. 5). Contrariamente a quanto afferma<br />

il Vasolo, il diaspro eliotropio non eÁ trasparente, ma traslucente, e solo quando eÁ sottile.<br />

Dopo la succ<strong>in</strong>ta descrizione dei caratteri esteriori, il Vasolo passa ad attribuire alla pietra<br />

le facoltaÁ magico-terapeutiche: portata al mignolo s<strong>in</strong>istro <strong>in</strong>castonata <strong>in</strong> un anello ben<br />

41 )Nel taglio a tavola lo smeraldo grezzo eÁ tagliato su due piani paralleli ad una faccia del prisma <strong>in</strong> modo<br />

di sfruttarne il piuÁ possibile l'ampiezza che eÁ proporzionale al peso), assottigliandolo poi quel tanto che basta<br />

per evidenziarne la purezza e trasparenza. Da notare che Pl<strong>in</strong>io XXXVII, 64)parlava piuttosto di un taglio<br />

concavo e piano-concavo.<br />

42 )Ho <strong>in</strong>terpretato il term<strong>in</strong>e usato dal Vasolo come un altro suo regionalismo: a Pavia l'odore «de fuõÁn»<br />

<strong>in</strong>dica ora sia quello di selvatico della fa<strong>in</strong>a, sia quello emanato dallo scolo delle acque di un letamaio.<br />

43 )L'asserzione del santo vescovo domenicano lascia perplessi: quando mai il rapporto coniugale eÁ stato<br />

considerato impuro dalla chiesa?


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 41<br />

aderente al palmo della mano 44 )) protegge dal freddo e dalle malattie da questo<br />

provocate, ravviva gli umori del corpo, aguzza l'<strong>in</strong>gegno a schivare gli eventuali <strong>in</strong>ganni<br />

unica «virtuÁ », questa, che il Vasolo deduce da Marbodo, v. 433)e, nel corso di viaggi<br />

nottetempo, evita di <strong>in</strong>correre <strong>in</strong> <strong>in</strong>fortuni corporali. L'eliotropio avrebbe anche «virtuÁ »<br />

piuÁ <strong>in</strong>time, che peroÁ il Vasolo evita di precisare per il rispetto che porta alla sua<br />

dedicataria, ma di cui esplicita almeno quella di rappacificare moglie e marito, se <strong>in</strong> lite<br />

tra loro 45 ). Il suo consiglio, qu<strong>in</strong>di, eÁ di portarlo sempre, per poter godere di una vita<br />

lunga, sana e fortunata.<br />

Sorprende, <strong>in</strong> questo lungo capoverso, che non siano citate due eccezionali facoltaÁ<br />

attribuite all'eliotropio tanto da Marbodo vv. 423-424)quanto da Alberto II, II.5): di<br />

oscurare il sole vale a dire di provocarne un'eclisse, come giaÁ creduto da Pl<strong>in</strong>io: XXXVII,<br />

165)e di far bollire l'acqua <strong>in</strong> cui eÁ immerso. Si tratta, probabilmente, di due omissioni<br />

volute poiche sono facoltaÁ che non hanno conseguenze mediche. Se questo eÁ davvero il<br />

motivo dell'omissione, appare allora ancor piuÁ strano che il Vasolo non citi due altre<br />

facoltaÁ su cui le sue fonti concordano: di far cessare le perdite di sangue e di rendere<br />

<strong>in</strong>visibili Marbodo, v. 432, 438; Alberto, II, II.5). La prima eÁ sicuramente di tipo medico<br />

ed avrebbe, qu<strong>in</strong>di, dovuto <strong>in</strong>teressare la vicereg<strong>in</strong>a, soprattutto se non eÁ corretto <strong>in</strong><br />

venena, come <strong>in</strong>vece ora si propende Wyckoff, 1967: p. 89, n. 4), il venerea del secondo<br />

autore che eÁ riportato da alcuni manoscritti: perdite di sangue provocate da veleni sono,<br />

<strong>in</strong>fatti, di gran lunga meno frequenti di quelle dovute a malattie dell'apparato genitale<br />

maschile. In Vasolo, qui, dunque, sembra ancora una volta prevalere la pruderie i «degni<br />

rispetti»: c. 5v)sul suo <strong>in</strong>tento di esaltare le facoltaÁ curative delle pietre. Oppure egli, nella<br />

sua polemica contro le pozioni derivate dalle erbe, non vuole riferire una simile proprietaÁ<br />

perche dovrebbe allora riferire anche la seconda delle due facoltaÁ suddette, dato che eÁ<br />

presente <strong>in</strong> entrambe le sue fonti: la pietra acquisirebbe questa sua eccezionale facoltaÁ,<br />

che eÁ di rendere <strong>in</strong>visibile chi la porta a tutti coloro che gli stanno vic<strong>in</strong>i subtrahit humanis<br />

oculis quemcumque gerentem), solo quando eÁ stata prima strof<strong>in</strong>ata con l'erba che porta il<br />

suo stesso nome: una borag<strong>in</strong>e selvatica Heliotropium europaeum L.) 46 ).<br />

6. Giac<strong>in</strong>to. Il moderno giac<strong>in</strong>to eÁ uno zircone rosso cupo, ma per il Vasolo il colore<br />

della gemma sarebbe un giallo-oro carico, simile a quello di un buon v<strong>in</strong>o bianco forte<br />

come la vernaccia 47 ). Questa t<strong>in</strong>ta, <strong>in</strong> effetti, eÁ riscontrata anche nello zircone attuale, ma<br />

44 )Interpreto cosõÁ la descrizione del Vasolo, ma ammetto di non essere ferrato <strong>in</strong> materia di<br />

chiromanzia.<br />

45 )Importante suggerimento, visto il comportamento maritale di Marcantonio Colonna! ChissaÁ se Felice<br />

Ors<strong>in</strong>i ne fece poi uso <strong>in</strong> occasione della vicenda, che sarebbe boccaccesca se non avesse avuto esito cruento, del<br />

tradimento del marito con una dama di Palermo e del successivo procurato annegamento del marito di questa!<br />

46 )E Á ben strano che il Vasolo non si sia ricordato della conferma di cioÁ che ne daÁ Dante Inferno, XXIV. 93):<br />

sta questo forse ad <strong>in</strong>dicare che la sua cultura era limitata, oppure eÁ un <strong>in</strong>dice della scarsa fortuna del nostro<br />

massimo poeta nella seconda metaÁ del C<strong>in</strong>quecento?<br />

47 )Esiste anche una vernaccia di colore rosso rub<strong>in</strong>o, coltivata soprattutto nelle Marche <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di<br />

Macerata, ma il Vasolo eÁ tassativo nell'affermare che il «vero» giac<strong>in</strong>to ha il colore dell'oro. L'uso del v<strong>in</strong>o


42 A. MOTTANA<br />

eÁ troppo rara per rendere la pietra di <strong>in</strong>teresse gemmologico. La facoltaÁ che<br />

contraddist<strong>in</strong>guerebbe il giac<strong>in</strong>to eÁ di proteggere dalla peste e dagli <strong>in</strong>ganni, se tocca la<br />

carne; se <strong>in</strong>vece eÁ portato al braccio s<strong>in</strong>istro salverebbe dalla cancrena, mentre portato a<br />

destra, tanto al dito quanto al braccio, procaccerebbe amore da parte degli altri. Le<br />

proprietaÁ <strong>in</strong>dicate dal Vasolo non corrispondono a quelle riportate dalle sue fonti. Per<br />

Marbodo, <strong>in</strong>fatti, i giac<strong>in</strong>ti sono di tre colori v. 215): rispettivamente, rosso come il<br />

melograno granati), giallo come il limone citr<strong>in</strong>i)e verde-azzurro come il mare veneti),il<br />

primo dei quali eÁ ilpiuÁ bello e ricercato da chi s'<strong>in</strong>tende di gemme v. 218: granatos prefert<br />

gemmarum quisque peritus). Tutte le varietaÁ di giac<strong>in</strong>to scaccerebbero tristezza e sospetti e<br />

favorirebbero cosõÁ i viaggi <strong>in</strong> terra straniera anche dove c'eÁ pestilenza, poiche chi le<br />

<strong>in</strong>dossa saprebbe sempre farsi rispettare e apprezzare, sia che le porti al collo come<br />

ciondolo collo)sia al dito digito)<strong>in</strong>castonato <strong>in</strong> un anello vv. 229-232). Ancor maggiore<br />

eÁ la differenza tra il Vasolo ed Alberto, il quale II, II.8)riduce le varietaÁ a due: celest<strong>in</strong>o<br />

pallida aquaticus)e azzurro chiara saphir<strong>in</strong>us), anche se accenna all'esistenza di una terza<br />

varietaÁ flavus)su cui non si sofferma 48 ). Alberto, <strong>in</strong>vece, conferma le credenze sulle<br />

facoltaÁ magico-mediche del giac<strong>in</strong>to giaÁ riferite da Marbodo vv. 225-228), tra cui quella,<br />

antica perche risale a Sol<strong>in</strong>o, di essere r<strong>in</strong>frescante se tenuto <strong>in</strong> bocca, ma le attribuisce<br />

all'autoritaÁ del trattato De physicis ligaturis, un testo arabo del VIII secolo scritto da Costa<br />

ben Luca propriamente Qus,taÅibn LuÅquÅ al-Ba'albeki al-Shami, un cristiano siro morto nel<br />

912)parzialmente tradotto <strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o da Costant<strong>in</strong>o Africano Cartag<strong>in</strong>e, ca. 1010 -<br />

Montecass<strong>in</strong>o, 1087)e da lui rielaborato nel De gradibus: fu questo uno dei primi testi<br />

scientifici di orig<strong>in</strong>e araba a entrare nel giro della scienza europea per il tramite della<br />

scuola di Medic<strong>in</strong>a che si stava formando a Salerno 49 ).<br />

7. Granata. Marbodo non parla di questa pietra rossa, ma Alberto sõÁ II, II.7) 50 )ela<br />

considera analoga al giac<strong>in</strong>to per aspetto, ma diversa per natura e di poco valore, proprio<br />

come il Vasolo. Tutto cioÁ che segue, nel testo di questi, non trova riscontro nelle sue fonti<br />

dichiarate e <strong>in</strong> altre non dichiarate fonti contemporanee. Si tratta o di facoltaÁ generiche<br />

far passare il mal di testa e la sonnolenza)oppure di precetti non medici e quasi dozz<strong>in</strong>ali<br />

impedire la fermentazione estiva del v<strong>in</strong>o nelle botti e curare la mal<strong>in</strong>conia serale<br />

come figurante eÁ molto <strong>in</strong>consueto, anzi unico, nel topos letterario relativo ai colori Barasch, 1963; cf. Peri,<br />

2004).<br />

48 )Il significato di questo aggettivo, che <strong>in</strong> molti manoscritti eÁ scritto blavus, ha dato orig<strong>in</strong>e a lunghe<br />

contese tra i filologi: i piuÁ emendano, dove eÁ il caso, il term<strong>in</strong>e <strong>in</strong> flavus = giallo carico), ma altri mantengono il<br />

blavus dei manoscritti considerandolo un germanismo dell'autore da blau = azzurro scuro: Bromehead, 1947-<br />

49).<br />

49 )Alberto qui sbaglia: Costant<strong>in</strong>o, nel De gradibus <strong>in</strong> Beccaria, 1956), parla di tre tipi di giac<strong>in</strong>to rosso,<br />

citr<strong>in</strong>o e verde)negli stessi term<strong>in</strong>i di Marbodo. La bipartizione proposta da Alberto deriva senz'altro da un'altra<br />

fonte, cosõÁ come il possibile giac<strong>in</strong>to blu, se non si tratta di un suo errore d'identificazione.<br />

50 )Alberto Magno non eÁ il primo a citare il granato come pietra a se stante, anzi: afferma lui stesso che egli<br />

trae l'<strong>in</strong>dicazione da «Aristotele», vale a dire dal giaÁ citato testo apocrifo arabo sui m<strong>in</strong>erali compilato nel IX<br />

secolo Ruska, 1912). Marbodo, pur non citando il granato come pietra a se stante, giaÁ parlava di una varietaÁ di<br />

giac<strong>in</strong>to dal colore del melograno vedi sopra).


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 43<br />

bevendo un brodo o un v<strong>in</strong>o <strong>in</strong> cui siano dissem<strong>in</strong>ati dei granat<strong>in</strong>i). Possono benissimo<br />

essere far<strong>in</strong>a del sacco del Vasolo o riflettere tradizioni popolari da lui comunque recepite.<br />

In questo caso, peroÁ , aprono uno spiraglio su quello che doveva essere il suo livello di<br />

credulitaÁ e di acume, e non solamente <strong>in</strong> campo scientifico!<br />

8. Sp<strong>in</strong>ella. E Á descritta come pietra di colore rosso piuÁ chiaro del rub<strong>in</strong>o e come capace<br />

di calmare un collerico e <strong>in</strong>durlo a operare <strong>in</strong> modo razionale: poche parole, poiche il<br />

nome non compare nelle fonti del Vasolo, essendo attestato per la prima volta nel De<br />

natura fossilium di Giorgio Agricola Glauchau, 1494 - Chemnitz, 1555), pubblicato nel<br />

1546 e tradotto <strong>in</strong> italiano giaÁ nel 1550. Tuttavia Alberto, primo tra gli scrittori medievali<br />

di m<strong>in</strong>erali, aveva descritto II, II.2)il balascio balagius)<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i molto simili, pur senza<br />

affatto def<strong>in</strong>irne le facoltaÁ e qu<strong>in</strong>di non offrendo nessun appiglio al Vasolo. Il «rub<strong>in</strong>o<br />

balascio» notissimo quello detto «del Pr<strong>in</strong>cipe Nero» <strong>in</strong>serito nella corona reale <strong>in</strong>glese)<br />

non eÁ altro se non la varietaÁ rosso chiara e trasparente dello sp<strong>in</strong>ello Clark, 1993: p. 54).<br />

9. Agata. L'agata attuale eÁ una varietaÁ di calcedonio colorata a bande, di qualsivoglia<br />

t<strong>in</strong>ta, ma per il Vasolo, che si rifaÁ aMarbodov.53)eadAlbertoMagnoII,II.1), eÁ nera,<br />

traslucida e venata di bianco: corrisponde qu<strong>in</strong>di al nostro onice. Non una parola sulle<br />

numerose varietaÁ dist<strong>in</strong>te da Pl<strong>in</strong>io sulla base delle alternanze di colore XXXVII, 139)neÂ<br />

relativamente alle figurazioni <strong>in</strong>dividuate dagli antichi XXXVII,5),comepurefaMarbodov.<br />

55), e neppure sul suo uso nella glittica, che la faceva considerare la pietra piuÁ idonea a<br />

<strong>in</strong>cidere <strong>in</strong>tagli e cammei vv. 55-60). Non ne riprende neppure le varie facoltaÁ terapeutiche<br />

<strong>in</strong>dicate dalle sue fonti, forse perche sono troppe e troppo diverse, ma si limita ad enunciarne<br />

due del tutto nuove: che mantiene lucido il cervello di chi ha bevuto piuÁ del giusto, e che<br />

protegge dalle vertig<strong>in</strong>i e dalla morte improvvisa. Non ho r<strong>in</strong>tracciato la fonte di queste<br />

facoltaÁ: deve peroÁ trattarsi ± almeno per quanto riguarda la prima ± di un conv<strong>in</strong>cimento ben<br />

radicato nel Vasolo, tanto che torna a ripeterlo nel capitolo sull'ametista.<br />

10. Grisolito. Crisolito eÁ attualmente un s<strong>in</strong>onimo di «peridoto», una gemma che, a<br />

sua volta, eÁ una varietaÁ dell'oliv<strong>in</strong>a forsterite contenente una piccola quantitaÁ di ferro che<br />

la colora di verde: verde oliva, appunto! Il Vasolo la descrive correttamente, l'aggettivo<br />

«gaio» riferendo, probabilmente, la bella sensazione di lum<strong>in</strong>ositaÁ che la comb<strong>in</strong>azione di<br />

trasparenza con lucentezza conferisce ai migliori esemplari di peridoto di qualitaÁ gemma<br />

che - ora come allora - provengono da Zabargad, un'isola del Mar Rosso presso la costa<br />

egiziana. La facoltaÁ di proteggere dal cadere <strong>in</strong> una depressione tale che puoÁ portare<br />

perf<strong>in</strong>o a follia, se eÁ portata come anello o come ciondolo a contatto con la pelle, eÁ una di<br />

quelle attribuite a questa pietra anche da Alberto II, II.3), che afferma di riprenderla dal<br />

trattato sulle legature di Costa ben Luca vedi sopra). Alberto non ritiene opportuno<br />

riferire un'altra facoltaÁ ben piuÁ strana che, secondo Marbodo vv. 189-190), la pietra<br />

avrebbe se portata al braccio s<strong>in</strong>istro, purche forata e <strong>in</strong>serita <strong>in</strong> un bracciale <strong>in</strong>trecciato di<br />

peli d'as<strong>in</strong>o: quella di scacciare i demoni notturni! Non lo fa neppure il Vasolo, con cioÁ<br />

dimostrando di non voler ne dar credito ne prestare la sua voce a certe forme di magia che<br />

puoÁ passare per nera.


44 A. MOTTANA<br />

11. Amathista. Il Vasolo correttamente la descrive come di colore rosso-violaceo e<br />

trasparente, richiamandone subito la tradizionale facoltaÁ di preservare dall'ubriachezza e<br />

ribadendo che essa l'avrebbe <strong>in</strong> comune con l'agata q.v.). Aggiunge, <strong>in</strong>oltre, che, portata<br />

a destra <strong>in</strong>castonata <strong>in</strong> un anello d'oro, preserva dal morso dei cani rabbiosi e dei serpenti.<br />

La prima facoltaÁ eÁ tradizionale e deriva, probabilmente, dall'etimologia popolare del<br />

nome greco, essendo reperibile <strong>in</strong> tutta la letteratura sulle pietre f<strong>in</strong> da Teofrasto v. 30, cf.<br />

Mottana e Napolitano, 1997: p. 181)e da Pl<strong>in</strong>io XXXVII, 124). La confermano, tra gli<br />

altri, Marbodo v. 245)e Alberto II, II.1) 51 ), le due fonti dichiarate del Vasolo. Quanto<br />

alla sua efficacia contro il morso, ho riscontrato solo un'analogia <strong>in</strong> due affermazioni<br />

contenute nel lapidario di Ildegarda: l'ametista servirebbe contro le morsicature dei ragni,<br />

mentre le vipere e serpenti <strong>in</strong> genere ne avrebbero ripugnanza.<br />

12. Sardonio. La breve descrizione del Vasolo prende spunti, senza un criterio<br />

riconoscibile, da quelle di Marbodo e Alberto relative a ben tre pietre, tutte varietaÁ<br />

semipreziose di quarzo sardonyx, onyx/onycha e sardius/sard<strong>in</strong>us) 52 ). Afferma <strong>in</strong>fatti che<br />

eÁ nero sia pure di un «certo» nero, qu<strong>in</strong>di sfumando alquanto il term<strong>in</strong>e)come l'onice di<br />

Alberto II, II.13)e la sardonice di Marbodo v. 163: albus <strong>in</strong> his nigro), mentre la sarda<br />

Marbodo, v. 180: rubei soletesse coloris)e la sardonice Marbodo, v. 163: rubens<br />

superrem<strong>in</strong>te albo)hanno sempre t<strong>in</strong>te prevalentemente sul rosso, talvolta molto scuro,<br />

anche quando presentano struttura a bande alterne. Asserisce, <strong>in</strong>oltre, che eÁ<br />

trasparente 53 )e questa eÁ una proprietaÁ che Alberto II, II.16)attribuisce solo al suo<br />

sard<strong>in</strong>us sarda). Le facoltaÁ che il Vasolo attribuisce al sardonio non sono le stesse delle<br />

sue fonti, che sono tutte piuttosto caute poiche all'onice erano tradizionalmente attribuite<br />

facoltaÁ decisamente negative forse per il suo colore, giaÁ allora considerato funebre)che<br />

risultavano moderate <strong>in</strong> una certa misura solo quando era <strong>in</strong> coesistenza con l'altra pietra.<br />

Le uniche facoltaÁ citate dal Vasolo che ho r<strong>in</strong>tracciato per pietre aff<strong>in</strong>i si trovano nel<br />

trattato di Ildegarda e sono quella di calmare le pulsioni veneree, per la sardonice 5), e di<br />

alleviare il mal di capo e la sorditaÁ, per la sarda 7).<br />

13. Berillo. Descritta <strong>in</strong>colore come l'acqua, trasparente e mediamente lucente, questa<br />

pietra eÁ quasi certamente la varietaÁ di berillo che si chiama ora «goshenite», raramente<br />

usata come gemma proprio perche priva di una particolare dist<strong>in</strong>zione cromatica. Il<br />

Vasolo le attribuisce la facoltaÁ di <strong>in</strong>centivare l'accortezza di chi la porta <strong>in</strong> modo da<br />

acquistare la simpatia dei suoi oppositori e v<strong>in</strong>cerli nelle dispute, doti queste mutuate da<br />

51 )In questo contesto contra ebrietatem)Alberto cita come sua fonte anche un Aaron. Il Riddle 1977: p.<br />

107)ritiene che sia il suo modo di citare il lapidario di Damigerone, mentre la Wyckoff 1967: p. 74, n. 16)pensa<br />

piuttosto ad un errato richiamo al lapidario dello pseudo-Aristotele, che Alberto effettivamente cita piuÁ oltre II,<br />

III.6), assieme a Diascorides = Dioscoride), laÁ dove precisa che per essere efficace l'ametista deve essere applicata<br />

o appesa sopra l'ombelico dell'ubriaco.<br />

52 )Vi sono notevoli oscillazioni ortografiche tra Marbodo e Alberto, e ne presenta alcune perf<strong>in</strong>o<br />

quest'ultimo.<br />

53 )Traslucente, <strong>in</strong> realtaÁ, ma questo eÁ un errore semantico comune.


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 45<br />

Marbodo vv. 198-199)che l'estende anche ai rapporti di coppia, e da Alberto II, II.2).<br />

Quest'ultimo non si pronuncia personalmente sugli effetti che puoÁ avere la pietra nei<br />

problemi matrimoniali, ma cita i gioiellieri come testimoni del suo favorevole <strong>in</strong>flusso, pur<br />

senza sostenere come il Vasolo)che la gemma va montata ad anello assieme a lapislazzuli<br />

per essere efficace. Stranamente, il Vasolo non mutua le pur numerose facoltaÁ<br />

terapeutiche che il berillo avrebbe secondo le sue fonti, ne altre importanti proprietaÁ<br />

fisiche come quella di poter contenere <strong>in</strong>clusioni fluide e di accendere il fuoco, se esposto<br />

al sole molato a forma di sfera Alberto: II, II.2 54 )).<br />

14. Torch<strong>in</strong>a. Questa pietra eÁ sconosciuta a Marbodo, benche ci siano prove<br />

archeologiche che le m<strong>in</strong>iere di turchese del S<strong>in</strong>ai erano giaÁ sfruttate dagli Egizi nel<br />

3400-3300 a.C. Cerny, 1955: p. 202), ma eÁ nota ad Alberto Magno II, II.18), che ne<br />

segnala il vivace colore azzurro e afferma che protegge la vista ed evita gli <strong>in</strong>cidenti. Il<br />

Vasolo sa, <strong>in</strong>oltre, che viene dall'oriente e precisa che ha la facoltaÁ di salvaguardare chi la<br />

porta dalle cadute da cavallo, garantendogli tanto di non storpiarsi quanto di non affogare<br />

nel guadare fiumi impetuosi.<br />

16. Iris. Correttamente il Vasolo mette <strong>in</strong> evidenza la somiglianza tra questa pietra e il<br />

quarzo cristallo di rocca: 16bis), come d'altra parte avevano fatto, prima di lui, tanto<br />

Marbodo v. 610: chrystallo similem)quanto Alberto II, II.8), che <strong>in</strong>oltre riprendono<br />

entrambi le notizie di Pl<strong>in</strong>io XXXVII, 136-137)sul contorno esagonale dei cristalli e sulla<br />

dispersione della luce nei colori dell'arcobaleno, da cui trae il nome della gemma. La<br />

dipendenza del Vasolo dalle sue fonti eÁ qui confermata soprattutto dal fatto che,<br />

contrariamente ad altre pietre, egli ne cita il luogo d'orig<strong>in</strong>e: il Mar Maggiore, cioeÁ<br />

l'Oceano Indiano, di cui il Mar Rosso, da loro <strong>in</strong>dicato, eÁ una diramazione. Stranamente,<br />

peroÁ, egli non riferisce che numerosi cristalli di quarzo iridescente erano stati trovati anche<br />

nelle rocce della valle del Reno presso Treviri Alberto: II, II.8), ne accenna all'ipotesi<br />

avanzata da questo autore sull'orig<strong>in</strong>e delle forme esagonali per una compressione reciproca<br />

dei cristalli esercitatasi su forme <strong>in</strong>izialmente tonde 55 ). Nelle fonti non c'eÁ traccia di azione<br />

terapeutica, ma eÁ probabilmente sulla base dei fenomeni ottici descritti da esse che il Vasolo<br />

puoÁ proporre che la sua applicazione faccia bene alla vista.<br />

17. Galasia. Il nome eÁ storpiato, rispetto alle fonti, ma l'accostamento con la grand<strong>in</strong>e<br />

non permette di dubitare che la pietra descritta del Vasolo sia la stessa cosa della gelatia di<br />

Marbodo v. 525)e della gelosia di Alberto II, II.7). Anche la descrizione co<strong>in</strong>cide <strong>in</strong> tutti<br />

i particolari, ed eÁ qu<strong>in</strong>di riconducibile alla fonte prima: la chalazias di Pl<strong>in</strong>io XXXVII,189),<br />

54 )Il primo a parlare di questo comportamento fisico del berillo sembra sia stato il venerabile Beda<br />

Monkton, 673 ± Jarrow, 735), per il quale il riscaldamento sarebbe talmente forte da bruciare la mano di chi<br />

tiene sollevata la gemma.<br />

55 )Alberto fa un confronto con le cellette esagonali dei favi per affermare che, come queste sono esagonali<br />

perche le api le posano strettamente accostate, cosõÁ i cristalli di quarzo assumono contorni esagonali percheÂ<br />

crescono compressi <strong>in</strong> forma di concrescimenti paralleli.


46 A. MOTTANA<br />

che sembra essere stata un cor<strong>in</strong>done <strong>in</strong>colore e durissimo del tutto <strong>in</strong>attaccabile al<br />

fuoco 56 ). Questa <strong>in</strong>sensibilitaÁ alle sollecitazioni esterne, di qualsiasi natura esse siano, eÁ<br />

certamente il motivo che ha suggerito agli autori di <strong>in</strong>dicare la pietra come un efficace<br />

moderatore delle imperiose volontaÁ di chi la porta.<br />

18. Ambra. Di nuovo il Vasolo mescola sotto lo stesso nome due <strong>in</strong>formazioni<br />

differenti che gli arrivano dalle sue fonti. Di fatto, l'unica fonte che parla dell'ambra<br />

p.d. eÁ Alberto Magno II, II.17)che, pur conoscendola bene essendo tedesco,<br />

preferisce riferirsi ad essa con term<strong>in</strong>i classici come succ<strong>in</strong>us ed electrum, purtroppo<br />

corrotti <strong>in</strong> suet<strong>in</strong>us ed eliciam dagli amanuensi Wyckoff, 1967: p. 121). Alberto,<br />

tuttavia, non esita a riferire anche i term<strong>in</strong>i d'orig<strong>in</strong>e araba lubra o lambra)che<br />

evidentemente, al suo tempo, stavano conquistando una sempre maggiore popolaritaÁ.<br />

Per Alberto l'ambra eÁ giallo-pallida,trasparenteecapacediattrarrefoglieepagliaallo<br />

stesso modo con cui la calamita attrae il ferro. Quest'ultima nozione non passa al<br />

Vasolo, come non passa neppure l'asserita facoltaÁ della gemma di mantenere casti<br />

coloro che la portano. Purtroppo il testo di Alberto eÁ confuso:tral'altroegliafferma<br />

anche che l'ambra, bruciata, allontana i serpenti e aiuta le donne a sgravarsi, nozione,<br />

quest'ultima che mette <strong>in</strong> sovrapposizione l'ambra con il gagate, cui vengono attribuite<br />

le stesse «virtuÁ »ed<strong>in</strong>piuÁ quelladifavorirelemestruazioniediverificarelaverg<strong>in</strong>itaÁdi<br />

una fanciulla provocandole la contenzione dell'or<strong>in</strong>a. Sono forse queste le facoltaÁ dicui<br />

parlava anche Avicenna e che il Vasolo «per degni rispetti» non trascrive? Dal capitolo<br />

sul gagates scritto da Alberto II, II.7)il Vasolo ricavava come <strong>in</strong>formazione ulteriore<br />

chequestapietrasipresentasottoduevarietaÁ:unaneraeunapallida.Laprima<br />

proviene dalla Bretagna 57 )e la seconda dalla Libia 58 ), ed entrambe sono raccolte<br />

sulle spiagge dove le deposita il mare. L'ambra gialla, quella vera II, II.17), era data<br />

come efficace contro l'idropisia e la caduta dei denti, mentre a quella nera Alberto non<br />

attribuisce, <strong>in</strong>vece, nessuna facoltaÁ se non quella che i suoi fumi accelererebbero gli<br />

attacchi epilettici e accecherebbero i malati II, III.6). Marbodo, <strong>in</strong>vece, che la descrive<br />

da sola come gagates vv. 268-283), tanto nero quanto pallido, le attribuisce tutte le<br />

facoltaÁ sopra riportate ed altre ancora sempre legate alle malattie femm<strong>in</strong>ili. Non ho<br />

r<strong>in</strong>tracciato l'orig<strong>in</strong>e della credenza, riportata dal Vasolo, che il tocco con l'ambra nera<br />

obbliga la servituÁ dicasaadirelaveritaÁ.<br />

56 )La descrizione di Pl<strong>in</strong>io ha <strong>in</strong>dotto un commentatore moderno cf. Wyckoff, 1967: p. 94)all'ipotesi che<br />

questo eÁ stato il primitivo nome greco del diamante, sostituito poi dall'attuale che orig<strong>in</strong>ariamente e f<strong>in</strong>o a Platone<br />

aveva il significato di acciaio)per effetto di una migliore conoscenza dei diamanti <strong>in</strong>diani e della loro capacitaÁ di<br />

scalfire, molto superiore a quella dell'acciaio stesso. Il trapasso di significato risalirebbe, qu<strong>in</strong>di, al IV-III secolo a.C.<br />

57 )PiuÁ propriamente, dalla Gran Bretagna: la localitaÁ tipica eÁ Whitby, sulla costa dello Yorkshire bagnata<br />

dal Mare d'Irlanda, dove f<strong>in</strong>o all'<strong>in</strong>izio del Novecento eÁ esistita una fiorente attivitaÁ di raccolta del giaietto sulle<br />

spiagge e di lavorazione semi-<strong>in</strong>dustriale del grezzo per ricavare gioielli da lutto.<br />

58 )Intende con cioÁ la sponda africana del Mediterraneo. Non esiste ambra <strong>in</strong> Libia, ma eÁ possibile che le<br />

correnti mar<strong>in</strong>e abbiano trasportato f<strong>in</strong> su questa costa pezzi dell'ambra siciliana simetite). Questa deriva dallo<br />

smantellamento fluviale di rocce arenacee mesozoiche che affiorano al centro dell'isola.


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 47<br />

19. Dragonite. Questa escrescenza ossea nella testa dei serpenti eÁ descritta, tra le fonti<br />

del Vasolo, solo da Alberto Magno II, II.4), che <strong>in</strong> parte la riprende da Pl<strong>in</strong>io XXXVII,<br />

158)e <strong>in</strong> parte offre una sua testimonianza personale su un caso accaduto <strong>in</strong> Svevia. Il<br />

Vasolo sostanzialmente conferma le facoltaÁ attribuite da Alberto alla pietra di v<strong>in</strong>cere il<br />

nemico e di proteggere dal veleno; poi aggiunge di suo una novitaÁ, anche se non essenziale<br />

dal punto di vista medico, che per altro eÁ reperibile <strong>in</strong> letteratura anche per la bufonites,la<br />

pietra che verrebbe estratta dal cranio del rospo Thorndike, 1923: II, p. 70)e che<br />

costituirebbe il migliore antidoto per il veleno delle serpi: che il miglior periodo per<br />

estrarla a forza dalla testa del serpente 59 )eÁ quando il sole eÁ nella costellazione del leone<br />

luglio-agosto).<br />

20. Aquil<strong>in</strong>a. Con questo term<strong>in</strong>e, usato solo da lui 60 ), il Vasolo italianizza il nome<br />

di una pietra che ricavava da Marbodo vv. 363-382)e che trovava confermata da<br />

Alberto II, II.5). Essi, peroÁ , sono concordi nell'attribuirla, erroneamente, all'echites,<br />

mentre Pl<strong>in</strong>io chiaramente dist<strong>in</strong>gueva tale pietra, il cui nome deriva dalla vipera,<br />

dall'aetites, il cui nome deriva <strong>in</strong>vece dall'aquila XXXVII, 187). L'echite di Pl<strong>in</strong>io eÁ una<br />

specie poco chiara; la sua aetite eÁ <strong>in</strong>vece una geode, forse di agata, contenente un<br />

cristallo sciolto che la fa risuonare quando eÁ scossa X, 12;XXXVI, 149-151): per questa<br />

sua conformazione era ritenuta propizia alle gestanti 61 ).QuestaeÁ appunto la pietra<br />

descritta dal Vasolo e il colore rosso scuro, che egli le attribuisce, conferma ancora una<br />

volta se ce ne fosse ancora bisogno)che egli non si basa solo sul testo di Alberto Magno,<br />

che non ne parla, ma trae materiale anche da Marbodo, rielaborandone il testo laÁ dove<br />

questi si faceva trasportare dall'estro poetico. Il v. 379, <strong>in</strong>fatti, recita: puniceum lapis hic<br />

memoratur habere colorem, dove l'appellativo puniceum sta per Wo<strong>in</strong>ikiko* Q, rosso cupo<br />

come la porpora prodotta dai Fenici), ed eÁ un aggettivo troppo raro <strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o per non<br />

porre sull'avviso che il testo di Marbodo eÁ solo la trasposizione <strong>in</strong> poesia di un trattato sõÁ<br />

<strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o, ma ricalcato e tradotto <strong>in</strong> epoca tarda V secolo)da un testo greco forse del I<br />

secolo AD Halleux, 1974: p. 329). I vantaggi che il Vasolo <strong>in</strong>dica per chi porta<br />

l'aquil<strong>in</strong>a sono molteplici: concilia l'amore tra moglie e marito, allontana nelle donne<br />

gravide il pericolo o semplicemente l'avviso d'aborto, porta sollievo a chi soffre<br />

d'epilessia, impedisce a chi eÁ stato avvelenato di <strong>in</strong>ghiottire il boccone mortale, protegge<br />

dalla tempesta e dai fulm<strong>in</strong>i. Sono tutte facoltaÁ presenti nell'echites di Marbodo vv.<br />

365-378)econfermatedaAlberto.E Á di Alberto la storia che le aquile pongano la pietra<br />

nelloronidoaff<strong>in</strong>che le uova non si rompano, o meglio: non potendo egli verificare<br />

59 )Non accenna peroÁ al fatto che il serpente deve essere ancora vivo, al momento dell'estrazione, come<br />

<strong>in</strong>vece vogliono Alberto e Pl<strong>in</strong>io.<br />

60 )L'aveva esemplato, probabilmente, dal Dolce 1565: c. 43)che aveva tradotto con «aquiloio» e anche<br />

«ethice», «aquilea» e «pietra pregna»)il nome della pietra che il Leonardi aveva descritto come ethites. In altro<br />

luogo, <strong>in</strong>oltre, il Dolce 1565: c. 33)chiamava «aquil<strong>in</strong>o» una pietra estratta da un pesce.<br />

61 )Il Riddle 1977: p. 63, n. 1)riferisce che esiste un antico amuleto ostetrico <strong>in</strong> cui una mano del XVIII<br />

secolo ha iscritto il nome aetites = eaglestone = pietra aquil<strong>in</strong>a). Non ho potuto verificare il lavoro che egli cita a<br />

supporto della sua affermazione Drake, 1940).


48 A. MOTTANA<br />

questa credenza per le aquile anzi, parendogli palesemente falsa, perche gli urti<br />

favorirebbero la rottura), Alberto <strong>in</strong>dica che pietre simili si trovano nei nidi delle<br />

cicogne e pensa che abbiano lo stesso effetto. Il Vasolo non recepisce quest'ultima<br />

notizia e la sostituisce con un'altra, assente nelle due fonti: che esposta alla luce <strong>in</strong><br />

controsole l'aquil<strong>in</strong>a emette raggi di fuoco. Non ho trovato riscontro di questa<br />

affermazione ne nel Dolce ne nell'Agricola, epperoÁ eÁ plausibile: una pietra rossa<br />

abbastanza sottile da essere quasi trasparente lascia senz'altro passare luce rossa<br />

rifrangendola <strong>in</strong> varie direzioni a seconda dell'angolo visuale.<br />

21. Orite. Dei tre tipi di orites descritti tanto da Marbodo vv. 579-590)quanto da<br />

Alberto II, II.13), il Vasolo recepisce solo il secondo, quello verde con macchie bianche<br />

Marbodo, v. 584: qui viret, et maculas habet albas), cui attribuisce <strong>in</strong>oltre di essere<br />

trasparente, senza peroÁ riportare nessuna delle facoltaÁ descritte dalle sue fonti e proponendo<br />

di suo facoltaÁ non ben determ<strong>in</strong>ate come quella di proteggere l'uomo dal mortale pericolo<br />

d'<strong>in</strong>fettarsi, <strong>in</strong> particolare di peste. Troppo poco, tutto cioÁ, per identificare la pietra che, sulla<br />

base dell'etimologia greca di montagna [scil. pietra])e dell'aspetto esterno, potrebbe essere<br />

stata, all'orig<strong>in</strong>e, una qualsiasi roccia metagabbrica o metaporfirica.<br />

22. Calcidonio. La descrizione che il Vasolo fa del calcedonio diverge profondamente<br />

da quelle di Marbodo vv. 129-134)e di Alberto II, II.3), che lo descrivono entrambi<br />

come grigio pallido hebeti pallore refulgens: v. 129). Corrisponde piuttosto a quella del<br />

diaspro, <strong>in</strong> particolare del diaspro di Sicilia, rosso da chiaro a scuro <strong>in</strong> massa, ma<br />

frequentemente a macchie, venato, fiorito, radicellato e brecciato con vene di<br />

ricementazione piuÁ chiare. Questi diaspri di «cava nova», come quelli estratti a<br />

Giuliana e Bisacqu<strong>in</strong>o: cf. Montana e Gagliardo Briuccia, 1998)all'epoca del Vasolo<br />

erano talmente diffusi a Roma e <strong>in</strong> Italia che se ne potevano comunemente fare<br />

decorazioni di grandi dimensioni, addirittura <strong>in</strong>teri rivestimenti di cappelle. Il Vasolo<br />

non segue le sue fonti neppure nella descrizione del modo di portarlo e nelle facoltaÁ<br />

connesse, che formula <strong>in</strong> modo generico. Molto probabilmente egli trasse le sue<br />

<strong>in</strong>formazioni da un qualche lapidario cristiano che confondeva il calcedonio con la<br />

chelidonia 62 )e si rifaceva, per questo, a Isidoro XVI, 9.6), <strong>in</strong> cui quest'ultima pietra eÁ<br />

descritta come una gemma purpurea, ma bicolore, perche contiene zone scure. Questa<br />

scelta appare ovvia, se si pensa che il calcedonio eÁ una delle dodici gemme del rationale,<br />

qu<strong>in</strong>di doveva essere descritta rispettando rigorosamente il dettato tradizionale della<br />

chiesa: ragioni di prudenza da parte del Vasolo, nel clima della Controriforma, qu<strong>in</strong>di, e<br />

non «degni rispetti», almeno <strong>in</strong> questo caso!<br />

62 )Nella congerie di pietre piuÁ o meno ben descritte dagli autori antichi le commistioni di nomi e di<br />

argomenti erano tutt'altro che rare. Nel caso <strong>in</strong> questione, poi, perf<strong>in</strong>o il Riddle, che antico non eÁ, si perde e, nel<br />

riferire le varie fonti di Marbodo, mischia le <strong>in</strong>formazioni che trova sul calcedonio con quelle che <strong>in</strong>vece<br />

riguardano il chelidonio 1977: p. 97).


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 49<br />

23. Celidonio. Questa gemma come giaÁ la dragonite)eÁ data come estratta dal corpo di<br />

un essere vivente, <strong>in</strong> questo caso una rond<strong>in</strong>e. Il Vasolo trae da le sue <strong>in</strong>formazioni<br />

soprattutto da Alberto II, II.3), che eÁ piuttosto conciso, mentre Marbodo si dilunga<br />

alquanto, ma <strong>in</strong> particolari di colore vv. 249-267). Entrambi gli autori concordano<br />

nell'affermare che, di solito, nel corpo della rond<strong>in</strong>e si trovano due pietre, una nera e una<br />

piuÁ chiara, ma entrambi la dicono rossiccia rufus), mentre il Vasolo usa un term<strong>in</strong>e ormai<br />

diventato raro che corrisponde a un grigio c<strong>in</strong>ereo. Nessuna delle due fonti, <strong>in</strong>oltre,<br />

precisa che la pietra si trova nella rond<strong>in</strong>e solo a luglio. Anche il modo di portarla e il<br />

risultato che se ne consegue non trovano nessun riscontro nelle fonti e sono<br />

probabilmente da riferire a credenze popolari trasmesse oralmente.<br />

24. Largate. Il nome non ha riscontro <strong>in</strong> nessun lapidario precedente ed eÁ,<br />

probabilmente, un'<strong>in</strong>venzione dal Vasolo. In alternativa, forse, egli doveva disporre<br />

di una copia del trattato di Alberto Magno con un titolo alterato dall'amanuense,<br />

perche qui II, II.7)eÁ descritta ± esattamente nei term<strong>in</strong>i da lui usati e perf<strong>in</strong>o col<br />

riferimento ad Alcide vedi nota 19)± la gagatronica, una pietra che Marbodo <strong>in</strong>vece<br />

chiama gagatromeum v. 395). Questa pietra, se anche non fosse favolosa, non eÁ<br />

identificabile. L'unica lieve differenza di contenuto tra il Vasolo e le sue fonti sta nella<br />

conclusione sulle facoltaÁ attribuitele: per loro, f<strong>in</strong> tanto che Ercole se la portoÁ addosso,<br />

fu vittorioso; per il Vasolo, che privilegia le funzioni medicamentose, egli si mantenne<br />

anche sano.<br />

25. OftaÂlmia. Per descrivere questa pietra, il Vasolo non solo espressamente <strong>in</strong>dica che<br />

usa come sua unica fonte Alberto Magno II, II.13), ma va f<strong>in</strong>o alle estreme conseguenze:<br />

la sua descrizione ne eÁ una traduzione fedele, fatto piuttosto <strong>in</strong>consueto rispetto al suo uso<br />

normale di comb<strong>in</strong>are tra loro le sue due fonti pr<strong>in</strong>cipali selezionando da ciascuna quante<br />

piuÁ implicazioni mediche poteva. Forse cioÁ eÁ dovuto al fatto che le stesse facoltaÁ e quasi gli<br />

stessi vocaboli sono presenti anche nel testo di Marbodo vv. 622-626), che risulta qu<strong>in</strong>di<br />

altrettanto oscuro di quello di Alberto. Solo il confronto diretto con la descrizione che ne<br />

daÁ Pl<strong>in</strong>io XXXVII, 80-82)permette, <strong>in</strong>fatti, di riconoscere <strong>in</strong> questa pietra l'opale, nella<br />

varietaÁ detta «arlecch<strong>in</strong>o» per il suo gioco di colori. Le difficoltaÁ di comprensione<br />

derivano probabilmente dal fatto che i due autori medievali sono concordi nel distribuire<br />

le caratteristiche fisiche dell'opale descritto da Pl<strong>in</strong>io su tre pietre dist<strong>in</strong>te hyena,<br />

ophtalmus e pantherus, nell'ortografia di Alberto), a ciascuna delle quali attribuiscono<br />

poi facoltaÁ lievemente diverse. Il Vasolo sceglie, fra le tre descrizioni, quella della pietra<br />

che ha la facoltaÁ medica piuÁ spiccata di attenuare l'acutezza visiva del prossimo al punto<br />

di rendere <strong>in</strong>visibile chi la porta, se il suo potere eÁ rafforzato con l'avvolgerla <strong>in</strong> una foglia<br />

d'alloro), ma non r<strong>in</strong>uncia a segnalarla anche come «guida delli ladri», attribuendo il<br />

determ<strong>in</strong>ativo non a Marbodo, che ne eÁ l'autore v. 626), ma a generici «felosofi» e cosõÁ<br />

generalizzandolo.<br />

26. Silonite. La descrizione che il Vasolo fa di questa pietra, che asserisce provenire<br />

da un organismo vivente, la tartaruga mar<strong>in</strong>a <strong>in</strong>diana, non ha nessun riscontro con la


50 A. MOTTANA<br />

silenites delle sue fonti, che la dicono o simile a un diaspro verdastro Marbodo, v. 384)<br />

oppure l'identificano con la madreperla Alberto, II, II.17). Non accenna neppure alla<br />

presunta curiosa sua proprietaÁ di cambiare d'aspetto con le fasi della luna, che essi<br />

concordemente le attribuiscono. La pietra descritta dal Vasolo eÁ, piuttosto, la<br />

chelonites di Marbodo vv. 533-544), malamente ripresa col nome di celontes da<br />

Alberto II, II.3)e, come quella, descritta come rossa con riflessi variop<strong>in</strong>ti. Per quanto<br />

riguarda il modo e il tempo d'estrarla dal rettile, il Vasolo ricava le sue <strong>in</strong>formazioni da<br />

altre fonti, e cosõÁ eÁ per le facoltaÁ che le attribuisce fuorche una:diconservarela<br />

memoria. Questa facoltaÁ<strong>in</strong>tellettiva,el'identicaprescrizioneditenerelapietrasottola<br />

l<strong>in</strong>gua per renderla operativa, non eÁ peroÁ estesa da lui f<strong>in</strong>o alla capacitaÁ di prevedere il<br />

futuro,comevolevaMarbodovv.535-536:quem si sub l<strong>in</strong>gua loto quis gesserit ore<br />

posse magi credunthunc div<strong>in</strong>are futura)ed anche Alberto, che peroÁ l'attribuisce alla<br />

sua silenites II, II.17), e la descrive con molti ulteriori dettagli tanto fantasiosi da<br />

apparire fantastici.<br />

27. Alettorio. Anche questa pietra eÁ d'orig<strong>in</strong>e animale, ma <strong>in</strong> un contesto piuÁ<br />

verificabile, poiche <strong>in</strong> passato i capponi non erano certo altrettanto difficili da trovare<br />

sulle tavole da pranzo quanto lo sono ora. Il Vasolo la descrive come di piccole<br />

dimensioni, tonda, luccicante e limpida come il quarzo, esattamente come Marbodo v.<br />

79: crystallo similis, vel aquae, cum limpida paret), e suggerisce di estrarla dal ventricolo di<br />

un cappone di almeno c<strong>in</strong>que anni d'etaÁ per accentuarne l'efficacia. Per confronto:<br />

Marbodo suggeriva un m<strong>in</strong>imo di tre v. 75)e Alberto di quattro II, II.1), anche se poi<br />

aggiunge che alcuni arrivavano a proporre un m<strong>in</strong>imo di nove anni. Marbodo prosegue<br />

attribuendo all'alettorio la facoltaÁ di esaltare la potenza fisica, tanto nel pugilato, come<br />

soleva Milone da Crotone v. 83), quanto nel gioco sessuale, come usava fare la moglie di<br />

Commodo 63 )v. 90), mentre Alberto preferisce limitarsi a quest'ultima, pur accennando<br />

che ha anche altri poteri come quello di sviluppare la capacitaÁ oratoria. Il Vasolo, ligio alle<br />

sue f<strong>in</strong>alitaÁ terapeutiche, la consiglia all'uomo anziano che abbia una moglie giovane, ma<br />

prescrive che egli deve portare al collo, <strong>in</strong> modo che tocchi la carne, una pietra che sia<br />

stata tratta da un cappone macellato <strong>in</strong> luna crescente o di marzo o d'agosto: <strong>in</strong>somma,<br />

per non fare brutta figura e per la sua stessa sicurezza, non essendo probabilmente del<br />

tutto conv<strong>in</strong>to dell'efficacia, pone una serie di condizioni che potrebbero giustificare<br />

l'eventuale <strong>in</strong>successo della cura.<br />

28. Lapislazoro. L'elencazione del Vasolo si conclude con una pietra che non poteva<br />

trovare tra le sue fonti dichiarate, benche qualche accenno su di essa si trovi <strong>in</strong> Alberto<br />

63 )Il riferimento a Milone eÁ tratto da Sol<strong>in</strong>o 1. 76-77). Quello a Commodo, <strong>in</strong>vece, eÁ <strong>in</strong>certo.NoneÁ<br />

nella Vita Commodi di cui eÁ autore Elio Lampridio. E Á improbabile che sia nella


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 51<br />

alla voce zemech: II, II.20, dove figura <strong>in</strong>dicato anche un lapis lasurii, ma solo come<br />

s<strong>in</strong>onimo 64 )) ed anche se, <strong>in</strong> entrambe, vi sia qualche cenno particolare, che eÁ peroÁ<br />

trasferito alla descrizione dello zaffiro q.v.). La descrizione che il Vasolo daÁ del<br />

lapislazzuli eÁ per certi versi molto precisa colore azzurro e presenza di <strong>in</strong>clusioni di<br />

pirite), per altri errata non eÁ trasparente e neanche traslucente). Passa poi subito a<br />

proporre la sua utilizzazione: bisogna farne una collana che abbia i vaghi alterni con<br />

corallo 65 )e che abbia un pendaglio di giac<strong>in</strong>to, meglio se accompagnata con due<br />

braccialetti, per sfruttarne appieno l'importante facoltaÁ sanitaria: di guarire dalla peste e<br />

di sfebbrare. Aggiunge, <strong>in</strong>oltre, che se si unisce alla collana anche qualche vago<br />

d'ambra 66 ), si cura il mal di cuore. Inf<strong>in</strong>e, bere v<strong>in</strong>o <strong>in</strong> un vaso di lapislazzuli farebbe<br />

bene al cuore, mentre usare lo stesso vaso per sciogliere erba betonica <strong>in</strong> acqua da bere<br />

farebbe passare il mal di testa. Sono tutte prescrizioni <strong>in</strong>trovabili nelle fonti, frutto qu<strong>in</strong>di<br />

dell'<strong>in</strong>ventiva del Vasolo o dei suoi <strong>in</strong>formatori.<br />

DISCUSSIONE<br />

Com<strong>in</strong>ceroÁ questa parte conclusiva della mia analisi con una citazione: «Quando si<br />

utilizza come fonte documentaria un testo letterario non si deve mai dimenticare la sua<br />

letterarietaÁ. Altrimenti anche lo studioso piuÁ acuto rischia di non vedere cose che per il<br />

lettore del passato erano addirittura ovvie» Peri, 2004: p. 36). Questa eÁ la situazione <strong>in</strong><br />

cui mi trovo nel momento di passare all'esame dei pregi e dei difetti di questo testo e<br />

qu<strong>in</strong>di alla sua valorizzazione.<br />

Non vi eÁ dubbio che, pur se <strong>in</strong>dotto da motivi cortigiani e di utilitaÁ personale, nello<br />

scrivere questo breve trattato Scipione Vasolo <strong>in</strong>tendeva sviluppare un argomento che<br />

egli riteneva rigorosamente scientifico oltre che socialmente utile. Tuttavia, egli voleva<br />

anche raggiungere il risultato di comporre un'opera letterariamente gradevole, cosõÁ da<br />

64 )Lo stesso Vasolo sembra essere piuttosto <strong>in</strong>certo su come scrivere il nome: «lapislazoro» nel titolo e<br />

«lapis lazaro» all'<strong>in</strong>izio del capoverso di testo, entrambi chiaramente con accento piano. Il term<strong>in</strong>e lapislazzuli<br />

compare <strong>in</strong> italiano giaÁ all'<strong>in</strong>izio del XIV secolo volgarizzamento di Zucchero Bencivenni), ma non divenne il<br />

nome def<strong>in</strong>itivo di questo materiale prima del XVII secolo, <strong>in</strong> campo gemmologico, e f<strong>in</strong>o al XIX, <strong>in</strong> campo<br />

artistico, dove gli era preferito quello di «azzurro ultramar<strong>in</strong>o», che ne evidenziava l'uso come pigmento<br />

colorante, soprattutto negli affreschi Cenn<strong>in</strong>i, [ca. 1390] 2003). Il Dolce 1565), che eÁ contemporaneo del<br />

Vasolo, scrive «lazolo» c. 51)o, lat<strong>in</strong>amente, «lapislazoli» c. 65), ma afferma di preferire «zumelazoli» c. 65)o<br />

perf<strong>in</strong>o «zumemalazoli» c. 51): sembra, cioeÁ, ritenere preferibile la derivazione completa dall'arabo cf. lo<br />

zemech di Alberto, alla voce zaffiro)alla contam<strong>in</strong>azione l<strong>in</strong>guistica lat<strong>in</strong>o + arabo, forse percependo che anche<br />

azzurro eÁ parola d'orig<strong>in</strong>e araba, ancorche consolidata nella l<strong>in</strong>gua italiana. Nella letteratura m<strong>in</strong>eralogica<br />

posteriori diventeraÁ stabilmente lapislazzuli per s<strong>in</strong>tonia con la forma Lazuli lapis prescelta da A.B. de Boot<br />

1609, 1636 2 : pp. 273-292). Egli ne daÁ un'estesa descrizione, non solo del materiale naturale, ma anche del<br />

preparato artificiale corrispondente.<br />

65 )Da molti il corallo eÁ considerato una gemma o almeno un materiale semiprezioso al quale <strong>in</strong> passato si<br />

attribuivano «virtuÁ » particolari tipico l'uso di farne collan<strong>in</strong>e per i bamb<strong>in</strong>i). Il Vasolo non ci si sofferma, ma eÁ la<br />

trentunesima pietra di cui parla.<br />

66 )Il Vasolo aggiunge anche «musco», ma io non vedo come sia possibile <strong>in</strong>serire tra i giunti di una collana<br />

un vegetale cosõÁ soffice e poco tenace se non <strong>in</strong> modo molto <strong>in</strong>stabile.


52 A. MOTTANA<br />

non correre il rischio di annoiare l'Ors<strong>in</strong>i dalla cui benevolenza s'aspettava un beneficio.<br />

Questa sua <strong>in</strong>tenzione spiega perche il manoscritto si presenti curato sotto l'aspetto tanto<br />

grafico quanto stilistico, mentre sono da imputare alla difficoltaÁ della materia trattata e,<br />

<strong>in</strong> una certa misura, anche alla eccessiva cautela del suo autore nel non eccedere dai<br />

«degni rispetti»)vari squilibri presenti. Il maggiore tra tutti eÁ, senza dubbio, la mancanza<br />

di un criterio espositivo sistematico: se al diamante il Vasolo dedicava 52 righe di<br />

scrittura 67 )ed una trattazione ragionevolmente sistematica prima le proprietaÁ fisiche<br />

che lo caratterizzano, poi il valore venale, poi le facoltaÁ, com<strong>in</strong>ciando da quelle di<br />

rilevanza psicologica per arrivare a quelle relative alla salute corporea ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e un<br />

aneddoto 68 )) e questo era piuÁ che giustificato dal fatto che si tratta della piuÁ importante<br />

delle gemme, allora come oggi, ebbene, non c'eÁ ragione che al rub<strong>in</strong>o e allo smeraldo,<br />

<strong>in</strong>discutibilmente la seconda e terza gemma <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e d'importanza commerciale,<br />

scientifica e culturale siano dedicate solo 17 e, rispettivamente, 6 69 )righe. Con un tale<br />

criterio, essi sono fatti passare <strong>in</strong> secondo piano rispetto non tanto al lapislazzuli 22 1 / 3<br />

righe), che come pietra ha una tradizione millenaria anche se porta un nome nuovo,<br />

quanto addirittura all'aquil<strong>in</strong>a 26 1 /2 righe), che non ha neppure un'orig<strong>in</strong>e sicura,<br />

trattandosi di un oggetto che per caso si trova nei nidi! Eppure eÁ proprio a questa pietra<br />

che il Vasolo sembra dedicare gran cura, al punto da precisarne il comportamento ottico,<br />

come non fa per nessun'altra.<br />

Siamo, qu<strong>in</strong>di, <strong>in</strong> presenza non di un trattato concepito e condotto su basi scientifiche,<br />

ma, piuttosto, di un'opera letteraria che vuole ammantarsi di scientificitaÁ e che per questo<br />

cerca di <strong>in</strong>serirsi nel genere didattico-didascalico, ben noto f<strong>in</strong> dall'antichitaÁ tanto greca<br />

e.g., Nicandro e Arato)quanto lat<strong>in</strong>a e.g., Lucrezio e Manilio). Questo tipo di genere<br />

letterario era tornato ad essere attuale all'epoca della Controriforma non tanto per motivi<br />

artistici, quanto piuttosto per la sempre maggiore tensione scientifica che pervadeva le<br />

persone colte, quella stessa tensione che porteraÁ, all'<strong>in</strong>izio del Barocco, alle prime<br />

pubblicazioni scientifiche d'impostazione e di contenuto moderni Altieri Biagi, 1968;<br />

cf. Rossi, 1997). Quel genere letterario, se da un lato poteva creare all'autore problemi con<br />

una gerarchia ecclesiastica ottusamente assestata su posizioni aristoteliche 70 ), dall'altro<br />

67 )Nel manoscritto orig<strong>in</strong>ale che eÁ di volume circa doppio della trascrizione qui riportata).<br />

68 )Mi sembra una specie di criterio a summis ad ima, ancorche applicato alle pietre preziose e qu<strong>in</strong>di a un<br />

soggetto nuovo cf. Peri, 2004: pp. 280-285). Se cosõÁ eÁ, rientra anch'esso <strong>in</strong> un canone letterario seguito durante<br />

tutto l'evo antico e moderno, oltre che <strong>in</strong>serirsi <strong>in</strong> un topos ben def<strong>in</strong>ibile vedi oltre).<br />

69 )Sedici righe <strong>in</strong> tutto, se aggiungiamo le 10 dedicate allo «smeragdo».<br />

70 )Contrariamente a quanto abitualmente si ritiene, la chiesa cristiana non era aristotelica dalle orig<strong>in</strong>i<br />

Agost<strong>in</strong>o eÁ stato considerato da molti un filosofo platonizzante). Lo divenne solo nel Duecento, dopo un<br />

periodo di furiosa opposizione concretatasi, tra l'altro, <strong>in</strong> scomuniche e anatemi come quelli di Parigi del 1210,<br />

1250 e 1277 che avevano messo a rischio pers<strong>in</strong>o pensatori ortodossi e poi santificati come Alberto Magno e<br />

Tommaso d'Aqu<strong>in</strong>o Grabmann, 1941; Bianchi, 1990). Tre secoli di aristotelismo, peroÁ , una volta che questa<br />

dottr<strong>in</strong>a era stata f<strong>in</strong>almente accettata, anzi imposta, avevano sclerotizzato la gerarchia su posizioni tali da vedere<br />

con fastidio ogni modifica e perf<strong>in</strong>o una modesta novitaÁ. Ne faranno le spese non tanto gli studiosi operanti<br />

nell'alveo della «scienza normale» Kuhn, 1962), che allora si rifaceva all'aristotelismo, quanto quelli ritornati al<br />

platonismo delle orig<strong>in</strong>i e, soprattutto, quelli realmente <strong>in</strong>novativi, quale che sia il settore <strong>in</strong> cui essi hanno


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 53<br />

risultava <strong>in</strong>comprimibile <strong>in</strong> un uomo formatosi nello spirito del R<strong>in</strong>ascimento: vi fu, <strong>in</strong>fatti,<br />

un certo numero di ricercatori particolarmente dotati, ma non altrettanto cauti<br />

nell'esprimere i loro ritrovati, che dovettero affrontare difficoltaÁ di tutto rilievo, <strong>in</strong> qualsiasi<br />

paese e sotto qualsiasi regime essi operavano, ma soprattutto <strong>in</strong> quelli dove prevaleva una<br />

concezione mal compresa del rispetto dovuto alla religione come veritaÁ rivelata 71 ).<br />

Il Vasolo opera <strong>in</strong> un settore poco praticato rifacendosi ad uno dei piuÁ prestigiosi<br />

propugnatori dell'aristotelismo: Alberto Magno, dottore della chiesa universale e qu<strong>in</strong>di<br />

<strong>in</strong>attaccabile sotto l'aspetto tanto dottr<strong>in</strong>ale quanto scientifico. Egli se ne fa schermo e<br />

fonte, qu<strong>in</strong>di, ma eÁ, nel complesso, un ben modesto scienziato, quasi <strong>in</strong>degno di questo<br />

nome, perf<strong>in</strong>o se visto come uno dei tanti cultori della «scienza normale» Kuhn, 1962):<br />

quel modo di fare ricerca che richiede poca fatica, compromette poco, ma produce anche<br />

poco 72 ).E Á , essenzialmente, un compilatore ed un divulgatore privo di un'<strong>in</strong>tuizione<br />

personale che valesse la pena di sottoporre, allora come ora, ad acribia critica e, meno<br />

ancora, suscitasse la curiositaÁ di farne una verifica coi metodi sperimentali. Egli si<br />

caratterizza per avere una forte conv<strong>in</strong>zione su un argomento marg<strong>in</strong>ale, ma non<br />

<strong>in</strong>novativo, poiche l'uso delle pietre a scopo medic<strong>in</strong>ale era una consuetud<strong>in</strong>e accettata<br />

ormai da secoli; raccoglie <strong>in</strong>formazioni da fonti antiche, scelte tra quelle di <strong>in</strong>dubbio<br />

prestigio, ma ± al tempo stesso ± tali da non procurargli guai, perche loro stesse ben<br />

accette dalla gerarchia ecclesiastica; le <strong>in</strong>tegra con parsimonia e cautela con alcune idee<br />

nuove o, se non proprio nuove, certamente non <strong>in</strong>novatrici perche provenienti da una<br />

tradizione consolidata, anche se rimasta conf<strong>in</strong>ata all'immag<strong>in</strong>ario popolare e non ancora<br />

trasferita all'ambiente letterario; aggiunge di suo un metodo espositivo di un certo buon<br />

gusto non tale, comunque, da farne un letterato rimasto nella memoria degli altri)e<br />

confeziona cosõÁ un trattatello che ha pretese scientifiche, svolge l'utile compito didascalico<br />

di mettere sull'avviso i malati contro le pozioni dei medici e, lastbutnotleastnelle<br />

<strong>in</strong>tenzioni dell'autore, arreca un beneficio a chi l'ha scritto 73 ).<br />

Sarebbe vano cercare di <strong>in</strong>serire il Vasolo <strong>in</strong> un genere letterario importante, ma non eÁ<br />

del tutto fuori luogo ammettere che la sua opera rientra <strong>in</strong> un topos 74 )che non solo ha<br />

<strong>in</strong>trattenuto una relazione, per cosõÁ dire trasversale cf. Peri, 2004: p. 307), con materie<br />

ricercato: fisico come Galileo Galilei)o psichico-morale come Giordano Bruno). Occorreranno piuÁ di tre secoli<br />

aff<strong>in</strong>che la gerarchia si decida a chiedere scusa a Galileo e sembra che non sia maturato ancora il tempo <strong>in</strong> cui<br />

presentare al Bruno le scuse che gli sono dovute.<br />

71 )Casi come quelli di Tommaso Moro e di Michele Serveto <strong>in</strong> ambito protestante possono bilanciare, ma<br />

certamente non giustificare quelli di Galileo e del Bruno.<br />

72 )Questo eÁ il giudizio del Kuhn 1962), che peroÁ avvisa anche che la scienza normale non eÁ <strong>in</strong>utile, percheÂ<br />

dopo un periodo piuÁ o meno lungo di ricerca condotta per piccoli o piccolissimi passi la conoscenza nel suo<br />

complesso si eÁ sviluppata a tal punto da trovare <strong>in</strong> se stessa le motivazioni che fanno scattare un cataclisma che la<br />

fa porta a progredire di colpo: un cambiamento di «paradigma» Kuhn, 1962).<br />

73 )Questa mia affermazione potrebbe sembrare una malignitaÁ gratuita, ma non lo eÁ: eÁ, piuttosto, una<br />

supposizione che suscita <strong>in</strong> me il fatto che un altro libretto simile a questo fu predisposto dal Vasolo e dedicato<br />

ad un altro benefattore vedi nota 6).<br />

74 )Per chiarirmi le idee su questo concetto, che eÁ letterario e non scientifico, sono ricorso alla lettura<br />

dell'affasc<strong>in</strong>ante volume del Peri 2004).


54 A. MOTTANA<br />

apparentemente del tutto difformi come la medic<strong>in</strong>a e l'alchimia, ma che ha anzi saputo<br />

mantenersi nel tempo, con una lunga tradizione che non si eÁ affatto esaurita al momento<br />

attuale. E Á il topos della vis naturalis delle pietre, orig<strong>in</strong>atosi probabilmente ad Alessandria <strong>in</strong><br />

epoca ellenistica sotto l'<strong>in</strong>flusso di dottr<strong>in</strong>e provenienti dall'oriente, probabilmente <strong>in</strong>diane<br />

F<strong>in</strong>ot, 1896). Mentre, <strong>in</strong>fatti, nella mente greca classica, che aveva una spiccata propensione<br />

a razionalizzare, i materiali litoidi erano concepiti come una sostanza bruta possibile<br />

apportatrice di un bene soprattutto metalli utili, ma anche grezzi per applicazioni varie,<br />

<strong>in</strong> Aristotele e Teofrasto, cf. Mottana e Napolitano, 1997; Mottana, 2001)e solo piuÁ tardi, <strong>in</strong><br />

epoca ellenistica, essi acquisirono importanza anche come sostanze utili alla salute<br />

preparazione di farmaci: cf. Nicandro, Dioscoride), nell'Alessandria greco-romana si<br />

sviluppoÁ, accanto alla farmacopea fondata scientificamente e portata all'acme da Galeno,<br />

una fiorente scuola di pensiero che vide nelle s<strong>in</strong>gole pietre altrettanti oggetti impregnati<br />

dalle potenze superiori dei, astri, ecc.)di facoltaÁ di vario tipo, che l'uomo savio deve scoprire<br />

e valorizzare per il suo e il comune bene.<br />

Nacque cosõÁ la Litoterapia, che per procacciare la guarigione dalle malattie si avvaleva<br />

non degli ancora sconosciuti reattivi chimici contenuti nel materiale 75 ), ma del materiale<br />

<strong>in</strong> toto che li contiene, <strong>in</strong>teso come depositario di una misteriosa forza vitale FuÈ hner,<br />

1902; BaltrusÏaitis, 1993 3 ). Ecco che allora la pietra preziosa, bella per def<strong>in</strong>izione oltre<br />

che per aspetto, divenne la massima depositaria di un potere magico che per meglio<br />

svilupparsi non si limita all'azione sua propria per se), ma richiede trattamenti particolari<br />

conosciuti solo da pochi specialisti legature, <strong>in</strong>cisioni, ecc.), da considerare astrologi e<br />

maghi, piuÁ che scienziati. E Á questa la sostanza della Litoterapia, da cui presto si sviluppoÁ<br />

la Cristalloterapia, <strong>in</strong> cui a ciascuna gemma viene associata una serie di funzioni<br />

particolari, tra cui appunto una di farmaco specifico da usarsi o per se, oppure ± di<br />

nuovo ± dopo un trattamento glittico o magico opportuno.<br />

I maggiori rappresentanti antichi di questo topos sono gli Orphei lithica, un poema<br />

scritto probabilmente <strong>in</strong> Asia m<strong>in</strong>ore nel II secolo AD Wirbelauer, 1937: p. 2)oppure<br />

nel IV Barb, 1963: p. 117), i Cyranides, composti tra il 227 ed il 400 AD Kaimakis, 1976)<br />

e il lapidario di Socrate e Dionisio, del IV secolo AD Halleux e Schamp, 1985; cf. Bianco,<br />

1992). A questi fa seguito, buon ultimo perche ne possediamo solo la traduzione <strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o<br />

del V-VI secolo AD, anche se si crede che sia stato composto, almeno nella sua parte<br />

<strong>in</strong>iziale, o nel I secolo AD Halleux, 1974: p. 329)oppure nel III secolo AD Halleux e<br />

Schamp, 1985: p. 226), il lapidario del mago Damigerone che, pur essendo una «dull and<br />

stupid compilation» Barb, 1963: p. 119), reclamizzato dall'<strong>in</strong>debito abb<strong>in</strong>amento con il<br />

mitico Evace saraÁ versificato da Marbodo e riceveraÁ cosõÁ un'ulteriore sp<strong>in</strong>ta per un lungo<br />

successo di pubblico che lo porteraÁ ad <strong>in</strong>fluire piuÁ a lungo degli altri. Neppure Alberto<br />

75 )Il libro V del De materia medica di Dioscoride eÁ fondamentale al riguardo Gazzaniga, 1993). L'autore<br />

classifica le pietre sulla base dell'effetto farmacologico delle pozioni preparate con esse, cosõÁ come gli risultava<br />

dalla sua esperienza diretta di medico militare, qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong> forma strettamente statistico-sperimentale, senza<br />

tuttavia aver nessuna idea del percheÂ. Solo duemila anni dopo il Riddle 1985)chiariraÁ, a beneficio degli studiosi<br />

di Storia della Scienza, che la classificazione di Dioscoride riflette l'azione iatrochimica dei cationi di metalli base<br />

contenuti nelle pietre descritte e, <strong>in</strong> misura m<strong>in</strong>ore, dal modo <strong>in</strong> cui erano preparate le pozioni.


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 55<br />

Magno, probabilmente la mente piuÁ scientifica di tutto il Medioevo lat<strong>in</strong>o, sapraÁ sottrarsi<br />

alla sua <strong>in</strong>fluenza ± anzi, egli arricchiraÁ iltopos di nuovi elementi mutuati dalla letteratura<br />

m<strong>in</strong>eralogica araba che, se per certi versi portoÁ uno sviluppo alla conoscenza delle<br />

proprietaÁ fisiche delle gemme, <strong>in</strong>trodusse purtroppo anche una nuova serie di fantasie<br />

alchemiche. Probabilmente Alberto non pote sottrarsi alla tradizione anche perche la<br />

chiesa aveva giaÁ riconosciuto validitaÁ alla Cristalloterapia avallando il trattatello di<br />

Ildegarda, ma eÁ certo che furono la sua fama e il suo prestigio i fondamenti su cui si<br />

basoÁ l'<strong>in</strong>tera letteratura cristalloterapica f<strong>in</strong>o al Leonardi, al Dolce e al Vasolo.<br />

Torniamo, qu<strong>in</strong>di, al nostro autore ed alle sue conclusioni. Egli <strong>in</strong>siste, <strong>in</strong> chiusura<br />

del suo scritto, sull'opportunitaÁ di portare addosso le pietre per mantenersi <strong>in</strong> salute e di<br />

non tenerle chiuse nelle casseforti, dando cosõÁ la possibilitaÁ aimedicidiavvelenare<br />

l'uomo con medic<strong>in</strong>e <strong>in</strong>naturali e dannose. Il Vasolo, certo, non aveva tutti i torti a<br />

diffidare dei medici del suo tempo 76 ), e non aveva neppure del tutto torto a diffidare<br />

dei farmaci basati sui semplici tradizionali oppure su erbe nuove di cui non si<br />

conoscevano appieno le proprietaÁ. Al tempo stesso, peroÁ , egli dimostra di non<br />

possedere alcun acume, poiche la Cristalloterapia da lui sostenuta era una<br />

pseudoscienza, priva di qualsiasi possibilitaÁ di <strong>in</strong>fluire sulla salute umana se non per<br />

certi aspetti psicologici. I cristalli sono un placebo e da loro puoÁ venire un beneficio solo<br />

<strong>in</strong>dotto da una irrazionale fiducia. Per questo il loro uso farmaceutico avrebbe dovuto<br />

f<strong>in</strong>ire molto prima ma non f<strong>in</strong>õÁ allora e non f<strong>in</strong>iraÁ forse <strong>in</strong> breve, tanto eÁ verochela<br />

Cristalloterapia eÁ praticata tuttora, seppure da una piccola schiera di creduloni). Il suo<br />

contributo alla Gemmologia, peroÁ, benche piccolo, non eÁ irrilevante: essa ha<br />

contribuito a far studiare le pietre preziose per se, maperconseguenzahasviluppato<br />

anche il loro studio come fonti di polveri utili da <strong>in</strong>trodurre nei farmaci.<br />

Al Vasolo si puoÁ concedere il merito di aver tentato di diffondere un <strong>in</strong>teresse per le<br />

gemme diverso da quello della sola tesaurizzazione, ed <strong>in</strong>oltre quello di aver diffuso la<br />

nuova nomenclatura tramite il suo uso letterario <strong>in</strong> un topos di sicura attrazione al suo<br />

tempo. Egli eÁ la prima testimonianza <strong>in</strong> italiano di alcuni nomi di gemma che si<br />

tramanderanno f<strong>in</strong>o ad ora, anche se cioÁ non gli eÁ riconosciuto nei testi specializzati<br />

cf. Goltz, 1972; Friess, 1980). Tuttavia, il suo ruolo scientifico <strong>in</strong> campo m<strong>in</strong>eralogico eÁ<br />

del tutto trascurabile: non fornisce <strong>in</strong>formazioni nuove come Giorgio Agricola, il cui<br />

contributo peroÁ restoÁ allora limitato a un ristretto numero di lettori perche troppo<br />

specialistico)ne contribuisce alla loro diffusione come, <strong>in</strong>vece, riuscõÁ a fare il suo<br />

contemporaneo Lodovico Dolce, anche se agendo <strong>in</strong> modo tutt'altro che scrupoloso).<br />

Egli, anzi, cont<strong>in</strong>ua a perpetuare notizie <strong>in</strong>fondate o del tutto <strong>in</strong>ventate.<br />

Pur tuttavia, a Scipione Vasolo spetta di diritto una m<strong>in</strong>ima citazione tra i lontani<br />

76 )Ma si sbagliava riguardo alla Medic<strong>in</strong>a nel suo complesso, che <strong>in</strong> quell'epoca si era giaÁ avviata ad un<br />

sicuro progresso grazie agli studi, f<strong>in</strong>almente scientifici, di un Andrea Vesalio Brussels, 1514 - Zante, 1564), di<br />

un Ambrogio Pare Bourg-Hersent, 1510 - Parigi, 1590)e di altri. CioÁ di cui aveva ragione di diffidare era,<br />

piuttosto, della capacitaÁ dei medici di preparare idonei farmaci, poiche tutto cioÁ che essi erano <strong>in</strong> grado di fare<br />

erano, di fatto, decotti di erbe talvolta malamente addizionati di polveri m<strong>in</strong>erali di cui non erano <strong>in</strong> grado di<br />

prevedere l'effetto.


56 A. MOTTANA<br />

precursori della Scienza moderna delle gemme, di quella Gemmologia che faraÁ ancora a<br />

lungo fatica a liberarsi del suo fardello di <strong>in</strong>consistenti pregiudizi, di implicazioni<br />

grossolanamente mercantili e di mirabolanti quanto false tradizioni 77 )e che riusciraÁ,<br />

<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, a raggiungere lo stadio scientifico solo nel XIX secolo.<br />

RINGRAZIAMENTI<br />

Sono stato <strong>in</strong>dotto a studiare questo testo non tanto dalla sua importanza, che eÁ m<strong>in</strong>ima, quanto piuttosto da<br />

una doverosa necessitaÁ di completare le mie <strong>in</strong>formazioni sullo stato delle conoscenze gemmologiche <strong>in</strong> Italia<br />

durante il R<strong>in</strong>ascimento, compito che mi ero assunto come contributo alla sessione di storia della scienza<br />

organizzata a Firenze, il 26 agosto 2004, nel quadro del 32ë Congresso Geologico Internazionale, il secondo<br />

tenutosi <strong>in</strong> Italia dopo quello memorabile di Bologna del 1881. R<strong>in</strong>grazio, qu<strong>in</strong>di, il collega Giovanni Battista Vai<br />

che mi ha spronato a far sentire la voce della ricerca italiana <strong>in</strong> un consesso <strong>in</strong>ternazionale e che mi ha<br />

tenacemente sostenuto nei momenti di sconforto, per lo piuÁ dovuti all'<strong>in</strong>treccio di impegni verificatisi nel<br />

periodo della preparazione del mio lavoro. R<strong>in</strong>grazio anche l'amico e collega Massimo Peri, il cui libro mi ha<br />

aperto gli occhi su tante possibili <strong>in</strong>terazioni tra scienza della materia e letteratura. Ho ricevuto aiuto <strong>in</strong> varie<br />

forme, ognuna estrememente utile perche mi ha portato il contributo di uno specialista di un settore a me<br />

lontano, da parte del Prof. Domenico Faccenna, del Dott. Marco Guardo, dell'Avv. Carlo Fiammenghi e del Sig.<br />

Giampiero Borzacchi. Due colleghi hanno letto questo scritto prima della presentazione e lo hanno rivisto <strong>in</strong><br />

forma critica suggerendo significativi miglioramenti. Le Dott.sse Gianna Benigni e M. Elvira Pistoresi hanno<br />

curato la pubblicazione di questo testo <strong>in</strong>consueto con la consueta, sempre attenta competenza. A tutti il mio<br />

grazie di cuore, restando <strong>in</strong>teso che io sono l'unico responsabile degli errori e delle omissioni che questa Memoria<br />

dovesse ancora contenere.<br />

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sono, e le cause de' loro effetti e nature. Lib. V. De la natura di quelle cose, che da la terra scorrono. Lib. IIII. De<br />

la natura de le cose fossili, e che sotto la terra si cauano. Lib. X. De le m<strong>in</strong>ere antiche e moderne. Lib. II. Il<br />

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Costaeo & Ioanne Paulo Mongio annotationibus iampridem illustratus. Nunc vero ab eodem Costaeo<br />

recognitus & novis alicubi observationibus adauctus. Quibus pr<strong>in</strong>cipum philosophorum ac medicorum<br />

consensus dissensusque <strong>in</strong>dicantur. Vita ipsius Avicennae ex Sorsano Arabe eius discipulo a Nicolao Massa<br />

Lat<strong>in</strong>e scripta & figuris quibusdam ex priori nostra editione sumptis. apud Juntas, Venetiis, 1608).<br />

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sommo sacerdote. Aggiuntevi il diamante, la margarite, e l'oro, poste da S. Giovanni nell'Apocalisse, <strong>in</strong> figura<br />

77 )In realtaÁ, lo studio delle pietre non si eÁ ancora liberato del tutto di questo suo vizio d'orig<strong>in</strong>e: uno<br />

spoglio <strong>in</strong>formatico della letteratura a stampa mi dimostra che i trattati di Litoterapia e Cristalloterapia<br />

costituiscono un buon terzo di tutte le pubblicazioni descrittive relative ai materiali litoidi qu<strong>in</strong>di<br />

M<strong>in</strong>eralogia e Petrografia, ma non Petrologia e Giacimentologia)apparse nell'ultimo decennio.


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 57<br />

della celeste Gierusalemme: con un sommario dell'altre pietre pretiose. Discorso dell'alicorno, et delle sue<br />

s<strong>in</strong>golarissime virtuÁ. Et della gran bestia detta alce da gli antichi. Appresso Giouanni Mart<strong>in</strong>elli, nella<br />

stamparia di V<strong>in</strong>cenzo Accolti, <strong>in</strong> Borgo novo, Roma, 130 pp. rist.: Le 12 pietre preziose: le quali per ord<strong>in</strong>e<br />

di Dio nella santa legge adornavano il manto del gran sacerdote: secondo la <strong>in</strong>terpretazione di S. Ieronimo e S.<br />

Epifanio arcivescovo di Cipri. Philobyblon, Milano 1992, 53 pp.).<br />

BACCIUS A., 1603. De gemmis etlapidibus pretiosis, eorumq; viribus & usu tractatus, italica l<strong>in</strong>gua conscriptus;<br />

nunc vero non solum <strong>in</strong> lat<strong>in</strong>um sermonem conversus verum etiam utilissimis annotationibus &<br />

observationibus auctior redditus. A Wolfango Gabelchovero, medic<strong>in</strong>ae doctore & phisico Calvvensi<br />

ord<strong>in</strong>ario. Cui accessit disputatio, de generatione auri <strong>in</strong> locis subterraneis, illiusq. temperamento. Ex<br />

offic<strong>in</strong>a Matthiae Beckeri, impensis Nicolai Ste<strong>in</strong>ii, Francofurti, 231 pp.<br />

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medic<strong>in</strong>ale. Hora di nuovo dal suo istesso autore ricorretti, & <strong>in</strong> piuÁ di mille luoghi aumentati. Con le figure<br />

grandi tutte di nuovo rifatte, & tirate dalle naturali & vive piante, & animali, & <strong>in</strong> numero molto maggiore<br />

che le altre per avanti stampate. Con due tavole copiosissime spettanti l'una aÁ cioÁ , che <strong>in</strong> tutta l'opera si<br />

contiene, & l'altra alla cura di tutte le <strong>in</strong>firmitaÁ del corpo humano 5 voll.). Appresso V<strong>in</strong>cenzo Valgrisi, <strong>in</strong><br />

Venetia, 1527 pp. + n.n. ristampa <strong>in</strong> facsimile 1970 a cura di R. Peliti con nota <strong>in</strong>troduttiva di F. Barberi.<br />

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60 A. MOTTANA<br />

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______________<br />

Pervenuta il 12 ottobre 2004,<br />

<strong>in</strong> forma def<strong>in</strong>itiva il 25 novembre 2004.<br />

Dipartimento di Scienze Geologiche<br />

UniversitaÁ degli Studi Roma Tre<br />

Largo S. Leonardo Murialdo, 1 - 00146 ROMA<br />

mottana@geo.uniroma3.it


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 61<br />

Fig. 1. ± Il frontespizio del codice 901 «Gioie e pietre» della Biblioteca Cors<strong>in</strong>iana.


62 A. MOTTANA<br />

Fig. 2. ± La prima pag<strong>in</strong>a, sicuramente c<strong>in</strong>quecentesca, del trattato sulle pietre preziose di Scipione Vasolo.


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 63<br />

TESTO<br />

Cod. 901<br />

Le Miracolose Virtu' Delle Pietre<br />

Pretiose Per salute Del Vivere<br />

Humano.<br />

Col Mantenersi Allegro, e Senza Peri=<br />

colo di Sorte Alcuna di Male<br />

All' Ill.ma & Ecc. ma Sig. ra la Sig. ra<br />

FELICE VRSINA<br />

Col. A<br />

VICE REG. A Di SICILIA<br />

Opera del Capitan Scipione Vasolo<br />

Da Pavia.<br />

Ms. di Cart: 65


64 A. MOTTANA<br />

[1r] Ill. Ma & Ecc. Ma Sig. a la Sig. a<br />

FELICE ORSINA C. A<br />

Albergo di Gratie, e Nido di<br />

VirtuÁ .<br />

Eccovi Magnanima Signora con quanta humiltaÁ iolaÁSupplico di voler' accettar questo<br />

bellissimo Thesoro delle VirtuÁ Pretiose delle Gioie, Orientali, e co'l suo Prudentiûimo<br />

procedere favorirme appresso de tutte l'altre Titolate Signore, che conoscendo la bontaÁ<br />

dell'Animo mio mostrato verso di loro, nell'haver trovato le sodette VirtuÁ delle Gioie, le<br />

quali sono di tanta propietaÁ, & utile alli corpi humani, che operano Salute, e longa Vita;<br />

co'l smorzar il Dolore, dal cuore,<br />

[1v] e Generare Alegrezza, nell'Animo afflitto dove molti Gran Fhilosofi n'hanno<br />

trattato, per Beneficio Generale, accioche li Medici non habb<strong>in</strong>o da mettere con le lor<br />

Medic<strong>in</strong>e gli huom<strong>in</strong>i al pericolo della Morte. Per tanto si puo vedere il fidelissimo<br />

Amore, e servituÁ ch'io le porto <strong>in</strong> dichiarargli con la VeritaÁ queste tali abondantiûime<br />

VirtuÁ , le cui sono dalla Candidezza Delle Benignissime Signore aiutate di meglio<br />

risplendere, come si vede ord<strong>in</strong>ariamente Regnar <strong>in</strong> Quella con tanta belliûima Gratia,<br />

che eÁ dal Cielo Eletta, la Pr<strong>in</strong>cipal', e Magnanima Signora, <strong>in</strong> favorire li poveri, et afflitti<br />

Virtuosi, e pregando l'Onnipotente DIO, che all'Ill. ma Ecc. za Vostra duoni quanto<br />

desidera. Humilmente m'offero e raccomando.<br />

[1] Da Roma aÁ xx di Marzo M.D.LXXVII. D. V. Ill. ma Ecc. za<br />

[1v] Alla Medema.<br />

Gemma non usci, mai dell'Oriente<br />

Si Lum<strong>in</strong>osa si pregiata, e Bella,<br />

Ch'al Sol non fusse qual m<strong>in</strong>uta stella,<br />

Appreûo aÁ questa Perla, Alma, e fulgente.<br />

Che non pur gli occhi, ma l'humana mente<br />

Ralegra anchor di chi s'affissa <strong>in</strong> Ella<br />

Et hor quest'Alma <strong>in</strong>vita al ciel, hor quella<br />

Lungi partendo, lor dalla vil gente.<br />

PeroÁ quel'ornamento, e quel f<strong>in</strong>'oro,<br />

Dove eÁ legata, ben le si conviene:<br />

Per che fuûi perfetto il suo lavoro.<br />

Quest'eÁ la Perla colma d'ogni bene,<br />

l'alta FELICE di VirtuÁ il Thesoro,<br />

che di Natura ogni Ecc. za ottiene.<br />

Divot. mo Servo<br />

Il Cap. no Scipione Vasolo, da Pavia.


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 65<br />

[2r] Le Miracolose VirtuÁ Delle Pietre<br />

Per salute Del Vivere Humano.<br />

Co'l mantenersi Allegro e Senza<br />

Periculo di Sorte alcuna<br />

di Male.<br />

Opera del Cap. o Scipione Vasolo da Pavia.<br />

Havendo la Natura conceûo le tante virtuÁ nell'Herbe, nelle Parole, e nelle Pietre per<br />

Beneficio nostro, io truovo, esser cosa piuÁ di utile le Pietre Pretiose, che l'Herbe, e le Parole,<br />

perche si vede alle volte f<strong>in</strong>ir l'Herbe, e le Parole secrete scordarsi, ma le Pietre Pretiose<br />

sempre si mantengono <strong>in</strong> tutte le stagioni dell'Anno, e coloro che si amalano, senza li<br />

Medici, si ponno sanare, etallegramente vivere con Gioia, come hora, per ord<strong>in</strong>e io<br />

MostraroÁ, dicendo In<br />

[2v] prima del Diamante.<br />

Questa Pietra del Diamante, e la piuÁ forte, e risplendente che si truova, fra tutte l'altre<br />

Gemme, e chi la portaraÁcon l'esser' al peso d'un danaro, e quanto piuÁ e meglio, e portandosi<br />

dalla man del cuore, haÁvirtuÁ, al manco per via Indiretta da Invelir l'Animo de Nemici, e piu<br />

da moderar la furia della subita voluntaÁ d'<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito pericolo.<br />

Havendone nel Capello tre, e se piu fussero meglio saria, con haverne una al petto, che<br />

fussi evidente, gli Animali Feroci non potranno aÁ chi le porta offendere.<br />

E s'alcuna persona fussi stata Venenata nelle vivande, subito ha d'Ingiuttir uno de questi<br />

Diamanti, per che non sia In punta, et essendo tondo e megliore, nel sanar ogni sorte di<br />

Veneno<br />

[3r] c'havesse tolto, e questo eÁ un Remedio senza dolor' alcuno, e quest'eÁ al contrario di<br />

quando si pi 78 ) piglia spolverigiato, il quale amazza l'huomo e per tal causa eÁ stato<br />

prohibito.<br />

Pigliandolo sano ha la VirtuÁ, che s'eÁ detto disopra epoi la persona lo ricupera nella<br />

digestione, eÁ rimane nella prima bontaÁ, e virtuÁ di prima.<br />

Tant'eÁ potente e'l Diamante, eÁ duro, che manco il fuoco lo puo offendere, come si vede,<br />

che tutte le altre Pietre sono offese dal fuoco.<br />

Di piu gli sono una sorte di Vermi li quali sono della qualitaÁ della Vipera, e sempre<br />

stanno attaccati alli grassetti delli budelli, et di quelli si notriscono ne mai si spiccano non per<br />

medicamenti alcuni che solamente d'Ingiurie 79 ), come ho detto un pezzetto de Diamante<br />

senza taglio ho punta per che, e Rimedio mirabile, massimamete de questi vermi li quali<br />

causano tante sorte dolori<br />

[3v] et mali non conosciuti dalli Medici, che <strong>in</strong>f<strong>in</strong>iti se ne moiano, e molti diventano Etici e<br />

se alcuno guarisce, la causa eÁ per che questi vermi, non hanno piuÁ da magnare del cibo loro<br />

78 )Cassato con una riga orizzontale.<br />

79 )Oppure «Ingiustie»?


66 A. MOTTANA<br />

per esser consumato il grasso, e f<strong>in</strong>ito per causa dell'ast<strong>in</strong>enza oÁ vero per tante Medic<strong>in</strong>e, che<br />

gli sono date, pensando i Medici, che sia una sorte de Mali et eÁ un'altra sorte.<br />

Dunque per esser lieto, e sicuro la persona, non mai potraÁ far' errore di sorte alcuna ad<br />

<strong>in</strong>giottir all'Autunno un bel pezzo di Diamante, per che n'acquisteraÁ gran salute.<br />

Questo Medicamento, eÁ stato espremetato In Oriente da certi Mercanti li quali fureno<br />

avvelenati. dove una vecchia mora gli fece <strong>in</strong>giottire, un pezzo di Diamante per huomo, et <strong>in</strong><br />

questo modo si liberorno della Morte e molti altri se 80 )=<br />

[4r] greti questa vecchia mostroÁaÁ questi sudetti Mercanti.<br />

Le Virtu del' Rub<strong>in</strong>o.<br />

Questa Pietra eÁ la seconda di durezza la qual molto perde aÁ gettarla nel fuoco, cosa che<br />

non faÁ il Diamante, e le VirtuÁ di questa sono <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite aÁ chi la porta nella man destra eÁ facile<br />

ad esser' Amato dalle persone, e ravviva il cuore perli gran travagli sopragiunti, e libera<br />

l'huomo di non pigliar passioni di cuore, ne mal, chi si dimanda Mazzucco, qual eÁun veneno<br />

humido ficcato, nel Celebro, qual daÁ gravezza alla testa che molti di questo male si ne<br />

moiano. PeroÁeÁ tal pietra di grand' utile portarla, atteso che faÁ gran giovamento alla vista.<br />

Portando il Rub<strong>in</strong>o <strong>in</strong> dito, oÁ al petto la per=<br />

[4v] sona non puo esser' suggetta aÁ questo Male et haÁ unaltra virtuÁ anchora che dispone<br />

talmente <strong>in</strong>sieme, le persone congiunte che difficilmete puo nasciere fraÁ loro discordia, anzi<br />

Pace, etAmore.<br />

Le Virtu del' Zaffiro.<br />

Chi non vuole star' <strong>in</strong> guerra ma vivere <strong>in</strong> Pace, e lieto, haÁ da portar questa pretiosa<br />

Pietra la qual fa vivire l'huomo senza suspetto di cosa alcuna e campare sano, et allegro, et<br />

dispone aÁ far opere, che torn<strong>in</strong>o <strong>in</strong> allegrezza d'Animo, et anchora aÁ mantener la CastitaÁ.<br />

PeroÁ si truova, che anticamente li Sig. ri sposavano la Donna, co'l Zaffiro per haver tante<br />

virtuÁ da Inch<strong>in</strong>ar' gli Animi alla PuritaÁ, etdivotione verso Dio, ancora:<br />

HaÁ la ProprietaÁ di far campare assai allegramente.<br />

[5r] Le VirtuÁ del Smeraldo.<br />

Tanto rallegra, e conforta il cuore il Smeraldo di si risplendente, et vivo verde, che libera<br />

[gl' occhi da- -] 81 ) le Caterate, et dalli varole, e mantiene la vista sempre sana, e dispone le<br />

persone ad Amor di se stesso co'l star sempre giocondo, e Gioviale, e di viver senza<br />

malanconia.<br />

80 )A pieÁ di pag<strong>in</strong>a a destra: «greti», che riprende l'<strong>in</strong>izio della pag<strong>in</strong>a seguente.<br />

81 )Inserito nel marg<strong>in</strong>e di s<strong>in</strong>istra, <strong>in</strong> grafia piuÁ m<strong>in</strong>uta e <strong>in</strong> tondo.


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 67<br />

Le VirtuÁ della Elitropia.<br />

Quest'e una Pietra Verde con alcune gocciole di sangue, et eÁtrasparente, e chi la porta nel<br />

dito stanco del cuore, dove sono le l<strong>in</strong>ee del Sole, mai non potraÁ morire di freddo, manco di<br />

Cataro alcuno saraÁ offeso, e fa tutti li spiriti del Corpo unir <strong>in</strong> allegrezza, e faÁ che l'huomo si<br />

aver =<br />

[5v] tisca subito degli Inganni, che gli sono orditi.<br />

DipiuÁ s'eÂl Marito, con la Moglie, fusse <strong>in</strong>discordia, lo fa subito pacificar l'Ira, e con<br />

tranquilitaÁ vivere.<br />

La Notte per li viaggi periculosi eÁcosa buona portarla <strong>in</strong> Anello, perche libera l'huomo da<br />

molti fortunei Corporali.<br />

DipiuÁ mantiene La SanitaÁ, nel dar lunga vita: peroÁ conviene portarla ord<strong>in</strong>ariamente,<br />

perche questa eÁ una Pretiosa Pietra, laqual haÁ molte virtuÁ occulte, che per degni rispetti non<br />

si dicono.<br />

Le VirtuÁ dello Giac<strong>in</strong>to.<br />

Il vero Giac<strong>in</strong>to eÁdel color della vernaccia qual habbi la vivacita Risplendente dell'oro, e<br />

questa Pietra tocandola, che tocchi la carne, haÁ questa Miracolosa proprietaÁ, che la<br />

[6r] Peste non possa offendere colui, che la porta, et anco che persona non possa <strong>in</strong>ganarlo.<br />

Portandola ancora legata al Braccio stanco non puo esser da putrefatione alcuna offeso, et<br />

<strong>in</strong>cita le persone ad Amarlo, quel che lui porta <strong>in</strong> dito oÁ al braccio destro, [haÁ tale<br />

ppieta] 82 ).<br />

Le Virtu della Granata.<br />

Questa Pietra per la grande abondantia non eÁ fatta molto stima, et e Risplendente, e di<br />

alcune VirtuÁ bonissime e necessarõÂa aÁ portarla per che leva la gravezza della testa e manco<br />

lassa dormir la persona piuÁ dell'ord<strong>in</strong>ario che la Natura comporta.<br />

Chi mette questa Pietra dentro d'una Botte di V<strong>in</strong>o, il qual sia fatto sen'za Acqua non<br />

potraÁmai guastarsi, ne deventar' forte, et <strong>in</strong>f<strong>in</strong>iti l'hanno fatto, perche simpre se gli guastava il<br />

[6v] v<strong>in</strong>o nell'estate e con queste Granat<strong>in</strong>i lo conservavano.<br />

Di piu sana l'humor Melanconico, col pigliarne nel tramutar' del sole <strong>in</strong> Brodo oÁ, ver v<strong>in</strong>o<br />

oÁ <strong>in</strong> alcuna sorte di conserva senza pestarla, per che eÁmedicamento assai volte esprementato.<br />

Le VirtuÁ della Sp<strong>in</strong>ella.<br />

Questa Pietra haÁil color' piuÁ chiaro assai, che `l Rub<strong>in</strong>o, vale contra la colera, eÁcolui che<br />

l'haÁ <strong>in</strong> dito subito si ravvedi degli errori, e si rimette, e scaccia l'humor Melanconico, e<br />

fortifica la mente al bene operare.<br />

82 )ProprietaÁ la precisazione eÁ <strong>in</strong>serita <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea, ma <strong>in</strong> tondo e apparentemente da diversa mano).


68 A. MOTTANA<br />

Le VirtuÁ dell' Agata.<br />

[7r] L'Agatha eÁPietra Nera e Trasparente, qualeÁvergata di Bianco, et eÁbuona per color, che<br />

temon' il v<strong>in</strong>o, per che tenendola <strong>in</strong> dito, e bevendo piuÁ dell'ord<strong>in</strong>ario potraÁ haver tempo di<br />

salvarsi con honore, e col star sempre <strong>in</strong> cervello, et con dar savie risposte alli concorrenti.<br />

Di piu, ancora portandone al braccio stanco legata che tocchi la carne, vale contra la<br />

vertig<strong>in</strong>e, et anco l'huomo si asicura della Morte subitanea.<br />

Le Virtu del Grisolito.<br />

Tal Pietra haÁ del Trasparente, et eÁ un Verde Gaio, il quale eÁ d'un grandissimo<br />

giovamento per coloro, che la portano <strong>in</strong> Anello nella man S<strong>in</strong>istra, oÁ vero al collo, pur<br />

che tocchi la Carne, perche guarisce la persona del Ma =<br />

[7v] ligno humor Malanconico, e non lassa far sorte alcuna de Pazzia, anzi la 83 ) faÁ che la<br />

persona diventi savio, e si risguarda dalle cose, che sono nocive al corpo, et all'honore co'l<br />

cercar di procedere talmente, che possa dar di se alle persone bonissimo assaggio.<br />

Le VirtuÁ dell'Amathista.<br />

L'Amathista eÁPietra Paonazza, et e Trasparente, e buonissima, per coloro, che temono il<br />

v<strong>in</strong>o, perche tenendola <strong>in</strong> dito e bevendo piuÁdell'ord<strong>in</strong>ario potraÁhaver tempo da salvarsi con<br />

honore, come haÁ l'Agata ancora.<br />

E chi la porta legata <strong>in</strong> Oro nella man destra li cani Rabiosi non lo pono offendere e<br />

meno puo esser da nissuna serpe morsicato.<br />

Le VirtuÁ del Sardonio.<br />

[8r] Il Color di questa Pietra eÁ un certo Nero Trasparente, et eÁ buona aÁ guarir la persona<br />

dalla Vertig<strong>in</strong>e, et altre virtuÁ ancora, che portandosi addosso giova alla sorditaÁ, e Pacifica<br />

assai il Calor Venereo, e faÁ la persona Antiveder dalli pericoli, che gli ponno accadere nel<br />

voler seguitar' le sfrenate voglie, che gli sopraiongono, oÁ dal molto desiderio della cosa<br />

Amata oÁ per accidente di star troppo ocioso.<br />

Le VirtuÁ del Berillo.<br />

Il color suo eÁ Trasparente, com'Acqua, non troppo viva. et chi la portaraÁ legata <strong>in</strong> dito,<br />

con lapis lazoro saraÁ nelle sue lite fortunato e col suo procedere faraÁ, che li suoi Nimici<br />

diventeranno piacevoli, e di piuÁ la persona si mantiene audace e savia.<br />

83 )Cassato con una riga orizzontale.


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 69<br />

[8v] Le VirtuÁ della Torch<strong>in</strong>a.<br />

Quando questa Pietra eÁ vera Orientale, haÁ per proprietaÁ, che a portarla <strong>in</strong> dito, e che sia<br />

stata donata la persona che sia aÁ Cavallo, e per cascate che ponno occorrere non si puo far<br />

male e fugge gran pericoli di stroppiarsi e libera altrui dalli spaventi, che s'haÁ da 84 ) nel<br />

passar fiumi pericolosi.<br />

Le VirtuÁ del Smeragdo.<br />

E' Mondissimo, e stralucente, et odora di fo<strong>in</strong>o, et eÁ Pietra piana et si truova nel Nido<br />

degli Ucelli Griffoni eÁfa poi aÁchi la porta bonissima memoria, eÁsvelgiato nel procedere con<br />

cresciere, et aumentar le sue facultaÁ.<br />

Alberto Magno dice, che faÁpredire le cose future et che conforta, e sano conserva coloro, che<br />

[9r] lo portano col far benissimo Intendere.<br />

Se alcuno se'l mettera sotto la l<strong>in</strong>gua subito profitizaraÁ cose di grandissima Importanza.<br />

Le Virtu dell'Iris.<br />

Questa Pietra eÁ Bianca come Cristallo, e si truova <strong>in</strong> cert'Indie del Mar' Maggiore, et<br />

assomiglia al Cristallo di Rocca, dove ord<strong>in</strong>arla aÁ modo quadrato, oÁ ver'ovato, col metterla<br />

all'<strong>in</strong>contro del Sole subito per la reverberatione faÁ apparere a modo di un'Arco Baleno,<br />

sopra di quel Muro vic<strong>in</strong>o, et toccandosi gli occhi fa utile alla vista.<br />

La Virtu della Galasia.<br />

Ha questa Pietra la forma, et il colore della Gragnola, et eÁduracomeDiamante,esequesta<br />

[9v] Pietra, e poi posta <strong>in</strong> un' fortissimo fuoco non mai si scaldaraÁe la cagion di questo, e<br />

come dice Alberto Magno, Aaron et Evax Philosofi dicono 85 ), che portandosi questa Pietra<br />

al dito oÁ al braccio stanco, mitiga l'Ira, et le volontaÁ che nascono dalla libid<strong>in</strong>e, con altre<br />

passioni Melanconiche prodotte per troppo desiderare gusti di danno alla persona.<br />

Le VirtuÁ dell'Ambra.<br />

La vera Ambra si truova <strong>in</strong> Libia, et ancora <strong>in</strong> Bertagna, la quale e di dua colori cio eÁ<br />

Nera, eteÁ buona saper la veritaÁ della ServituÁ che la persona si tiene <strong>in</strong> Casa con toccarle un<br />

poco la carne.<br />

Et se ne truova d'un altra sorte, la quale eÁdi color palido, eteÁbuona nel curar la Idroposia,<br />

[10r] e chi alla notte se ne tiene una <strong>in</strong> bocca quando se vaÁaÁdormire fortifica li denti quando<br />

84 )Cassato con una riga orizzontale.<br />

85 )Cassato con l<strong>in</strong>ea orizzontale.


70 A. MOTTANA<br />

per discesa si trovano deboli, e scarnati, dove non eÁpiuÁ pericolo, che cascano. Basta, che sono<br />

<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite VirtuÁ. Ma per degni rispetti non si scrivono et Avicenna ancora lui ne parla di molte<br />

qualita, che la Natura gl'ha concessa.<br />

Le VirtuÁ dell' Dragonite.<br />

Questa Pietra eÁ cosi detta perche si cava dalla testa del Dragone, e se fusse altempo<br />

quando il Sole eÁ<strong>in</strong> Leone, ha la virtuÁ ch'essendo portata nel dito, eÁbuona per ottener vittoria<br />

contra gli Nimici, e di piuÁ vale ancora contra ogni veneno, e quegli, che la portaranno legata<br />

al braccio s<strong>in</strong>istro, v<strong>in</strong>cera tutti gli <strong>in</strong>imici per forti, che siano, perche questo e uno segreto<br />

[10v] occulto della Natura.<br />

Le VirtuÁ dell' Aquil<strong>in</strong>a.<br />

Tal Pietra si truova nel lito del Mare Oceano et l'Aquile naturalm. te se ne tengono una<br />

nel nido loro, la qual eÁ d'un color rosso scuro, etancora, come dice Alberto Magno se ne<br />

truova di questa maniera <strong>in</strong> persia co' l'haver dentro medemamente un'altra Pietra la quale<br />

suona quando si muove.<br />

Li Antiqui Filosofi dicono, che quando questa Pietra si porta legata al braccio s<strong>in</strong>istro<br />

concilia Amore fra Marito, e Moglie e fa grand'utile alle Donne Gravide, che non si<br />

disperdono, e meno non le lassa cadere <strong>in</strong> pericolo, ne spaverntarsi, et ancora, eÁ di<br />

grandissimo giovamento per quelli che patiscono dil 86 )<br />

[11r] mal Caduco.<br />

Di piuÁ se fusse veneno nel cibo la detta Pietra prohibisse, che non si possa <strong>in</strong>giotire, e<br />

levandosi subito la Pietra subito magnia, e beve secondo l'ord<strong>in</strong>ario suo.<br />

E' ancora questa Pietra pur, che sia Rossa, e Risplendente Miracolosa contra la Tempesta,<br />

e contra le Saette, le quali non ponno offendere colui, che la tiene addosso, Gia si vede s'haÁ<br />

virtuÁ grande, che se la si metteraÁ all'<strong>in</strong>contro del sole gettaraÁ fuora Raggi di fuoco, dove si<br />

puoÁ comprendere esser pietra di molto giovamento alla persona.<br />

La VirtuÁ del Orite.<br />

E' questa Pietra di color verde, e Trasparente con alcune Macchie bianche, la qual portan=<br />

[11v] disi addosso libera l'huomo da diversi pericoli di Morte et anco non lassa la persona<br />

<strong>in</strong>fettarsi di mali Cattivi, e meno di Peste.<br />

Le VirtuÁ del Calcidonio.<br />

Questa Pietra e bianca Rossiggiante fosca, & assai scura, con diverse sorti di vene, e le<br />

86 )A pieÁ di pag<strong>in</strong>a a destra <strong>in</strong> corpo piccolo: «Mal caduco», che richiama l'<strong>in</strong>izio della pag<strong>in</strong>a seguente.


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 71<br />

rosse sono meglio, et portate al collo, che tocchi la carne, oÁ ver' albraccio diffende la persona<br />

d'ogni Inganno, etd'ogni fantasma, et<strong>in</strong>debolisce co'l gardare li proprij Nimici e di PiuÁ<br />

conserva le VirtuÁ e forza del Corpo.<br />

Le VirtuÁ del Celidonio.<br />

Il Celidonio si truova nel mese di Luglio nel corpo della Rond<strong>in</strong>e, la qual eÁdi color nero,<br />

e beret<strong>in</strong>accio, e chi la porta al collo fa esser 87 )<br />

[12r] la persona Grata, et anco solicita nel portar Amore alle cose di Casa.<br />

Praticando <strong>in</strong> luoco, dove fusse persona Impestata, e mettendosela sotto la l<strong>in</strong>gua di nulla<br />

puo esser offeso, et avvertire, che molte volte se ne trovano dua de queste Pietre, et una piuÁ<br />

nera dell'altra.<br />

Le VirtuÁ dell' Largate<br />

Questa eÁuna Pietra di Color Diverso, o vario come la pelle d'una Capriola, e giaÁcome si<br />

truova per l'Historie, che Alcide, f<strong>in</strong> tanto che porto questa Pietra addosso sempre ottenne<br />

vittoria contra degli Nimici, e che sempre si mantenne sano.<br />

Le VirtuÁ dell'Oftalmia<br />

Alberto Magno dice, che non si nom<strong>in</strong>a il<br />

[12v] color di questa Pietra: per che sta di tanti colori, che non se potria dir' la veritaÁ, e<br />

quando eÁguardata la piglia la vista alli circonstanti, e per questo ha la virtuÁ[^ che ] 88 ) <strong>in</strong> volta<br />

d'una foglia di Alloro fa andar' <strong>in</strong>visibile, etanco li felosofi la dimandano Guida delli Ladri.<br />

Le VirtuÁ del Silonite.<br />

La Nascie questa Pietra nel corpo delle Testug<strong>in</strong>e di Mare, la qual' eÁd'un color purpureo,<br />

con alcune vene rosse, e verde conviene occider, la Testug<strong>in</strong>e <strong>in</strong> Luna crescente, et esser<br />

presto di cavarla avanti, che la testug<strong>in</strong>e si raffredda: perche si consuma <strong>in</strong> Aere, et<br />

portandola; la persona haÁ virtuÁ da far star le persone Melanconiche allegre, et anco di farsi<br />

ben voler, da persona Maligna: peroÁ con questi<br />

[13r] tali, quando la persona parla aÁ Luna crescente, s'ha da tener mentre, che si parla,<br />

questa pietra sotto la l<strong>in</strong>gua, e piuÁ ancora, se la persona ha da far alcuna cosa sempre sta <strong>in</strong><br />

memoria, et altrimenti subito si scorda.<br />

Le VirtuÁ del' Alettorio.<br />

Tal Pietra si truova nel ventricolo del Gallo, e volendo haver virtuÁ conviene haver al<br />

manco c<strong>in</strong>que anni, e se piuÁ saria di miglior bontaÁ, eteÁ Rilucente come un Christallo, et eÁ<br />

87 )A pieÁ di pag<strong>in</strong>a nel marg<strong>in</strong>e destro: «la psona» cioeÁ «la persona», come all'<strong>in</strong>izio della pag<strong>in</strong>a seguente.<br />

88 )Inserito nell'<strong>in</strong>terl<strong>in</strong>ea <strong>in</strong> alto con un segno di richiamo sulla l<strong>in</strong>ea stessa.


72 A. MOTTANA<br />

come un fava, eteÁ buona per li vecchi c'hanno la Moglie giovane, portandola al collo che<br />

tocchi la carne. [et s'haÁ da uccidere a luna cresciente oÁ di Marzo oÁ di Agosto] 89 )<br />

Di piuÁ fa l'huomo Animoso; grato aÁtutti, & costante, et eÁquando la persona tiene si gran<br />

sete l'o ammorza co'l tenerla sotto la l<strong>in</strong>gua.<br />

[13v] Le VirtuÁ del Lapislazoro.<br />

Lapis lazaro eÁ una Pietra Azzurra con gocciole d'Oro e Trasparente, la qual facendone<br />

una corona accompagnata da coralli f<strong>in</strong>i, e che siano della Medema grossezza, et <strong>in</strong> fondo<br />

della corona attaccargli un Giac<strong>in</strong>to legato <strong>in</strong> maniera, che possa toccare la Carne, e portarne<br />

ancora, un paro di Braccialetti, eÁ di grandissimo utile, perche libera la persona dalla Peste.<br />

Non lassa radicar la Febre addosso della persona, sia di che sorte febre si voglia, et<br />

essendo aÁquesta corona alcuni bottonc<strong>in</strong>i d'Ambra, e di Musco [ ^ eÁ ] 90 ) di grandissimo utile<br />

al cuore.<br />

Chi havesse una Tazza di Lapislazoro per bere il v<strong>in</strong>o e miracolosa cosa nel rallegrar il<br />

cuore, e manco non lassa venir' male aÁ gli occhi, etuno<br />

[14r] chavesse gran dolor di testa haÁ da fargli star dentro tant'Acqua di Bethonica tutta la<br />

Notte alla serena, e poi all'Aurora beverla, purche non passi la quantitaÁ di sette oncie, et<br />

bevuto veder da dormigli appresso; per che subito svegliato il dolor della testa passa, che la<br />

persona non se n'accorge, & rimane tutto allegro, e Sano.<br />

Veramente eÁ cosa Necessaria per la salute saper le virtuÁ di queste sopranom<strong>in</strong>ate<br />

Pietre Preziose, e di portarle, e non lasciarle nelle casse R<strong>in</strong>chiuse; per che li Medigi<br />

non haveranno causa da Turbarvi con le loro medic<strong>in</strong>e, le quali sono dalla Natura<br />

tant'abborite.<br />

E Voi Ill. Ma etEcc. ma Signora, come la perla candida e Risplendente, nom<strong>in</strong>ata dalli<br />

filosofi eÁ il fior delle Gioie pretiose, cosõÁquella eÁ Lei stessa Iddea delle virtuÁ, dove da Lei si<br />

nutriscono, et<br />

[14v] io 91 ) mi sento premere dell'Alta, et <strong>in</strong>credibile Grandezza sua, qual m'abbaglia tanto<br />

l'Alma, ch'io non posso sodisfar, ne anco aÁ me stesso sforzandomi con l'Ale dell'Ingegno<br />

volar piuÁ Alto, che la grave soma mia non pate; Ma la debolezza humana, Magnanima<br />

Signora non puote ascendere tant'alto: essa eÁtroppo gran soggietto alla mia debil penna, peroÁ<br />

quella gradisca, questo picciolo segno della servituÁ mia verso verso ÐÐ<br />

ÐÐ 92 ) le Div<strong>in</strong>e qualitaÁdella<br />

Saggia Anima di Lei, che Infusa <strong>in</strong> si bel Manto la fa quasi, come celeste Dea adorare da tutte<br />

le genti, che la vedono, e con questo daroÁ f<strong>in</strong>e per un'altra volta.<br />

89 )Frase aggiuntiva <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea meno l'ultima parola, che eÁ sottoscritta nell'<strong>in</strong>terl<strong>in</strong>ea), ma <strong>in</strong> altra grafia e <strong>in</strong><br />

corpo m<strong>in</strong>ore.<br />

90 )Inserito nell'<strong>in</strong>terl<strong>in</strong>ea <strong>in</strong> alto con un segno di richiamo sulla l<strong>in</strong>ea stessa.<br />

91 )Cassato con l<strong>in</strong>ea orizzontale cont<strong>in</strong>ua.<br />

92 )Cassato con una tripla l<strong>in</strong>ea orizzontale cont<strong>in</strong>ua.


«LE MIRACOLOSE VIRTU Á DELLE PIETRE PRETIOSE PER SALUTE DEL VIVERE HUMANO» ... 73<br />

Fig. 3. ± L'explicit del trattato sulle pietre preziose, al verso della carta 14.

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