Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post. - DL 353/2003 (conv. in L. 27 ...

IN COMUNIONE
Allegria contagiosa
Preghiera, sacrificio, vita fraterna e servizio
Suor Mercedes Dall’Ara ci ha lasciate
in punta di piedi ieri mattina, 17
maggio 2010, dopo un lungo calvario
di sofferenza. Era una sorella buona,
servizievole, di facile rapporto con le
persone che avvicinava, di carattere
allegro, vivace, scherzoso, semplice.
L’età avanzata non le aveva tolto la
briosità; ben voluta e cercata nei momenti
ricreativi, si dimostrava sempre
disponibile e sapeva coinvolgere le sorelle
nell’allegria.
Aveva ventisette anni quando lasciò
Pettorazza Grimani, dove era nata
il 29 ottobre 1921, per recarsi nella Casa
di Velo d’Astico delle suore Serve di
Maria Addolorata, decisa a rispondere
alla vocazione di totale consacrazione
al Signore. Terminato l’iter della formazione
iniziale, pronunciò la prima
professione religiosa il 6 ottobre 1949
e si misurò subito con vari servizi: in-
segnante nella scuola di lavoro, guardarobiera,
assistente della scuola materna,
cuoca.
Nella comunità parrocchiale di Rosolina
era divenuta una figura di riferimento
per le famiglie, in quanto presenza
costante per molti anni all’interno
della scuola materna. Lei stessa,
nel giorno del 50° della professione
religiosa, ebbe a dire: “Mi sento molto
legata ai miei rosolinesi, mi sembra
di essere divenuta una vera e propria
compaesana”.
In lei ho colto una sorella capace di
mettere al centro della propria vita la
preghiera, il sacrificio, la vita fraterna
e il servizio, dal quale traspariva un
cuore attento, atteggiamento che ha
espresso in particolare verso i sacerdoti
bisognosi di aiuto.
Nel tempo, però, anche il suo fisico
robusto cominciò a dare segnali di decadimento
e fu necessario accoglierla
nell’ambiente protetto della comunità
La Visitazione, dove per quattro
anni, gli ultimi della sua vita, compì
un cammino di completa consegna di
sé, resa più esplicita dalla immobilità
e dal silenzio che caratterizzarono i
giorni finali.
Oggi la penso felice nella casa del
Padre perché immersa nella gioia senza
fine; penso che le sue battute facciano
sorridere anche gli angeli… e a noi
ricordino che l’allegria piace al Signore
ed è un mezzo di santificazione e di
apostolato.
La Vergine Addolorata e i nostri
fondatori, padre Emilio e madre Elisa,
l’accolgano nell’assemblea dei santi.
suor Umberta Salvadori
priora generale