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Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post. - DL 353/2003 (conv. in L. 27 ...

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<strong>Poste</strong> <strong>Italiane</strong> S.p.A. - <strong>Sped</strong>. <strong>in</strong> <strong>abb</strong>. <strong>post</strong>. - D.L. <strong>353</strong>/<strong>2003</strong> (<strong>conv</strong>. <strong>in</strong> L. <strong>27</strong>/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2 - DR Venezia


2<br />

SOMMARIO<br />

3 Il dolore che ci fa<br />

grandeggiare<br />

6 El dolor que nos hace crecer<br />

9 Capolavoro di aristocrazia<br />

11 Maria aiuto dei cristiani<br />

14 Isacco e Rebecca<br />

20 Consacrazione e missione<br />

22 Todo es gracia<br />

24 Anunciarte Señor<br />

28 Vieni e seguimi<br />

29 Ven y sígueme<br />

30 Misión es compartir<br />

33 Esparcir la palabra de Dios<br />

35 Benefattrici dell’Ottocento<br />

37 Accogliere il dono di Gesù<br />

39 Radici lontane<br />

42 Emozioni e soddisfazioni<br />

46 Allegria contagiosa<br />

Legge sulla tutela dei dati personali. I dati personali dei lettori<br />

<strong>in</strong> possesso della rivista verranno trattati con la massima<br />

riservatezza e non potranno essere ceduti a terzi o utilizzati<br />

per f<strong>in</strong>alità diverse senza il preventivo consenso degli<br />

<strong>in</strong>teressati.<br />

Signore,<br />

che hai concesso<br />

al Servo di Dio,<br />

padre Emilio Ventur<strong>in</strong>i,<br />

di amarti e servirti<br />

con umile dedizione<br />

nei poveri e nei deboli<br />

ti prego di concedermi la grazia (...)<br />

che per sua <strong>in</strong>tercessione ti chiedo.<br />

Fa’ che siano riconosciute nella Chiesa<br />

le virtù di questo tuo servo fedele,<br />

a tuo onore e gloria.<br />

Per Cristo nostro Signore.<br />

Amen<br />

Direttore responsabile:<br />

Lorenz<strong>in</strong>a Pierobon<br />

Padre, Ave e Gloria<br />

Redazione:<br />

Beatriz Mol<strong>in</strong>a, Alma Ramírez, Lizeth Pérez, G<strong>in</strong>a<br />

Duse<br />

Grafica e impag<strong>in</strong>azione:<br />

Mariangela Rossi<br />

Realizzazione e stampa:<br />

Arti Grafiche Diemme - Taglio di Po (Ro)<br />

Autorizzazione:<br />

Tribunale di Venezia n. 1253 del 1.4.1997<br />

Quadrimestrale di <strong>in</strong>formazione religiosa<br />

Congregazione Serve di Maria Addolorata di<br />

Chioggia - Anno XIV n. 2 - 2010<br />

unavitaunservizio@servemariachioggia.org<br />

Particolare<br />

Altare dell’Addolorata<br />

Chiesa di Sant’Andrea<br />

Chioggia


IL NOSTRO FONDATORE<br />

Il dolore che ci fa grandeggiare<br />

La madre più afflitta che il mondo <strong>abb</strong>ia mai veduto:<br />

Stabat Mater Dolorosa<br />

Chi percepisce la spiritualità del<br />

tempio di Sant’Andrea ma non sa<br />

come <strong>in</strong>dicarla è soccorso da padre<br />

Emilio. Le parole della sua Guida religiosa<br />

di Chioggia che riguardano<br />

questa chiesa ci permettono di afferrare<br />

valori e significati <strong>in</strong>visibili <strong>in</strong> essa<br />

custoditi.<br />

Sulle prime ore del matt<strong>in</strong>o,<br />

quando il sole era appena<br />

salito sull’orizzonte a vivificare<br />

la natura, e co’ suoi<br />

raggi <strong>abb</strong>elliva screziandole<br />

le piccole nuvole, che al suo<br />

passaggio riverenti s’<strong>in</strong>ch<strong>in</strong>avano,<br />

e com<strong>in</strong>ciava esso a<br />

gettare i primi sprazzi di sua<br />

luce tra le colorite f<strong>in</strong>estre di<br />

Sant’Andrea Ap., si vedeva<br />

genuflesso <strong>in</strong>nanzi all’altare<br />

dell’Addolorata il nostro<br />

Sig. Forestiere (n.d.R. Il Forestiere<br />

è un barone rimasto<br />

vedovo da poco) dal volto<br />

melanconico, il quale teneva<br />

la fronte tra le conserte mani,<br />

e vi stava con tale compunzione<br />

da attirare sopra di sé<br />

l’attenzione delle poche donne,<br />

che appoggiate alla balaustrata<br />

aspettavano la Messa.<br />

Quand’ecco il giovane<br />

Abate apparato da celebrante<br />

com<strong>post</strong>o e grave nella persona<br />

avanzarsi e salire l’altare:<br />

arrivato alla comunione toltosi<br />

il volto dalle mani il Forestiere<br />

riceve da Lui il Dio<br />

d’ogni consolazione nel suo<br />

ardente petto; <strong>in</strong> quel momento<br />

il sole vibra nel suo<br />

volto un raggio di sua vivida luce, e nella<br />

sua melanconia apparve oltremodo bello e<br />

celeste.<br />

Il Forestiere volle l’Abate gli celebrasse<br />

una Messa a’ piedi dell’Addolorata per<br />

eccellenza, perché diceva, di volersi nascondere<br />

tra le pieghe del suo manto sotto


4<br />

la Croce, e da Lei imparare il dolore rassegnato,<br />

che non avvilisce, ma ci fa grandeggiare.<br />

La Chiesa di Sant’Andrea pria curata,<br />

ora parrocchiale, è antichissima, se la<br />

si guardi nella sua orig<strong>in</strong>e; perché a vero<br />

dire la presente fu rif<strong>abb</strong>ricata sopra l’antica,<br />

che era vecchia assai, la quale era forse<br />

migliore della presente; era formata <strong>in</strong> tre<br />

navi con stupendi colonnati, ed avea un<br />

bel pavimento di pietre rosse con pietruzze<br />

a mosaico. La presente venne rif<strong>abb</strong>ricata<br />

come la si vede nell’anno 1743, e veggonsi<br />

<strong>in</strong> essa pitture eccellenti, specie quella dell’Addolorata<br />

del Palma.<br />

Term<strong>in</strong>ato il r<strong>in</strong>graziamento l’Abate<br />

si recò dal Forestiere, e scossolo un tant<strong>in</strong>o,<br />

lo fece alzare, e mostratogli l’altar<br />

maggiore, sopra il quale risiede l’Augustissimo<br />

Sacramento, gli fece osservare la<br />

bella ed elegante cupola, <strong>in</strong>di all’altare di<br />

Sant’Anna gli <strong>in</strong>dicò quella graziosa pala<br />

che vien giudicata del Piazzetta, <strong>in</strong> questo<br />

mentre gli sovvenne la bella statua dell’Addolorata<br />

del Chiesa, e tosto ritornati<br />

al suo altare gliela fece a parte a parte ammirare,<br />

qu<strong>in</strong>di lo condusse al battisterio,<br />

il Forestiere vedutolo non si staccava più<br />

da esso, ammirava le due statuette, e poi<br />

il lavoro f<strong>in</strong>itissimo, le l<strong>in</strong>ee di ammirabile<br />

disegno, le colonn<strong>in</strong>e svelte ed eleganti,<br />

oh! bello andava dicendo, oh! grazioso altar<strong>in</strong>o,<br />

e chi n’è l’autore? e l’Abate, il Sansov<strong>in</strong>o;<br />

e si vuò che <strong>abb</strong>ia appartenuto ad<br />

una Chiesa soppressa.<br />

Uscirono contenti di chiesa, lessero<br />

l’iscrizione, che sta sopra la porta maggiore,<br />

e da essa conobbero che Pio VI nel suo<br />

passaggio per Chioggia elargì l’<strong>in</strong>dulgenza<br />

plenaria a chi visitasse quella chiesa; ed<br />

<strong>in</strong>tanto erano già scoccate le otto, e chiacchierando<br />

se n’andarono a Vigo.<br />

La capacità di padre Emilio di farci<br />

“vedere” il valore della rassegnazione<br />

che fortifica è dimostrata da questo<br />

passo de La Fede (n. 35/1876).<br />

Anche <strong>in</strong> quest’anno nella Chiesa<br />

parrocchiale di Sant’Andrea A<strong>post</strong>olo fu<br />

fatta con magnifica pompa la Solennità<br />

della Verg<strong>in</strong>e Addolorata che colle prime<br />

funzioni gareggia della nostra città.<br />

Quantunque la devozione a Maria V.<br />

Addolorata da anni assai sia <strong>in</strong> fiore qui<br />

<strong>in</strong> Chioggia, nulladimeno <strong>in</strong> questi ultimi<br />

tempi crebbe per forma da non cederla essa<br />

a nessun altra.<br />

E forse tra le altre cagioni non sarà<br />

l’ultima questa che siam per dire, ed è, che<br />

i buoni e fervorosi Cattolici, addolorati<br />

dei dolori presenti della propria madre la<br />

Chiesa, sentono il bisogno di gettarsi dentro<br />

al tribolato cuore di Maria per tem-


prarsi <strong>in</strong> esso.<br />

Sempre ne La Fede (n. 37/1877)<br />

padre Emilio “dip<strong>in</strong>ge” con le parole<br />

questo ritratto dell’Addolorata.<br />

Tra le rapide e scapigliate rive del Golgota<br />

saliva un giorno una Donna <strong>in</strong> larga<br />

gonnella, con trepido piede, con gli occhi<br />

asciutti, con le tracce <strong>in</strong> sulla fronte di un<br />

dolore simile all’immensità del mare.<br />

Eccola questa Noemi addolorata tra la<br />

turba deicida, tra la soldatesca <strong>in</strong>solente,<br />

seguendo le vestigia <strong>in</strong>sangu<strong>in</strong>ate dell’Uomo-Dio,<br />

eccola ascesa <strong>in</strong> sulla cima;<br />

e qui immobile a’ piedi della Croce, con le<br />

materne pupille fisse nel moribondo suo<br />

Unigenito, dava lo spettacolo della madre<br />

più afflitta, che il mondo avesse mai vedu-<br />

IL NOSTRO FONDATORE<br />

to: Stabat Mater Dolorosa.<br />

Il riferimento alla chiesa di Sant’Andrea<br />

ci porta a riflettere sull’importanza<br />

della eloquenza sacra. Grazie<br />

all’esperienza diretta del giornale<br />

su cui scriveva, padre Emilio avvertiva<br />

che la modernità stava modificando<br />

la comunicazione orale e scritta.<br />

Per questo anche i sacerdoti, soprattutto<br />

se si voleva che i giovani<br />

non si disaffezionassero alle funzioni<br />

religiose, dovevano aggiornare lo<br />

stile comunicativo, essere essenziali<br />

e concreti, immediati. Gli esempi di<br />

predicatori dotati di parola “schietta e<br />

nuda” e perciò ascoltati da numerosi<br />

fedeli, non mancavano.<br />

Proprio nella chiesa<br />

di Sant’Andrea, durante<br />

i settenari ricordati ne La<br />

Fede, si alternarono predicatori<br />

come Bernard<strong>in</strong>o<br />

Polotti, Carlo Fioriani, Padre<br />

Celso.<br />

Pure tra i canonici<br />

chioggiotti ci furono maestri<br />

di retorica. Tra quelli<br />

del passato, padre Emilio<br />

ammirava molto Girolamo<br />

Ravagnan.<br />

Un saggio delle capacità<br />

del Ravagnan è dato dai<br />

discorsi <strong>in</strong>augurali per la<br />

riapertura degli studi del<br />

sem<strong>in</strong>ario negli anni 1818<br />

e 1819. Agli studenti egli<br />

raccontò, la prima volta,<br />

di Giuseppe Zarl<strong>in</strong>o, la<br />

seconda di Cristoforo S<strong>abb</strong>ad<strong>in</strong>o.<br />

In entrambi i discorsi,<br />

conservati <strong>in</strong> stampa presso<br />

l’archivio diocesano,<br />

concetti complessi sono<br />

illustrati con chiarezza e<br />

semplicità.<br />

G<strong>in</strong>a Duse<br />

5


IL NOSTRO FONDATORE<br />

El dolor que nos hace crecer<br />

La madre más afligida que el mundo jamás haya visto:<br />

Stabat Mater Dolorosa<br />

El que no sepa percibir la espiritualidad<br />

del santuario de san Andrés y no<br />

sabe como explicarla lo ayuda padre<br />

Emilio. Las palabras de su “Guía religiosa<br />

de Chioggia” que conciernen a<br />

esta iglesia chioggiotta (gentilicio de<br />

Chioggia) nos permiten aferrar valores<br />

y significados imperceptibles que<br />

esta custodia.<br />

“En las primeras horas de la mañana,<br />

cuando el sol estaba apenas saliendo para<br />

dar vida a la naturaleza, sus rayos llenando<br />

de hermosura pasaban a través de<br />

las pequeñas nubes, las que reverentes se<br />

<strong>in</strong>cl<strong>in</strong>aban a su paso y éste comenzaba a<br />

lanzar sus primeros destellos de luz a través<br />

de los cristales coloridos de san Andrés<br />

Apóstol, estaba de rodillas ante el altar de<br />

la Virgen de los Dolores nuestro Sr. Forestiere<br />

(este Forestiere es un barón que se<br />

quedó viudo hace poco) de aspecto melancólico,<br />

el cual tenía la frente apoyada en las<br />

manos cruzadas, y estaba con tal compunción<br />

que llamaba la atención de algunas<br />

mujeres, que recargadas en el comulgatorio<br />

esperaban la Misa. En ese momento el


joven abad revestido de celebrante, formal<br />

y solemne en su persona, se dirigió y subió<br />

al altar: cuando llegó el momento de la<br />

comunión el Forestiere apartando el rostro<br />

de las manos recibió de éste el Dios de toda<br />

consolación en su ferviente pecho, en aquel<br />

<strong>in</strong>stante el sol dejaba caer en su rostro un<br />

rayo de su luz y a pesar de su melancolía<br />

se veía bello y celeste. El Forestiere quiso<br />

que el Abad le celebrara una misa a los pies<br />

de la Dolorosa por excelencia, pues decía<br />

que quería esconderse en los pliegues de<br />

su manto bajo la cruz y de ella aprender el<br />

dolor resignado que no nos abate, mas nos<br />

hace crecer.<br />

La iglesia de san Andrés, primero<br />

rectoría y ahora parroquia es antiquísima<br />

si se mira desde sus orígenes, pues es verdad<br />

que la actual fue reedificada encima<br />

de aquella antigua, que era muy vieja y<br />

que tal vez era mejor que la actual, estaba<br />

formada por tres naves con estupendas columnatas,<br />

y había un hermoso piso de piedras<br />

rojas con mosaico pequeño.<br />

Esta fue reedificada como actualmente<br />

es en el año de 1743 y se admiraban en<br />

ella excelentes p<strong>in</strong>turas, especialmente de<br />

nuestra Señora de los dolores del Palma.<br />

Al term<strong>in</strong>ar la acción de gracias el Abad se<br />

acercó al Forestier, moviéndolo un poco, lo<br />

hizo alzarse y mostrándole el altar, el cual<br />

aloja el Augutísimo Sacramento, le hizo<br />

ver la cúpula hermosa y elegante, en el altar<br />

de Santa Ana le <strong>in</strong>dicó el retablo que<br />

se atribuye al Piazzetta, en esto mientras<br />

recordaba la hermosa estatua de nuestra<br />

Señora de los dolores de la Iglesia, regresando<br />

presurosamente al altar se la hizo<br />

admirar parte por parte después lo condujo<br />

al baptisterio, el Forestier no se separaba<br />

de éste, admiraba las dos estatuillas y después<br />

el acabado, las líneas de admirable<br />

diseño, las columnas esbeltas y elegantes,<br />

¡oh! Bello decía, ¡Oh! Encantador altarcito,<br />

y entonces ¿quién es el autor? y el Abad<br />

responde, el Sansov<strong>in</strong>o; y se cree que pertenecía<br />

a una iglesia suprimida.<br />

IL NOSTRO FONDATORE<br />

Llegaron a la Iglesia, leyeron la <strong>in</strong>scripción,<br />

que está encima de la Puerta<br />

Mayor, y por ésta se enteraron que Pío<br />

VI en su paso por Chioggia concedió la <strong>in</strong>dulgencia<br />

plenaria a quienes visitaran la<br />

Iglesia; y mientras tanto dieron las ocho, y<br />

platicando se dirigieron a Vigo “.<br />

La capacidad de padre Emilio de<br />

hacernos “ver” el valor de la resignación<br />

que fortalce queda demostrada<br />

por este paso de “La Fe” (Nº 35/<br />

1876).<br />

“También en este año en la Iglesia Parroquial<br />

de San Andrés Apóstol se celebró con<br />

magnífico esplendor la solemnidad de la<br />

Virgen de los dolores que con las primeras<br />

ceremonias excede a cualquiera de nuestra<br />

ciudad. Aunque la devoción a María<br />

dolorosa de muchos años tiene plena floración<br />

aquí en Chioggia, nada menos en los<br />

últimos tiempos creció para no ceder ante<br />

n<strong>in</strong>guna otra. Y quizás entre otras causas<br />

no será esta la última que a cont<strong>in</strong>uación<br />

estamos por decir que los buenos y fervientes<br />

Católicos, tristes de los dolores actuales<br />

de la propia madre Iglesia, sienten la necesidad<br />

de precipitarse en el corazón atormentado<br />

de María para en él consolarse”.<br />

También en el periódico “La Fe”<br />

(Nº 37/1877) padre Emilio “p<strong>in</strong>ta” con<br />

palabras este retrato de nuestra Señora<br />

de los Dolores.<br />

“Entre los escarpados y tortuosos senderos<br />

del Gólgota subía un día una mujer<br />

con grande falda, con pie presuroso, con<br />

los ojos secos, con las huellas en la frente<br />

de un dolor similar a la <strong>in</strong>mensidad del<br />

mar. He aquí esta dolorosa Noemí entre la<br />

multidud deicida, entre la tropa <strong>in</strong>solente,<br />

tras los sangrientos vestigios del hombre-Dios,<br />

hela aquí llegar a la cima; y aquí<br />

<strong>in</strong>móvil a los pies de la Cruz, con las pupilas<br />

fijas en su moribundo Unigénito, era<br />

el escenario de la madre más afligida que<br />

el mundo jamás haya visto: Stabat Mater<br />

Dolorosa”.<br />

El relato de la Iglesia de San Andrés<br />

7


8<br />

IL NOSTRO FONDATORE<br />

nos lleva a reflexionar sobre la importancia<br />

de la elocuencia sagrada. Gracias<br />

a la experiencia directa de los medios<br />

de comunicación, el periódico en<br />

el que padre Emilio escribía advirtió<br />

que la modernidad estaba cambiando<br />

la comunicación oral y escrita. Por<br />

esto también los sacerdotes, especialmente<br />

si se deseaba que los jóvenes<br />

no se enajenaran de las celebraciones<br />

religiosas, tuvieron que actualizar el<br />

estilo comunicativo, tuvieron que ser<br />

esenciales, concretos e <strong>in</strong>mediatos.<br />

Los ejemplos de predicadores con<br />

el don de la palabra “sencilla y sobria”<br />

y por lo tanto, escuchados por numerosos<br />

fieles, no faltaban. Precisamente<br />

en la Iglesia de San Andrés, durante<br />

los septenarios que recuerda “La Fe”,<br />

se alternan predicadores como Bernard<strong>in</strong>o<br />

Polotti, Carlo Fioriani, padre<br />

de Celso. Incluso entre los canónigos<br />

chioggiottos hubo maestros de retórica.<br />

Entre aquellos del pasado, el padre<br />

Emilio admiraba mucho a Girolamo<br />

Ravagnan.<br />

Una muestra de las capacidades de<br />

Ravagnan son los discursos <strong>in</strong>augurales<br />

para la reapertura de los estudios<br />

del sem<strong>in</strong>ario año 1818 y 1819. Relató a<br />

los estudiantes, la primera vez la vida<br />

y obra de Giuseppe Zarl<strong>in</strong>o y después<br />

la de Cristoforo S<strong>abb</strong>ad<strong>in</strong>o. Ambos<br />

discursos, conservados impresos en el<br />

archivo diocesano, contienen conceptos<br />

complejos ilustrados con claridad<br />

y sencillez.<br />

G<strong>in</strong>a Duse


Capolavoro di aristocrazia<br />

Padre Emilio Ventur<strong>in</strong>i ha lasciato <strong>in</strong> eredità alle sue figlie<br />

l’attenzione agli ultimi<br />

Quella di Sant’Andrea a<strong>post</strong>olo<br />

– ricostruita nel 1743 sul sito di un<br />

precedente tempio medievale – è una<br />

chiesa aristocratica nell’architettura,<br />

nell’ornato e nei decori.<br />

Nobile la facciata, che <strong>in</strong>cornicia il<br />

portale e il f<strong>in</strong>estrone a mezzaluna sovrastante<br />

(quasi fossero un altare e la<br />

sua pala) con una serie di alte colonne,<br />

sormontate da capitelli, cimati a loro<br />

volta da timpano ad arco tripartito. La<br />

scenografia si completa con i due portali<br />

m<strong>in</strong>ori <strong>abb</strong>elliti da timpano triangolare.<br />

Al fasto barocco della facciata<br />

corrisponde l’<strong>in</strong>terno a tre navate,<br />

semplice: lo spazio è scandito da una<br />

serie di pilastri, collegati da archi che<br />

corrono a reggere il tiburio, sormontato<br />

a sua volta da cupola ottagonale, al<br />

centro del transetto. Qui l’architettura<br />

ruota attorno a questo centro con i<br />

suoi pilastri e le sue colonne, con le sue<br />

nicchie e le sue statue. Guarda all’altare<br />

<strong>post</strong>conciliare, situato sotto la cupola<br />

perché lì c’è il punto gravitazionale,<br />

dove la terra (altare) fa asse con<br />

il Cielo (cupola): lì è lo spazio dei santi<br />

misteri, dove “gli angeli di Dio – <strong>in</strong> base<br />

alla visione di Giacobbe – salgono e<br />

scendono” (Esodo 28,12): salgono con i<br />

voti e le preghiere dei fedeli, scendono<br />

con i favori celesti per l’umanità.<br />

Aristocratica la suppellettile e la<br />

dotazione di paramenti, pregevoli le<br />

statue dei santi Pietro e Andrea, Felice<br />

e Fortunato, di san Nicolò e di san<br />

Giovanni Nepomuceno. Aristocratico<br />

il dossale c<strong>in</strong>quecentesco del battistero,<br />

come anche il dip<strong>in</strong>to della Crocifissione<br />

del Palma (o del Buonconsiglio?)<br />

con la disposizione simmetrica<br />

PAGINA DELLA CHIESA<br />

dei personaggi e l’espressione di un<br />

dolore com<strong>post</strong>o. Prezioso l’apparato<br />

d’argento che orna nelle solennità l’altare<br />

dell’Addolorata, su cui troneggia<br />

dal 1730 il gruppo ligneo della Deposizione<br />

di Antonio Chiesa. Intense le decorazioni<br />

della cupola e del transetto,<br />

prodotte tra il 1910 e il 1912 dal pittore<br />

anconetano Luigi Cherub<strong>in</strong>i, che si<br />

situa tra la pittura descrittiva e lo stile<br />

liberty del primo ‘900. Nella Cappella<br />

dell’Addolorata predom<strong>in</strong>ano temi<br />

mariani, nella Cappella op<strong>post</strong>a di<br />

Sant’Andrea scene evangeliche della<br />

vita dell’a<strong>post</strong>olo di Betsaida.<br />

D’altra parte questi restano nella<br />

chiesa i due punti dove si concentrano<br />

da secoli le pratiche religiose più<br />

significative. Le due confraternite<br />

storiche (quella dei pescatori e quella<br />

dell’Addolorata) stanno a testimoniare<br />

l’attaccamento dei fedeli a que-<br />

9


10<br />

PAGINA DELLA CHIESA<br />

sti due poli devozionali. Oltretutto il<br />

culto dell’Addolorata è molto sentito<br />

f<strong>in</strong>o ai nostri giorni, con un radicamento<br />

che risale nel tempo. Già alla<br />

f<strong>in</strong>e del Seicento Innocenzo XI aveva<br />

istituito la festa dei Sette Dolori di<br />

Maria, ma all’<strong>in</strong>izio dell’Ottocento Pio<br />

VII, che era stato prigioniero di Napoleone<br />

per c<strong>in</strong>que anni, una volta liberato,<br />

iscrive questa festa nel calendario<br />

liturgico della Chiesa universale. A testimonianza<br />

dell’antica venerazione,<br />

la chiesa di Sant’Andrea ha custodito i<br />

quadretti della Via Matris (ora nel Museo<br />

diocesano): sono sette dip<strong>in</strong>ti ottocenteschi<br />

di Antonio Vianelli, creati<br />

per facilitare la pia pratica della coronc<strong>in</strong>a<br />

dei Sette Dolori di Maria.<br />

È una devozione quest’ultima, che<br />

ha affasc<strong>in</strong>ato anche il servo di Dio<br />

padre Emilio Ventur<strong>in</strong>i, il quale ha<br />

lasciato <strong>in</strong> eredità alle figlie del cuore<br />

(le Serve di Maria Addolorata) – con<br />

l’attenzione agli ultimi e ai sofferenti<br />

– l’aristocrazia spirituale della sofferenza.<br />

Giuliano Marangon<br />

síntesis<br />

Obra maestra<br />

aristocrática<br />

La Iglesia de San Andrés apóstol,<br />

reconstruida en 1743, donde se encontraba<br />

anteriormente un templo<br />

medieval, presenta una arquitectura<br />

aristocrática en sus ornamentos y decoración.<br />

La noble fachada enmarca el portal<br />

y el ventanal a media luna con una serie<br />

de columnas altas. El conjunto viene<br />

completado con dos portales menores<br />

engalanado con un tímpano. Al<br />

barroco de la fachada corresponde el<br />

<strong>in</strong>terior con tres naves, sencillas. Aris-<br />

tocráticos los ornamentos, valiosas las<br />

estatuas de los santos Pedro y Andrés,<br />

Felix y Fortunato, San Nicolás y San<br />

Juan Nepomuceno. Aristócrata el baptisterio<br />

del siglo XVI, como también la<br />

p<strong>in</strong>tura de la crucifixión de Palma (o<br />

del Buonconsiglio?) con la disposición<br />

simétrica de los personajes y la expresión<br />

de un dolor digno. Preciosa la<br />

estructura de plata que decora el altar<br />

de la Virgen de los Dolores.<br />

Las dos cofradías históricas (la de<br />

los pescadores y la de la Dolorosa)<br />

atestiguan la adhesión de los fieles a<br />

estos dos polos devocionales. El culto<br />

a Nuestra Señora de los Dolores fuertemente<br />

presente hasta nuestros días,<br />

extiende sus raíces en el tiempo. Como<br />

testimonio de esta antigua veneración,<br />

la Iglesia de San Andrés ha salvaguardado<br />

la Vía Matris (ahora en el Museo<br />

diocesano): p<strong>in</strong>turas del ochocientos<br />

creadas para facilitar la práctica piadosa<br />

de la corona de los siete dolores<br />

de María. Es la devoción, que ha fasc<strong>in</strong>ado<br />

al siervo de Dios padre Emilio<br />

Ventur<strong>in</strong>i, quien ha dejado un legado<br />

a sus hijas del corazón (Las Siervas de<br />

María Dolorosa) – con la dedicación a<br />

los últimos y a los que sufren – la aristocracia<br />

espiritual del sufrimiento.


PAGINA MARIANA<br />

Maria aiuto dei cristiani<br />

Madre che ci sostiene nel procedere tra le tempeste del mondo<br />

Dio ha dato al popolo cristiano Maria<br />

come madre e ausiliatrice. Ogni fedele<br />

trova <strong>in</strong> lei un aiuto efficace nella<br />

lotta fra il bene e il male, fra la luce e<br />

le tenebre. Sotto la sua protezione si<br />

possono affrontare i conflitti della fede<br />

e procedere sicuri tra le tempeste<br />

del mondo.<br />

Tra i testi biblici che presentano<br />

Maria come v<strong>in</strong>citrice del maligno e<br />

donna vittoriosa, prefigurata f<strong>in</strong> dai<br />

primordi del genere umano, c’è il capitolo<br />

12 dell’Apocalisse, dove è trascritto<br />

il vatic<strong>in</strong>io di Genesi 3,15 <strong>in</strong> versione<br />

cristologico-ecclesiale. La “donna vestita<br />

di sole” raffigura il popolo di Dio<br />

dei due testamenti, e <strong>in</strong>direttamente<br />

anche la Verg<strong>in</strong>e Maria. È una donna<br />

generante, pronta a “dare alla luce” la<br />

vita, <strong>in</strong> preda al dolore che comporta<br />

questo supremo atto materno, cui si<br />

contrappone il drago, simbolo del male<br />

sempre dilagante, della violenza,<br />

forse anche del potere del s<strong>in</strong>edrio e<br />

del governo di Roma. Il suo colore rosso<br />

simboleggia la guerra e il v. 9 svela<br />

il suo nome: serpente antico, diavolo<br />

o satana che ha potere sul mondo (sette<br />

teste, dieci corna, sette diademi). Il<br />

drago si pone davanti alla donna per<br />

divorare il bamb<strong>in</strong>o appena nato, che<br />

però viene subito rapito verso Dio (vv.<br />

4ss).<br />

Queste scene descrivono il mistero<br />

pasquale, l’ora della passione e risurrezione<br />

di Gesù (cfr. Gv 16,21ss). La<br />

guerra che scoppia <strong>in</strong> cielo, tra gli angeli<br />

con il loro capo Michele e il drago 11


12<br />

PAGINA MARIANA<br />

con i suoi angeli caduti, si conclude<br />

con la sconfitta di questi ultimi. Il drago<br />

viene espulso dal cielo e precipitato<br />

<strong>in</strong> terra. Crolla il nemico della gloria di<br />

Dio, <strong>in</strong> antitesi all’ascensione di Gesù<br />

<strong>in</strong> cielo. La voce corale celebra la salvezza<br />

portata da Cristo e il trionfo del<br />

regno di Dio sul diavolo, causa delle<br />

persecuzioni subite dai fratelli accusati<br />

da lui (cfr. Gb 1,6-12; Zc 3,1), che<br />

tuttavia hanno v<strong>in</strong>to <strong>in</strong> virtù di una<br />

fede così forte da <strong>in</strong>durli a donare la<br />

vita. Questo è motivo di esultanza nei<br />

cieli.<br />

Il serpente attua di nuovo persecuzioni<br />

contro la donna e per combatterla<br />

si <strong>in</strong>furia contro la discendenza di<br />

lei, contro coloro che sono nella Chiesa<br />

e che si dist<strong>in</strong>guono per l’osservanza<br />

dei comandamenti e per la loro testimonianza<br />

di Gesù.<br />

Tra i primi appartenenti al popolo<br />

dei fedeli, c’è la Verg<strong>in</strong>e Maria, primizia<br />

della Chiesa, che è accanto al Figlio<br />

per tutta la vita, come madre e come<br />

associata alla missione per la salvezza<br />

dell’umanità.<br />

F<strong>in</strong> dal primo segno che Gesù offre<br />

a Cana, Maria è presente vic<strong>in</strong>o a<br />

Lui. L’evangelista annota: “E c’era la<br />

madre di Gesù” (Gv 2,1). Maria è presente<br />

all’<strong>in</strong>augurazione di una nuova<br />

famiglia, alla festa che ci ricorda la<br />

giusta collocazione dell’uomo e della<br />

donna nel piano di Dio: per una moltiplicazione<br />

di amore e di vita. La madre<br />

a Cana è la madre della Vita vera: per<br />

questo è la “donna”, non come persona<br />

<strong>in</strong>dividua, ma come umanità bisognosa<br />

del v<strong>in</strong>o dell’amore.<br />

Maria, la madre, <strong>in</strong>terviene presso<br />

il figlio e lo aiuta a comprendere la necessità<br />

che egli si metta dentro quella<br />

situazione. Ecco <strong>in</strong>fatti le lapidarie parole<br />

materne: “Non hanno più v<strong>in</strong>o”<br />

(v. 3). L’aiuto della mediazione materna<br />

è f<strong>in</strong>alizzato a un aiuto più esteso:<br />

Maria pensa agli sposi della terra, a<br />

tutte le famiglie che la accolgono come<br />

madre di Gesù. Dentro il segno di Cana<br />

bisogna allora leggere che Maria è<br />

madre perché <strong>in</strong>augura il suo servizio<br />

a Dio e agli uom<strong>in</strong>i e perché <strong>in</strong>segna<br />

che la donna è veramente tale quando,<br />

come una madre, entra dentro il problema,<br />

quando va all’essere.<br />

“Fate quello che vi dirà” (v. 5) significa:<br />

siate coerenti con la Parola che<br />

è del cuore, che è al centro della vita.<br />

La parola di Gesù va messa <strong>in</strong> pratica<br />

e i servi mettono l’acqua nelle giare<br />

(v. 7). Questo è il suo aiuto pr<strong>in</strong>cipale:<br />

portare l’umanità ad accogliere la Parola.<br />

L’acqua diventa v<strong>in</strong>o solo quando<br />

viene portata al maestro di tavola,<br />

<strong>in</strong> una catena di obbedienza, di comunione,<br />

di collaborazione. Maria è presente<br />

dal pr<strong>in</strong>cipio, e oltre la sua vita<br />

nella vita della Chiesa, come Colei che<br />

porta al Figlio (cfr. At 1,14).<br />

La donna, simbolo della Chiesa, si<br />

trova co<strong>in</strong>volta <strong>in</strong> una lotta contro il<br />

male e la morte, rappresentate dal drago.<br />

Ancor oggi i draghi imperversano<br />

nel nostro mondo e il buon grano cresce<br />

<strong>in</strong>sieme alla gramigna. L’importante<br />

è dist<strong>in</strong>guere i segni e sapere che<br />

“le porte degli <strong>in</strong>feri non prevarranno<br />

contro la Chiesa” (Mt 16,18).<br />

Il regno di Dio si compie là dove la<br />

fede alimenta la carità e la speranza f<strong>in</strong>o<br />

al dono di sé. Gesù lo ha dimostrato<br />

con la sua vita: ha dovuto lottare,<br />

ma è rimasto fedele al Padre, anche<br />

quando umanamente tutto sembrava<br />

perduto. Con noi nel camm<strong>in</strong>o c’è un<br />

altro segno, oltre a quello di Gesù risorto<br />

e v<strong>in</strong>citore: c’è sua madre, che è<br />

madre di tutti e non può non soccorrere<br />

i suoi figli. E il primo suo aiuto<br />

consiste proprio nel portarci tutti a fare<br />

un’esperienza di ciò che ella stessa<br />

ha sperimentato: Dio salva, rovescia i<br />

potenti, <strong>in</strong>nalza gli umili. Dio <strong>in</strong>fatti è


con noi, sue/suoi discepole/i, come è<br />

stato con Maria. Con noi f<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e<br />

dei tempi. E la madre è con Lui nella<br />

gloria e da lì ci assiste <strong>in</strong> questi trapassi<br />

di epoche.<br />

suor Paola Barcariolo<br />

síntesis<br />

María auxilio<br />

de los cristianos<br />

Dios ha dado al pueblo cristiano<br />

a María como madre y auxilio de los<br />

cristianos. Cada fiel encuentra en ella<br />

ayuda eficaz en la lucha entre el bien<br />

y el mal, entre la luz y las t<strong>in</strong>ieblas.<br />

Bajo su protección se pueden enfrentar<br />

los combates de la fe y cont<strong>in</strong>uar<br />

hacia adelante entre las tormentas del<br />

mundo.<br />

Entre los textos bíblicos que presentan<br />

a María como vencedora del<br />

maligno “mujer” victoriosa, anticipo<br />

de la humanidad, está el capítulo 12<br />

del Apocalipsis. La “mujer vestida del<br />

sol” representa al pueblo de Dios de<br />

los dos testamentos e <strong>in</strong>directamente<br />

también a la Virgen María. Es una<br />

mujer que genera vida, víctima del<br />

dolor que implica este acto de amor<br />

materno.<br />

Desde la primera señal que Jesús<br />

realiza en Caná, María está presente<br />

junto al Hijo. El Evangelista escribe:<br />

“ y la madre de Jesús estaba allí” (Jn<br />

2, 1). María está presente en la fiesta<br />

de bodas, al <strong>in</strong>icio de una nueva familia.<br />

Está presente en la celebración del<br />

hombre y la mujer a los que recuerda<br />

su apropiada participación en el plan<br />

de Dios: para una multiplicación del<br />

amor y de la vida.<br />

La mujer del apocalipsis es símbolo<br />

de la Iglesia, de la vida que genera otra<br />

vida, es una imagen de luz que con-<br />

PAGINA MARIANA<br />

trasta con una imagen de la oscuridad.<br />

El re<strong>in</strong>o de Dios toma lugar donde<br />

la fe se alimenta de la caridad y la<br />

esperanza hasta el don de uno mismo.<br />

Jesús lo ha demostrado con su vida, Él<br />

también tuvo que luchar, pero se mantuvo<br />

fiel al Padre <strong>in</strong>cluso cuando todo<br />

parecía perdido humanamente.<br />

En el cam<strong>in</strong>o tenemos otro signo,<br />

además de Jesús resucitado y vencedor,<br />

está su madre con su presencia<br />

materna nos pide observar los mandamientos<br />

de Dios aún cuando falta<br />

la cosa más importante humanamente.<br />

Es entonces cuando surgen la fe y<br />

la oración.<br />

Dios está con nosotros sus discípulos<br />

hasta el f<strong>in</strong>al de los tiempos, como<br />

estuvo con María. La madre que está<br />

con Él en la gloria desde allí nos ayuda<br />

en el recorrer de las épocas.


14<br />

APPROFONDIMENTI<br />

Isacco e Rebecca<br />

Due situazioni esistenziali pregnanti: consolazione e benedizione<br />

In questo secondo “<strong>in</strong>contro” con le<br />

problematiche della vita a due, ci concentreremo,<br />

come preannunciato nel<br />

precedente numero, sulla coppia Isacco-Rebecca<br />

e la sua storia, segnata da<br />

due situazioni esistenziali pregnanti:<br />

consolazione - benedizione.<br />

Il capitolo 22 della Genesi, dopo<br />

aver rievocato lo scampato sacrificio<br />

di Isacco, momento di altissima tensione<br />

umana e spirituale nella narra-<br />

zione biblica, si chiude con la notizia<br />

portata ad Abramo della nascita di Rebecca,<br />

la futura sposa di Isacco, nipote<br />

di suo fratello Nacor (quello rimasto<br />

<strong>in</strong> patria, <strong>in</strong> Ur dei Caldei), mentre il<br />

capitolo 23 si apre con la morte di Sara,<br />

cui seguì l’acquisto, presso gli Ittiti,<br />

di un terreno sul quale erigere la sua<br />

tomba, la prima terra posseduta da<br />

Abramo <strong>in</strong> Palest<strong>in</strong>a. I r<strong>abb</strong><strong>in</strong>i ritengono<br />

che Sara sia morta avendo offerto


la propria vita <strong>in</strong> sostituzione di quella<br />

del figlio: si tratta della salvezza di cui<br />

<strong>abb</strong>iamo già parlato.<br />

Quando per Isacco giunse il tempo<br />

del matrimonio, Abramo, che dopo<br />

la morte del padre era stato prescelto<br />

dal Signore, mandò il servo più anziano<br />

presso i parenti a scegliere una<br />

moglie (Gen 24), attraverso la quale<br />

ricongiungersi alla sua casa e a quella<br />

di Sara, che era figlia di suo padre, ma<br />

non di sua madre (Gen 20,12).<br />

Dio compare nella vita di Abramo<br />

quando gli muore il padre, Rebecca<br />

nasce e viene <strong>post</strong>a sulla strada di Isacco,<br />

quando gli muore la madre.<br />

Dio si fa strada nella nostra vita attraverso<br />

l’<strong>in</strong>terazione dei padri e delle<br />

madri, perché è il Dio della vita e<br />

la coppia dei genitori è il modo <strong>in</strong> cui<br />

la vita si conserva e cresce sulla terra<br />

(Gen 1,29). Abramo comandò che la<br />

donna dovesse andare via da là, perché<br />

loro dovevano restare a Canaan,<br />

secondo il comando del Signore (24,6)<br />

e per nessun motivo suo figlio sarebbe<br />

dovuto tornare <strong>in</strong>dietro (24,9).<br />

Rebecca, difatti, non ebbe dubbi<br />

sulla sua partenza, anche se dovette<br />

contrastare il desiderio dei genitori e<br />

del fratello che la volevano trattenere<br />

ancora un poco con loro; ella, con molto<br />

coraggio, seguì la forza della vita,<br />

anche se ancora non conosceva il Dio<br />

della Vita.<br />

Il servo, guidato dal Dio del suo<br />

padrone, aveva detto (profeticamente)<br />

che, una volta giunto ad Harram,<br />

si sarebbe recato al pozzo, dove le<br />

giov<strong>in</strong>ette del villaggio andavano per<br />

att<strong>in</strong>gere acqua e la prima che avesse<br />

consentito a dissetare lui e i suoi cammelli,<br />

quella sarebbe stata la prescelta.<br />

Così accadde e la prima fu proprio Rebecca,<br />

la nipote di Abramo, circostanza<br />

che fece prostrare il servo <strong>in</strong> lode di<br />

Jhwh. Il matrimonio è così raccontato:<br />

APPROFONDIMENTI<br />

“Isacco <strong>in</strong>trodusse Rebecca nella tenda<br />

che era stata di sua madre Sara: si<br />

prese <strong>in</strong> moglie Rebecca e l’amò. Isacco<br />

trovò conforto dopo la morte della<br />

madre”.<br />

La consolazione<br />

Dopo una vicenda che oggi def<strong>in</strong>iremmo<br />

traumatica e <strong>in</strong> cui certamente<br />

Sara aveva giocato una parte importante,<br />

Isacco trovò consolazione <strong>in</strong> un<br />

rapporto che <strong>in</strong> qualche modo gli faceva<br />

ritrovare sua madre, seppur <strong>in</strong><br />

term<strong>in</strong>i decisamente diversi.<br />

La psicoanalisi ha evidenziato come<br />

nel matrimonio ogni coniuge <strong>in</strong><br />

qualche modo ricerchi l’esperienza<br />

vitale con la madre, benché le modalità<br />

di tale ricerca, com’è ovvio, siano<br />

sostanzialmente differenti tra l’uomo<br />

e la donna. La spiegazione offerta, tuttavia,<br />

non è esaustiva.<br />

L’antropologia sociologica, più ampia,<br />

sottol<strong>in</strong>ea come sia la donna ad essere<br />

concretamente l’elemento di cont<strong>in</strong>uità<br />

dell’esistenza per un gruppo,<br />

e ciò era molto importante quando si<br />

viveva <strong>in</strong> tribù nomadi; la donna dunque,<br />

nei traumi <strong>in</strong>dividuali e collettivi,<br />

“ripara” le rotture di identità del gruppo,<br />

consolando dei cont<strong>in</strong>ui rischi che<br />

i membri della tribù corrono.<br />

L’antropologia teologica, certamente<br />

più profonda, afferma che la<br />

donna ha un suo <strong>post</strong>o preciso nella<br />

storia della salvezza del mondo. La<br />

capacità della donna di co<strong>in</strong>volgersi<br />

totalmente e di essere per l’altro, è il<br />

modo <strong>in</strong> cui Dio cont<strong>in</strong>ua a consolare il<br />

mondo; ma occorre attenzione, perché<br />

la donna deve discernere all’<strong>in</strong>terno<br />

dell’amore. Deve portare la consolazione<br />

alla benedizione.<br />

La famiglia di Isacco fu carica di<br />

tensione, come tutte le famiglie: Esaù<br />

e Giacobbe, i due gemelli, non andavano<br />

d’accordo già dal seno materno,<br />

15


16<br />

APPROFONDIMENTI<br />

perché erano diversi; Isacco prediligeva<br />

il primo, passionale, ist<strong>in</strong>tivo e cacciatore,<br />

perché gli portava del buon<br />

cibo; Rebecca prediligeva il secondo,<br />

più tranquillo, perché le stava accanto<br />

nella quotidianità della vita. Un giorno<br />

Esaù, tornato affamato dalla caccia,<br />

vide una m<strong>in</strong>estra fatta dal fratello e la<br />

volle; Giacobbe ne approfittò per farsi<br />

vendere la primogenitura. Rebecca<br />

approvò e aiutò il suo prediletto ad<br />

ottenere la benedizione di primogenitura<br />

da Isacco, che nel frattempo era<br />

diventato vecchio e cieco.<br />

Non è così <strong>in</strong> tutte le famiglie? La<br />

madre conosce i suoi figli e media<br />

spessissimo tra loro e con il padre, che<br />

generalmente è più distratto, preso da<br />

altre cose. In questo caso, Isacco sembrava<br />

disattento, qu<strong>in</strong>di Rebecca, che<br />

già dall’<strong>in</strong>contro con il servo, si era<br />

mostrata vivace e attiva e non aveva<br />

avuto paura di allontanarsi dalla sua<br />

casa e dai suoi i genitori, doveva vigilare<br />

anche per lui, scegliendo quello<br />

che dei suoi figli riteneva più adatto a<br />

diventare il futuro patriarca.<br />

La benedizione<br />

La benedizione di Isacco a Giacobbe<br />

è evento carico di potenza lirica, la<br />

prima poesia biblica (Gen <strong>27</strong>,<strong>27</strong>-29):<br />

Ecco l’odore di mio figlio<br />

come l’odore di un campo<br />

che il Signore ha benedetto.<br />

Dio ti conceda la rugiada del cielo<br />

e terre grasse<br />

e <strong>abb</strong>ondanza di frumento e di mosto.<br />

Ti servano i popoli<br />

e si prostr<strong>in</strong>o davanti a te le genti.<br />

Sii il signore dei tuoi fratelli<br />

e si prostr<strong>in</strong>o davanti a te<br />

i figli di tua madre.<br />

Chi ti maledice sia maledetto<br />

e chi ti benedice sia benedetto.<br />

La benedizione è la vita che passa dal<br />

padre al figlio e il padre deve darla soltanto<br />

alla propria f<strong>in</strong>e, per questo Isacco<br />

non potrà ritirarla quando Esaù,<br />

che ne ha diritto, la rivendicherà. La<br />

benedizione, comunque, non è dom<strong>in</strong>io<br />

sugli altri, perché non umilia nessuno,<br />

ma signoria, colma di riconoscenza<br />

per il padre e la madre, che si erge a<br />

guida dei fratelli.<br />

Tutto questo è possibile perché<br />

nella benedizione il protagonista non è<br />

l’uomo, ma Dio, e se è Dio il protagonista,<br />

nulla hanno da <strong>in</strong>vidiare al benedetto<br />

gli altri, che anzi troveranno tutti<br />

il modo di dist<strong>in</strong>guere il bene dal male.<br />

La benedizione è il fluire del bene dal<br />

padre al figlio, lo stesso bene che Dio<br />

aveva <strong>in</strong>sufflato come vita ad Adam,<br />

e lo stesso che, come “cosa buona”, ha<br />

chiuso ogni sua opera.<br />

La creazione e la vita sono da sempre<br />

la vittoria del bene sul male. E questa<br />

vittoria si r<strong>in</strong>nova ogni volta che<br />

noi percepiamo di essere <strong>in</strong> equilibrio<br />

con la natura e il mondo, avendo magari<br />

attraversato una crisi <strong>in</strong> rapporto<br />

agli altri.<br />

Dopo una crisi o un pericolo scampato,<br />

quando ci si ritrova, non è più<br />

soltanto equilibrio, ma è molto di più,<br />

è nuova creatività, vera benedizione, ad<br />

una profondità sconosciuta, <strong>in</strong>timamente<br />

personale. Nella coppia i passaggi<br />

critici sono presenti, pressanti,<br />

complessi; eppure la soluzione, sempre<br />

voluta e cercata <strong>in</strong> due, è grazia del<br />

cuore, per ognuno a suo modo.<br />

Rebecca conobbe il suo dramma<br />

dopo la benedizione: per salvare Giacobbe<br />

dalla vendetta di Esaù, lo <strong>in</strong>viò<br />

dal fratello Labano, ma, temendo che<br />

egli potesse sposare una donna ittita,<br />

chiese aiuto ad Isacco, il quale gli comandò<br />

di prendere moglie soltanto<br />

presso la famiglia di Abramo, <strong>in</strong> Harram.<br />

Anche Esaù capì il messaggio:<br />

pure lui non doveva prendere moglie


Isacco benedice Giacobbe - Bartolomè Esteban Murillo<br />

fra le figlie di Canaan, qu<strong>in</strong>di si recò<br />

presso lo zio Ismaele, salvandosi a<br />

propria volta.<br />

Rebecca poté salvare Giacobbe, il<br />

benedetto, ed essere occasione di salvezza<br />

anche per Esaù, perché portò<br />

la propria disperazione a Isacco e gli<br />

chiese consolazione (<strong>27</strong>,46): pienamente<br />

consapevole di ciò che aveva fatto<br />

e temendo lo scatenarsi di una tragedia,<br />

superò il suo orgoglio, ma anche<br />

il senso di colpa e chiese aiuto al marito<br />

pur avendolo <strong>in</strong>gannato. Portare<br />

la propria pena, la propria colpa, davanti<br />

a chi si è ferito… questo è il primo<br />

passo del perdono cristiano, la cui<br />

grandezza si può cogliere soltanto se<br />

si riesce a chiederlo.<br />

La benedizione è energia che fa<br />

emergere il bene attraverso le fatiche<br />

quotidiane, fatiche che ci portano allo<br />

stremo delle forze e a volte sembrano<br />

risolversi <strong>in</strong> azioni fallimentari.<br />

Certo, nella coppia, nella famiglia,<br />

spesso si rimescolano le carte, nell’illusione<br />

di trovare scorciatoie alle difficoltà<br />

del vivere <strong>in</strong>sieme, di sfuggire<br />

agli impegni che <strong>abb</strong>iamo preso con<br />

il/la nostro/a partner e con i figli,<br />

tuttavia manchevolezze e <strong>in</strong>capacità<br />

ci rendono “nudi” e poveri l’uno di<br />

fronte all’altro.<br />

Ma proprio il percepirci miseri ci fa<br />

comprendere che la forza alla quale att<strong>in</strong>giamo<br />

non è nostra e che, se <strong>abb</strong>iamo<br />

motivo di “disgustarci della vita”<br />

come Rebecca (<strong>27</strong>,46), possiamo, dobbiamo<br />

chiedere di essere consolati.<br />

Ce ne verrà molto di più, poiché chi<br />

consola fa scorrere la vita da sempre<br />

data, ma di volta <strong>in</strong> volta riconquistata<br />

da ciascuna/o, attraverso la relazione<br />

con gli altri.<br />

Giuliana Fabris<br />

síntesis<br />

Isaac y Rebeca<br />

En este segundo “encuentro” con<br />

los desafíos de la vida de pareja, nos<br />

concentraremos como se anunció en el<br />

número anterior en Isaac-Rebeca y su<br />

historia marcada por dos situaciones<br />

existenciales: consuelo-bendición.<br />

Capítulo 22 del Génesis, después de<br />

haber evocado el sacrificio de Isaac,<br />

momento de altísima tensión humana<br />

17


18<br />

APPROFONDIMENTI<br />

Rebecca vede Isacco <strong>in</strong> lontananza - Julius<br />

Schnorr von Carolsfeld - Incisione – 1898<br />

y espiritual en la narrativa bíblica, se<br />

cierra con la noticia dada a Abraham<br />

del nacimiento de Rebeca, la futura<br />

esposa de Isaac, la nieta de su hermano<br />

Najor (aquel que permaneció en<br />

su tierra natal, en Ur de los caldeos),<br />

mientras que el capítulo 23 se abre<br />

con la muerte de Sara, después se narra<br />

la compra a los hititas de la tierra<br />

sobre la cual erigirá su tumba, que fue<br />

la primera propiedad de Abraham en<br />

Palest<strong>in</strong>a.<br />

Dios aparece en la vida de Abraham<br />

cuando muere su padre, Rebeca nació<br />

y entra en el cam<strong>in</strong>o de Isaac cuando<br />

la madre muere. El matrimonio de<br />

esta pareja es narrado así: “Isaac hizo<br />

entrar a Rebeca en su carpa. Isaac se<br />

casó con ella y la amó. Así encontró<br />

un consuelo después de la muerte de<br />

su madre”.<br />

Después de un hecho traumático y<br />

en el que, s<strong>in</strong> duda, Sara había desempeñado<br />

un papel importante, Isaac<br />

encontró consuelo en una relación<br />

que, de alguna manera, le hacía reencontrar<br />

a su madre, aunque en forma<br />

diferente.<br />

La capacidad de las mujeres de <strong>in</strong>volucrarse<br />

totalmente y ser totalmente<br />

para los demás, es la forma en que<br />

Dios cont<strong>in</strong>úa a consolar el mundo;<br />

pero debemos tener cuidado, porque<br />

la mujer debe discernir dentro del<br />

amor. Debe transformar el consuelo<br />

en bendición.<br />

En la familia de Isaac había tensiones,<br />

como en todas las familias: Esaú<br />

y Jacob, gemelos, siempre en disputa<br />

desde el seno materno; Isaac prefería<br />

al primero apasionado, <strong>in</strong>st<strong>in</strong>tivo y cazador,<br />

porque le daba buena comida;<br />

Rebeca prefería el segundo, más tranquilo<br />

, porque estaba cerca de ella en<br />

la vida cotidiana.<br />

Un día Esaú, regresó con hambre<br />

después de la caza, vio una sopa que<br />

había hecho su hermano y se la pidó;<br />

Jacob aprovechó la oportunidad para<br />

venderle la primogenitura. Rebeca lo<br />

aprobó y lo ayudó a obtener la bendición<br />

de Abraham, que era viejo y<br />

ciego.<br />

La bendición de Isaac a Jacob es<br />

el evento lleno de energía lírica, es la<br />

primera poesía bíblica (<strong>27</strong> de enero,<br />

<strong>27</strong>-29):<br />

Sí, la fragancia de mi hijo<br />

es como el aroma de un campo<br />

que el Señor ha bendecido.<br />

Que el Señor te dé el rocío del cielo,<br />

y la fertilidad de la tierra,<br />

trigo y v<strong>in</strong>o en abundancia.<br />

Que los pueblos te sirvan<br />

y las naciones te r<strong>in</strong>dan homenaje.<br />

Tú serás el señor de tus hermanos,<br />

y los hijos de tu madre<br />

se <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>arán ante ti.<br />

Maldito sea el que te maldiga,<br />

y bendito el que te bendiga”.<br />

La bendición es la vida que pasa de<br />

padre a hijo, el padre debe sólo darla<br />

al f<strong>in</strong>al de sus días, por esto no la<br />

podrá retirar Isaac cuando Esaú, que


APPROFONDIMENTI<br />

Il servo di Abramo <strong>in</strong>contra Rebecca al pozzo - Mosaico 1180 circa - Duomo di Monreale - Sicilia<br />

tiene el derecho, se la pide. La bendición<br />

s<strong>in</strong> embargo no es dom<strong>in</strong>io del<br />

otro porque no humilla a nadie, da<br />

señorío, llena de gratitud hacia el padre<br />

y hacia la madre, eleva a guía de<br />

los hermanos.<br />

Todo esto es posible porque en<br />

la bendición el protagonista no es el<br />

hombre, s<strong>in</strong>o Dios. Después de una<br />

crisis, cuando todo se soluciona, ya no<br />

es solo un equilibrio, es mucho más,<br />

es una verdadera bendición, que nos<br />

lleva hacia una profundidad desconocida,<br />

íntimamente personal.<br />

Rebeca pudo salvar a Jacob y también<br />

ser ocasión de salvación para<br />

Esaú, porque manifestó su desesperación<br />

a Isaac y le pidió consuelo (<strong>27</strong>,46):<br />

plenamente consciente de lo que había<br />

hecho y temiendo una tragedia se<br />

sobrepuso a su orgullo y también al<br />

sentimiento de culpa y pidió ayuda<br />

a su marido, no obstante haberlo engañado.<br />

Llevar el dolor, la culpa ante la persona<br />

que se ha herido es el primer paso<br />

del perdón cristiano, cuya grandeza<br />

se alcanza sólo si se logra pedir. Pues<br />

quien consuela dona vida, pero poco<br />

a poco la reconquista, ya sea a través<br />

de uno mismo o a través de la relación<br />

con los demás.<br />

19


20<br />

TESTIMONIANZE<br />

Consacrazione e missione<br />

In camm<strong>in</strong>o per <strong>in</strong>contrare le sorelle<br />

<strong>in</strong> terra colombiana e messicana<br />

Ritornare annualmente tra le sorelle<br />

che vivono oltre oceano, è sempre<br />

per me un evento unico e <strong>in</strong>tensamente<br />

vissuto.<br />

Con gioia ho <strong>in</strong>iziato il mio it<strong>in</strong>erario<br />

lo scorso otto giugno visitando,<br />

prima fra tutte, la comunità presente<br />

<strong>in</strong> Colombia, successivamente quelle<br />

residenti <strong>in</strong> Messico, precisamente<br />

nello Stato di Veracruz, <strong>in</strong> quello di<br />

Coahuila e nel Distretto Federale.<br />

Il programma delle mie visite fraterne<br />

ci ha viste quest’anno impegnate<br />

a riflettere sul s<strong>in</strong>golare dono della<br />

verg<strong>in</strong>ità consacrata, tema che ha <strong>in</strong>trecciato<br />

le nostre giornate animate da<br />

preghiera, riflessione e dialogo. Non<br />

sono mancati momenti dello stare <strong>in</strong>sieme<br />

caratterizzati da <strong>in</strong>viti impegnativi<br />

e lieti, rasserenati dallo scherzo<br />

non demolitore, ma umoristico e f<strong>in</strong>e,<br />

e da canti e danze folkloristiche, che<br />

non potevano mancare <strong>in</strong> quanto parte<br />

della cultura lat<strong>in</strong>o-americana.<br />

Data importante e significativa è<br />

stata il 10 luglio scorso, quando nella<br />

parrocchia di Nogales si è vissuto<br />

l’evento sempre nuovo e commovente


della professione perpetua di una giovane,<br />

suor Kar<strong>in</strong>a. Il rito solenne ha<br />

catturato l’attenzione commossa ed<br />

orante di tutta l’assemblea.<br />

La consacrazione rimanda alla<br />

missione, abilita e impegna a un amore<br />

più <strong>in</strong>tenso verso il Signore Gesù e,<br />

per questo, a un amore più generoso<br />

e operoso verso la Chiesa, per condividerne<br />

la missione evangelizzatrice e<br />

per testimoniare la sollecitud<strong>in</strong>e materna<br />

verso tutte le situazioni di sofferenza<br />

dei fratelli. Servire il Signore<br />

non mortifica la vita, anzi le conferisce<br />

pienezza di significato.<br />

Inaspettata e quanto mai emozionante<br />

l’udienza con il card<strong>in</strong>ale messicano<br />

Norberto Rivera Carrera, domenica<br />

18 luglio, alla quale hanno partecipato<br />

le sorelle della comunità di<br />

Xochimilco e padre Adriano, parroco<br />

di quella città. Siamo stati accolti con<br />

grande cordialità e <strong>abb</strong>iamo vissuto<br />

un momento <strong>in</strong>tenso di universalità,<br />

conclusosi con la partecipazione alla<br />

concelebrazione eucaristica <strong>in</strong> cattedrale,<br />

presieduta dallo stesso presule.<br />

All’omelia, sua em<strong>in</strong>enza sottol<strong>in</strong>eava<br />

il valore dell’ospitalità, valore<br />

che contraddist<strong>in</strong>gue la cultura messicana.<br />

“Non è solo un segno di umanità,<br />

diceva il prelato, ma un aspetto<br />

importante del comandamento nuovo<br />

che Cristo ci ha dato. Non è facile praticare<br />

l’ospitalità <strong>in</strong> tempi di tanta violenza<br />

e <strong>in</strong> una società <strong>in</strong>dividualistica<br />

e anonima, però sempre si possono<br />

trovare nuove modalità per esprimere<br />

il sentimento dell’accoglienza che<br />

nasce nel cuore di ognuno, poiché ciascuno<br />

di noi, su questa terra, è forestiero<br />

e pellegr<strong>in</strong>o”.<br />

Mons. Rivera proseguiva la sua riflessione<br />

sul passo del Vangelo che riporta<br />

l’episodio dell’ospitalità di Marta<br />

e Maria e si augurava che la capitale<br />

del Messico non dimenticasse tale va-<br />

TESTIMONIANZE<br />

lore perché tutti coloro che la visitano<br />

possano sentirsi sicuri, tranquilli e<br />

gioire per le meraviglie artistiche che<br />

possiede.<br />

Mentre i ricordi sfilano ad uno ad<br />

uno, un sentimento di gratitud<strong>in</strong>e <strong>in</strong>vade<br />

il mio animo per quanto Dio va<br />

compiendo nella nostra famiglia religiosa<br />

e coltivo la speranza che il germe<br />

gettato nella Chiesa e nel mondo possa<br />

trovare spazio, cont<strong>in</strong>uità e vigore <strong>in</strong><br />

ogni luogo e realtà dove il Signore ci<br />

ha chiamate a renderGli testimonianza<br />

anche attraverso la nostra vita coerente,<br />

unificata e illum<strong>in</strong>ata.<br />

suor Umberta Salvadori<br />

priora generale<br />

21


22<br />

DALLE MISSIONI<br />

síntesis<br />

Consagración<br />

y misión<br />

Es para mí un evento único visitar<br />

anualmente a las hermanas que<br />

se encuentran en Colombia y México.<br />

El programa de este año para la visita<br />

fraterna a las comunidades nos hizo<br />

reflexionar sobre el don de la virg<strong>in</strong>idad<br />

consagrada, tema que <strong>in</strong>tercalamos<br />

en jornadas animadas por la<br />

oración, la reflexión y el diálogo. No<br />

faltaron los momentos comprometedores<br />

y alegres, que fueron colmados<br />

de serenidad por el buen humor, tampoco<br />

estuvieron ausentes los cantos<br />

y las danzas folklóricas propias de la<br />

cultura mexicana.<br />

Fecha importante y significativa<br />

fue el 10 de julio, día de la profesión<br />

perpetua de una joven, sor Kar<strong>in</strong>a en<br />

una parroquia de Nogales. La consagración<br />

nos remite a la misión, nos hace<br />

capaces de un amor más <strong>in</strong>tenso hacia<br />

el Señor Jesús y por lo mismo a un<br />

amor más generoso y diligente hacia<br />

la iglesia para compartir la misión de<br />

Todo es gracia<br />

Signo del amor de Dios entre los hermanos<br />

El 10 de julio de 2010 a las 12 hrs.<br />

En la parroquia de San Juan Bautista<br />

de la ciudad de Nogales Ver. Emití los<br />

votos perpetuos.<br />

Durante mi cam<strong>in</strong>ar he podido<br />

ver la presencia amorosa de Dios que<br />

siempre me ha sostenido y guiado en<br />

todo momento. Constantemente ha<br />

resonado dentro de mí esta frase: conozco<br />

tu pobreza pero eres rica porque<br />

me tienes a mí; sobre todo hoy<br />

al permitirme sellar una alianza per-<br />

la evangelización. La audiencia con el<br />

cardenal Norberto Rivera de México,<br />

que term<strong>in</strong>ó con la concelebración eucarística<br />

en la Catedral, presidida por<br />

el mismo prelado, fue un momento <strong>in</strong>tenso<br />

de universalidad.<br />

Que la semilla de nuestra Congregación<br />

sembrada en la Iglesia y el<br />

mundo pueda encontrar espacio, cont<strong>in</strong>uidad<br />

y vigor también a través de<br />

nuestra vida coherente, unificada e<br />

ilum<strong>in</strong>ada.<br />

petua con Él, dándome la certeza que<br />

me seguirá sosteniendo para que esta<br />

alianza de amor no sea quebrantada.<br />

He podido volver la mirada hacia<br />

atrás, vislumbrar mi cam<strong>in</strong>ar y darme<br />

cuenta como nuestro Señor siempre ha<br />

estado junto a mí, valiéndose de cada<br />

una de mis hermanas para manifestarme<br />

su amor benevolente teniendo presente<br />

en mi mente y en mi corazón que<br />

todo lo que he recibido es don y gracia<br />

de Dios.


Este día Él ha querido tomarme para<br />

sí y es precisamente su amor lo que<br />

me ha traído hasta aquí para que pueda<br />

ser signo de ese amor de Dios entre<br />

los hermanos.<br />

No puedo pasar por alto la presencia<br />

de la Virgen María y de su esposo<br />

San José que siempre con su <strong>in</strong>tercesión<br />

me han llevado de la mano a Jesús.<br />

Nuestros fundadores padre Emilio<br />

y madre Elisa me ayuden para que<br />

pueda ser siempre fiel al llamado que<br />

Dios me ha hecho en esta familia a la<br />

que él mismo me condujo.<br />

Sor Kar<strong>in</strong>a Pérez Martínez<br />

s<strong>in</strong>tesi<br />

Tutto è grazia<br />

La presenza amorevole di Dio mi<br />

ha sempre sostenuta e guidata. Costante<br />

ha echeggiato <strong>in</strong> me questa<br />

frase: so che sei povera, ma sei ricca<br />

perché hai me, soprattutto oggi che sigilli<br />

una alleanza perpetua con il tuo<br />

Signore.<br />

Guardando a ritroso il mio camm<strong>in</strong>o,<br />

ho constatato che Dio è sempre<br />

stato con me, attraverso la presenza<br />

di ciascuna delle mie sorelle, per mostrarmi<br />

il suo amore benevolo.<br />

DALLE MISSIONI<br />

Sono <strong>conv</strong><strong>in</strong>ta che tutto ciò che<br />

ho ricevuto <strong>in</strong> dono è grazia di Dio.<br />

In questo giorno il Signore ha voluto<br />

prendermi per sé per essere segno dell’amore<br />

di Dio tra i fratelli.<br />

23


24<br />

DALLE MISSIONI<br />

Anunciarte Señor<br />

Estamos <strong>in</strong>vitados a tener una experiencia de Dios<br />

y de oración para llevar al otro el rostro de Cristo<br />

Hemos concluido en la Delegación<br />

Mexicana los encuentros con jóvenes<br />

el día 16 de mayo. Ha sido un año lleno<br />

de muchas actividades ya que cada<br />

hermana que conforma el equipo de<br />

pastoral vocacional tiene diferentes<br />

a<strong>post</strong>olados.<br />

Para mi ha sido un año muy enriquecedor<br />

al formar parte de esta<br />

pastoral, ya que <strong>in</strong>icio con estas actividades<br />

especialmente el trabajo<br />

con jóvenes, puedo decir que en este<br />

tiempo apoyando a las hermanas en<br />

la pastoral vocacional me he sentido<br />

muy contenta porque en cada encuentro<br />

con las jóvenes voy alimentando,<br />

cultivando, valorando y amando mi<br />

vocación, pienso que no se pueden<br />

promover vocaciones si el promotor<br />

no ama, ni valora su vocación.<br />

Dentro del programa de las actividades<br />

del ciclo 2009-2010 se realizó un<br />

retiro para jóvenes del 2 al 4 de Mayo<br />

en la comunidad de formación, ha sido<br />

un encuentro con una temática diferente<br />

a otros retiros, se ha requerido<br />

de mucha preparación. A decir verdad<br />

cuando escuché todo lo que requería<br />

el retiro y todas las actividades que lo<br />

conformaban se me hacía demasiado<br />

para un equipo de tan sólo seis personas.<br />

Pero remamos mar adentro e


<strong>in</strong>iciamos a prepararlo con seis meses<br />

de anticipación, me sorprendió mucho<br />

la colaboración de las hermanas para<br />

conseguir el material y otras muchas<br />

cosas que eran necesarias. Me di cuenta<br />

que nos ayudó mucho una Hora<br />

Santa que tuvimos para prepararnos a<br />

vivir este encuentro. Pedí al Señor su<br />

Espíritu Santo para que nos ilum<strong>in</strong>ara<br />

en estos días de trabajo fuerte, pr<strong>in</strong>cipalmente<br />

para que las jóvenes que<br />

participaran al retiro tuvieran un encuentro<br />

con Cristo y que cada una de<br />

las que estaríamos al frente pudiéramos<br />

transmitir a Dios y no a nosotras<br />

mismas.<br />

Llegó el día yo me sentía muy nerviosa,<br />

las hermanas también ya que<br />

era la primera vez que se realizaba un<br />

retiro de esta magnitud. Participaron<br />

26 jóvenes al encuentro, hubo momentos<br />

muy fuertes para las jóvenes, ellas<br />

se mostraron muy participativas aun-<br />

APPROFONDIMENTI<br />

que también muy cansadas por la <strong>in</strong>tensidad<br />

del encuentro pero a pesar de<br />

esto vivieron cada momento.<br />

En lo personal a pesar del cansancio<br />

sentía una gran tranquilidad,<br />

mucha satisfacción porque realmente<br />

este encuentro fue obra del Señor, lo<br />

descubrí viendo la respuesta de cada<br />

joven y aunque no decidan por la<br />

vida consagrada podemos decir que<br />

les ayudamos a descubrir la gran dignidad<br />

que tiene la mujer y el valor de<br />

la vocación cristiana. Nosotras que<br />

formamos el equipo podemos exclamar<br />

con el evangelio: “No somos más<br />

que siervos; sólo hemos hecho lo que teníamos<br />

que hacer” (Lc 17,10).<br />

Puedo concluir diciendo que, desde<br />

mi corta experiencia, que el trabajo<br />

de la pastoral vocacional es algo muy<br />

amplio, bonito y gratificante, cuando<br />

éste se realiza con amor. Es algo muy<br />

amplio porque todos estamos <strong>in</strong>vita-<br />

25


26<br />

DALLE MISSIONI<br />

dos a poner nuestro granito de arena,<br />

para que la sociedad de hoy, descubra<br />

un rostro más humano de Dios.<br />

Cabe destacar o compartir que implica<br />

una gran responsabilidad de cada<br />

uno de los que realizamos este trabajo,<br />

pero también cada uno estamos<br />

<strong>in</strong>vitados a tener una experiencia de<br />

Dios y de oración para llevar al otro<br />

el rostro de Cristo que se nos ha revelado,<br />

y llevar sobre todo el proyecto<br />

de amor.<br />

Creo que en estos tiempos nos hace<br />

falta tomar más conciencia de que<br />

todos somos llamados por Dios a una<br />

vocación específica, sea la que sea: matrimonio,<br />

sacerdocio, vida consagrada<br />

o laico comprometido. Todos tenemos<br />

una gran tarea por realizar, promover,<br />

cuidar y valorar la vocación a la vida,<br />

a la que todos fuimos llamados por<br />

gracia y misericordia div<strong>in</strong>a. Porque<br />

cuando se toma conciencia del primer<br />

llamado podemos, entonces como<br />

Bautizados, vivir las otras vocaciones.<br />

Mi experiencia en la pastoral vocacional<br />

ha sido una gracia y un regalo de<br />

Dios porque me ha llevado a encontrar<br />

a Dios en muchas jóvenes y desde ahí<br />

compartir el carisma de mi congregación.<br />

Hay que recordar lo que dice Jesús<br />

“los obreros son pocos, la mies es<br />

mucha”.<br />

Ponemos bajo la protección de<br />

María Santísima cada una de las jóvenes<br />

que se han relacionado con nosotras<br />

y que durante estos retiros han<br />

vivido la experiencia de encontrarse<br />

con Cristo, para que el Señor cumpla<br />

en ellas su proyecto de vida y de esta<br />

manera puedan realizarse como jóvenes<br />

cristianas en bien de la Iglesia y de<br />

la sociedad en la que viven.<br />

Sor Guadalupe González


s<strong>in</strong>tesi<br />

Annunziarti Signore<br />

Nella città di Cordoba, <strong>in</strong> Messico,<br />

il 16 maggio <strong>abb</strong>iamo concluso gli <strong>in</strong>contri<br />

con le giovani, come stabilito nel<br />

programma 2009-2010. La tre giorni,<br />

dal 2 al 4 maggio, ci ha richiesto molta<br />

più preparazione del solito. Per dire la<br />

verità, all’<strong>in</strong>izio eravamo un po’ spaventate<br />

dalla mole di lavoro che l’organizzazione<br />

richiedeva, ci sembrava<br />

troppo per una squadra di solo sei<br />

persone, ma, per non trovarci poi <strong>in</strong><br />

affanno, <strong>abb</strong>iamo com<strong>in</strong>ciato a preparare<br />

con sei mesi di anticipo, chiedendo<br />

anche la collaborazione delle sorelle<br />

per ottenere materiale e tutte le altre<br />

cose che erano necessarie.<br />

Ci ha aiutato molto un’ora di adorazione<br />

eucaristica <strong>in</strong> preparazione a<br />

questo appuntamento. Insieme alle<br />

APPROFONDIMENTI<br />

mie sorelle, ho chiesto al Signore il suo<br />

Santo Spirito perché le giovani <strong>in</strong>contrassero<br />

Cristo e noi organizzatrici potessimo<br />

trasmettere Dio e non noi stesse.<br />

Hanno partecipato 26 giovani che<br />

si sono mostrate molto d<strong>in</strong>amiche.<br />

Nonostante la stanchezza, il ritiro ci<br />

ha donato tanta soddisfazione, perché<br />

davvero crediamo sia stata opera del<br />

Signore la ris<strong>post</strong>a di ogni giovane;<br />

sebbene non <strong>abb</strong>iano deciso di scegliere<br />

la vita consacrata, possiamo dire<br />

che le <strong>abb</strong>iamo aiutate a scoprire la<br />

grande dignità della donna e il valore<br />

della vocazione cristiana. Noi <strong>in</strong>vece<br />

possiamo affermare con il Vangelo:<br />

“Siamo servi <strong>in</strong>utili. Abbiamo fatto quanto<br />

dovevamo fare” (Lc 17,10).<br />

Concludo la mia breve esperienza<br />

nel lavoro della pastorale con la <strong>conv</strong><strong>in</strong>zione<br />

che la vocazione è qualcosa<br />

di grande, piacevole e gratificante,<br />

quando è vissuta con amore.<br />

<strong>27</strong>


Vieni e seguimi<br />

Cara giovane<br />

se anche il tuo cuore è alla ricerca<br />

del senso della vita<br />

se sei attratta o <strong>in</strong>curiosita…<br />

dalla vita religiosa<br />

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30<br />

DALLE MISSIONI<br />

Misión es compartir<br />

Pedir a Dios la fe para poder ver las cosas con sus ojos<br />

Mi nombre es Rosa Idania, soy <strong>post</strong>ulante<br />

y quiero compartir mi experiencia<br />

de vivir la misión de Semana<br />

Santa en la Parroquia de San José de<br />

Gracia en Peñuela, Ver.<br />

Misión es compartir la propia<br />

experiencia de Dios, viendo en cada<br />

hermano, ya sea triste, alegre, desanimado<br />

o realizado, la imagen viva<br />

de Cristo Resucitado, que como Pilato<br />

se pregunta ¿y que es la verdad?<br />

(Jn. 18,38). Es ahí donde la misión se<br />

<strong>conv</strong>ierte en un compromiso de oración,<br />

de unión con Cristo, donde poco<br />

a poco se va teniendo una experiencia<br />

de Dios siempre nueva que compartir.<br />

Le pedía a Dios que aumentara mi fe,<br />

para poder ver las cosas con sus ojos,<br />

a quien iba yo a servir, con quienes iba<br />

yo a compartir, vivir, contemplar y vivir<br />

el misterio de amor de Dios con los<br />

hombres, es decir el Misterio Pascual.<br />

Esta y muchas otras cosas estaban en<br />

mi mente antes de partir a la misión de<br />

semana santa, estaba contenta y emocionada<br />

por esta nueva experiencia<br />

que Dios me iba a regalar.<br />

Este año me tocó compartir esta<br />

experiencia con Sor Guadalupe González,<br />

con quien, en la <strong>conv</strong>ivencia y<br />

en el trabajo de la misión, logré acercarme<br />

un poco más a ella y conocerla<br />

también un poquito más, me di cuenta<br />

que a veces sentimos un mismo anhelo<br />

o co<strong>in</strong>cidimos en algunas ideas y pensamientos,<br />

pero como no los expresamos<br />

las unas a las otras no logramos,<br />

en la vida diaria, hacerlos tan fecundos.<br />

De este modo la misión se <strong>conv</strong>ierte<br />

en un testimonio del amor fraterno<br />

que Dios da a su Iglesia.<br />

Realmente se siente una gran ale-<br />

gría el poder compartir con los hermanos<br />

todas las capacidades, energías<br />

y todos los talentos que Dios te<br />

ha dado, es tan palpable la presencia<br />

de Dios cuando en la comunidad a la<br />

que vas a misionar te acoge con alegría<br />

y te recibe con una sonrisa, cuando los<br />

niños te sonríen y te dan algo de su<br />

ser de niños: su <strong>in</strong>ocencia y su alegría<br />

pura, cuando los jóvenes se acercan <strong>in</strong>quietos,<br />

y con el ansia de encontrarse<br />

con Cristo y con ellos mismos; porque<br />

no se explican el estado religioso y les<br />

<strong>in</strong>terroga nuestra vida; y que decir de<br />

la experiencia que reflejan los adultos,<br />

que contentos y con un gesto de amabilidad<br />

te dicen “gracias”.<br />

Algunas de las actividades a las<br />

que participamos, y digo participamos,<br />

porque era una comunidad bien<br />

organizada, lo que traduce todo el celo<br />

a<strong>post</strong>ólico del sacerdote del lugar,<br />

la comunidad ya tenía nuestro plan<br />

de trabajo.<br />

Con los niños participamos en la


pascua <strong>in</strong>fantil, en la que el primer día<br />

llegaron alrededor de 70 niños, que al<br />

vernos bailar y br<strong>in</strong>car como ellos se<br />

llenaron de emoción. Al día siguiente<br />

aumentó el número de niños, tuvimos<br />

una Hora Santa con ellos y creo que Jesús<br />

se sentía muy feliz de ver a tantos<br />

niños cantando con fuerte voz a sus<br />

pies y dándole gracias y bendiciendo<br />

su nombre.<br />

Con los jóvenes fue algo difícil, al<br />

pr<strong>in</strong>cipio, pero el Espíritu Santo sopló<br />

sobre ellos que cada día aumentaba el<br />

número, me sentí más comprometida<br />

con Dios a prepararme mejor con la<br />

oración e <strong>in</strong>telectualmente; pues hoy<br />

hay muchos jóvenes tan desorientados<br />

y perdidos, pero <strong>in</strong>concientemente<br />

buscan a Dios, lo pude descubrir en<br />

la ganas y energías que tenían de participar<br />

en la Pascua; con ellos también<br />

bailamos, jugamos futbol y tuvimos<br />

una <strong>conv</strong>ivencia. A los adultos también<br />

los pusimos a bailar con cantos de<br />

animación y a pesar de que algunos ya<br />

tenían sus años, el espíritu era joven.<br />

Por gracia de Dios en esta comunidad<br />

tuvimos la celebración de la Eucaristía:<br />

el Jueves Santo, el Sábado Santo<br />

y el Dom<strong>in</strong>go de Resurrección, creo<br />

que después de los primeros tres días<br />

de misión, la gente ya estaba muy animada,<br />

qué decir de los jóvenes, esos<br />

días les ayudó a ellos y a nosotras a<br />

vivir más <strong>in</strong>tensamente el Triduo Pascual.<br />

Fue muy emocionante, muy <strong>in</strong>tenso<br />

y muy profundo, compartir con toda<br />

la comunidad de San José de Gracia<br />

este gran gozo. ¡Que alegría sentimos<br />

el sábado Santo, pues Cristo iba a Resucitar,<br />

como vencedor de la muerte!<br />

Después de la Vigilia Pascual un<br />

m<strong>in</strong>isterio de música hizo algunos<br />

31


32<br />

DALLE MISSIONI<br />

cantos de alabanza y la gente muy<br />

animada cantaba y bailaba; después<br />

<strong>conv</strong>ivimos con los grupos y al día<br />

siguiente nos prepararmos para la<br />

Eucaristía, asistió mucha gente, ya al<br />

f<strong>in</strong>al el padre agradeció a Dios por habernos<br />

permitido estar ahí, y la gente<br />

nos br<strong>in</strong>dó un aplauso de agradecimiento.<br />

Gracias señor, porque sé que tu vives<br />

y re<strong>in</strong>as en tu Iglesia y en cada corazón<br />

de los que somos parte de ella.<br />

¡Bendito seas por siempre mi Señor!<br />

¡Aleluya! ¡Aleluya!<br />

Rosa Idania De León Saldaña<br />

Postulante<br />

s<strong>in</strong>tesi<br />

Missione è condividere<br />

La <strong>post</strong>ulante Rosa Idania ci racconta<br />

la sua esperienza di catechesi<br />

durante la Settimana Santa <strong>in</strong> preparazione<br />

alla Pasqua nella parrocchia<br />

di San José de Gracia <strong>in</strong> Peñuela, Messico,<br />

<strong>in</strong> aiuto al parroco impegnato su<br />

un vasto territorio.<br />

Missione è condividere l’esperienza<br />

di Dio, vedendo <strong>in</strong> ogni fratello<br />

l’immag<strong>in</strong>e viva di Cristo risorto. Qui,<br />

è dove la missione diventa un impegno<br />

alla preghiera <strong>in</strong> unione con Cristo.<br />

Ho chiesto al Signore di aumentare<br />

la mia fede per poter vedere le cose<br />

con gli occhi di coloro che dovevo servire,<br />

tra i quali sono andata per condividere<br />

il mistero dell’amore di Dio,<br />

cioè il mistero pasquale.<br />

Davvero si sente una grande gioia a<br />

spartire con le sorelle e i fratelli le capacità,<br />

le energie e i talenti che Dio ci<br />

ha dato. La presenza di Dio è tangibile<br />

quando la comunità ci accoglie con<br />

gioia, quando ci viene donato un sorriso,<br />

quando i bamb<strong>in</strong>i con spontaneità<br />

ci offrono la loro <strong>in</strong>nocenza e la loro<br />

gioia pura, quando i giovani ci avvic<strong>in</strong>ano,<br />

<strong>in</strong>terrogati dalla nostra consacrazione<br />

religiosa, comunicandoci la<br />

loro esperienza di Cristo. E cosa dire<br />

degli adulti felici, che con un gesto di<br />

gentilezza ci dicono “grazie”?<br />

I bamb<strong>in</strong>i che hanno partecipato alla<br />

celebrazione della Pasqua erano numerosi,<br />

pieni di emozione e credo che<br />

Gesù sia stato molto felice nel vederli<br />

cantare con voce forte e, <strong>in</strong>g<strong>in</strong>occhiati<br />

ai suoi piedi, r<strong>in</strong>graziare e benedire il<br />

suo nome.<br />

Con i giovani è stato un po’ difficile,<br />

ma lo Spirito Santo li ha chiamati e,<br />

di giorno <strong>in</strong> giorno, il loro numero è<br />

aumentato. Mi sentivo più impegnata<br />

a prepararmi meglio, con la preghiera<br />

e con la riflessione, perché nei nostri<br />

tempi ci sono tanti giovani disorientati<br />

e persi, che <strong>in</strong>consciamente cercano<br />

Dio.<br />

Anche con gli adulti <strong>abb</strong>iamo animato<br />

preghiere e canti e, nonostante<br />

alcuni avessero i loro anni, lo spirito<br />

era giovane. Grazie a Dio questa comunità<br />

ha avuto la celebrazione dell’Eucaristia:<br />

il giovedì e il sabato santo<br />

e la domenica di Pasqua. È stato molto<br />

emozionante, <strong>in</strong>tenso e profondo condividere<br />

questa grande gioia, perché<br />

Cristo stava per risorgere come v<strong>in</strong>citore<br />

della morte!


DALLE MISSIONI<br />

Esparcir la palabra de Dios<br />

Cada Sierva de María Dolorosa debe renunciar así misma<br />

y encarnarce en el pueblo al que es enviada<br />

El Señor nos ha elegido para enviarnos<br />

hacia los extremos conf<strong>in</strong>es de<br />

la tierra como testimonios de su amor<br />

misericordioso para cada uno de nuestros<br />

hermanos, es así como nuestra<br />

Congregación está presente también<br />

en las misiones y hoy especialmente en<br />

Burundi-África. Así como Cristo dejó<br />

la gloria del Padre y se hizo hombre,<br />

cada Sierva de María Dolorosa que<br />

desea esparcir la Palabra de Dios y su<br />

amor <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito debe renunciar así misma<br />

y encarnarce en el pueblo al que es<br />

enviada, cierto con la gracia de Dios y<br />

conscientes de que todo se puede en<br />

Aquel que nos fortalece. Esparcir la<br />

Palabra de Dios es una gran respon-<br />

sabilidad para todo cristiano y especialmente<br />

para nosotras como consagradas,<br />

no es fácil ya que requiere de<br />

tanta humildad, generosidad y amor,<br />

ese grande amor que Jesús nos demostró<br />

al venir a este mundo y dar su vida<br />

por cada uno de nosotros. Él tiene<br />

sed de nuestra pequeña y limitada humanidad<br />

pero preciosa a sus ojos, nos<br />

recuerda que el amor es la fuente de<br />

donde todos debemos beber para llevar<br />

a cabo la misión que el Señor nos<br />

ha confiado.<br />

El carisma del anuncio del Evangelio<br />

nacerá siempre de un doble y único<br />

amor: el amor a Cristo y el amor de<br />

Cristo por la humanidad. La Iglesia<br />

33


34<br />

DALLE MISSIONI<br />

que nace y vive de este amor no puede<br />

dejar de anunciar a todos la bella<br />

noticia del amor de Dios por el mundo<br />

manifestada en Cristo Jesús a través de<br />

sus mensajeros que con su pobreza llevan<br />

este gran tesoro en vasos de barro<br />

dando un sí lleno de amor, de confianza<br />

y generosidad al Dios del amor.<br />

Este amor nos ha movido a dejar<br />

todo y a todos, hasta nuestra patria,<br />

por seguir los pasos del Esposo que es<br />

el Todo y que con sencillez y alegría<br />

lo queremos anunciar a nuestros hermanos<br />

burundeses. Padre Emilio nos<br />

exhorta diciendo que somos apóstoles<br />

de Cristo y tenemos que espacir la Palabra<br />

de Dios.<br />

Pedimos a nuestra Santísima Madre,<br />

la estrella de la evangelización y<br />

primera misionera, nos acompañe en<br />

nuestro cam<strong>in</strong>o de misión para ser<br />

verdaderos testimonios de vida, de<br />

amor y fidelidad a Cristo.<br />

Sor Patricia Doria Torres<br />

s<strong>in</strong>tesi<br />

Spargere<br />

la parola di Dio<br />

Il Signore ci ha scelto per mandarci<br />

f<strong>in</strong>o agli estremi conf<strong>in</strong>i del mondo come<br />

testimoni del suo amore misericordioso.<br />

È grazie a questa chiamata che<br />

la nostra Congregazione è presente <strong>in</strong><br />

Burundi, nel cuore dell’Africa. Come<br />

Cristo ha lasciato la gloria del Padre e<br />

si è fatto uomo, così ogni figlia di Maria<br />

Addolorata che vuole diffondere la<br />

parola di Dio e il suo amore <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito,<br />

deve r<strong>in</strong>unciare a se stessa e <strong>in</strong>carnarsi<br />

nel popolo presso il quale è <strong>in</strong>vitata.<br />

Diffondere la parola di Dio è una<br />

grande responsabilità per tutti i cristiani<br />

e soprattutto per noi consacrate.<br />

Non è facile, perché richiede tanta<br />

umiltà, generosità e amore: il grande<br />

amore che Gesù ha dimostrato all’umanità<br />

venendo <strong>in</strong> questo mondo<br />

e donando la sua vita per ognuno di<br />

noi. Padre Emilio ci <strong>in</strong>coraggia, dicendo<br />

che siamo a<strong>post</strong>oli e dobbiamo<br />

spargere la parola di Dio.<br />

Santa Maria, prima stella dell’Evangelizzazione,<br />

aiutaci <strong>in</strong> questo camm<strong>in</strong>o<br />

di missione per essere testimoni di<br />

vita, di amore e di fedeltà a Cristo.


PROPOSTE DI RICERCA<br />

Benefattrici dell’Ottocento<br />

Hanno promosso un’immag<strong>in</strong>e femm<strong>in</strong>ile<br />

autenticamente moderna<br />

L’impegno di madre Elisa Sambo<br />

fu esemplare. Altre donne, però, nell’Ottocento<br />

si dimostrarono ugualmente<br />

capaci di dedizione verso il<br />

prossimo. Giornali e pubblicazioni<br />

dell’epoca rendono visibile all’<strong>in</strong>terno<br />

del mondo cattolico una partecipazione<br />

femm<strong>in</strong>ile sempre più attiva e organizzata.<br />

È una presenza importante<br />

che va ad <strong>in</strong>grossare le fila dell’associazionismo<br />

e contribuisce al passaggio<br />

dalla filantropia alla carità. Il denaro<br />

lanciato ai poveri dalla duchessa<br />

di Baviera al suo passaggio <strong>in</strong> città<br />

non è più sufficiente, osserva padre<br />

Emilio ne La Fede; di fronte all’<strong>in</strong>calzare<br />

della questione sociale servono<br />

<strong>in</strong>terventi mirati e sistematici, serve<br />

una rete di solidarietà. Il nome della<br />

moglie, o della figlia, del possidente,<br />

medico, avvocato, commerciante, farmacista…,<br />

prima assente, è pubblicato<br />

ora a fianco di quello del consorte o a<br />

sé stante negli elenchi dei sottoscrittori<br />

delle <strong>in</strong>iziative di aiuto. Sono queste le<br />

donne che, com<strong>in</strong>ciando a rivestire un<br />

ruolo pubblico nel sociale, promuovono<br />

un’immag<strong>in</strong>e femm<strong>in</strong>ile autenticamente<br />

moderna.<br />

In rappresentanza di tutte, att<strong>in</strong>gendo<br />

sempre da La Fede, ricordiamo<br />

l’elezione del direttivo della sezione<br />

femm<strong>in</strong>ile della Società per la Santificazione<br />

delle Feste, cui faceva capo lo<br />

stesso giornale. “Radunatesi le Socie<br />

Promotrici - scrive Padre Emilio nell’aprile<br />

del 1878, notando con soddisfazione<br />

come il gruppo a tre anni dalla<br />

sua costituzione fosse aumentato - a<br />

voti segreti, confermarono nella carica<br />

di Presidente la zelantissima signora<br />

Teresa Penzo-Regal<strong>in</strong>; elessero a Vice-Presidente<br />

la signora Rosa Grasso-<br />

Ventur<strong>in</strong>i; a Cassiera la signora Carol<strong>in</strong>a<br />

Bullo-Marchetti; e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e a Segretaria<br />

la signora Giusepp<strong>in</strong>a Gennari”.<br />

Un testo utile per capire le motivazioni<br />

<strong>in</strong>teriori che sp<strong>in</strong>gevano signore<br />

altolocate sulla via della carità è la<br />

biografia di Luigia Bourlet de Sa<strong>in</strong>t<br />

Aub<strong>in</strong>. Scritta da don Luigi Penzo<br />

subito dopo la scomparsa della nobildonna<br />

avvenuta nel 1857, l’opera è<br />

conservata presso l’archivio diocesano.<br />

Possiamo supporre che la Bourlet<br />

<strong>abb</strong>ia avuto legami con Chioggia, dato<br />

che il marito, Francesco barone De<br />

Bresciani, fu pretore nella nostra città<br />

e grande amico di don Luigi. La storia<br />

35


36<br />

PROPOSTE DI RICERCA<br />

della baronessa è avv<strong>in</strong>cente. Sostenuta<br />

da una grande fede, la Bourlet nella<br />

sua breve vita - morì a soli 34 anni - fu<br />

<strong>in</strong>sieme moglie <strong>in</strong>namorata, madre affettuosa<br />

e donna emancipata, perché<br />

scelse <strong>in</strong> piena autonomia di donarsi<br />

agli altri.<br />

G<strong>in</strong>a Duse<br />

síntesis<br />

Benefactoras<br />

del Ochocientos<br />

El tesón de madre Elisa Sambo fue<br />

ejemplar. También otras mujeres en el<br />

siglo XIX demostraron ser igualmente<br />

capaces de dedicación al prójimo. Periódicos<br />

de la época hacen visible dentro<br />

del mundo católico la participación<br />

de la mujer cada vez más activa y organizada.<br />

Una presencia significativa<br />

<strong>in</strong>crementa las filas de las asociaciones<br />

y esto contribuye a la transición de la<br />

filantropía a la caridad. El d<strong>in</strong>ero que<br />

lanzó a los pobres a su paso por la ciudad<br />

la Duquesa de Baviera ya no es<br />

suficiente, subraya el padre Emilio en<br />

“La Fe”; ante la urgencia de la cuestión<br />

social sirven estrategias sistemáticas<br />

Madre Elisa Sambo<br />

con objetivos precisos, sirve una red<br />

de solidaridad. En representación de<br />

las mujeres que desempeñaban un rol<br />

público en la sociedad, tomando siempre<br />

de “La Fe”, recordamos la elección<br />

de la dirección de la sección femenil de<br />

la sociedad para la santificación de las<br />

fiestas, que tenía el mismo periódico.<br />

“Reuniéndose las socias promotoras<br />

con secreto, - escribe el padre Emilio<br />

en abril de 1878- reeligieron en el cargo<br />

de Presidente a la celosísima Señora<br />

Teresa Penzo; como Vicepresidenta<br />

la Sra. Rosa Grasso; ecónoma la Sra.<br />

Carol<strong>in</strong>a Bullo y por último como Secretaria<br />

la Sra. Giusepp<strong>in</strong>a Gennari”.


RICCORRENZE<br />

Accogliere il dono di Gesù<br />

La vocazione come fiducia per una nuova prospettiva<br />

Sabato 24 aprile 2010, nella comunità<br />

Ecce Ancilla di Chioggia, si è svolta<br />

la giornata di formazione organizzata<br />

dall’equipe giovanile vocazionale della<br />

Congregazione, cui hanno partecipato,<br />

oltre alle sorelle delle varie comunità,<br />

alcuni amici. Il tema dell’<strong>in</strong>contro,<br />

im<strong>post</strong>ato con molta creatività<br />

dal relatore don Angelo Lazzar<strong>in</strong>, attuale<br />

<strong>in</strong>caricato diocesano della pastorale<br />

giovanile, è stato: La vocazione come<br />

fiducia per una nuova prospettiva. Per<br />

le relazioni e le rispettive d<strong>in</strong>amiche,<br />

le sorelle organizzatrici, suor Alejandra<br />

e suor Lizeth, hanno ricreato con<br />

orig<strong>in</strong>alità, <strong>in</strong> un angolo della sala, gli<br />

ambienti descritti dai racconti evangelici:<br />

il discorso della montagna e la pesca<br />

miracolosa.<br />

Alle 9.15 si è <strong>in</strong>iziato con la preghiera,<br />

guidata da suor Delia Hortencia<br />

Hernández, cui è seguita la prima relazione,<br />

scandita da tre momenti: lectio,<br />

silenzio e condivisione. Basandosi<br />

sul tema della pesca miracolosa, don<br />

Angelo ha sviluppato la prima parte<br />

del tema, Vocazione come fiducia, puntando<br />

sul fatto che occorre una disponibilità<br />

piena e un generoso mettersi<br />

<strong>in</strong> gioco per poter accogliere il dono<br />

di Gesù Cristo, per avere fiducia nella<br />

sua parola. Prima del momento della<br />

condivisione, noi partecipanti siamo<br />

state/i <strong>in</strong>vitate/i a scrivere su un foglio<br />

ciò che ci frena, un ostacolo che<br />

non ci permette di essere fiduciose/i<br />

nella nostra vita, per poi appenderlo<br />

alla rete.<br />

Dopo una breve pausa, è <strong>in</strong>iziata<br />

la relazione successiva, che ha seguito<br />

le stesse modalità della precedente.<br />

Questa seconda parte del tema, fiducia<br />

37


38<br />

RICCORRENZE<br />

per una nuova prospettiva, ci ha aiutato<br />

a capire la necessità per ognuna/o di<br />

noi di mutare prospettiva per essere<br />

realmente beati. Questa volta, durante<br />

la d<strong>in</strong>amica, siamo state/i <strong>in</strong>vitate/<br />

i a prendere due biglietti, uno conteneva<br />

una beatitud<strong>in</strong>e, l’altro un “guai<br />

a voi”: il primo ci orientava verso la<br />

speranza, il secondo verso il cambiamento.<br />

A mezzogiorno ci siamo recate/<br />

i nella cappella della comunità per<br />

un’ora di adorazione eucaristica, per<br />

chiedere al “padrone della messe”<br />

nuove e sante vocazioni. Poi la conclusione<br />

gioiosa con il pranzo fraterno.<br />

suor Lizeth Pérez Mora<br />

síntesis<br />

Acoger el regalo<br />

de Jesús<br />

En la comunidad “Ecce Ancilla”<br />

el sábado 24 de abril de 2010 se llevó<br />

a cabo la Jornada de formación de<br />

sensibilización vocacional. El relator<br />

Padre Angelo Lazzar<strong>in</strong>, responsable<br />

de la pastoral juvenil diocesana, con<br />

maestría desarrolló el tema “Vocación<br />

como confianza para cambiar nuestra<br />

perspectiva”, basándose en dos fragmentos<br />

bíblicos: la pesca milagrosa y<br />

las bienaventuranzas. Cada relación<br />

estaba estructurada de la siguiente<br />

manera: lectio div<strong>in</strong>a - silencio (y<br />

d<strong>in</strong>ámica) – diálogo fraterno. Para las<br />

relaciones y las d<strong>in</strong>ámicas preparamos,<br />

con creatividad, en un r<strong>in</strong>cón del<br />

salón el ambiente descrito en las lecturas<br />

evangélicas.<br />

A mediodía nos riunimos en la<br />

capilla para una hora de adoración y<br />

pedir al Dueño de la mies el don de<br />

nuevas vocaciones. La jornada se concluyó<br />

con la comida fraterna.


Radici lontane<br />

Investiamo sulle generazioni future<br />

La nostra scuola dell’<strong>in</strong>fanzia Angelo<br />

Custode di Chioggia ha radici piuttosto<br />

lontane: nasce <strong>in</strong>fatti nel 1870 circa,<br />

dalla bontà, tenerezza e compassione<br />

di padre Emilio Ventur<strong>in</strong>i e di madre<br />

Elisa Sambo, che accoglievano le bamb<strong>in</strong>e<br />

orfane trovate per le calli, con<br />

l’<strong>in</strong>tenzione di dar loro, <strong>in</strong> mancanza<br />

dei genitori, le regole e l’educazione<br />

necessarie per una crescita umana e<br />

cristiana. Su questa base si fonda la<br />

nostra scuola, modello di virtù e buona<br />

educazione.<br />

La struttura è dotata di tre sezio-<br />

COMUNITÀ IN CAMMINO<br />

ni nelle quali bamb<strong>in</strong>e e bamb<strong>in</strong>i sono<br />

suddivisi a seconda delle esigenze<br />

pedagogiche. I piccoli allievi vengono<br />

accolti il matt<strong>in</strong>o nel salone dove giocano<br />

durante la ricreazione e dove ci<br />

si riunisce per la preghiera quotidiana,<br />

nella quale traspare lo spirito mariano<br />

della Congregazione. Sempre nel salone,<br />

si recita e si canta nei momenti<br />

più importanti che segnano il nostro<br />

camm<strong>in</strong>o durante l’anno scolastico.<br />

Nel refettorio, <strong>in</strong>vece, vengono serviti<br />

i pasti caldi, sapientemente preparati<br />

dalle nostre cuoche.


40<br />

COMUNITÀ IN CAMMINO<br />

Le quattro <strong>in</strong>segnanti, preparate<br />

tramite frequenti e validi corsi di<br />

aggiornamento e di formazione, con<br />

amore, pazienza e competenza, preparano<br />

a loro volta gli scolaretti, seguendo<br />

una programmazione studiata<br />

e articolata <strong>in</strong> modo tale da formarli<br />

non solo pedagogicamente, ma anche<br />

moralmente e spiritualmente; è questo<br />

<strong>in</strong>fatti uno dei primi obiettivi che<br />

<strong>in</strong>tendiamo conseguire, essendo la<br />

nostra una scuola religiosa, sostenuta<br />

dalla congregazione Serve di Maria<br />

Addolorata e coord<strong>in</strong>ata da suor Teres<strong>in</strong>a<br />

Favaro.<br />

Quest’anno il programma è stato<br />

<strong>in</strong>centrato sui quattro elementi: terra,<br />

aria, acqua, fuoco. Per ogni elemento<br />

le <strong>in</strong>segnanti hanno preparato schede<br />

da colorare e completare, laboratori,<br />

attività di gruppo per sviluppare la<br />

capacità di <strong>in</strong>teragire, e uscite didattiche:<br />

per l’elemento terra, ad esempio,<br />

è stata organizzata la visita al Bosco<br />

Nordio, riserva naturale a Sant’Anna<br />

di Chioggia, che ha consentito di<br />

toccare con mano quello che <strong>in</strong> classe<br />

era stato visto solo nei libri o illustrato<br />

dalle maestre.<br />

La gita di istruzione a Gulliverlandia,<br />

parco giochi di Lignano S<strong>abb</strong>iadoro,<br />

ha <strong>in</strong>vece offerto a genitori,<br />

bamb<strong>in</strong>i ed educatori l’opportunità di<br />

stare assieme e divertirsi <strong>in</strong> mezzo alla<br />

natura, poi di raccontare e confrontare<br />

<strong>in</strong> classe l’esperienza vissuta.<br />

Ovviamente, il rapporto scuola-famiglia<br />

viene coltivato <strong>in</strong> molte altre<br />

occasioni: ad esempio, durante la festa<br />

del papà, il 19 marzo, ricorrenza molto<br />

importante per la Congregazione, <strong>in</strong><br />

quanto san Giuseppe ne è il patrono;<br />

durante la festa di f<strong>in</strong>e anno, che associa<br />

pure quella della mamma; o <strong>in</strong> occasione<br />

della solennità del Natale, per<br />

la quale i bamb<strong>in</strong>i organizzano, aiuta-


ti dalle <strong>in</strong>segnanti, brevi recite teatrali<br />

che vogliono essere dimostrazioni<br />

dello spirito cristiano, il fondamento<br />

di tutte le attività da noi svolte.<br />

Denise Per<strong>in</strong>i<br />

síntesis<br />

Raíces lejanas<br />

Nuestro Jardín de niños “Ángel de<br />

la guarda” nace aprox. en 1870, gracias<br />

a la bondad, ternura y compasión de<br />

Padre Emilio Ventur<strong>in</strong>i que, junto con<br />

Madre Elisa mujer de gran corazón,<br />

acogían niñas huérfanas que encontraban<br />

en las calles.<br />

Su <strong>in</strong>tención era darles una buena<br />

educación para que pudieran crecer<br />

como buenas cristianas. Sobre esta base<br />

se funda nuestra escuela, modelo de<br />

virtud y buena educación. Está estructurada<br />

en tres secciones.<br />

Las maestras son cuatro, están en<br />

cont<strong>in</strong>ua preparación gracias a los<br />

cursos de actualización y de formación<br />

que se realizan durante el año<br />

escolar, éstas con amor, paciencia y<br />

destreza preparan a los alumnos formándolos<br />

no sólo pedagógicamente,<br />

s<strong>in</strong>o también moral y espiritualmente,<br />

éste es uno de los primeros objetivos,<br />

ya que es una escuela católica, que está<br />

sostenida por la Congregación de las<br />

Siervas de María Dolorosa de Chiog-<br />

COMUNITÀ IN CAMMINO<br />

gia, y tiene como directora a sor Ma.<br />

Teres<strong>in</strong>a Favaro.<br />

Todas las <strong>in</strong>iciativas realizadas en<br />

nuestra escuela quieren demostrar<br />

que la base de la actividad educativa<br />

es el espíritu cristiano.<br />

41


COMUNITÀ IN CAMMINO<br />

Emozioni e soddisfazioni<br />

Festa di f<strong>in</strong>e anno scolastico a Seghe di Velo d’Astico<br />

Ed eccoci giunti alla festa di f<strong>in</strong>e anno<br />

e, come per ogni evento conclusivo,<br />

vengono spontanee alcune considerazioni<br />

e alcuni r<strong>in</strong>graziamenti. Guardiamo<br />

i nostri bamb<strong>in</strong>i su quel palco<br />

ed è impossibile non emozionarci.<br />

Sembravano così piccoli alla festa dell’accoglienza,<br />

e oggi <strong>in</strong>vece sono degli<br />

attori provetti; quasi tutti, anche i più<br />

timorosi, si sono lanciati e ora sono lì<br />

a <strong>in</strong>trattenerci, a farci sorridere, a farci<br />

riflettere sul grande dono che ci ha fatto<br />

il Signore mandandoci questi cuccioli.<br />

Ecco che il nostro sabato al circo,<br />

messo <strong>in</strong> scena dai nostri scolaretti,<br />

con gli equilibristi, i pagliacci “Ciccio,<br />

Ciocci e Ciacci”, i leoni, le tigri, gli elefanti,<br />

il domatore e il presentatore, diventa<br />

un momento di grande gioia.<br />

Ogni genitore guarda ammirato<br />

il proprio bamb<strong>in</strong>o: c’è chi il prossimo<br />

anno andrà alla scuola Primaria e<br />

questa festa segna la conclusione di un<br />

percorso e l’<strong>in</strong>izio di una nuova avven-<br />

tura. Questi bimbi stanno crescendo e<br />

oggi più che mai i genitori se ne accorgono,<br />

a qualche adulto spunta anche<br />

una lacrimetta; c’è chi conclude il suo<br />

primo anno di scuola materna ed è impossibile<br />

per mamma e papà non pensare<br />

a quanto sembrava piccolo il loro<br />

bimbo quando lo scorso settembre lo<br />

hanno lasciato a scuola per la prima<br />

volta; <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e ci sono i medi, che solo<br />

per un altro anno saranno alla scuola<br />

dell’<strong>in</strong>fanzia e poi via verso nuove avventure<br />

sempre più “da grandi”.<br />

E sì, stanno proprio diventando<br />

grandi, e sempre più grandi sono le<br />

emozioni e le soddisfazioni che ci<br />

danno, qu<strong>in</strong>di niente di meglio, per<br />

<strong>in</strong>iziare, della bella messa celebrata da<br />

don Stefano, prima della recita, proprio<br />

per r<strong>in</strong>graziare tutti assieme nostro<br />

Signore del bene ricevuto e perché<br />

no, anche per riflettere sul difficile<br />

compito che <strong>abb</strong>iamo e, come diceva il<br />

nostro parroco, sulla grave emergenza


dei nostri giorni: l’emergenza educativa.<br />

E a questo proposito è d’obbligo<br />

r<strong>in</strong>graziare anche quanti ci aiutano<br />

nella crescita di questi bamb<strong>in</strong>i.<br />

Decisamente allegro e ben riuscito<br />

anche il pranzo frugale organizzato<br />

dal comitato genitori, a dimostrazione<br />

che non servono manicaretti, possono<br />

bastare anche un pan<strong>in</strong>o e un bicchiere<br />

di aranciata per fare festa e divertirsi<br />

qualche ora <strong>in</strong> compagnia.<br />

Grazie di cuore a quanti hanno lavorato<br />

per regalarci questa bella giornata,<br />

<strong>in</strong> particolare alle maestre che<br />

hanno saputo mettere <strong>in</strong> luce il meglio<br />

dei nostri piccoli, alla cuoca e alle suore<br />

che faticano ogni giorno per il bene<br />

dei nostri più preziosi tesori.<br />

una mamma<br />

síntesis<br />

Emociones<br />

y satisfacciones<br />

Hemos llegado a la fiesta de f<strong>in</strong> de<br />

curso de nuestro Jardín de niños en<br />

COMUNITÀ IN CAMMINO<br />

Seghe di Velo d’Astico, Italia. Este día<br />

estuvo realmente lleno de sorpresas<br />

y alegría, lo <strong>in</strong>iciamos dando gracias<br />

al Señor con la celebración eucarística<br />

presidida por el P. Stefano que nos<br />

ayudó a reflexionar sobre el gran don<br />

que son nuestros hijos y la difícil tarea<br />

de su educación como padres de familia.<br />

Después, en el circo, entre equilibristas,<br />

payasos, domadores y animales,<br />

sobre el palco escénico nuestros<br />

hijos nos entretuvieron con los números<br />

preparados para esta fiesta. Fue<br />

un momento conmovedor ver como<br />

habían crecido y ahora nos divertían<br />

como grandes actores.<br />

Un agradecimiento a las maestras<br />

que supieron estimular a los niños para<br />

que cada uno diera lo mejor de sí.<br />

Gracias de corazón a cuantos hicieron<br />

posible esta bella jornada, a la coc<strong>in</strong>era<br />

de la escuela y a las hermanas, Siervas<br />

de María Dolorosa de Chioggia, que<br />

cada día trabajan <strong>in</strong>cansablemente<br />

para el bien de nuestros grandes tesoros.<br />

43


44<br />

TESTIMONIANZE<br />

Ricerca del div<strong>in</strong>o<br />

Con Maria accanto alle <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite croci<br />

Nella notte tra l’8 e il 9 maggio 2010<br />

si è svolta la XXV marcia nazionale<br />

notturna della Famiglia servitana, <strong>in</strong>titolata:<br />

Innamorati della Bellezza… Con<br />

Maria accanto alle <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite croci al servizio<br />

di Dio e degli uom<strong>in</strong>i, <strong>in</strong> ricordo di padre<br />

Davide Montagna, nel decimo anniversario<br />

della sua morte.<br />

Il tragitto di quest’anno da Pistoia<br />

ad Agliana, 21 Km, è stato organizzato<br />

dall’UNIFASI (Unione della Famiglia<br />

Servitana <strong>in</strong> Italia) con le componenti<br />

servitane locali, e grazie alla collaborazione<br />

dei parroci di Valdibrana, Casermette,<br />

Santomato, Chiazzano, San<br />

Pietro. Queste parrocchie sono state le<br />

tappe di sosta per i momenti di preghiera.<br />

Nella parrocchia della SS.ma Annunciata<br />

e nel Convento dei Servi di<br />

Maria a Pistoia, <strong>abb</strong>iamo ricevuto una<br />

fraterna accoglienza; dopo la cena e la<br />

presentazione dei gruppi, le diaconie<br />

hanno offerto il bellissimo concerto<br />

per voce, flauto e arpa <strong>in</strong>titolato: it<strong>in</strong>erario<br />

alla ricerca del div<strong>in</strong>o e dedicato<br />

a padre Davide Montagna per la sua<br />

speciale sensibilità alla bellezza, <strong>in</strong>tesa<br />

quale appagamento dell’animo, e agli<br />

elementi che la generano: la musica,<br />

la poesia, la cultura, l’arte figurativa.<br />

Alle ore 22.00, mons. Mansueto Bianchi,<br />

vescovo di Pistoia, ha presieduto<br />

la celebrazione eucaristica che ha dato<br />

avvio alla marcia; durante l’omelia il<br />

presule ci ha ricordato che lo Spirito<br />

Santo, da noi tutti ricevuto <strong>in</strong> dono, è<br />

la memoria viva di Gesù: “Egli vi ricorderà<br />

tutto ciò che vi ho detto”, ma<br />

la cont<strong>in</strong>uità di questa memoria passa<br />

attraverso la nostra vita. Noi stessi<br />

siamo la memoria viva di Gesù, la<br />

sua testimonianza dentro la vita della<br />

gente. “Come si esprime la memoria<br />

di Gesù? – ha cont<strong>in</strong>uato il vescovo –<br />

l’a<strong>post</strong>olo Giovanni dice: “Se mi amate,<br />

osservate la mia parola”. Il fatto che<br />

noi lo amiamo, ci fa riconoscere nella<br />

geografia del mondo come discepoli<br />

di Gesù”. Mons. Bianchi ci ha detto<br />

<strong>in</strong>oltre che la strada e la notte sono segni<br />

di vita e ci ha <strong>in</strong>vitato a camm<strong>in</strong>are<br />

portando la memoria di Gesù nel cuore:<br />

con la parola e con l’esempio dobbiamo<br />

parlare di lui al cuore lontano e<br />

smarrito di chi troviamo sulla strada.<br />

Dopo la celebrazione eucaristica,<br />

ha avuto <strong>in</strong>izio il camm<strong>in</strong>o verso<br />

Agliana. Tutte le tappe di preghiera e<br />

riflessione, che hanno nutrito e sostenuto<br />

il nostro andare, sono state curate<br />

molto bene dai vari gruppi e componenti<br />

della Famiglia.<br />

Nella chiesa di San Pietro, ad Agliana,<br />

punto di arrivo, è stato distribui-


to un alberello, simbolo del coraggio<br />

nella vita e del seme della fede, messo<br />

<strong>in</strong> noi nel battesimo, che cresce alla<br />

scuola della Parola del Risorto e sotto<br />

lo sguardo materno di Maria.<br />

Come questo piccolo cipresso cresce<br />

lento, ma forte, capace di affrontare<br />

le <strong>in</strong>temperie, di rimanere sempre<br />

verde per offrire ristoro nella calura<br />

estiva e ospitalità agli uccelli, così<br />

anche noi dobbiamo essere capaci di<br />

esprimere la ricchezza del nostro cuore,<br />

disponibile alle richieste di ogni<br />

fratello. Per la nostra Congregazione<br />

ha partecipato una piccola rappresentanza:<br />

sei sorelle e una giovane di Rosol<strong>in</strong>a<br />

(Rovigo).<br />

suor Ada Nelly Velázquez<br />

síntesis<br />

En busca del div<strong>in</strong>o<br />

Este año la marcha nocturna de los<br />

Siervos de María se llevó a cabo entre<br />

el 8-9 de mayo, de Pistoya a Agliana.<br />

El tema “Enamorados de la belleza...<br />

Con María junto a la <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itas cruces al<br />

servicio de Dios y de los hombres”, en<br />

honor de P. Davide M. Montagna en el<br />

10° aniversario de su muerte.<br />

La marcha fue organizada por la<br />

UNIFASI (Unión de la Familia Servita<br />

en Italia) con otros miembros de la<br />

TESTIMONIANZE<br />

familia servita en Pistoya y Agliana y<br />

gracias a varios párrocos y grupos juveniles<br />

de la zona.<br />

Después de la bienvenida y la cena,<br />

en la parroquia de Santa Maria<br />

Annunziata, las Diaconías ofrecieron<br />

a los participantes un concierto para<br />

voz, flauta y arpa “It<strong>in</strong>erario en búsqueda<br />

de lo div<strong>in</strong>o”. Siguió la celebración<br />

de la Eucaristía, presidida por<br />

Mons. Mansueto Bianchi, obispo de<br />

Pistoya, el cual nos exhortó a ser testigos<br />

de Cristo en la vida cotidiana donde<br />

quiera que nos encontremos, porque<br />

cada uno de nosotros es la memoria<br />

viva de él... Y por f<strong>in</strong> llegó el <strong>in</strong>icio<br />

de la marcha, rica de etapas de oración<br />

y reflexión que han alimentado y apoyado<br />

nuestra cam<strong>in</strong>ata.<br />

Al f<strong>in</strong>al en la parroquia de san Pedro<br />

(Agliana) fue distribuido a cada<br />

asistente un pequeño ciprés, como<br />

símbolo de la fe y de la riqueza que<br />

cada uno lleva en el corazón y que debe<br />

compartir con las personas que encuentra<br />

en su cam<strong>in</strong>o.<br />

45


IN COMUNIONE<br />

Allegria contagiosa<br />

Preghiera, sacrificio, vita fraterna e servizio<br />

Suor Mercedes Dall’Ara ci ha lasciate<br />

<strong>in</strong> punta di piedi ieri matt<strong>in</strong>a, 17<br />

maggio 2010, dopo un lungo calvario<br />

di sofferenza. Era una sorella buona,<br />

servizievole, di facile rapporto con le<br />

persone che avvic<strong>in</strong>ava, di carattere<br />

allegro, vivace, scherzoso, semplice.<br />

L’età avanzata non le aveva tolto la<br />

briosità; ben voluta e cercata nei momenti<br />

ricreativi, si dimostrava sempre<br />

disponibile e sapeva co<strong>in</strong>volgere le sorelle<br />

nell’allegria.<br />

Aveva ventisette anni quando lasciò<br />

Pettorazza Grimani, dove era nata<br />

il 29 ottobre 1921, per recarsi nella Casa<br />

di Velo d’Astico delle suore Serve di<br />

Maria Addolorata, decisa a rispondere<br />

alla vocazione di totale consacrazione<br />

al Signore. Term<strong>in</strong>ato l’iter della formazione<br />

<strong>in</strong>iziale, pronunciò la prima<br />

professione religiosa il 6 ottobre 1949<br />

e si misurò subito con vari servizi: <strong>in</strong>-<br />

segnante nella scuola di lavoro, guardarobiera,<br />

assistente della scuola materna,<br />

cuoca.<br />

Nella comunità parrocchiale di Rosol<strong>in</strong>a<br />

era divenuta una figura di riferimento<br />

per le famiglie, <strong>in</strong> quanto presenza<br />

costante per molti anni all’<strong>in</strong>terno<br />

della scuola materna. Lei stessa,<br />

nel giorno del 50° della professione<br />

religiosa, ebbe a dire: “Mi sento molto<br />

legata ai miei rosol<strong>in</strong>esi, mi sembra<br />

di essere divenuta una vera e propria<br />

compaesana”.<br />

In lei ho colto una sorella capace di<br />

mettere al centro della propria vita la<br />

preghiera, il sacrificio, la vita fraterna<br />

e il servizio, dal quale traspariva un<br />

cuore attento, atteggiamento che ha<br />

espresso <strong>in</strong> particolare verso i sacerdoti<br />

bisognosi di aiuto.<br />

Nel tempo, però, anche il suo fisico<br />

robusto com<strong>in</strong>ciò a dare segnali di decadimento<br />

e fu necessario accoglierla<br />

nell’ambiente protetto della comunità<br />

La Visitazione, dove per quattro<br />

anni, gli ultimi della sua vita, compì<br />

un camm<strong>in</strong>o di completa consegna di<br />

sé, resa più esplicita dalla immobilità<br />

e dal silenzio che caratterizzarono i<br />

giorni f<strong>in</strong>ali.<br />

Oggi la penso felice nella casa del<br />

Padre perché immersa nella gioia senza<br />

f<strong>in</strong>e; penso che le sue battute facciano<br />

sorridere anche gli angeli… e a noi<br />

ricord<strong>in</strong>o che l’allegria piace al Signore<br />

ed è un mezzo di santificazione e di<br />

a<strong>post</strong>olato.<br />

La Verg<strong>in</strong>e Addolorata e i nostri<br />

fondatori, padre Emilio e madre Elisa,<br />

l’accolgano nell’assemblea dei santi.<br />

suor Umberta Salvadori<br />

priora generale


síntesis<br />

Alegría contagiosa<br />

Sor María Mercedes Dall’Ara nos<br />

ha dejado, ayer por la mañana 17 de<br />

mayo de 2010, después de un largo<br />

calvario de sufrimiento y dolor. Era<br />

una hermana buena, servicial, de<br />

carácter alegre, ameno, con una gran<br />

capacidad de relación personal.<br />

Su avanzada edad no le había quitado<br />

el brío, motivo por el cual la apreciaban<br />

y la buscaban en la recreación<br />

para los cuales ella siempre estaba disponible<br />

y sabía implicar a las hermanas<br />

en la alegría.<br />

Tenía <strong>27</strong> años cuando dejó Pettorazza-Grimani,<br />

donde nació el 29<br />

de octubre de 1921, para ir a Seghe<br />

di Velo d’Astico con las Siervas de<br />

María Dolorosa, decidida a responder<br />

a la vocación de consagración total al<br />

Señor. Term<strong>in</strong>ada la formación <strong>in</strong>icial,<br />

hizo la primera profesión religiosa el 6<br />

de octubre de 1949 e <strong>in</strong>mediatamente<br />

demostró sus capacidades en diversos<br />

servicios. En la comunidad parroquial<br />

de Rosol<strong>in</strong>a, donde estuvo muchos<br />

años, el día del 50 aniversario de profesión<br />

religiosa decía: “Me siento muy<br />

unida a mis rosol<strong>in</strong>eses, me parece<br />

que me he <strong>conv</strong>ertido en una auténtica<br />

paisana suya”.<br />

Estuvo en otras comunidades y f<strong>in</strong>almente,<br />

por el decaimiento físico,<br />

pasó a Santa María de la Visitación en<br />

Borgo Madonna.<br />

Hoy pienso en ella feliz en la casa<br />

del Padre, su buen humor haga sonreír<br />

<strong>in</strong>cluso a los ángeles y nos recuerde<br />

que la alegría agrada al Señor y es<br />

un medio de santificación y de a<strong>post</strong>olado.<br />

Nuestra Señora de los Dolores y<br />

nuestros fundadores padre Emilio y<br />

madre Elisa la acojan en la asamblea<br />

de los Santos.<br />

Ricordiamo<br />

attraverso la preghiera di suffragio e il nostro affetto:<br />

Angela Bortoloni Pescara, Girard<strong>in</strong> Antonio,<br />

Greguoldo R<strong>in</strong>o, Angelo e Zefer<strong>in</strong>o Targa,<br />

Paolo Crivellaro, José Luis Solis Además,<br />

Mariano e Francesco Andreatta, Gulio Ceccardi.<br />

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Il giorno 2 di ogni mese alle ore 18.30, nella Basilica di San Giacomo <strong>in</strong> Chioggia,<br />

esprimiamo la nostra venerazione a padre Emilio con la celebrazione dell’Eucaristia,<br />

<strong>in</strong> modo particolare il 2 dicembre, anniversario della morte.<br />

Per immag<strong>in</strong>i, biografie, comunicazioni di grazie, offerte per la causa,<br />

rivolgersi a:<br />

Postulazione Serve di Maria Addolorata<br />

Calle Manfredi, 224 - Chioggia (VE) - Tel. 041 5500670 - c.c.p. n. 18719302<br />

causafondatore@servemariachioggia.org

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