STAYER “DIRTY E.P.” [post-punk - new wave - pop] - stayer total noise
STAYER “DIRTY E.P.” [post-punk - new wave - pop] - stayer total noise
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LINE UP:<br />
Alberto Rainis, chitarra<br />
Arrigo Cabai, chitarra e voce<br />
Jean Luc Beorchia, batteria<br />
BIO:<br />
Gli <strong>STAYER</strong> nascono in provincia di Udine nel 1999<br />
dalle ceneri di Vitriola e Hurlyburly. Il trio, due chitarre e<br />
batteria, sviluppa il suo suono a partire dalle influenze<br />
<strong>noise</strong>-rock per arrivare a strutture più aperte e<br />
improvvisative, ed approdare quindi ad una decisa forma<br />
canzone, un complesso mix tra il <strong>noise</strong> chitarristico<br />
americano anni 90 e il <strong>post</strong>-<strong>punk</strong> britannico anni 80.<br />
Del 2008 il primo full length “Better Days<strong>”</strong>, album che<br />
muoveva in uno scenario urbano sin dall’immagine di<br />
copertina, con un gusto per gli spazi sia fisici sia interiori,<br />
registrato a Ferrara e prodotto da Teho Teardo, tra i<br />
maggiori esponenti dell’industrial e del <strong>noise</strong> italiano,<br />
nonché celebre autore di colonne sonore<br />
cinematografiche. Nel contempo il progetto<br />
“VV.AA.reworking<strong>STAYER</strong><strong>”</strong>, che ha coinvolto artisti<br />
italiani ed europei in un processo di remixaggio e<br />
rielaborazione di materiali già editi della band.<br />
Nel 2012 la pubblicazione di nuovo materiale inedito con<br />
“Dirty E.P.<strong>”</strong>, anticipazione del prossimo album.<br />
ESTRATTI STAMPA SU “BETTER DAYS<strong>”</strong>:<br />
BLOW UP: Secchi e spigolosi Stayer non si soffermano su riflessive pose e la loro cinicamente scientifica<br />
aggressività si dimostra assai efficace.<br />
RUMORE: Un suono in cui la furia di sempre è mitigata da grosse dosi di <strong>post</strong>-hardcore americano<br />
dolorosamente melodico.<br />
LOSING TODAY: Qualcosa tra Unsane, Unwound e The Van Pelt.<br />
SENTIREASCOLTARE: Un incandescente intruglio di attitudine e convinzione. Che per gli Stayer significa in<br />
primo luogo buttarcisi dentro tutti interi, metterlo in piedi questo teatrino psicotico e fare in modo che accada<br />
tutto quel che deve.<br />
ALIAS - IL MANIFESTO: L'attitudine indie, nelle sue molteplici forme, qui è di casa.<br />
SMEMORANDA: Un power-trio parecchio intellettuale ... dal sapore cinefilo.<br />
INDIE FOR BUNNIES: Gli Stayer scolpiscono magistralmente suoni (e rumori) fatti di spigoli vivi ed improvvisi<br />
cambi di rotta, melodie contundenti da sobborgo urbano, ritmi nervosi e quadrati.<br />
IL MUCCHIO: Un rock sghembo e alternativo che ammicca al kraut rock, alla <strong>new</strong> <strong>wave</strong> e alla no-<strong>wave</strong>.<br />
ROCKIT: Potenza e tanti decibel per questo trio di Udine.<br />
MESCALINA: Si distinguono dalle altre band per una interpretazione “cesellante<strong>”</strong>, che rimane dentro a lungo;<br />
per un insieme di ossessioni e disperazione, stati spleen e veemenze.<br />
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