leggi il numero 2 - DOM la cupola del pilastro
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((( Conversazioni<br />
Trenta racconti brevi<br />
Intervista a Gianni Berengo Gardin<br />
• Bruna Gambarelli<br />
Nel maggio 2010, <strong>il</strong> fotografo Gianni Berengo Gardin ha<br />
realizzato un reportage nel quartiere San Donato a<br />
Bologna nell’ambito <strong>del</strong> progetto “Bel<strong>la</strong> Fuori dentro<br />
San Donato” <strong>del</strong><strong>la</strong> Fondazione Del Monte di Bologna<br />
e Ravenna, scattando trenta fotografie a famiglie ed<br />
edifici <strong>del</strong>l’area.<br />
Laminarie, insieme a Elena Di Gioia, dopo aver seguito <strong>il</strong><br />
fotografo nel percorso <strong>del</strong> suo reportage, ha affidato <strong>la</strong> scrittura<br />
<strong>del</strong>le didascalie a trenta autori che abitano o <strong>la</strong>vorano a San<br />
Donato, e che per vie diverse contribuiscono a comporre un<br />
ritratto <strong>del</strong> quartiere. Nell’abbinare gli scritti alle fotografie, è<br />
stato scelto un metodo di accostamento non <strong>il</strong>lustrativo, che<br />
generasse uno scarto, in grado di raccontare <strong>la</strong> complessità di<br />
un territorio e moltiplicarne le interpretazioni e i punti di vista.<br />
Le didascalie hanno accompagnato le immagini durante <strong>la</strong><br />
mostra fotografica <strong>del</strong> 13 giugno 2010 nel<strong>la</strong> nuova piazza di San<br />
Donato.<br />
((( Bruna Gambarelli: Quando abbiamo saputo che<br />
lei sarebbe venuto a fotografare <strong>il</strong> P<strong>il</strong>astro, ne siamo<br />
stati molto felici perché abbiamo sempre pensato<br />
che questo quartiere abbia bisogno di essere raccontato.<br />
La maggior parte dei cittadini di Bologna<br />
infatti non lo conosce, se non per i fatti negativi che<br />
hanno attraversato <strong>la</strong> sua storia.<br />
((( Gianni Berengo Gardin: Voi mi giudicate più di<br />
quello che posso fare! No, per un racconto serio sul<br />
quartiere bisognerebbe stare qui un mese e non<br />
tre giorni. Per questo ho trovato questo escamotage<br />
<strong>del</strong>le famiglie, perché si potevano fare più<br />
velocemente. Si tratta di uno sguardo abbastanza<br />
interessante e affatto superficiale, anche se le foto<br />
sono fatte in modo superficiale, nel senso che in<br />
ogni casa siamo stati poco, in media dieci – quindici<br />
minuti. Ma dico uno sguardo interessante perché<br />
abbiamo visitato le case di famiglie provenienti da<br />
varie c<strong>la</strong>ssi sociali, in vari ambienti, dai single fino<br />
a gruppi famigliari di 12-13 persone, dai borghesi,<br />
agli anziani, agli operai fino a una famiglia Rom.<br />
Insomma, fino ad ora sono state tutte <strong>del</strong>le sorprese<br />
e credo che, collettivamente, queste immagini possano<br />
raccontare qualcosa di questo quartiere.<br />
((( BG: Lei ha scelto di fotografare queste famiglie<br />
all’interno <strong>del</strong>le loro case attraverso un gioco di<br />
composizione, come un vero e proprio ritratto di<br />
famiglia.<br />
((( GBG: Sì, è un po’ <strong>il</strong> modo di fotografare dei nostri<br />
44 ampio raggio n°2 45