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LE MOTIVAZIONI DI IAN LAWTON Per comprendere bene il motivo ...

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tutti gli studiosi che si trovano davanti testimonianze del passato, che per loro natura sono<br />

insondab<strong>il</strong>i e non comprovab<strong>il</strong>i in maniera che escluda possib<strong>il</strong>ità di errori.<br />

Ma allo stesso tempo é esattamente ciò che viene criticato a Sitchin.<br />

Sitchin’s scholastic approach<br />

Il secondo documento di Lawton è dedicato a criticare l’ approccio con cui Sitchin si<br />

avvicina ai testi. In questo documento gli viene rimproverato di citare testi senza fornire le<br />

fonti, estrapolare frasi dai contesti, e rielaborare le traduzioni ‘ufficiali’ dei miti che<br />

esamina. La frase significativa in cui Lawton riassume questo concetto è la seguente:<br />

“This is especially true of his textual quotes from Mesopotamian literature,<br />

which are usually his own interpretations and not taken direct from the<br />

work of other scholars. Therefore merely locating the same passage in<br />

the orthodox translations can be exasperating; and if and when you<br />

do find them, they often bear little resemblance.”<br />

Qui si sostiene che nelle sue citazioni di testi mesopotamici Sitchin usa le sue<br />

interpretazioni e non usa invece le parole di altri studiosi, perciò “anche <strong>il</strong> solo identificare<br />

un passaggio nelle traduzioni ortodosse è reso diffic<strong>il</strong>e, e quando e se ci si riesce, la<br />

somiglianza è minima”.<br />

Ma <strong>il</strong> punto è proprio questo: ci sono tanti studiosi che hanno trattato gli stessi testi, e<br />

in tutte le versioni ci sono differenze, più o meno sostanziali. Essendo però tutte versioni<br />

ortodosse, son tutte tradotte con gli stessi dizionari, quindi le traduzioni si somigliano tutte.<br />

Il concetto che Lawton non sembra capire è che Sitchin critica questi dizionari e <strong>il</strong> metodo<br />

interpretativo ortodosso. Come potrebbe quindi ut<strong>il</strong>izzare una traduzione ortodossa in ogni<br />

singolo caso? Ciononostante, son tantissimi i casi in cui Sitchin, per discutere la<br />

attendib<strong>il</strong>ità delle tesi ortodosse, cita i testi di altri autori così come sono scritti nell’<br />

originale.<br />

Successivamente nel testo si dice che, nonostante anche studiosi ortodossi come<br />

Thork<strong>il</strong>d Jacobsen ammettano che la conoscenza del sumero non è tale da poter stab<strong>il</strong>ire<br />

precise e univoche traduzioni, nel caso di Sitchin questa scusante non può essere<br />

ammessa perché gran parte del suo materiale viene da testi accadici e non sumeri.<br />

Secondo Lawton l’ accadico è molto meglio conosciuto del sumero e perciò la libertà di<br />

interpretazione dei termini viene a mancare. Ciò non è esattamente vero. L’ accadico non<br />

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