COMUNE DI TEMPIO PAUSANIA - Comune di Empoli
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conseguente ad un carico gravante sul terreno e <strong>di</strong> fissare quello massimo a m miscibile in funzione del ce<strong>di</strong>mento<br />
limite consentito. L’appaltatore dovrà, quin<strong>di</strong>, eseguire le prove meccaniche al fine <strong>di</strong> risolvere problemi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />
geotecnico. La definizione delle proprietà meccaniche dei terreni sarà necessaria per una corretta valutazione del<br />
comportamento dei terreni sottoposti al sovraccarico derivale da una costruzione o per il calcolo <strong>di</strong> eventuali ce<strong>di</strong>menti.<br />
Per l’esecuzione delle analisi <strong>di</strong> tipo meccanico in laboratorio sarà fondamentale eseguire il prelievo in<strong>di</strong>sturbato del<br />
campione, da eseguire me<strong>di</strong>ante doppio carotiere. Le modalità saranno le seguenti.<br />
– Esecuzione <strong>di</strong> sondaggio nel terreno, prelievo <strong>di</strong> campione in<strong>di</strong>sturbato, sua collocazione in apposita cassetta <strong>di</strong><br />
catalogazione e trasporto in laboratorio.<br />
– Esecuzione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> analisi per determinare: la compressibilità; la capacità <strong>di</strong> un terreno <strong>di</strong> subire riduzioni <strong>di</strong><br />
volume a seguito <strong>di</strong> sollecitazioni <strong>di</strong> sforzo normale; prova edometrica; la resistenza al taglio; deformazione dovuta<br />
al mutuo avvicinamento e scorrimento delle particelle solide; prove <strong>di</strong> taglio <strong>di</strong>rette e prove triassiali.<br />
– Rilevamento <strong>di</strong> alcuni parametri fondamentali: prova edometrica; modulo <strong>di</strong> compressibilità edometrica, in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />
compressibilità, coefficiente <strong>di</strong> consolidazione e <strong>di</strong> permeabilità; prove <strong>di</strong> taglio <strong>di</strong>rette e triassiali; coesione e angolo<br />
<strong>di</strong> attrito interno, limite alla rottura per scorrimento.<br />
Analisi stratigrafica – L’analisi dovrà consentire la conoscenza dei terreni sottostanti la fondazione dell’e<strong>di</strong>ficio, la loro<br />
successione litologica, i singoli spessori ed alcune delle loro caratteristiche principali. L’appaltatore eseguirà l’indagine<br />
utilizzando esclusivamente sonde rotative che evitino il più possibile vibrazioni negative e dannose ai fini della stabilità<br />
della costruzione. Me<strong>di</strong>ante la ricostruzione del profilo stratigrafico del terreno fondale dovrà essere possibile<br />
determinare l’ottimizzazione dell’interazione tra il terreno e la struttura. Questa analisi esaminata non dovrà essere<br />
eseguita nel caso in cui ci si trovi in presenza <strong>di</strong> terreni coesivi, incoerenti e granulari in quanto <strong>di</strong>fficilmente si riuscirà<br />
a prelevare un campione significativo, sarà quin<strong>di</strong> più opportuno ricorrere ad un altro tipo d’indagine. Le modalità<br />
saranno le seguenti:<br />
– Esecuzione delle perforazioni ad andamento verticale e con <strong>di</strong>ametri compresi tra i 75 e i 150 mm, me<strong>di</strong>ante doppio<br />
carotiere ad esclusiva rotazione, munito <strong>di</strong> corona <strong>di</strong>amantata;<br />
– Prelievo in<strong>di</strong>sturbato in profon<strong>di</strong>tà del campione <strong>di</strong> terreno da esaminare che verrà or<strong>di</strong>nato in opportune cassette <strong>di</strong><br />
catalogazione;<br />
– Invio dei campione <strong>di</strong> terreno presso laboratori certificati al fine <strong>di</strong> determinare la sezione stratigrafica e le caratteristiche<br />
meccaniche.<br />
Indagini piezometriche – I piezometri consentono il rilievo della quota piezometrica delle falde acquifere, la sua<br />
escursione nel tempo, e la <strong>di</strong>stribuzione della pressione interstiziale nel terreno. I piezometri da utilizzare potranno<br />
essere del tipo a tubo aperto, da utilizzare prevalentemente in terreni permeabili, oppure piezometri speciali, idraulici,<br />
pneumatici, elettrici o multipli.<br />
Il piezometro a cella verrà utilizzato in terreni a me<strong>di</strong>a ed alta permeabilità al fine <strong>di</strong> controllare l’andamento della<br />
pressione idrica in un determinato strato del terreno. Quello a tubo microfessurato verrà utilizzato preferibilmente su<br />
terreni granulari e sabbiosi, ad elevata permeabilità, per il controllo delle variazioni dei livelli della falda. Questi<br />
strumenti presentano il vantaggio <strong>di</strong> essere facilmente automatizzabili nelle operazioni <strong>di</strong> rilevamento dei dati, sono<br />
facilmente installabili, affidabili e <strong>di</strong> facile manutenzione. L’unico svantaggio consiste nei tempi lunghi; sono adatti<br />
esclusivamente alla misura dei livelli <strong>di</strong> falda. Le modalità saranno le seguenti:<br />
– esecuzione della perforazione ad andamento verticale nel terreno fino ad intercettare la falda acquifera<br />
– inserimento nel cavo del tubo a cella (costituito da un elemento filtrante <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferente granulometria e porosità) o del<br />
tubo microfessurato (tubo costituito da un tratto che presenta minuscole fessure)<br />
– collegamento dei tubi alla superficie me<strong>di</strong>ante un dotto <strong>di</strong> accesso<br />
– esecuzione della misura del livello per mezzo <strong>di</strong> un idoneo scandaglio elettrico dotato <strong>di</strong> cavo centimetrato e<br />
ripetizione della lettura ad intervalli <strong>di</strong> circa un mese.<br />
Le letture possono essere richieste del tipo automatizzato; in questo caso si dovrà inserire permanentemente all’interno<br />
della tubazione <strong>di</strong> accesso un trasduttore <strong>di</strong> livello collegato ad un sistema automatico <strong>di</strong> acquisizione.<br />
Prove penetrometriche – L’impossibilità <strong>di</strong> prelevare, dai depositi sabbiosi <strong>di</strong> terreni incoerenti e granulari, campioni<br />
in<strong>di</strong>sturbati e <strong>di</strong> buona qualità ha in<strong>di</strong>rizzato gli operatori verso l’uso <strong>di</strong> correlazioni in grado <strong>di</strong> associare la densità<br />
relativa ai risultati conseguiti dallo svolgimento <strong>di</strong> specifiche prove in situ. Attraverso l’esecuzione <strong>di</strong> prove<br />
penetrometriche si dovrà risalire alla resistenza del terreno esaminato, in maniera continua o per tutta la lunghezza della<br />
prospezione. La prova consisterà nell’infissione fino a rifiuto (statica o <strong>di</strong>namica) <strong>di</strong> un’apposita asta puntata. Le prove<br />
penetrometriche statiche potranno essere eseguite su tutti i tipi <strong>di</strong> terreno compresi fra argille e sabbia grossa. Durante<br />
l’esecuzione delle prove penetrometriche <strong>di</strong>namiche occorrerà battere anche il tubo <strong>di</strong> rivestimento al fine <strong>di</strong> evitare<br />
l’insorgere <strong>di</strong> fenomeni <strong>di</strong> attrito. Sarà preferibile ricorrere alla prova penetrometrica statica (attraverso cui si misurerà<br />
la resistenza alla punta e l’attrito laterale) rispetto a quella <strong>di</strong>namica in quanto i risultati da essa forniti non sono<br />
influenzati in maniera apprezzabile dalle modalità <strong>di</strong> esecuzione o dalla perizia degli operatori. La prova penetrometrica<br />
statica risulterà più economica e <strong>di</strong> più rapida esecuzione rispetto a quella <strong>di</strong>namica. Le modalità saranno le seguenti:<br />
– esecuzione <strong>di</strong> un sondaggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro esterno pari a circa 4-5 cm;<br />
– posizionamento del penetrometro ed infissine della punta dell’asta: per le prove penetrometriche <strong>di</strong>namiche si<br />
eseguirà la ripetuta battitura della punta conica con un maglio <strong>di</strong> peso noto lasciandolo cadere da un’altezza <strong>di</strong> circa<br />
50-70 cm; per le prove penetrometriche statiche si eseguirà l’infissione ad una velocità costante utilizzando un<br />
<strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> spinta costituito da due pistoni idraulici;<br />
– lettura del valore dello sforzo <strong>di</strong> infissione: per le prove <strong>di</strong>namiche si effettuerà la misurazione del numero <strong>di</strong> colpi<br />
necessari per infiggere la punta dello strumento per circa 40 cm; per le prove statiche, in relazione al tipo <strong>di</strong>