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COMUNE DI TEMPIO PAUSANIA - Comune di Empoli

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possiede uno spettro caratteristico. Nel campo del visibile (0,4-0,8 micron) e dell’ultravioletto (0,000136-0,4 micron) la<br />

spettrofotometria permette l’identificazione ed il dosaggio dei singoli ioni presenti in una soluzione acquosa (Cu, Cd,<br />

Pb, Zn, Ni, Cr, As ed Hg). Nel campo dell’infrarosso (0,8-400 Nm) vengono identificati i composti organici presenti nel<br />

materiale.<br />

Analisi chimiche. La composizione <strong>di</strong> una malta potrà essere determinata con analisi calcimetriche, che agiscono tramite<br />

la <strong>di</strong>ssoluzione del campione in acido cloridrico, a concentrazioni e a temperature variabili. Con queste analisi andrà<br />

calcolato:<br />

– il contenuto <strong>di</strong> Ca, Mg, Al, Fe (espressi in ossi<strong>di</strong>) e della silice<br />

– il dosaggio del gas carbonico legato ai carbonati<br />

– il dosaggio per per<strong>di</strong>ta al fuoco dell’acqua d’assorbimento e <strong>di</strong> costituzione e delle sostanze organiche eventualmente<br />

presenti.<br />

Queste analisi potranno essere integratea da una determinazione per via stechiometrica della percentuale <strong>di</strong> carbonato <strong>di</strong><br />

Ca; il residuo insolubile restituisce la percentuale dell’aggregato. Con questi meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> determinazione delle<br />

caratteristiche chimiche non è però possibile giungere ad identificare convenientemente il tipo <strong>di</strong> legante presente e<br />

l’interazione con altri elementi costitutivi, quali il cocciopesto e la silice. All’indagine tra<strong>di</strong>zionale è possibile affiancare<br />

tecniche che si basano sul riconoscimento e sul dosaggio dei vari elementi per via atomica. Tali tecniche uniscono alla<br />

grande precisione la caratteristica <strong>di</strong> poter utilizzare campioni minimi <strong>di</strong> materiale (bastano infatti generalmente mg<br />

100-150 <strong>di</strong> sostanza per effettuare una serie completa <strong>di</strong> analisi).<br />

b) Analisi atte a determinare la caratterizzazione mineralogica petrografica<br />

Questo tipo <strong>di</strong> analisi è finalizzato alla conoscenza morfologica e tessiturale (aggregazione dei vari elementi<br />

componenti, stato e taglia dei cristalli presenti, ecc.) dei componenti mineralogici <strong>di</strong> un materiale lapideo (artificiale o<br />

naturale) <strong>di</strong> una malta o <strong>di</strong> un pigmento.<br />

Sono analisi che forniscono essenzialmente risultati <strong>di</strong> tipo qualitativo. Alcune <strong>di</strong> esse, <strong>di</strong>ffrattometria e osservazione al<br />

microscopio polarizzatore <strong>di</strong> sezioni sottili, sono da considerarsi complementari ai fini del riconoscimento del materiale.<br />

Sezioni sottili – L’ottenimento <strong>di</strong> sezioni sottili è dato da una sezione della <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> qualche micron, o più piccole,<br />

<strong>di</strong> un piccolo campione del materiale che si vuole analizzare, incollato tramite una resina su vetrini ed analizzato al<br />

microscopio polarizzatore. Il principio che permette <strong>di</strong> leggere la struttura <strong>di</strong> un campione lapideo (artificiale o naturale)<br />

si basa sulla loro capacità <strong>di</strong> essere opachi o trasparenti alla luce.<br />

Il microscopio polarizzatore consente, tramite l’uso <strong>di</strong> determinati filtri, <strong>di</strong> ottenere una visione chiara e dettagliata della<br />

sezione sottile, eliminando da un fascio <strong>di</strong> luce normale, le oscillazioni che avvengono in tutti i piani tranne uno, lungo<br />

cui passa solo luce polarizzata. Se a questo primo filtro polarizzatore se ne aggiunge un secondo, detto analizzatore, si<br />

ha una seconda modalità <strong>di</strong> visione (nel primo caso si <strong>di</strong>rà osservazione a Nicols paralleli, nel secondo a Nicols<br />

incrociati). La sintesi dei dati emersi dalle osservazioni a nicols paralleli e nicols incrociati permette <strong>di</strong> rilevare,<br />

attraverso l’osservazione <strong>di</strong> proprietà ottiche, morfologia e <strong>di</strong>mensioni relative dei minerali presenti, tessitura della<br />

roccia, aggregazione degli elementi costituenti. A Nicols incrociati quando la luce usata è policroma per molti dei<br />

materiali inorganici, anisotropi e bi-rifrangenti, si determinano fenomeni <strong>di</strong> eliminazione <strong>di</strong> alcuni colori dal fascio <strong>di</strong><br />

luce policroma (bianca). Questi colori, osservati in luce polarizzata, sono <strong>di</strong>pendenti dalla sostanza. L’osservazione in<br />

sezione sottile permette quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> analizzare:<br />

1. le fasi mineralogiche presenti, dal colore proprio del minerale, a Nicols incrociati (p.e., la calcite si presenta<br />

iridescente, il Plagioclasio bianco-grigio, a forma allungata e pluriconnesso, con presenza <strong>di</strong> rigature, ecc.); caratteri<br />

legati alle proprietà cristallografiche dei singoli minerali (p.e. i minerali che cristallizzano nel sistema rombico, si<br />

vedono estinti a Nicols incrociati); forma dei cristalli (p.e. olivina generalmente esagonale, plagioclasio e biotite<br />

allungati);<br />

2. la tessitura e la struttura della roccia o intonaco analizzati (ovvero <strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>a dei cristalli, se in pasta <strong>di</strong><br />

fondo, opaca alla luce, se in una matrice micritica, ovvero in un fondo microcristallino, ecc.).<br />

L’osservazione in sezione sottile consente quin<strong>di</strong>, tramite il riconoscimento delle caratteristiche mineralogiche, <strong>di</strong><br />

determinare la tipologia della roccia, degli elementi componenti la malta o il pigmento, determinandone le specie<br />

mineralogiche presenti e consentendo <strong>di</strong> rilevare eventuali fenomeni <strong>di</strong> alterazione dei componenti.<br />

Tali dati saranno esplicati nella relazione fornita a seguito dell’osservazione, che conterrà anche riproduzioni delle<br />

immagini tratte dalle sezioni sottili.<br />

L’osservazione in sezione sottile è parametrata dal documento Normal 14/83.<br />

Sezioni lucide – Dette anche cross-section, tali sezioni prevedono analogo trattamento dl campione, ma vengono tagliate<br />

perpen<strong>di</strong>colarmente alla superficie allo scopo <strong>di</strong> determinare la stratigrafia del campione prelevato piuttosto che le<br />

caratteristiche dei minerali. Vengono generalmente adoperate per gli intonaci e per gli strati <strong>di</strong> pigmenti. La loro<br />

osservazione viene fatta con un normale microscopio ottico oppure tramite lettura al SEM (microscopio elettronico a<br />

scansione).<br />

Diffrattometria a raggi X – La <strong>di</strong>ffrattometria a raggi X viene utilizzata per la caratterizzazione mineralogica <strong>di</strong><br />

campioni <strong>di</strong> materiale lapideo o <strong>di</strong> malte e per la rilevazione della presenza <strong>di</strong> specie saline inquinanti. È una prova<br />

essenzialmente qualitativa e non quantitiva, giacché in<strong>di</strong>vidua le fasi minerali presenti, ma non la loro quantità o<br />

<strong>di</strong>stribuzione percentuale. Il proce<strong>di</strong>mento si avvale della proprietà <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffrazione ai raggi X sulle pareti dei cristalli dei<br />

minerali presenti nel campione, preventivamente ridotto in polvere attraverso la frantumazione in pestaio d’agata o <strong>di</strong><br />

porcellana. L’analisi effettuata fornirà un grafico, i cui i picchi rilevati dalla lettura in<strong>di</strong>viduano le fasi cristalline<br />

presenti, attraverso l’altezza dei picchi prodotti. La misura dell’altezza <strong>di</strong> tali picchi consente, infatti, <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare,<br />

tramite opportune tabelle parametriche, le fasi minerali presenti all’interno del campione analizzato. A tale grafico va<br />

allegata una relazione esplicativa dell’analisi effettuata.

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