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COMUNE DI TEMPIO PAUSANIA - Comune di Empoli

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1.2. Martinetti piatti (flat jacks). L’appaltatore dovrà eseguire la determinazione in situ dello stato <strong>di</strong> sollecitazione,<br />

delle caratteristiche <strong>di</strong> deformabilità e resistenza, della resistenza al taglio <strong>di</strong> una parete muraria tramite l’utilizzo <strong>di</strong><br />

specifici martinetti piatti adatti all’esecuzione <strong>di</strong> prove non <strong>di</strong>struttive o limitatamente <strong>di</strong>struttive. Dovrà quin<strong>di</strong> eseguire<br />

i tagli in corrispondenza dei giunti <strong>di</strong> malta ed effettuare la determinazione dei parametri richiesti imponendo una<br />

pressione localizzata nel campione murario <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni pari a circa 50 x 50 cm, compreso fra i due martinetti per la<br />

determinazione del modulo <strong>di</strong> elasticità o della misurazione della resistenza del materiale. Le <strong>di</strong>mensioni dei martinetti<br />

andranno <strong>di</strong>versificate in relazione alla muratura e saranno comprese, per quelle a base quadrata utilizzabili per le<br />

murature laterizie, fra <strong>di</strong>mensioni pari a 12 x 12 cm, 24 x 12 cm, 40 x 20 cm, con uno spessore pari a 8 mm.<br />

Le <strong>di</strong>mensioni ed il tipo dei martinetti saranno stabilite dalla D.L. in funzione dell’elemento strutturale che si dovrà<br />

indagare (martinetti <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni per elementi strutturali puntuali quali pilastri, archi e volte, <strong>di</strong> maggiori<br />

<strong>di</strong>mensioni per porzioni <strong>di</strong> muratura continua). Le tipologie potranno variare anche in funzione del tipo <strong>di</strong> muratura<br />

esistente, impiegando quelli rettangolari per le murature o gli elementi laterizi, in cui il taglio potrà essere eseguito<br />

anche con un semplice trapano; quelli a terminazione curvilinea saranno utilizzati per gli elementi lapidei. Per queste<br />

ultime il taglio verrà realizzato tramite <strong>di</strong>schi metallici <strong>di</strong>amantati; la profon<strong>di</strong>tà del taglio va incrementata, nel caso <strong>di</strong><br />

murature irregolari e <strong>di</strong>somogenee, per ottenere valori significativi.<br />

a) Misura dello stato <strong>di</strong> sollecitazione. A <strong>di</strong>fferenza delle prove <strong>di</strong>struttive eseguite tramite prelevamento <strong>di</strong> campioni<br />

da analizzare in laboratorio, l’uso dei martinetti piatti dovrà consentire la verifica dello stato <strong>di</strong> sollecitazione sulla<br />

parete muraria, in relazione alle reali situazioni <strong>di</strong> carico in cui viene a trovarsi l’e<strong>di</strong>ficio. La determinazione della<br />

sollecitazione verrà effettuata rimovendo un giunto <strong>di</strong> malta, ed inserendovi, ortogonalmente alla muratura, un<br />

martinetto piatto, previo posizionamento <strong>di</strong> deformometri o <strong>di</strong> estensimetri elettrici, capaci <strong>di</strong> rilevare la variazione della<br />

deformazione raggiunta in seguito al conseguente rilascio della muratura. Posizionato lo strumento <strong>di</strong> misura si imporrà,<br />

tramite il martinetto, una tensione tale da riportare alle con<strong>di</strong>zioni iniziali la misura del giunto, determinando in tal<br />

modo lo stato <strong>di</strong> sollecitazione presente. La D.L. potrà richiedere l’uso <strong>di</strong> questo sistema anche in relazione al controllo<br />

delle opere eseguite. Alla fine delle rilevazioni, l’appaltatore restituirà le informazioni nella forma richiesta.<br />

b) Determinazione delle caratteristiche <strong>di</strong> deformabilità (stima del modulo elastico E). Nel caso <strong>di</strong> elementi anisotropi,<br />

quali le murature, la determinazione delle caratteristiche <strong>di</strong> deformabilità, andrà ottenuta eseguendo la prova su un<br />

campione murario delimitato da due martinetti, posti parallelamente, in modo da delimitare un campione <strong>di</strong> muratura <strong>di</strong><br />

altezza pari a circa 50 cm e <strong>di</strong> base pari alle <strong>di</strong>mensioni dei stessi martinetti. L’appaltatore collocherà i due martinetti, in<br />

modo tale che questi possano permettere <strong>di</strong> applicare al campione interposto uno stato <strong>di</strong> sollecitazione monoassiale. La<br />

corretta collocazione <strong>di</strong> estensimetri elettronici o <strong>di</strong> basi <strong>di</strong> misura per comparatori millesimali rimovibili, installati sulla<br />

superficie libera del campione, dovrà consentire la misurazione delle deformazioni assiali e trasversali del campione<br />

murario preso in considerazione. Per la determinazione del Modulo Elastico l’appaltatore dovrà impiegare martinetti <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>mensioni maggiori, poiché quelli <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni minori forniscono valori scarsamente affidabili (sovrastima dei<br />

valori). Alla fine delle rilevazioni, l’appaltatore restituirà le informazioni nella forma richiesta.<br />

c) Determinazione delle caratteristiche <strong>di</strong> resistenza a compressione. La prova con i martinetti potrà essere impiegata<br />

anche al fine <strong>di</strong> determinare i valori <strong>di</strong> resistenza a compressione ed a taglio delle murature. In questi casi l’appaltatore<br />

dovrà tenere sotto costante controllo la muratura in quanto, essendo necessario portare il campione in stati prossimi alle<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> rottura, la prova potrà determinare localizzati stati fessurativi limitatamente alla porzione muraria<br />

indagata. Il numero e la localizzazione del campione da prendere in esame dovrà, quin<strong>di</strong>, essere accuratamente<br />

concordato con la D.L. La prova dovrà fornire un completo <strong>di</strong>agramma della curva sforzi-deformazioni misurata nel<br />

punto <strong>di</strong> prova. Alla fine delle rilevazioni, l’appaltatore restituirà le informazioni nella forma richiesta.<br />

d) Determinazione della resistenza al taglio lungo i ricorsi della malta. Dopo avere inserito, analogamente alla prova a<br />

compressione, i due martinetti parallelamente sulla muratura, l’appaltatore dovrà provvedere a fare estrarre un mattone,<br />

un concio o altro elemento della muratura sostituendolo con un martinetto idraulico, <strong>di</strong> idonee <strong>di</strong>mensioni ed adatto<br />

l’applicazione della sollecitazione a taglio. Tramite il martinetto dovrà applicare una sollecitazione <strong>di</strong> taglio al mattone<br />

a<strong>di</strong>acente. Tramite una serie <strong>di</strong> trasduttori elettrici sarà possibile determinare gli scorrimenti relativi del mattone<br />

sottoposto alla prova rispetto a quelli a<strong>di</strong>acenti e le deformazioni in <strong>di</strong>rezione perpen<strong>di</strong>colare ai corsi malta. Eseguendo<br />

la prova con <strong>di</strong>versi valori <strong>di</strong> sollecitazione normale dovrà essere possibile determinare il valore dell’angolo <strong>di</strong> attrito<br />

interno. A prova terminata l’appaltatore dovrà ricollocare il mattone e restituire le informazioni ottenute nella forma<br />

richiesta.<br />

Il riferimento normativo agli standards tecnici per l’esecuzione <strong>di</strong> tali prove si rifà alle norme ASTM e RILEM In<br />

riferimento alla prova con martinetti piatti le norme che la <strong>di</strong>sciplinano sono rispettivamente, in relazione alla prova con<br />

un martinetto piatto per il rilievo dello stato <strong>di</strong> sforzo locale ed alla prova con due martinetti piatti per la determinazione<br />

delle caratteristiche meccaniche le seguenti:<br />

ASTM – C1196-92(1997) – Standard Test Method for In Situ Compressive Stress Within Solid Unit Masonry<br />

Estimated Using Flatjack Measurements.<br />

ASTM – C1197-92(1997) – Standard Test Method for In Situ Measurement of Masonry Deformability Properties<br />

Using the Flatjack Method.<br />

RILEM LUMD.2. – In-situ stress tests on masonry based on the flat jack, 1991.<br />

RILEM LUMD.3. – In-situ strength/elasticity tests on masonry based on the flat jack, 1991.<br />

1.3. Prove sclerometriche. Prove qualitative atte a determinare lo stato tensionale delle murature con indagine in<strong>di</strong>retta<br />

non <strong>di</strong>struttiva e qualitativa. La <strong>di</strong>agnosi in<strong>di</strong>retta tramite lo sclerometro fornisce dei parametri non sufficientemente<br />

affidabili ma utili a definire una <strong>di</strong>versità qualitativa fra parti della costruzione <strong>di</strong>versamente sollecitate. Lo sclerometro<br />

consente <strong>di</strong> determinare la durezza <strong>di</strong> un materiale, cui viene correlato poi il parametro della resistenza a rottura del<br />

materiale, tramite il rimbalzo <strong>di</strong> una massa battente, scagliata sulla superficie.

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