COMUNE DI TEMPIO PAUSANIA - Comune di Empoli
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costituite dalle due pasticche <strong>di</strong> acciaio. Alla fine delle rilevazioni, l’appaltatore restituirà le informazioni nella forma<br />
richiesta.<br />
d) Estensimetri – Il principio <strong>di</strong> funzionamento è analogo al precedente, essendo il rilevamento dello spostamento<br />
misurato per variazione della <strong>di</strong>stanza relativa tra due punti iniziali a cavallo della lesione. A <strong>di</strong>fferenza dei<br />
deformometri, l’appaltatore posizionerà gli estensimetri in modo fisso alla parete; la lettura degli spostamenti avverrà,<br />
come nel caso precedente, in maniera perio<strong>di</strong>ca. Il sistema si basa sulla tesatura <strong>di</strong> una corda <strong>di</strong> acciaio armonico,<br />
contenuta all’interno dello strumento, che trasmette un segnale ad un gruppo <strong>di</strong> eccitazione. Tale segnale, rilevato<br />
tramite una centralina <strong>di</strong> lettura traduce, i dati in misure degli spostamenti. Il confronto fra la lettura iniziale e quella<br />
attuata al momento delle letture perio<strong>di</strong>camente eseguite consentirà <strong>di</strong> determinare l’esistenza e l’entità degli<br />
spostamenti avvenuti. Alla fine delle rilevazioni, l’appaltatore restituirà le informazioni nella forma richiesta.<br />
Oltre agli estensimetri a corda vibrante, se richiesto dagli elaborati <strong>di</strong> progetto, l’appaltatore dovrà utilizzare<br />
estensimetri elettrici conformemente alle seguenti norme UNI:<br />
UNI 10478-1:1996 – Prove non <strong>di</strong>struttive. Controllo me<strong>di</strong>ante estensimetri elettrici a resistenza. Termini e definizioni.<br />
Questa fornisce i termini e le relative definizioni dei componenti e delle caratteristiche degli estensimetri elettrici a<br />
resistenza, e le definizioni riguardanti le principali caratteristiche circuitali <strong>di</strong> uso comune nell’estensimetria elettrica.<br />
UNI 10478-2:1998 – Prove non <strong>di</strong>struttive – Controllo me<strong>di</strong>ante estensimetri elettrici a resistenza – Scelta degli<br />
estensimetri e dei componenti accessori. La norma fornisce i criteri per la scelta dei componenti dell’installazione<br />
estensimetrica (estensimetro elettrico a resistenza, adesivo, protettivo, materiale <strong>di</strong> saldatura, cavi <strong>di</strong> collegamento) in<br />
relazione all’applicazione (con<strong>di</strong>zioni ambientali e <strong>di</strong> prova).<br />
UNI 10478-3:1998 – Prove non <strong>di</strong>struttive – Controllo me<strong>di</strong>ante estensimetri elettrici a resistenza – Installazione<br />
estensimetrica e sua verifica. La norma fornisce le in<strong>di</strong>cazioni per l’esecuzione e la verifica <strong>di</strong> una installazione<br />
estensimetrica, comprese le fasi <strong>di</strong> preparazione, applicazione, collegamento e protezione.<br />
UNI 10478-4:1998 – Prove non <strong>di</strong>struttive – Controllo me<strong>di</strong>ante estensimetri elettrici a resistenza – Circuiti <strong>di</strong> misura,<br />
elaborazione e presentazione dei risultati. La norma descrive i circuiti <strong>di</strong> misura, la correzione dei risultati, la loro<br />
elaborazione e presentazione con riferimento al controllo me<strong>di</strong>ante estensimetri elettrici a resistenza.<br />
UNI 10478-5:1998 – Prove non <strong>di</strong>struttive – Controllo me<strong>di</strong>ante estensimetri elettrici a resistenza – Controllo delle<br />
caratteristiche. La norma fornisce le procedure per la determinazione <strong>di</strong> alcune caratteristiche <strong>di</strong> funzionamento<br />
dell’estensimetro elettrico a resistenza. Essa fornisce inoltre le procedure statistiche per confrontare le caratteristiche<br />
rilevate dal produttore e dall’utente.<br />
1.4. Monitoraggio strutturale in continuo – Applicando in corrispondenza delle lesioni, o comunque dei punti critici,<br />
opportuni trasduttori <strong>di</strong> spostamento, l’appaltatore dovrà registrare l’andamento nel tempo <strong>di</strong> aperture/chiusure,<br />
scorrimenti <strong>di</strong> taglio e scostamenti fuori del piano <strong>di</strong> giacenza, rotazioni <strong>di</strong> maschi murari e <strong>di</strong> elementi strutturali<br />
portanti in c.a. ed i ce<strong>di</strong>menti degli stessi. L’attività <strong>di</strong> monitoraggio in continuo, intesa come attività <strong>di</strong> misura ad<br />
intervalli predeterminati, potrà essere richiesta, per strutture che presentino aree <strong>di</strong> crisi evidenti come fessurazioni e/o<br />
<strong>di</strong>ssesti visivamente in<strong>di</strong>viduabili, attraverso le seguenti tipologie d’indagine:<br />
– valutazione dell’evoluzione del <strong>di</strong>ssesto per definire la opportunità <strong>di</strong> un intervento <strong>di</strong> consolidamento e le relative<br />
modalità <strong>di</strong> messa in opera dell’intervento stesso;<br />
– controllo, durante l’intervento <strong>di</strong> risanamento e/o consolidamento, per la continua valutazione sia dell’efficacia dello<br />
stesso, sia <strong>di</strong> eventuali ed indesiderati effetti collaterali;<br />
– verifica della risposta <strong>di</strong> una struttura all’intervento <strong>di</strong> risanamento e/o consolidamento già effettuato.<br />
Per un efficace espletamento del servizio <strong>di</strong> monitoraggio l’appaltatore potrà impiegare sia trasduttori <strong>di</strong>sponibili su<br />
mercato, che trasduttori appositamente sviluppati per specifiche applicazioni. Per le misure <strong>di</strong> spostamenti relativi tra<br />
due parti si userà i potenziometri (LVDT).<br />
Per il controllo dell’apertura (o della chiusura) dei lembi <strong>di</strong> una lesione, oltre ai sensori <strong>di</strong> spostamento relativo (biffe<br />
estensimetriche, fessurimetri appositamente sviluppati per l’applicazione in oggetto) particolarmente adatti a rilevare<br />
piccole deformazioni e caratterizzati dall’assenza <strong>di</strong> parti in movimento, relativamente alla valutazione dell’evoluzione<br />
del quadro fessurativo in termine <strong>di</strong> prolificazione delle lesioni, si potranno utilizzare meto<strong>di</strong> fotogrammetrici basati su<br />
programmi software <strong>di</strong> elaborazione delle immagini fotografiche, tarate con rilevi topografici. Per la misura <strong>di</strong><br />
ce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> complessi strutturali, in cui le parti in moto relativa si trovano ad una <strong>di</strong>stanza tale da non poter usare i<br />
sensori <strong>di</strong> spostamento sopra descritti, si dovrà fare riferimento alla livellazione ottica o a meto<strong>di</strong> assestimetrici. Per le<br />
misure <strong>di</strong> rotazioni assolute <strong>di</strong> elementi strutturali utilizzerà inclinometri da parete.<br />
Tutti i sensori dovranno essere in grado <strong>di</strong> trasformare le grandezze meccaniche in segnali elettrici (tensione o corrente),<br />
che una volta elaborati (amplificati, filtrati e trasformati da analogici a <strong>di</strong>gitali) verranno memorizzati, a cadenza<br />
predefinita, su <strong>di</strong> supporto <strong>di</strong> massa. Tutto ciò avverrà attraverso <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> acquisizione, alcuni dei<br />
quali appositamente implementati per sod<strong>di</strong>sfare a particolari esigenze applicative. Nel caso in cui il numero dei sensori<br />
sia elevato dovrà impiegare sia un sistema centralizzato sia più sistemi modulari <strong>di</strong>slocati nei vari punti della struttura,<br />
tutti comunque facenti capo ad un acquisitore centralizzato, con collegamento via modem per lettura a <strong>di</strong>stanza.<br />
Se richiesto utilizzerà un sistema <strong>di</strong> commutazione a relais comandato via software da un PC in grado <strong>di</strong> gestire fino ad<br />
un numero <strong>di</strong> 18 sensori anche a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 300 m nella trasmissione del segnale.<br />
In assenza dell’alimentazione <strong>di</strong> rete o per le applicazioni localizzate dove il numero richiesto <strong>di</strong> sensori sarà limitato (4<br />
sensori in continua <strong>di</strong>slocati non molto <strong>di</strong>stanti tra loro), l’appaltatore potrà utilizzare un sistema più semplificato in cui<br />
i dati, dopo essere stati acquisiti e con<strong>di</strong>zionati, verranno memorizzati, a cadenza prestabilita, su memoria non volatile<br />
riscrivibile; le letture verranno effettuate perio<strong>di</strong>camente tramite un collegamento seriale ad un PC portatile esterno. Il<br />
sistema si basa su un microprocessore ad 8 bit che gestisce le seguenti periferiche: