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COMUNE DI TEMPIO PAUSANIA - Comune di Empoli

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INDAGINI E PROVE <strong>DI</strong> LABORATORIO<br />

CAPO III<br />

– Indagini preliminari ai lavori <strong>di</strong> restauro – Generalità<br />

Prima <strong>di</strong> dare inizio a qualsiasi tipo <strong>di</strong> lavorazione su manufatti <strong>di</strong> particolare interesse storico/artistico, l’appaltatore, se<br />

previsto negli elaborati <strong>di</strong> progetto o espressamente richiesto dalla D.L. in relazione a controlli e collau<strong>di</strong> in corso<br />

d’opera, sarà tenuto ad effettuare su <strong>di</strong> essi tutte quelle operazioni che, finalizzate alla sistematica e scientifica<br />

acquisizione <strong>di</strong> dati certi inerenti lo stato <strong>di</strong> conservazione o i loro processi <strong>di</strong> alterazione e <strong>di</strong> degrado, possano<br />

consentire una <strong>di</strong>agnosi corretta ed accurata dei meccanismi che provocano il deperimento al fine d’intervenire su <strong>di</strong><br />

essi con i rime<strong>di</strong> più efficaci. La <strong>di</strong>agnosi sarà effettuata commissionando, esclusivamente a laboratori riconosciuti ed<br />

autorizzati dagli organi preposti alla tutela del bene in oggetto, l’esecuzione <strong>di</strong> una specifica serie <strong>di</strong> prove <strong>di</strong> laboratorio<br />

e <strong>di</strong> analisi da svolgere “in situ”. In presenza <strong>di</strong> manufatti <strong>di</strong> particolare interesse storico artistico il laboratorio dovrà<br />

eseguire le analisi su campioni <strong>di</strong> manufatto che dovranno essere prelevati o da personale <strong>di</strong> sua fiducia o da altra<br />

rappresentanza che assolva tale compito sotto il suo <strong>di</strong>retto controllo e secondo le modalità descritte nelle<br />

raccomandazioni NORMAL 3/80 redatte a cura dell’Istituto centrale del Restauro (Roma 1980) e riassunte qui <strong>di</strong><br />

seguito:<br />

– il campionamento deve essere effettuato solo su autorizzazione scritta dell’organismo che ha la tutela del manufatto<br />

– il campionamento deve essere effettuato da chi eseguirà l’analisi o sotto la sua responsabilità<br />

– il numero e l’entità dei prelievi devono essere minimi, compatibilmente con le finalità e rappresentatività. Essi<br />

dovranno comunque permettere una valutazione del fenomeno che si vuole investigare, se non su basi statistiche almeno<br />

tenendo presente l’influenza <strong>di</strong> variabili come la quota, l’esposizione, l’alternanza <strong>di</strong> zone <strong>di</strong>lavate e non dalla pioggia,<br />

ecc. Le zone <strong>di</strong> prelievo devono essere scelte tenendo conto della necessità <strong>di</strong> non <strong>di</strong>sturbare in alcun modo l’estetica<br />

del manufatto.<br />

Copia del piano <strong>di</strong> lavoro, redatto sulla base delle finalità definite inizialmente e accompagnato da completa<br />

documentazione del campionamento effettuato, deve essere consegnata all’organismo che tutela il manufatto e<br />

conservata nel relativo fascicolo.<br />

Durante il campionamento, oltre alle consuete cautele, sarà necessario non mo<strong>di</strong>ficare lo stato originario del manufatto<br />

e dei luoghi non arrecando danno alcuno alle strutture. Inoltre, lo spostamento delle attrezzature per prelevare i<br />

campioni dal terreno o dalle murature avverrà nel massimo rispetto dello stato dei luoghi. Alla fine dei lavori dovrà<br />

essere effettuata la rimozione <strong>di</strong> qualsiasi residuo <strong>di</strong> lavorazione e la perfetta pulizia dei luoghi.<br />

Tecniche e strumenti – Le indagini da effettuare sull’esistente potranno prevedere il prelievo <strong>di</strong> limitate porzioni del<br />

materiale da esaminare solo <strong>di</strong>etro specifica autorizzazione e quando, a parere della D.L. non sia possibile procedere in<br />

maniera <strong>di</strong>fferente al fine <strong>di</strong> acquisire nozioni in<strong>di</strong>spensabili ai lavori <strong>di</strong> conservazione. In ogni caso non sarà<br />

autorizzato il ricorso sistematico a tecniche <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>struttivo. Le metodologie <strong>di</strong> indagine, infatti, verranno <strong>di</strong>stinte e<br />

scelte in base alla loro effetto <strong>di</strong>struttivo al fine <strong>di</strong> privilegiare l’utilizzo delle tecniche non <strong>di</strong>struttive, o minimamente<br />

<strong>di</strong>struttive.<br />

Le prove non <strong>di</strong>struttive si svolgeranno in situ senza la necessità <strong>di</strong> ricorrere a prelievi, mentre quelle minimamente<br />

<strong>di</strong>struttive andranno eseguite con prelievi <strong>di</strong> pochi grammi <strong>di</strong> materiale; questi ultimi potranno essere recuperati a terra,<br />

a seguito del loro avvenuto <strong>di</strong>stacco, o in prossimità delle parti più degradate.<br />

L’appaltatore, in ogni caso, dovrà evitare che gli interventi apparentemente non <strong>di</strong>struttivi, agendo <strong>di</strong>rettamente sul<br />

manufatto con sollecitazioni <strong>di</strong> varia natura (elettromagnetica, acustica, ra<strong>di</strong>oattiva, ecc.), possono risultare dannosi se<br />

non andranno dosati opportunamente o se saranno usati in modo improprio.<br />

Ogni tipo <strong>di</strong> indagine dovrà essere preventivamente concordata con la D.L. in relazione al tipo <strong>di</strong> lavori da effettuare e<br />

alla zona esatta in cui effettuare il prelievo. Particolari indagini ed analisi, ove richiesto, dovranno essere affidare ad<br />

istituti e laboratori specializzati che dovranno operare secondo la vigente normativa e conformemente alle più recenti<br />

in<strong>di</strong>cazioni NORMAL o alle norme UNI Beni Culturali. La scelta degli operatori dovrà sempre concordata ed approvata<br />

dal progettista, dalla D.L. e dagli organi preposti alla tutela del bene oggetto dell’intervento.<br />

In relazione ai <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> controlli <strong>di</strong>agnostici previsti negli elaborati <strong>di</strong> progetto, l’appaltatore, laddove l’esecuzione<br />

dei saggi dovesse avvenire ad altezze non raggiungibili dall’operatore, dovrà realizzare tutte le opere accessorie<br />

(ponteggi, ed opere provvisionali) che potranno consentire il posizionamento delle attrezzature e la perio<strong>di</strong>ca possibilità<br />

<strong>di</strong> accesso per la lettura dei dati. Dovrà altresì provvedere, qualora il tipo <strong>di</strong> indagine lo richieda, alla fornitura <strong>di</strong><br />

energia elettrica, e al ripristino delle parti interessate ai prelievi dei campioni ai fini degli accertamenti anche se queste<br />

opere non siano comprese in un intervento più generale sulle superfici. L’appaltatore deve provvedere, qualora non vi<br />

siano ponteggi in opera e qualora la verifica richiesta interessi parti dell’e<strong>di</strong>ficio non altrimenti accessibili, a pre<strong>di</strong>sporre<br />

le opere provvisionali occorrenti per l’installazione dello strumento, per il controllo perio<strong>di</strong>co, e per l’alimentazione<br />

elettrica necessaria alla centralina, qualora non autoalimentata tramite batteria. Nelle opere provvisionali saranno<br />

comprese tutte quelle opere, che in relazione alla <strong>di</strong>agnosi da effettuare, consentano <strong>di</strong> procedere all’esecuzione<br />

dell’indagine richiesta in piena sicurezza per gli operatori.<br />

– Rilievo fotografico e telerilevamento

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