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COMUNE DI TEMPIO PAUSANIA - Comune di Empoli

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UNI EN 480-6:1998 – 31/01/1998 – Ad<strong>di</strong>tivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione. Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> prova. Analisi<br />

all’infrarosso.<br />

UNI EN 480-8:1998 – 31/01/1998 – Ad<strong>di</strong>tivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione. Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> prova.<br />

Determinazione del tenore <strong>di</strong> sostanza secca convenzionale.<br />

UNI EN 934-2:1999 – 31/07/1999 – Ad<strong>di</strong>tivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione – Ad<strong>di</strong>tivi per calcestruzzo –<br />

Definizioni e requisiti.<br />

UNI EN 934-4:2001 – 30/04/2001 – Ad<strong>di</strong>tivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione – Ad<strong>di</strong>tivi per malta per<br />

cavi <strong>di</strong> precompressione – Definizioni, requisiti e conformità.<br />

UNI EN 934-6:2001 – 30/04/2001 – Ad<strong>di</strong>tivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione – Campionamento,<br />

controllo e valutazione della conformità, marcatura ed etichettatura.<br />

– Fibre e tessuti sintetici – Materiali compositi<br />

I materiali utilizzati per produrre filamenti particolarmente resistenti alla trazione ed al ce<strong>di</strong>mento plastico sono sia<br />

polimerici che inorganici. Fra i materiali tra<strong>di</strong>zionali più comunemente impiegati vi sono le poliammi<strong>di</strong>, le poliestere, le<br />

fibre meta-arami<strong>di</strong>che e le fibre <strong>di</strong> vetro, mentre tra i materiali ad alte prestazioni recentemente sviluppati vi sono le<br />

fibre para-arami<strong>di</strong>che, le fibre <strong>di</strong> carbonio, le fibre ad alto modulo <strong>di</strong> polietilene e <strong>di</strong> poli-eter-eter-chetone (PEEK).<br />

Questi materiali si <strong>di</strong>fferenziano per le loro <strong>di</strong>verse caratteristiche elastiche e per le caratteristiche <strong>di</strong> resistenza<br />

ambientale ed al ce<strong>di</strong>mento plastico.<br />

MODALITÀ <strong>DI</strong> ACCETTAZIONE<br />

I prodotti saranno valutati al momento della fornitura; la <strong>di</strong>rezione dei lavori ai fini della loro accettazione può<br />

procedere a controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure chiedere un attestato <strong>di</strong> conformità. In caso <strong>di</strong><br />

contestazione i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> campionamento e <strong>di</strong> prova delle caratteristiche <strong>di</strong> cui sopra sono quelli stabiliti dalle norme<br />

UNI ed in mancanza <strong>di</strong> queste ultime, quelli descritti nella letteratura tecnica (primariamente norme internazionali od<br />

estere.<br />

Fibre in carbonio – Quelle commercialmente prodotte sono caratterizzate da una struttura chimica che varia da quella<br />

del carbonio allo stato amorfo e quella della grafite cristallina. In <strong>di</strong>pendenza da ciò, variano anche le caratteristiche<br />

fisico/meccaniche: il modulo elastico può spaziare tra valori <strong>di</strong> 35 GPa (circa la metà <strong>di</strong> quelli delle fibre in vetro o<br />

dell’alluminio) a quasi 700 GPa (più <strong>di</strong> tre volte il modulo elastico dell’acciaio).<br />

Le caratteristiche meccaniche <strong>di</strong> tre tra i più comuni tipi <strong>di</strong> fibre <strong>di</strong> carbonio, che vengono identificati come Carbonio ad<br />

Alta Resistenza, Carbonio ad Alto Modulo e Carbonio ad Altissimo Modulo, confrontate con quelle dell’acciaio tipo<br />

FeB44K sono le seguenti:<br />

Carbonio Alta resistenza Alto modulo Altissimo modulo Acciaio FeB44K<br />

Densità kg/m 3 1800 1850 2100 7850<br />

Modulo elastico GPa 230 400 700 210<br />

Resistenza meccanica a trazione MPa 5000 3000 1500 540<br />

Deformazione a rottura % 2.0 0.9 0.3 20<br />

Resistenza specifica Mpa/kg 2.78 1.62 0.71 0.07<br />

Il parametro che <strong>di</strong>fferenzia più marcatamente le fibre in carbonio dall’acciaio, è la cosiddetta resistenza specifica, ossia<br />

il rapporto tra la resistenza meccanica a trazione e il peso specifico che nelle prime risulta da 10 a 40 volte maggiore<br />

che nel secondo. Questa caratteristica rende i composti in fibra <strong>di</strong> carbonio particolarmente utili in settori dove la<br />

leggerezza è un parametro essenziale. Nel settore delle costruzioni civili il tipo <strong>di</strong> fibre in carbonio maggiormente<br />

utilizzato e quello ad Alta Resistenza (E = 230 GPa; ffk = 4000-5000 MPa) seguito a lunga <strong>di</strong>stanza dal Carbonio ad<br />

Alto Modulo (E = 400 GPa; ffk = 3000 MPa). Il carbonio ad Altissimo Modulo non viene praticamente utilizzato.<br />

Per le loro caratteristiche si farà riferimento alle seguenti norme UNI:<br />

UNI EN 13003-1:2001 – 30/06/2001 – Fili <strong>di</strong> fibre <strong>di</strong> para-aramide – Designazione.<br />

UNI EN 13003-3:2001 – 30/06/2001 – Fili <strong>di</strong> fibre <strong>di</strong> para-aramide – Specifiche tecniche.<br />

Per la verifica delle loro caratteristiche:<br />

UNI EN 13003-2:2001 – 31/07/2001 – Fili <strong>di</strong> fibre <strong>di</strong> para-aramide – Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> prova e specifiche generali.<br />

Fibre <strong>di</strong> vetro. Per la loro resistenza in trazione ed allo strappo, l’alto modulo e stabilità <strong>di</strong>mensionale, le fibre <strong>di</strong> vetro<br />

sono utilizzate già da molti anni per la produzione <strong>di</strong> tessuti e materiali <strong>di</strong> rinforzo per compositi. Esse sono ottenute per<br />

filatura a caldo <strong>di</strong> vetri <strong>di</strong> composizione opportuna (generalmente degli allumino-boro silicati) in funzione del tipo <strong>di</strong><br />

applicazione e dell’ambiente in cui dovrà operare. I tipi <strong>di</strong> vetro comunemente usati per fibre sono il tipo E ed il tipo S,<br />

con densità <strong>di</strong> circa 2,6 g/cm 3 , con moduli elastici <strong>di</strong> circa 80 e 90 GPa e resistenze a rottura <strong>di</strong> 3,5 e 4,5 GPa,<br />

rispettivamente. Per ottenere dei compositi <strong>di</strong> buone caratteristiche sotto sforzo, l’allungamento a rottura della fibra (3 e<br />

6% per molti compositi) deve essere minore e la rigidezza maggiore <strong>di</strong> quella della matrice. Il trasferimento degli sforzi<br />

dalla matrice alla fibra viene migliorato con l’ausilio <strong>di</strong> rivestimenti chimici.<br />

Questi agenti <strong>di</strong> accoppiamento possono migliorare <strong>di</strong> molto le caratteristiche meccaniche del risultante composito.<br />

Poliammi<strong>di</strong>. Uno dei primi materiali polimerici prodotti è stato proprio il filamento <strong>di</strong> Nylon, una poliammide ottenuta<br />

per policondensazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ammine ed aci<strong>di</strong> <strong>di</strong>carbossilici che possono essere lineari o con contenuto <strong>di</strong> gruppi<br />

aromatici fino all’85% in peso (per contenuti <strong>di</strong> aromatici nella struttura ripetitiva superiori all’85% si parla <strong>di</strong> arami<strong>di</strong>).<br />

Il Nylon 6/6, per esempio, è ottenuto da una <strong>di</strong>ammina ed un acido <strong>di</strong>carbossilico lineari con 6 atomi <strong>di</strong> carbonio. La<br />

reazione tra ammina ed acido produce l’ammide (NH-CO) che caratterizza questa classe <strong>di</strong> materiali. Questa

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