COMUNE DI TEMPIO PAUSANIA - Comune di Empoli

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15.06.2013 Views

A premessa del tema in oggetto occorre ricordare come la messa in atto delle tecniche di intervento sul recuperi corticale della murature a facciavista richieda un impegno particolarmente oneroso a causa della richiesta della maggiore cura nella selezione del materiale in cantiere e nella posa in opera. Come riferimento generale per i criteri di intervento va subito puntualizzato che è da considerarsi poco opportuna la sabbiatura del paramento murario. Possono essere eccezionalmente ammesse microsabbiature localizzate e funzionali alla pulitura in presenza di particolare degrado o di residui di intonaci non originali e di sovrapposizione. Sono da preferirsi i trattamenti di pulitura e protezione quali pulitura e lavaggi naturali, oli e velature per murature in laterizio; Per edifici in origine a faccia a vista, gli eventuali interventi di integrazione e ripristino di elementi mancanti o gravemente deteriorati, devono essere realizzati con il metodo del cuci scuci. Si prescrive l’uso di materiali simili agli originali per dimensione, forma e colore, adoperando nelle connessioni di interfaccia tra gli elementi una malta il più possibile analoga per composizione a quella originale. L’intervento a scuci – cuci interesserà per tratti limitati e successivi a parziale spessore sulle porzioni murarie lesionate o nei tratti in cui si riterrà opportuno ripristinare la continuità dei ricorsi di mattoni. A tale scopo si utilizzeranno mattoni vecchi provenienti da demolizioni in zona e malta rispondente alle caratteristiche di quella originaria inseriti con giunti che dovranno essere lavorati con le stesse modalità di quelli originali. I risultati delle osservazioni attente su tutta la superficie dei fronti esterni hanno permesso di redigere un quadro del degrado caratterizzato da: mancanze e lacune del materiale laterizio; aree con mattoni scagliati o molto decoesi e giunti mancanti o molto decoesi; aree con mattoni e giunti con processi di polverizzazione in atto; aree con aggressione biologica e chimica a diversi livelli e fasi. Le aree con forti fenomeni di disgregazione e decoesione dei giunti di malta, ha favorito nel tempo l’aumento dell’infiltrazione di acqua piovana 1 con un incremento dei processi di deterioramento dei mattoni. Ciò ha portato a lenti fenomeni di scagliatura e nel tempo anche alla perdita di parti consistenti di mattoni. Vi sono anche aree in cui i mattoni presentano fenomeni di polverizzazione più o meno spinta in profondità a seconda dell’esposizione della facciata e della condizione dei giunti di malta. Allo scopo di uniformare l’intervento in oggetto ad uno standard di riferimento basato su esperienze precedenti, si propongono a seguire alcune indicazioni relative alle varie fasi che ne caratterizzeranno lo schema di principio, senza scendere nel dettaglio di vere e proprie schede tecniche, ma fornendo punti di riferimento su modalità e prodotti le schede tecniche dei prodotti da utilizzare, cui l’Impresa aggiudicataria dell’appalto dovrà conformarsi il più possibile. A tale proposito elementi primari di riferimento dovranno essere: La composizione della malta per stuccatura paramento murario in laterizio; Le caratteristiche del prodotto consolidante per paramento murario; Le caratteristiche del prodotto impermeabilizzante per paramento murario. La composizione delle malte dovrebbero assumere carattere vincolante, in quanto dovranno consentire di ristabilire la necessaria uniformità delle porzioni di muro da restaurate . I prodotti da utilizzare dovranno essere in ogni caso conformi e compatibili con quelli esistenti e concordati preventivamente, oltre che sottoposti ai necessari test preliminari su campioni di materiale che permettano di 1 L’acqua, l’anidride carbonica, lo zolfo, i nitrati, i sali di ammonio e gli altri elementi presenti nell’aerosol sono in grado di attaccare i legami che tengono saldata la matrice dei minerali silicatici e carbonatici presenti nei laterizi e negli intonaci. L’aumento e l’alterazione del rapporto superficie-volume aumenta in questi materiali la capacità di assorbimento e scambio di ioni con soluzioni. Questo complesso sinergismo genera nell’architettura tessiturale del paramento un forte aumento dei valori assoluti della igroscopicità. Al variare dei parametri di evaporazione, temperatura, umidità, pH ecc. dell’ambiente si creano fenomeni ciclici più o meno costanti, in conseguenza dei quali la coesione originaria dei mattoni viene perduta, poiché si indeboliscono le strutture intergranulari e tessiturali. La ripetizione dello stesso fenomeno aumenta esponenzialmente gli effetti disgregativi sui materiali. Ai fenomeni chimici si aggiungono quelli strettamente fisici legati al ciclo gelo-disgelo, e alla disgregazione dovuta alla formazione di cristalli di sali veicolati dall’acqua o già presenti nella composizione dei mattoni e delle malte.

verificarne il grado dell’effetto rinforzante che si ottiene e di comprovare l’assenza di variazioni cromatiche sul materiale lapideo trattato, e che consentano altresì di stabilire la quantità di materiale da impiegare. Relativamente al materiale di riferimento per la stuccatura e stilatura del paramento murario si potrà fare riferimento ai seguenti dati: CALCE IDRAULICA NATURALE Resistenza meccanica a compressione: - 2,5 MpA a 28 gg. - 6,0 MpA a 6 mesi - 9,0 MpA a 12 mesi Colore: Nocciola Tempo di presa: - inizio presa 3-4,30 h - fine presa 3-4 giorni CEMENTO BIANCO RCK 325 Cemento Portland al calcare bianco Rck 325, tipo II7B-L, contenente nel suo nucleo una percentuale in massa di klinker che oscilla dal 65 al 79%, mentre la parte restante è composta da calcare (21/35%) più eventuali costituenti secondari opportunamente selezionati, fino al massimo del 5% SABBIA MARRONE Aggregati inerti per malta, granulometria: - 4 UNI 100% (% passante) GRC 20 - 2 UNI 86,7% - 1 UNI 65% - 0,5 UNI 42,6% - 0,25 UNI 27,7% - 0,125 UNI 11,1% - 0,063 UNI 1,5% SABBIA CALCAREA Sabbia 0-3 ciclonata, granulometria fine 0-2 G RESINA ACRILICA Dispersione acquosa di resina acrilica pura 100% con ottime caratteristiche di resistenza e stabilità, indicata in combinazione con leganti idraulici, con eccellente stabilità al gelo, grande compatibilità con pigmenti e cariche, ottima resistenza ai Sali solubili, buona stabilità del pH e buona stabilità meccanica, capace di creare films con grande resistenza agli alcali, elevata resistenza all’ingiallimento ed ai raggi U.V., buona trasparenza e ottimo potere legante. GIALLO OSSIDO SINTETICO Ossido di ferro con ottima stabilità alle intemperie, alla luce, ai solventi, agli alcali, all’acqua ed una sufficiente stabilità agli acidi. Con riferimento alle fasi successive e di finitura dell’intervento di conservazione è possibile suggerire l’so di prodotti testati e di uno controllato nei casi in oggetto. A tale proposito ESTEL 1000 si presenta come un ottimo prodotto consolidante indicato per il restauro di lapidei di natura silicatica e carbonatica, di mattoni, di terracotta e intonaci. Le principali caratteristiche lo individuano come un prodotto consolidante composto da Esteri Etilici dell’Acido Silicico sciolti in Ragia Minerale per un ottimale grado di assorbimento fino al nucleo sano della pietra. Gli Esteri Etilici dell’Acido Silicico [Si(OEt)4]n reagiscono con l’umidità atmosferica e si trasformano in Gel di Silice ed alcool etilico. Il Gel di Silice, grazie al forte legame chimico che si instaura con il supporto, conferisce alla superficie trattata nuove proprietà meccaniche. Studi eseguiti dal Dipartimento di Ingegneria dei Materiali dell’Università degli Studi di Trento hanno consentito di verificare che il prodotto consolidante risponde ai seguenti requisiti: non provoca la formazione di sottoprodotti secondari dannosi; viene uniformemente assorbito dalla pietra e raggiungere tutto il materiale alterato, collegandolo alla parte sana più interna; lascia il materiale trattato permeabile al vapore acqueo; lascia inalterato l’aspetto esteriore della pietra evitando formazione di macchie o di pellicole lucide ed ingiallimento sotto l’azione delle radiazioni UV. La superficie da trattare deve essere asciutta, pulita, risanata da eventuali sali efflorescibili presenti e la temperatura atmosferica deve essere compresa tra 10°C e 25°C; la superficie da trattare non deve essere esposta all’irraggiamento diretto del sole. Il prodotto può essere applicato per immersione, mediante pennello in setola o anche a spruzzo con irroratori a bassa pressione. Il materiale da trattare va completamente saturato sino al rifiuto del prodotto

A premessa del tema in oggetto occorre ricordare come la messa in atto delle tecniche <strong>di</strong> intervento sul recuperi<br />

corticale della murature a facciavista richieda un impegno particolarmente oneroso a causa della richiesta della<br />

maggiore cura nella selezione del materiale in cantiere e nella posa in opera.<br />

Come riferimento generale per i criteri <strong>di</strong> intervento va subito puntualizzato che è da considerarsi poco opportuna la<br />

sabbiatura del paramento murario.<br />

Possono essere eccezionalmente ammesse microsabbiature localizzate e funzionali alla pulitura in presenza <strong>di</strong><br />

particolare degrado o <strong>di</strong> residui <strong>di</strong> intonaci non originali e <strong>di</strong> sovrapposizione.<br />

Sono da preferirsi i trattamenti <strong>di</strong> pulitura e protezione quali pulitura e lavaggi naturali, oli e velature per murature in<br />

laterizio;<br />

Per e<strong>di</strong>fici in origine a faccia a vista, gli eventuali interventi <strong>di</strong> integrazione e ripristino <strong>di</strong> elementi mancanti o<br />

gravemente deteriorati, devono essere realizzati con il metodo del cuci scuci.<br />

Si prescrive l’uso <strong>di</strong> materiali simili agli originali per <strong>di</strong>mensione, forma e colore, adoperando nelle connessioni <strong>di</strong><br />

interfaccia tra gli elementi una malta il più possibile analoga per composizione a quella originale.<br />

L’intervento a scuci – cuci interesserà per tratti limitati e successivi a parziale spessore sulle porzioni murarie lesionate<br />

o nei tratti in cui si riterrà opportuno ripristinare la continuità dei ricorsi <strong>di</strong> mattoni.<br />

A tale scopo si utilizzeranno mattoni vecchi provenienti da demolizioni in zona e malta rispondente alle caratteristiche<br />

<strong>di</strong> quella originaria inseriti con giunti che dovranno essere lavorati con le stesse modalità <strong>di</strong> quelli originali.<br />

I risultati delle osservazioni attente su tutta la superficie dei fronti esterni hanno permesso <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere un quadro del<br />

degrado caratterizzato da:<br />

mancanze e lacune del materiale laterizio;<br />

aree con mattoni scagliati o molto decoesi e giunti mancanti o molto decoesi;<br />

aree con mattoni e giunti con processi <strong>di</strong> polverizzazione in atto;<br />

aree con aggressione biologica e chimica a <strong>di</strong>versi livelli e fasi.<br />

Le aree con forti fenomeni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sgregazione e decoesione dei giunti <strong>di</strong> malta, ha favorito nel tempo l’aumento<br />

dell’infiltrazione <strong>di</strong> acqua piovana 1 con un incremento dei processi <strong>di</strong> deterioramento dei mattoni. Ciò ha portato a<br />

lenti fenomeni <strong>di</strong> scagliatura e nel tempo anche alla per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> parti consistenti <strong>di</strong> mattoni. Vi sono anche aree in cui i<br />

mattoni presentano fenomeni <strong>di</strong> polverizzazione più o meno spinta in profon<strong>di</strong>tà a seconda dell’esposizione della<br />

facciata e della con<strong>di</strong>zione dei giunti <strong>di</strong> malta.<br />

Allo scopo <strong>di</strong> uniformare l’intervento in oggetto ad uno standard <strong>di</strong> riferimento basato su esperienze precedenti, si<br />

propongono a seguire alcune in<strong>di</strong>cazioni relative alle varie fasi che ne caratterizzeranno lo schema <strong>di</strong> principio, senza<br />

scendere nel dettaglio <strong>di</strong> vere e proprie schede tecniche, ma fornendo punti <strong>di</strong> riferimento su modalità e prodotti le<br />

schede tecniche dei prodotti da utilizzare, cui l’Impresa aggiu<strong>di</strong>cataria dell’appalto dovrà conformarsi il più<br />

possibile.<br />

A tale proposito elementi primari <strong>di</strong> riferimento dovranno essere:<br />

La composizione della malta per stuccatura paramento murario in laterizio;<br />

Le caratteristiche del prodotto consolidante per paramento murario;<br />

Le caratteristiche del prodotto impermeabilizzante per paramento murario.<br />

La composizione delle malte dovrebbero assumere carattere vincolante, in quanto dovranno consentire <strong>di</strong> ristabilire la<br />

necessaria uniformità delle porzioni <strong>di</strong> muro da restaurate .<br />

I prodotti da utilizzare dovranno essere in ogni caso conformi e compatibili con quelli esistenti e concordati<br />

preventivamente, oltre che sottoposti ai necessari test preliminari su campioni <strong>di</strong> materiale che permettano <strong>di</strong><br />

1 L’acqua, l’anidride carbonica, lo zolfo, i nitrati, i sali <strong>di</strong> ammonio e gli altri elementi presenti nell’aerosol sono in<br />

grado <strong>di</strong> attaccare i legami che tengono saldata la matrice dei minerali silicatici e carbonatici presenti nei laterizi e<br />

negli intonaci. L’aumento e l’alterazione del rapporto superficie-volume aumenta in questi materiali la capacità <strong>di</strong><br />

assorbimento e scambio <strong>di</strong> ioni con soluzioni. Questo complesso sinergismo genera nell’architettura tessiturale del<br />

paramento un forte aumento dei valori assoluti della igroscopicità. Al variare dei parametri <strong>di</strong> evaporazione,<br />

temperatura, umi<strong>di</strong>tà, pH ecc. dell’ambiente si creano fenomeni ciclici più o meno costanti, in conseguenza dei quali<br />

la coesione originaria dei mattoni viene perduta, poiché si indeboliscono le strutture intergranulari e tessiturali. La<br />

ripetizione dello stesso fenomeno aumenta esponenzialmente gli effetti <strong>di</strong>sgregativi sui materiali. Ai fenomeni<br />

chimici si aggiungono quelli strettamente fisici legati al ciclo gelo-<strong>di</strong>sgelo, e alla <strong>di</strong>sgregazione dovuta alla<br />

formazione <strong>di</strong> cristalli <strong>di</strong> sali veicolati dall’acqua o già presenti nella composizione dei mattoni e delle malte.

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