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COMUNE DI TEMPIO PAUSANIA - Comune di Empoli

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I mattoni forati, le volterrane ed i tavelloni dovranno pure presentare una resistenza alla compressione <strong>di</strong> almeno kg 16<br />

per centimetro quadrato <strong>di</strong> superficie totale premuta (UNI 5631-65; 2105-07).<br />

Le tegole piane o curve, <strong>di</strong> qualunque tipo siano, dovranno essere esattamente adattabili le une sulle altre, senza<br />

sbavature e presentare tinta uniforme; appoggiate su due regoli posti a mm 20 dai bor<strong>di</strong> estremi dei due lati più corti,<br />

dovranno sopportare, sia un carico concentrato nel mezzo gradualmente crescente fino a kg 120, sia l’urto <strong>di</strong> una palla<br />

<strong>di</strong> ghisa del peso <strong>di</strong> kg 1 cadente dall’altezza <strong>di</strong> cm 20. Sotto un carico <strong>di</strong> mm 50 d’acqua mantenuta per 24 ore le tegole<br />

devono risultare impermeabili (UNI 2619-20–21-22).<br />

Le tegole piane infine non devono presentare <strong>di</strong>fetto alcuno nel nasello.<br />

MODALITÀ <strong>DI</strong> PROVA, CONTROLLO E COLLAUDO<br />

UNI 8635-16:1986 – 31/10/1986 – E<strong>di</strong>lizia. Prove dei prodotti per coperture <strong>di</strong>scontinue. Determinazioni delle<br />

inclusioni calcaree nei prodotti <strong>di</strong> laterizio.<br />

UNI 8942-1:1986 – 30/11/1986 – Prodotti <strong>di</strong> laterizio per murature. Terminologia e sistema <strong>di</strong> classificazione.<br />

UNI 8942-2:1986 – 30/11/1986 – Prodotti <strong>di</strong> laterizio per murature. Limiti <strong>di</strong> accettazione.<br />

UNI 8942-3:1986 – 30/11/1986 – Prodotti <strong>di</strong> laterizio per murature. Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> prova.<br />

UNI 9730-1:1990 – 31/10/1990 – Elementi <strong>di</strong> laterizio per solai. Terminologia e classificazione.<br />

UNI 9730-2:1990 – 31/10/1990 – Elementi <strong>di</strong> laterizio per solai. Limiti <strong>di</strong> accettazione.<br />

UNI 9730-3:1990 – 31/10/1990 – Elementi <strong>di</strong> laterizio per solai. Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> prova.<br />

UNI EN 1024:1998 – 30/11/1998 – Tegole <strong>di</strong> laterizio per coperture <strong>di</strong>scontinue – Determinazione delle<br />

caratteristiche geometriche.<br />

UNI EN 1304:2000 – 31/10/2000 – Tegole <strong>di</strong> laterizio per coperture <strong>di</strong>scontinue – Definizioni e specifiche <strong>di</strong> prodotto.<br />

UNI EN 538:1997 – 31/05/1997 – Tegole <strong>di</strong> laterizio per coperture <strong>di</strong>scontinue. Prova <strong>di</strong> resistenza alla flessione.<br />

UNI EN 539-1:1997 – 31/05/1997 – Tegole <strong>di</strong> laterizio per coperture <strong>di</strong>scontinue. Determinazione delle caratteristiche<br />

fisiche – Prova <strong>di</strong> impermeabilità.<br />

UNI EN 539-2:2000 – 31/03/2000 – Tegole <strong>di</strong> laterizio per coperture <strong>di</strong>scontinue – Determinazione delle<br />

caratteristiche fisiche – Prova <strong>di</strong> resistenza al gelo.<br />

UNI EN 772-11:2001 – 30/09/2001 – Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> prova per elementi <strong>di</strong> muratura – Determinazione dell’assorbimento<br />

d’acqua degli elementi <strong>di</strong> muratura <strong>di</strong> calcestruzzo, <strong>di</strong> materiale lapideo agglomerato e naturale dovuta alla capillarità<br />

ed al tasso iniziale <strong>di</strong> assorbimento d’acqua degli elementi <strong>di</strong> muratura <strong>di</strong> laterizio.<br />

UNI EN 772-3:2000 – 31/12/2000 – Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> prova per elementi <strong>di</strong> muratura – Determinazione del volume netto e<br />

della percentuale dei vuoti degli elementi <strong>di</strong> muratura <strong>di</strong> laterizio me<strong>di</strong>ante pesatura idrostatica.<br />

UNI EN 772-7:2000 – 31/12/2000 – Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> prova per elementi <strong>di</strong> muratura – Determinazione dell’assorbimento<br />

d’acqua <strong>di</strong> strati impermeabili all’umi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> muratura <strong>di</strong> laterizio me<strong>di</strong>ante bollitura in acqua.<br />

– Materiali ferrosi e metalli vari<br />

MODALITÀ <strong>DI</strong> ACCETTAZIONE<br />

I prodotti saranno valutati al momento della fornitura; la <strong>di</strong>rezione dei lavori ai fini della loro accettazione può<br />

procedere a controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure chiedere un attestato <strong>di</strong> conformità. In caso <strong>di</strong><br />

contestazione i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> campionamento e <strong>di</strong> prova delle caratteristiche <strong>di</strong> cui sopra sono quelli stabiliti dalle norme<br />

UNI ed in mancanza <strong>di</strong> queste ultime, quelli descritti nella letteratura tecnica (primariamente norme internazionali od<br />

estere).<br />

a) Materiali ferrosi – I materiali ferrosi da impiegare nei lavori dovranno essere esenti da scorie, soffiature,<br />

sbrecciature, paglie o da qualsiasi altro <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> fusione, laminazione, trafilature, fucinatura e simili. Essi dovranno<br />

rispondere a tutte le con<strong>di</strong>zioni previste dal R.D. 15.07.1925 e dalle norme UNI vigenti e presentare inoltre, seconda<br />

della loro quantità, i seguenti requisiti:<br />

1. Ferro – Il ferro comune dovrà essere <strong>di</strong> prima qualità, eminentemente duttile e tenace e <strong>di</strong> marcatissima struttura<br />

fibrosa. Esso dovrà essere malleabile, liscio alla superficie esterna, privo <strong>di</strong> screpolature, senza saldature aperte, e<br />

senza altre soluzioni <strong>di</strong> continuità.<br />

2. Acciaio trafilato o laminato – Tale acciaio, nella varietà dolce (cosiddetto ferro omogeneo), semiduro e duro, dovrà<br />

essere privo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fetti, <strong>di</strong> screpolature, <strong>di</strong> bruciature e <strong>di</strong> altre soluzioni <strong>di</strong> continuità. In particolare, per la prima<br />

varietà sono richieste perfetta malleabilità e lavorabilità a freddo e a caldo, senza che ne derivino screpolature o<br />

alterazioni; esso dovrà essere altresì saldabile e non suscettibile <strong>di</strong> prendere la tempera; alla rottura dovrà presentare<br />

struttura lucente e finemente granulare (UNI 7070/72).<br />

3. Acciaio per strutture in cemento armato – L’acciaio per cemento armato sia esso liscio o ad aderenza migliorata<br />

dovrà essere rispondente alle caratteristiche richieste dal D.M. 27.07.85, dagli allegati 4, 5, 6 e dalle successive<br />

mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni. Dovrà essere privo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fetti ed inquinamenti che ne pregiu<strong>di</strong>chino l’impiego o l’aderenza<br />

ai conglomerati (UNI 6407/69).<br />

MODALITÀ <strong>DI</strong> PROVA, CONTROLLO E COLLAUDO<br />

CNR UNI 10020:1971 – 01/01/1971 – Prova <strong>di</strong> aderenza su barre <strong>di</strong> acciaio ad aderenza migliorata.<br />

UNI 10622:1997 – 30/04/1997 – Barre e vergella (rotoli) <strong>di</strong> acciaio d’armatura per cemento armato, zincati a caldo.<br />

UNI ENV 10080:1997 – 31/05/1997 – Acciaio per cemento armato. Armature per cemento armato saldabili nervate<br />

B500. Con<strong>di</strong>zioni tecniche <strong>di</strong> fornitura per barre, rotoli e reti saldate.<br />

UNI ISO 10065:1994 – 31/01/1994 – Barre <strong>di</strong> acciaio per l’armatura del calcestruzzo. Prova <strong>di</strong> piegamento e<br />

raddrizzamento.

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