vialattea magazine 2010-2011

Berta, era più grande la speranza che la difficoltà.
S'incammino con la brocca, tra pietre scoscese e
macigni instabili, il fragor delle slavine e il freddo
pungente.
E giunse alla fonte, che non era una sorgente ma
una tranquilla pozza d'acqua. Felice tentò d'immergere
la brocca: dura come pietra era però la
superficie. Provò allora, con un sasso, a rompere
l'ostacolo. E il laghetto si tramutò in infinite piccole
stelle bianche e luccicanti, ma i nani insorsero:
"era il nostro segreto, morirai" e lo precipitarono
dalla rupe…
Si svegliò, al mattino, hans: e nel pugno stringeva
una stella bianca, il fiore delle rocce, la stella alpina,
il fiore della vita e della morte. Berta? Beh, era
un po' troppo capricciosa...
Ma c'e pur anche una dolce leggenda - una
leggenda che affonda nella storia, che è legata al
momento della nascita d'un Bimbo nella terra di
Palestina, è dunque una leggenda grande d'amore
- che parla del misterioso "éDELWEISS".
La stella che aveva guidato i Magi, compiuta la sua
missione, cerca qualche posto solitario, dove vivere
ricordando quel meraviglioso momento.
Non il mare (troppo splendore), non il piano (l'indaffarata
quotidianità degli uomini), non la montagna
(il vento... e le tenebre delle foreste...).
E vola alla ricerca: ma ecco le alte cime, e le nevi, ed
i ghiacciai solitari e scintillanti. Quanto silenzio!
Come essere nella gran immensità del cielo. E dal
cielo la stella si stacca, e scende dolce su quelle
cime solitarie, e si divide in tanti piccoli diamanti...
"Fiore meraviglioso", lo scopre, stanco, il montanaro
nel duro passare: "...tutto qui è bianco: neve,
ghiaccio, petali: édelweiss, immacolato come l'ambiente
in cui ha trovato rifugio, immacolato come il
gran dono che ha fatto all'umanità ignara...".
leggende di montagna
93