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leggende di montagna<br />
92<br />
che canta in lui, lo porta ad osare, osare sempre<br />
più, sulla parete levigata dal passo dei millenni,<br />
sul ghiacciaio rappreso dal soffio delle bufere. Ma<br />
i folletti vegliano attenti. La gelosia arma le loro<br />
schiere: nessuno può raggiungere la Dama Bianca,<br />
non v'è mano umana che arrivi a sfiorarne; in<br />
un'ultima carezza - una sola, prima del sacrificio - il<br />
candido, bellissimo volto.<br />
Nel grido d'angoscia dell'uomo, nell'urlo del terrore<br />
improvvisamente ritrovato, si placa la ìmpari<br />
lotta. Le lance di gelo non hanno mancato il bersaglio:<br />
e il pugno stretto alla corda o aggrappato<br />
allo spigolo che trancia le carni si apre nella condanna<br />
delta sconfitta. II gelido crepaccio di neve,<br />
l'orrido burrone, sono la tomba solitaria per chi<br />
tanto ha osato. La tragedia offusca per un attimo<br />
lo sguardo delta Dama Bianca: prigioniera del suo<br />
fascino, solitaria nell'inaccessibile reame. Essa soffre<br />
nell'impotente maestà la rinnovata angoscia<br />
dell'amore inappagato, della crudele illusoria promessa.<br />
Piange, allora, la Dama Bianca, mentre i folletti<br />
la osservano stupiti: piange dell’aridità vana<br />
della sua bellezza, della condanna nascosta nel<br />
suo sguardo, resa ingannevole dal suo sorriso. E<br />
le lacrime solcano le superfici dei ghiacciai, scendono<br />
fra le rupi, s'arrestano sul ciglio degli abissi,<br />
formano le gocce argentee delle stelle alpine,<br />
morbida bellezza, spesso irraggiungibile...<br />
Un’altra tragedia, come non ne mancano nelle<br />
leggende alpine, legate al fascino, al terrore, alla<br />
bellezza delle vette e della scoscesa ripidità delle<br />
pareti - il richiamo della lotta, la gioia della vittoria,<br />
il prezzo pagato all'invito irresistibile - è legata al<br />
fiore misterioso della "STELLA DEI MONTI".<br />
Disdegnava la bella Berta, figlia del borgomastro,<br />
le attenzioni del mugnaio hans, che per lei<br />
si struggeva. E quando al gatto Peter parve che<br />
la Berta dimostrasse qualche interesse per il suo<br />
padrone, e glielo ebbe confidato, allora hans<br />
fattosi coraggioso tentò le prime "avances", che<br />
ancora una volta la scontrosa respinse lasciando<br />
hans stupefatto: "Se mi vuoi bene, - disse la Berta<br />
- portami l'acqua della fonte dei nani". Era la fonte<br />
dell'acqua della vita, e per unanime conoscenza<br />
irraggiungibile. Ma per hans, che voleva la bella