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leggende di montagna<br />
88<br />
I fiori<br />
della<br />
montagna<br />
Le antiche leggende<br />
di G. v.<br />
Il Rosengarten<br />
Del “Rosengarten” non parla oramai più che qualche<br />
vecchio, sempre più stanco e sempre più<br />
solo, durante le lunghe veglie nelle tiepide stalle.<br />
Era l’incantato giardino delle rose, che copriva<br />
dei suoi colori e dei suoi profumi le valli: e le rose<br />
crescevano fin dove dimoravano camosci e stambecchi,<br />
al limite dei gelidi fiori della neve, corona<br />
dei misteriosi amori dei giganti alpini: “… mentre<br />
dominavano colle fronti altere la terra, essi non si<br />
appagavano dell’ardente e rapido bacio delle saette;<br />
sdegnavano le lievi carezze delle nubi che passavano,<br />
si dolevano, inebriati nella serenità del cielo, di<br />
rimanere senz’amore e senza corona. Allora le nubi<br />
che amavano i giganti cominciarono a cedere intorno<br />
ad essi in forma di fiori delicati e strani, che ricoprirono<br />
le rupi, le creste, i burroni e si strinsero vicino<br />
alle fronti superbe dei colossi innamorati, formando<br />
un serto più bello d’ogni corona imperiale, il serto<br />
dell’amore e della gloria”. (Savi-Lopez).<br />
E si dice anche che, al tempo in cui la montagna<br />
era fiorita di rose, tra le rose abitavano piccoli nani<br />
sudditi di re Laurino. S’innamorò Laurino della bellissima<br />
figlia del re vicino: ma il suo ambasciatore<br />
fu respinto in malo modo; e rapì allora Laurino la<br />
bella principessa, e la tenne prigioniera per sette