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vialattea magazine 2010-2011

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Paolo Marre<br />

IL CONTATTO IN PUNTA DI PIEDI<br />

NEL BOSCO IN PUNTA DI PIEDI<br />

Prima che fotografo, ‘nasco’ come appassionato. Questo non è un lavoro, bensì una passione. Prima di possedere<br />

una macchina fotografica, fin da ragazzo seguivo gli animali, andavo in montagna a cercarli, a scoprirli, a<br />

vederli. Poi, grazie alla fotografia, ho capito che potevo portarli a casa: tutti o quasi, gli animali che vivono in<br />

questo splendido habitat montano. E con le foto le emozioni provate dinanzi a loro…<br />

Mi piace immortalare la fauna, ma ad una precisa condizione: quella di non turbare l’animale. Ed a questo<br />

proposito sono solito dire ‘il miglior teleobiettivo sono le mie gambe’. In buona sostanza cerco di avvicinarmi<br />

quanto più possibile al soggetto per avere una buona qualità di immagine, ma nel mio scatto non voglio vedere<br />

né paura, né tensione. Inoltre a me piace fotografare a ‘casa mia’, o meglio, nelle ‘mie’ montagne dell’alta<br />

valle, in luoghi che conosco e che mi sono familiari … i miei animali… Si instaura così un rapporto diretto con<br />

la natura, quasi una sottile sfida con l’animale e più quest’ultimo è selvatico, più il contatto e le emozioni sono<br />

forti. Sì, amo interagire con i miei amici a quattro zampe, capita nelle mie escursioni di avvicinarmi nel bosco ad<br />

un capriolo a 20, 15, 10 metri, spesso lui nemmeno si accorge di me e continua a star lì incurante, a fare la sua<br />

vita… Allora ho raggiunto il mio obiettivo. Sono entrato a casa sua … ma in punta di piedi.<br />

L’ERMELLINO, CHE FASCINO!<br />

In questi ultimi anni mi sono avvicinato all’ermellino ed è un animale che tutt’ora sto scoprendo. È fantastico! È<br />

piuttosto raro incontrarlo, addirittura il suo habitat è estremo. L’ermellino vive nel ‘deserto della montagna’, da<br />

2500 metri a salire, dove rutto è rado, la vegetazione minima e la fauna ridottissima. È un animale ‘selvaggio’,<br />

veramente spettacolare, fa parte innanzitutto della nostra fauna tipica alpina insieme alle pernici bianche, la<br />

lepre variabile, altri ‘prodigi’ della nostra montagna. L’ermellino ha però un fascino particolare, oltre a vivere<br />

in condizioni estreme, addirittura ci sverna: riesce a trascorrere un lunghissimo inverno a temperature polari<br />

sotto metri e metri di neve ed a vivere tranquillamente. Questo mammifero appartenente alla famiglia dei<br />

mustelidi è un predatore formidabile, grande carnivoro. Il 90% della sua dieta sono le arvicole delle nevi, i topi<br />

di montagna. Vive in ambienti rocciosi, trascorre come dicevo l’inverno sotto la neve sfruttando i vuoti d’aria<br />

ed i passaggi naturali provocati dalle pietraie, qui costruisce cunicoli e gallerie. A volte buca la neve ma vive e<br />

caccia sotto, prevalentemente di notte per difendersi a sua volta dai predatori, rapaci in primis. L’ermellino a<br />

differenza di quanto si creda è veramente piccolo, anche più di uno scoiattolo. La lunghezza del corpo varia da<br />

22 a 33 centimetri e la coda da 8 a 12 cm. Il maschio è esageratamente più grande della femmina. Mi preme<br />

sottolineare che per una sola pelliccia di ermellino occorrono centinaia e centinaia di pelli… Il metabolismo<br />

dell’ermellino è molto accelerato, vive mediamente 2, 3 anni, è costantemente in movimento, non si ferma un<br />

secondo, brucia moltissimo sempre alla ricerca delle prede. È un animale velocissimo, difficile anche per questo<br />

da trovare, copre un’area molto vasta, ovviamente nella bella stagione è più visibile, marrone con la fascia bianca<br />

sotto, l’inverno è invece perfettamente mimetizzato con la sua bianca pelliccia. È uno stimolo fotografarlo<br />

per tutte queste ragioni che ho elencato, l’ermellino è forse l’animale più difficile da immortalare, ma, a forza di<br />

studiarne vita e abitudini ci sono riuscito. E la soddisfazione è grandissima.<br />

Il tasso.

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