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vialattea magazine 2010-2011

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storia del turismo<br />

78<br />

successione diversi schizzi preliminari. L’edificio,<br />

inaugurato nel 1947, differirà dai progetti di costruzione<br />

e da quelli pubblicati, corretti da Mollino,<br />

soprattutto negli interni. Il progetto prevedeva<br />

al piano terreno la sala macchine della slittovia, al<br />

primo piano il bar ristorante con terrazza solarium<br />

rivolta a sud verso monte. Una scala posta al centro<br />

della sala ristorante avrebbe dovuto condurre<br />

alle stanze da letto ricavate nel volume del tetto e<br />

destinate a una cinquantina di ospiti, il che però<br />

non verrà mai realizzato. La fine degli anni Quaranta<br />

vide l’ “invenzione” dello sci moderno a Sportinia,<br />

il cui nome di origine era Clos Sabouiller, ad<br />

opera dell’Ing. Ettore Caretta di Torino e del figlio<br />

Ing. Stefano Caretta. Nel 1946 nacque la seggiosciovia<br />

Sauze d’Oulx-Capanna Kind, impianto misto<br />

con seggiole ed elementi di traino per gli sciatori,<br />

con stazione di partenza presso la frazione di<br />

Prariond, negli anni immediatamente successivi<br />

venne realizzata anche la sciovia del Triplex.<br />

Nel 1949 è invece la volta della seggiovia di Clotès<br />

che sino ai primi anni Sessanta manterrà la propria<br />

stazione di partenza nell’attuale piazza Assietta,<br />

dovendo successivamente essere spostata verso<br />

monte a causa dello sviluppo edilizio del paese.<br />

Fu merito della buona azione di marketing attuata<br />

dall’Ing. Caretta l’arrivo a Sauze dei primi turisti<br />

stranieri: si trattava di gruppi di parigini intorno al<br />

1963-’65, invece intorno al 1969-’70 cominciarono<br />

ad arrivare i primi ospiti inglesi. In questi stessi<br />

anni si ha un gran fiorire di nuovi impianti di risalita<br />

ad opera della ditta Marchisio di Torino: una<br />

delle prime realizzazioni in zona fu la sciovia del<br />

Bourget, risalente al 1963. Un industriale tessile di<br />

Chieri, Mario Ciaudano, dopo una vacanza a Sauze<br />

si innamorò dei luoghi e decise di trasferirvisi<br />

iniziando a investire nello sviluppo degli impianti<br />

del Monte Genevris: il primo ad essere costruito fu<br />

la telecabina di Richardet, realizzata nel 1966. Nel<br />

1967 l’area sciabile fu ampliata con un primo skilift<br />

allo Chardonnet, seguito nel 1968 dallo skilift del<br />

Costapiana e nel 1970 dal Tuassières. In zona esistevano<br />

già le due piccole sciovie di Gran Villard e<br />

del Pian del Sole nonché la prima sciovia del Moncrons,<br />

storicamente gestita dalla società Sportinia,<br />

che conduceva non in punta come oggi ma poco<br />

più in basso, approssimativamente dove ha inizio<br />

Oulx. Pubblicità Sportinia all'ingresso del paese.<br />

Carlo Giolitto<br />

la pista 33. L’8 aprile del 1967 venne data notizia<br />

della possibilità, per l’Ente Provinciale al Turismo,<br />

di prevedere la candidatura delle Alte Valli di Susa<br />

e Chisone per le Olimpiadi invernali ’76, una volta<br />

creato il piano comprensoriale per la realizzazione<br />

delle infrastrutture che avrebbero permesso alla<br />

valle di competere autorevolmente con Chamonix<br />

e Gstaad. E’ in questo contesto che maturano<br />

ulteriori realizzazioni funiviarie : nel 1974 la società<br />

Sportinia realizza la nuova seggiovia biposto Sauze<br />

d’Oulx-Capanna Kind e potenzia la seggiovia<br />

di Clotès, che sarà aggiornata ulteriormente nel<br />

1979 con la costruzione della seggiovia biposto.<br />

Nel 1975 venne costruita la prima linea della seggiovia<br />

di Rocce Nere, nel 1976 un nuovo e potente<br />

skilift sino in cima al monte Triplex, mentre risale<br />

al 1977 il collegamento seggioviario tra Jouvenceaux<br />

e Sportinia con l’intermedia a Sarnas. Una<br />

nuova società, la Pian della Rocca, (inizialmente<br />

costituita da Francesco Poncet) nel 1976 investì<br />

nella costruzione di una seggiovia biposto da Clotès<br />

al pianoro alle pendici del Col Bourget, e su-

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