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vialattea magazine 2010-2011

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Il sentiero che dal Colle porta alla cima dello Chaberton. Il Colle dello Chaberton visto dall’alto, dal sentiero<br />

che porta alla cima del monte.<br />

il Piemonte occidentale, a causa della sua posizione<br />

geografica, è ricco di fortificazioni risalenti<br />

a diverse epoche storiche. Soprattutto a partire<br />

dal ‘700, quando i territori francesi al di qua delle<br />

Alpi, Val Susa e Val Chisone, passarono ai Savoia e<br />

questi furono parte attiva nelle sanguinose guerre<br />

di successione, prima quella spagnola e poi quella<br />

austriaca, la necessità di impedire l’accesso alla<br />

capitale sabauda alle truppe francesi divenne assolutamente<br />

primaria, per cui si diede vita ad una<br />

serie di piazzeforti. La stessa necessità si ripeté a<br />

più riprese in epoche successive e, con interventi<br />

diversificati, si aumentò la quantità delle fortificazioni<br />

e la qualità di quelle preesistenti a fine<br />

‘800, con l’adesione del regno d’Italia alla Triplice<br />

Alleanza e in occasione dell’entrata dell’Italia nel<br />

secondo conflitto mondiale.<br />

Nella sola provincia di Torino le piazzeforti erano<br />

almeno cinque, a presidio di varchi attraverso i<br />

quali le truppe nemiche avrebbero potuto trovare<br />

agevole passaggio. Si contano dunque le piazzeforti<br />

del Moncenisio, a difesa dell’omonimo colle,<br />

comprendente diverse costruzioni datate fine<br />

‘800 inizio ‘900: i forti Roncia, Varisello, Cassa (poi<br />

demolito per far spazio alla diga), le batterie Paradiso,<br />

La Court e Pattacreuse e la caserma del Malamot.<br />

Vi è poi la piazza di Fenestrelle – Assietta, a<br />

difesa della Val Chisone, con il forte Moutin, eretto<br />

nel 1694 dai francesi, poi sostituito dal grandioso<br />

forte dei quattromila gradini, la cui costruzione<br />

iniziò nel 1727 per terminare 122 anni dopo, i<br />

forti eretti sul finire dell’800: Serre Marie, del Colle<br />

delle Finestre, oltre alle batterie del Gran Serin,<br />

del Monte Gran Costa e del Mottas. Altra piazza<br />

importante quella di Exilles, per proteggere la Val<br />

Susa con l’omonimo forte, più volte distrutto e riedificato<br />

con materiali, forme e dimensioni differenti<br />

a partire addirittura dal VII secolo fino al ‘900,<br />

e gli altri forti di Sapé, Fenils e Serre la Garde. Non<br />

distante la piazza di Bardonecchia, sorta nella seconda<br />

metà dell’800 per proteggere l’uscita italiana<br />

del traforo ferroviario del Frejus e poi rinforzata<br />

nell’imminenza del secondo conflitto mondiale,<br />

che contava i forti di Bramafam, Pramand, Foens,<br />

Jafferau, più lo sbarramento di Rochemolles, le<br />

opere delle Quattro Sorelle e quelle del Frejus.<br />

Troviamo infine la piazza di Cesana, con il forte di<br />

Champlas Seguin, lo sbarramento di Claviere, le<br />

batterie del Petit Vallon, ma soprattutto la batteria<br />

dello Chaberton, la cui storia continua ad incuriosire<br />

così come la sua ascesa ad affascinare.<br />

Il monte Chaberton, alto 3.130 metri, sovrasta il<br />

colle del Monginevro, valico alpino tra Francia e<br />

Italia di importanza strategica, porta attraverso<br />

la quale eserciti sono transitati nei due sensi fin<br />

dai tempi più remoti. Sicuramente fu utilizzato in<br />

territorio<br />

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