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Il sentiero che dal Colle porta alla cima dello Chaberton. Il Colle dello Chaberton visto dall’alto, dal sentiero<br />
che porta alla cima del monte.<br />
il Piemonte occidentale, a causa della sua posizione<br />
geografica, è ricco di fortificazioni risalenti<br />
a diverse epoche storiche. Soprattutto a partire<br />
dal ‘700, quando i territori francesi al di qua delle<br />
Alpi, Val Susa e Val Chisone, passarono ai Savoia e<br />
questi furono parte attiva nelle sanguinose guerre<br />
di successione, prima quella spagnola e poi quella<br />
austriaca, la necessità di impedire l’accesso alla<br />
capitale sabauda alle truppe francesi divenne assolutamente<br />
primaria, per cui si diede vita ad una<br />
serie di piazzeforti. La stessa necessità si ripeté a<br />
più riprese in epoche successive e, con interventi<br />
diversificati, si aumentò la quantità delle fortificazioni<br />
e la qualità di quelle preesistenti a fine<br />
‘800, con l’adesione del regno d’Italia alla Triplice<br />
Alleanza e in occasione dell’entrata dell’Italia nel<br />
secondo conflitto mondiale.<br />
Nella sola provincia di Torino le piazzeforti erano<br />
almeno cinque, a presidio di varchi attraverso i<br />
quali le truppe nemiche avrebbero potuto trovare<br />
agevole passaggio. Si contano dunque le piazzeforti<br />
del Moncenisio, a difesa dell’omonimo colle,<br />
comprendente diverse costruzioni datate fine<br />
‘800 inizio ‘900: i forti Roncia, Varisello, Cassa (poi<br />
demolito per far spazio alla diga), le batterie Paradiso,<br />
La Court e Pattacreuse e la caserma del Malamot.<br />
Vi è poi la piazza di Fenestrelle – Assietta, a<br />
difesa della Val Chisone, con il forte Moutin, eretto<br />
nel 1694 dai francesi, poi sostituito dal grandioso<br />
forte dei quattromila gradini, la cui costruzione<br />
iniziò nel 1727 per terminare 122 anni dopo, i<br />
forti eretti sul finire dell’800: Serre Marie, del Colle<br />
delle Finestre, oltre alle batterie del Gran Serin,<br />
del Monte Gran Costa e del Mottas. Altra piazza<br />
importante quella di Exilles, per proteggere la Val<br />
Susa con l’omonimo forte, più volte distrutto e riedificato<br />
con materiali, forme e dimensioni differenti<br />
a partire addirittura dal VII secolo fino al ‘900,<br />
e gli altri forti di Sapé, Fenils e Serre la Garde. Non<br />
distante la piazza di Bardonecchia, sorta nella seconda<br />
metà dell’800 per proteggere l’uscita italiana<br />
del traforo ferroviario del Frejus e poi rinforzata<br />
nell’imminenza del secondo conflitto mondiale,<br />
che contava i forti di Bramafam, Pramand, Foens,<br />
Jafferau, più lo sbarramento di Rochemolles, le<br />
opere delle Quattro Sorelle e quelle del Frejus.<br />
Troviamo infine la piazza di Cesana, con il forte di<br />
Champlas Seguin, lo sbarramento di Claviere, le<br />
batterie del Petit Vallon, ma soprattutto la batteria<br />
dello Chaberton, la cui storia continua ad incuriosire<br />
così come la sua ascesa ad affascinare.<br />
Il monte Chaberton, alto 3.130 metri, sovrasta il<br />
colle del Monginevro, valico alpino tra Francia e<br />
Italia di importanza strategica, porta attraverso<br />
la quale eserciti sono transitati nei due sensi fin<br />
dai tempi più remoti. Sicuramente fu utilizzato in<br />
territorio<br />
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