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vialattea magazine 2010-2011

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5 metri cosa che peraltro in<br />

alcune situazioni morfologiche<br />

del terreno non è<br />

possibile. Sono certamente<br />

gli impianti più graditi<br />

dallo sciatore, infatti<br />

consentono risalite veloci<br />

senza peraltro togliere<br />

gli sci. Le portate orarie<br />

sono le stesse di quelle<br />

delle seggiovie fisse; e<br />

non stupitevi, perché<br />

la portata dipende da<br />

quante seggiole ogni<br />

ora arrivano alla stazione<br />

di monte e poiché<br />

fisiologicamente e per<br />

legge, per qualsiasi tipo<br />

di impianto, non è possibile scendere al di sotto di<br />

6 secondi tra un veicolo e l’altro, i conti sono presto<br />

fatti: 3600/6 = 600 seggiole all’ora e 600 x 4 posti<br />

= 2400 pers/h.<br />

TELECABINA: innanzi tutto, per cortesia non<br />

chiamatele “ovovie”, un termine che oltre ad essere<br />

sbagliato è anche molto riduttivo. Un tempo,<br />

quando le cabine erano a due posti effettivamente<br />

avevano la forma di un uovo, ma ora non più. Sono<br />

impianti che tecnicamente hanno le stesse caratteristiche<br />

delle seggiovie automatiche, ma sono<br />

equipaggiati con veicoli “chiusi” il che consente<br />

maggior numero di persone a bordo e maggiori<br />

altezze da terra e quindi percorsi più lunghi. Per<br />

altro comportano stazioni più importanti tenuto<br />

conto delle masse in gioco e della velocità che può<br />

anche superare i 6 m/s.<br />

FUNIvIA: è quella comunemente chiamata “teleferica”<br />

(sbagliando: la teleferica è quel tipo di<br />

e vino al vino<br />

impianto con tanti vagonetti che trasportano<br />

normalmente del materiale, come ad esempio la<br />

Savona-Cairo Montenotte che avrete certamente<br />

visto andando al mare). E’ composta da una o due<br />

funi “portanti” per ogni “via di corsa” sulle quali<br />

scorre una cabina, trainata dalle funi “traenti”, che<br />

assume un movimento a “va e vieni” tra una stazione<br />

e l’altra. Essendo dotata di fune di “soccorso” e<br />

quindi non richiedendo la eventuale calata a terra<br />

dei passeggeri (attenzione, la dicitura non tragga<br />

in inganno la fune di soccorso è semplicemente un<br />

anello di fune al quale, alla bisogna, si può collegare<br />

un carrello che appoggiandosi sulle portanti<br />

può raggiungere le cabine ferme e trasbordare le<br />

persone riconducendole alle stazioni di valle o di<br />

monte) può sorvolare il terreno a grande altezza<br />

(in teoria senza limiti) ed è quindi adatta per percorsi<br />

difficili con andamento del terreno particolarmente<br />

accidentato. Come tipo di impianto ha<br />

però molti limiti in quanto la portata oraria dipende<br />

dalla lunghezza del percorso, dalla velocità del<br />

veicolo e dalla sua “capacità” (per le seggiovie la<br />

lunghezza dell’impianto può teoricamente essere<br />

infinita senza per questo limitare la portata è infatti<br />

sufficiente che la cadenza sia sempre di 6 secondi).<br />

Una funivia moderna raggiunge tranquillamente<br />

i 12 m/s (per darvi un’idea corrispondono a<br />

43 km/h) e le cabine possono anche ospitare quasi<br />

200 persone. Questi, in due parole, sono i tipi di<br />

impianto che trovate in Vialattea, ma ne esistono<br />

molti altri, che però non sono oggetto di questa<br />

“chiacchierata in seggiovia”. Non solo, non Vi sto<br />

nemmeno a raccontare le varie “perle” udite da<br />

queste orecchie (una per tutte: salendo in funivia<br />

ed in telecabina: ma le cabine che scendono vanno<br />

più veloci!: spero proprio di no perché sarebbe<br />

veramente un guaio, in quanto i veicoli sono tutti<br />

ammorsati alla stessa fune e quindi vanno tutti<br />

alla stessa velocità. Non voglio scomodare Einstein,<br />

il quale teorizzava che la velocità (e il tempo)<br />

dipendono dallo stato dell’osservatore, ma<br />

semplicemente dirvi che all’occhio di chi guarda,<br />

la velocità relativa diventa doppia così da obbligare<br />

anche il cliente che scende a dire: ma le cabine<br />

che salgono vanno più veloci!).<br />

Se qualcuno fosse interessato ad approfondimenti,<br />

può contattarmi via mail presso la Sestrieres.<br />

dall’interno<br />

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