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vialattea magazine 2010-2011

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dall'interno<br />

30<br />

Pane al pane<br />

di LUIGI RICOTTI<br />

nel corso dell’inverno, quando il tempo e la<br />

pigrizia me lo consentono, vado a sciare e quasi<br />

sempre sono solo ed in incognito, pertanto mi capita<br />

di salire sugli impianti con altre persone, che<br />

parlando tra di loro, usano termini o si pongono<br />

delle domande (se non addirittura risposte) riguardanti<br />

gli impianti di risalita. Mi sembra quindi<br />

opportuno fornire alcune informazioni anche se<br />

superficiali, sulle caratteristiche dei nostri impianti.<br />

Tanto per incominciare la nomenclatura di ogni<br />

tipo di impianto è definita per legge e vi assicuro<br />

che come al solito è anche molto complicata;<br />

per esempio un tipo di seggiovia è così definito:<br />

“funivia monofune a movimento unidirezionale<br />

continuo e collegamento temporaneo dei veicoli”.<br />

Non voglio arrivare a tanto, però, molto più terra<br />

terra (ma correttamente), possiamo classificare gli<br />

impianti in questo modo:<br />

SCIOVIA: non chiamatela skilift, (non lo fanno<br />

nemmeno i popoli di lingua inglese); è il classico<br />

impianto ove lo sciatore è trainato da un dispositivo<br />

(chiamato appunto “traino”) ammorsato<br />

alla fune traente dotato di “piattello” ed in cui è<br />

previsto che l’azione sullo sciatore al momento<br />

dell’aggancio avvenga progressivamente grazie a<br />

dispositivi idraulici o elettromagnetici. La velocità<br />

di questi impianti può variare da 2 a 3 metri al secondo<br />

(m/s) e la “portata” può raggiungere le 900<br />

persone all’ora (pers/h).<br />

SEGGIOvIA FISSA: è la classica seggiovia ove la<br />

seggiola (“veicolo”) è rigidamente “ammorsata”<br />

(e non agganciata) alla fune “portante/traente”. I<br />

veicoli possono essere a più posti, ed il numero di<br />

posti nonché il tipo di servizio ne determina la velocità<br />

massima. Per intanto se è previsto il trasporto<br />

di “pedoni”, questi non possono essere più di due<br />

per seggiola (anche per le seggiovie quadriposto)<br />

e la velocità massima consentita per legge è di 2<br />

m/s. Se l’impianto è ad uso esclusivo di sciatori (naturalmente<br />

con gli sci calzati) le velocità massime<br />

sono: 2,5 m/s per le biposto, 2,3 m/s per le triposto<br />

e 2,2 m/s per le quadriposto. La biposto del Colò,<br />

essendo equipaggiata di “tappeto mobile per facilitare<br />

l’imbarco”, può girare a 2,8 m/s. Queste diverse<br />

velocità sono stabilite dalla normativa e tengono<br />

conto della diversa massa dei vari tipi di seggiola<br />

che impatta con lo sciatore.<br />

Le portate massime variano<br />

dalle 1200 p/h della biposto<br />

alle 2400 p/h della quadriposto.<br />

Attenzione però che<br />

queste portate sono teoriche<br />

e calcolate per seggiole<br />

a pieno carico, cosa che<br />

avviene raramente (scalpitiamo<br />

quando siamo in<br />

coda, ma non occupiamo<br />

tutti i posti quando è il<br />

nostro turno di salire).<br />

Sotto questo aspetto<br />

l’impianto più penalizzato<br />

è la quadriposto; un<br />

esempio per chiarire: il<br />

Chamonier (quadriposto)<br />

ha raggiunto un’efficienza massima del 52,37<br />

% cioè a dire una portata reale di 1257 p/h contro<br />

le 2400 teoriche, mentre il Colò (biposto) di recente<br />

costruzione ha già raggiunto un’efficienza del 83,55<br />

% pari a 1000 p/h contro le 1200 teoriche!<br />

SEGGIOvIA AUTOmATICA: è quella seggiovia<br />

ove i veicoli arrivando alle stazioni si disaccoppiano<br />

dalla fune portante traente così da poter<br />

essere rallentati da dispositivi (detti “travi di lancio”<br />

e/o “travi di rallentamento”) ad una velocità<br />

tale da consentire un’agevole accesso agli sciatori.<br />

La fune portante traente di questi impianti, può<br />

raggiungere anche velocità ragguardevoli (5 m/s)<br />

che dipendono esclusivamente dalla lunghezza<br />

delle travi di lancio e rallentamento e quindi delle<br />

stazioni. Si deve tenere conto infatti che gli spazi<br />

per accelerare e decelerare i veicoli sono in rapporto<br />

quadratico con la velocità (qualcuno ricorda<br />

che s=v2/2a ?) e pertanto il solo passaggio da 4<br />

m/s a 5 m/s comporta stazioni più lunghe di circa

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