vialattea magazine 2010-2011

Noi siamo contenti del lavoro fino ad ora svolto
ed abbiamo le idee molto chiare sul futuro, sappiamo
che, concluso il quinto anno di attività, ci
troveremo di fronte ad un bivio, a delle scelte ben
precise dalle quali non si potrà tornare indietro:
crescere, e crescere con il territorio, o strutturarsi
attorno al nostro core business adottando una politica
ancor più aggressiva in termini di ottimizzazione
delle attività e contenimento dei costi.
Detto più semplicemente, per i non addetti ai
lavori, questo cosa significa?
Significa che, nel malaugurato caso in cui non si
potesse crescere con il territorio, dovremo eliminare
tutte quelle attività collaterali non facenti
capo al prodotto neve, ma solamente fonte di
costi; dovremo intervenire eliminando altri “rami
secchi”, occorrerà ragionare sulle date di apertura
e di chiusura della stagione, dovremo ridurre
gli impianti di arroccamento, che sono il vero e
grande problema della Vialattea, ma soprattutto
dovremo insistere sul doppio modello gestionale,
quello feriale, che vede impianti e piste sotto
utilizzati, e quello festivo, che funziona abbastanza
bene; il tutto evidentemente senza limitare o
danneggiare in alcun modo la parte sciistica, cioè
le piste, che, andranno a costituire l’unico core business
verso il quale si orienteranno gli interessi
della società.
Ma cosa si aspetta dalla strategia sopra riportata?
Una società ancor più dinamica, versatile ed aggressiva,
capace di adattarsi alle più mutevoli
condizioni gestionali che, abbattendo o azzerando
i costi superflui, potrebbe addirittura essere in
grado di ridurre le tariffe per il cliente, verosimilmente
aumentando la fascia di clientela soprattutto
giornaliera.
Ma allora questa ipotesi rappresenta la soluzione
di tutti i problemi?
Purtroppo no! Questa soluzione sicuramente risolverebbe
i problemi economici, quelli aziendali,
ci renderebbe forti e competitivi e anche capaci
di impegnarci in esperienze diverse, ma certamente
farebbe tramontare il sogno della “grande
Vialattea” che, se pur faticando e zoppicando, oggi
rappresenta uno dei più grandi comprensori europei.
Per “esperienze diverse”, si riferisce alle sirene
dei paesi dell’Est o della Cina, delle quali abbiamo
sentito parlare?
Le sirene ci sono e cantano bene e le esperienze
diverse ovviamente ci stimolano e ci interessano;
molti nostri competitor, anche italiani, sono già
attivi in mercati diversi, noi prenderemo in considerazione
queste proposte in futuro, anche dopo
aver valutato le possibilità di sviluppo che ci verranno
offerte sul nostro territorio.
Per concludere?
Per concludere, direi che i sogni sono belli ma
sono sogni, e con i sogni purtroppo non si vive;
per trasformarli in realtà ci vuole intelligenza, capacità,
lavoro, lungimiranza, disponibilità e collaborazione
di tutti, soprattutto si deve credere che
perseguire i sogni possa essere una cosa di interesse
generale e collettivo.
Non possiamo permetterci di fare chiacchiere
inutili, di perdere tempo e di farci promesse che
non siamo in grado o poi non vogliamo mantenere;
dobbiamo ricordarci tutti che la nuda e cruda
realtà è che nel privato i conti devono sempre
quadrare con la speranza che tutti, prima o poi,
comincino a capire che questo dovrebbe accadere
anche nel pubblico.
Adesso tutto sembra chiaro, le idee, i progetti, le prospettive
e la determinazione… si può chiudere definitivamente
il sipario…
Una giornata sugli sci in
Vialattea con il Ministro alla
Giustizia Angelino Alfano
...Tappa al punto
d'incontro del Fraiteve