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FOCUS<br />
FOCUS<br />
La produzione<br />
di aceto<br />
Angelo Valent<strong>in</strong>i<br />
Oxologo esperto<br />
Se parliamo di aceto nel<br />
senso più nobile del term<strong>in</strong>e<br />
bisogna par<strong>la</strong>re di<br />
aceto d’uva.<br />
Chiamare o def<strong>in</strong>ire aceto il balsamico<br />
è improprio poiché l’aceto, quello che conosciamo<br />
tutti, all’<strong>in</strong>fuori del<strong>la</strong> zona di Modena<br />
e Reggio Emilia, è ottenuto dal<strong>la</strong> fermentazione alcolica del<br />
mosto che si fa v<strong>in</strong>o, e che poi, attraverso un processo di<br />
ossidazione, viene aggredito dall’aceto bacter e si fa aceto,<br />
prodotto, qu<strong>in</strong>di, proveniente da una “anomalia” del v<strong>in</strong>o.<br />
L’aceto balsamico, che oserei def<strong>in</strong>ire salsa o condimento,<br />
si ottiene <strong>in</strong> maniera <strong>completa</strong>mente diversa. Il balsamico<br />
o aceto balsamico, che dir si voglia, era appannaggio di famiglie<br />
benestanti del territorio emiliano; lo stesso Duca di<br />
Modena conservava le sue batterie nel<strong>la</strong> soffitta del Pa<strong>la</strong>zzo<br />
Ducale, oggi sede dell’accademia militare. Anche il Pr<strong>in</strong>cipe<br />
Metternik, <strong>in</strong> visita <strong>in</strong> Italia ed ospite del Duca, sapeva<br />
del prezioso nettare, e chiese al Duca di poterlo assaggiare;<br />
nonostante tale richiesta provenisse da una così alta carica,<br />
il Duca gliene concesse solo un assaggio, precisando che<br />
si trattava di un’eccezione, <strong>in</strong> quanto il prelievo era fuori<br />
stagione.<br />
Oggi, non dico che sia diventato d’uso comune ma ogni famiglia<br />
che vanta antiche tradizioni ha <strong>la</strong> sua batteria. La<br />
batteria consiste <strong>in</strong> sette piccole botti decrescenti di legni<br />
ed essenze diverse: rovere, castagno, ciliegio, frass<strong>in</strong>o, rob<strong>in</strong>ia,<br />
gelso, g<strong>in</strong>epro. Al<strong>la</strong> vendemmia si raccolgono uve scelte<br />
di trebbiano bianco, si ammortano ed il mosto ottenuto si fa<br />
bollire lentamente per ore <strong>in</strong> caldaia, <strong>in</strong> modo da elim<strong>in</strong>are<br />
le acque di vegetazione; si fa raffreddare <strong>in</strong> una t<strong>in</strong>ozza di<br />
legno, per poi immetterlo nelle piccole botti, colmandole<br />
22 ORIZZONTE<br />
Punto<br />
di <strong>in</strong>contro<br />
fra storia,<br />
cultura e<br />
tradizioni<br />
al 70-75% del<strong>la</strong> loro capacità.<br />
L’ubicazione ideale per<br />
<strong>la</strong> maturazione è un ambiente<br />
dove sono frequenti le escursioni<br />
termiche, per esempio una soffitta o<br />
un ambiente a tetto. A differenza<br />
del v<strong>in</strong>o che non deve subire ossidazione,<br />
il contatto con una massa di ossigeno per il balsamico<br />
è vitale, perché rende possibile <strong>la</strong> riduzione <strong>in</strong> quantità<br />
e l’addensamento del liquido stesso. <strong>Per</strong> tale ragione, ogni<br />
anno vanno fatti dei r<strong>in</strong>calzi al f<strong>in</strong>e di riprist<strong>in</strong>are <strong>la</strong> quantità<br />
di aceto evaporata e assorbita dai legni delle botti, avendo<br />
cura di aggiungere il mosto di annata nel barile più grande,<br />
solo dopo aver rabboccato i barili più piccoli, dal penultimo<br />
all’ultimo e via dicendo. Questo procedimento permette<br />
all’ultimo barile, il più piccolo, di arricchirsi di nuances provenienti<br />
dai legni delle altre botti.<br />
L’operazione va eseguita ogni anno e richiede costanza, pulizia,<br />
pazienza, oltre che una grande passione. Una passione<br />
radicata nelle antiche tradizioni di famiglia, dove era consuetud<strong>in</strong>e<br />
f<strong>in</strong> dal momento del<strong>la</strong> nascita di un figlio, approntare<br />
per lui una preziosa batteria di aceto, contrassegnata<br />
dal nome del futuro proprietario che, sempre secondo <strong>la</strong><br />
tradizione, l’avrebbe ricevuta <strong>in</strong> dono il giorno delle nozze.<br />
<strong>Per</strong> gustare appieno l’<strong>in</strong>tenso sapore del balsamico, vi propongo<br />
un piatto semplice e al<strong>la</strong> portata di tutti. Cuocete una<br />
bistecca al<strong>la</strong> griglia, togliendo<strong>la</strong> dal<strong>la</strong> brace una volta raggiunto<br />
il punto di cottura desiderato. Adagiate <strong>la</strong> bistecca <strong>in</strong><br />
un piatto da portata dove avrete emulsionato, rigorosamente<br />
a crudo, tre parti di olio extraverg<strong>in</strong>e di oliva e una parte di<br />
balsamico. Aggiungete sale grosso e un rametto di rosmar<strong>in</strong>o.<br />
Provate per credere!