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15.06.2013 Views

connotazione intima e famigliare del componimento 15 che non lascia dubbi circa la fonte d’ispirazione e il porbabile destinatario dell’opera. Al f.2, a margine degli abbozzi di Iynx, troviamo ancora scritto: Carte.|Lettere a [[…]]|Studiare il Canis Brehm|studiare gli opuscoli|sulle terremare. in cui il Pascoli ci dà notizia di almeno una delle fonti scientifiche moderne, dirette ispiratrici del poemetto: si tratta de La vita degli animali di A.E.Brehm, posseduto dal poeta, e quindi presente nella biblioteca della casa di Castelvecchio, nell’edizione del 1872 16 . Al f.6, con maggiore dettaglio, viene invece approntata una vera e propria suddivisione dei lavori, come risulta a margine dell’abbozzo dei versi 15-22 di Canis: Sabato – 50. Canis mattina|sera Dante.|Domenica Canis mattina 80 17 |sera Poesia 18 italiana.|Lunedì. Canis [x] 100. Dante finito. L’appunto conferma una attività compositiva pascoliana non monotona e “statica”, ma in continuo movimento tra una scrivania e l’altra (si pensi allo studio della casa di Castelvecchio, al cui centro sono disposte tre scrivanie a ferro di cavallo –non sappiamo se a Messina il poeta disponesse di tre scrivanie, ma sicuramente si dedicava a più lavori contemporaneamente) sulle quali si dedicava a componimenti diversi: questo spostamento del corpo del poeta da una scrivania all’altra è in un certo senso la rappresentazione metaforica, se così si può dire, del travaso di materiale poetico da una composizione ad un’altra. Ancora, a margine dell’abbozzo dei versi 69-74 del f.13 è probabile poter rintracciare un calendario dei lavori scanditi giorno per giorno: 15 Strati-Maldini 2008, p.115 16 Si tratta dell’edizione italiana in sei volumi di A.E.Brehm, La vita degli animali, trad.it. di G.Branca e S.Travella, riv.da M.Lessona e T.Salvadori, Torino-Napoli, 1869-1873, segnata XII.2.J 7-12. Di un’altra fonte ci dà notizia Vischi 1962: si tratta del volume di V.Meunier, Les singes domestiques, Paris 1886 pubblicato in “Minerva” 12, 1896, p.646ss. Come fa notare P.Paradisi (Paradisi 1992, p.21), tuttavia, il Vischi omette di dire che il Pascoli addita e suggerisce le proprie fonti direttamente nei propri manoscritti (si vedano per esempio le introduzioni a Pomp. P.7, Sen.Cor. p.12, Thall. P.9, Mor. p.29ss. e Ag. p.29), appropriandosi indebitamente (e, secondo la Paradisi, in malafede) della paternità di una scoperta casuale e fortuita. 17 L’”8” corregge un precedente “[7]”. 18 L’iniziale “P” è corretta su “[D]”. 8

25 26|finis Canis|27 // 28|29|30 // canis iynx|Dante|Poesia Queste date potrebbero riferirsi, con ogni probabilità, al mese di novembre, anche perché troppo avanzate rispetto al mese di dicembre e alle esigenze di partecipazione al concorso di Amsterdam 19 . 19 Strati-Maldini 2008, p.115 9

connotazione intima e famigliare del componimento 15 che non lascia dubbi circa<br />

la fonte d’ispirazione e il porbabile destinatario dell’opera. Al f.2, a margine degli<br />

abbozzi di Iynx, troviamo ancora scritto:<br />

Carte.|Lettere a [[…]]|Studiare il Canis Brehm|studiare gli opuscoli|sulle<br />

terremare.<br />

in cui il Pascoli ci dà notizia di almeno una delle fonti scientifiche moderne,<br />

dirette ispiratrici del poemetto: si tratta de La vita degli animali di A.E.Brehm,<br />

posseduto dal poeta, e quindi <strong>presente</strong> nella biblioteca della casa di Castelvecchio,<br />

nell’edizione del 1872 16 . Al f.6, con maggiore dettaglio, viene invece approntata<br />

una vera e propria suddivisione dei lavori, come risulta a margine dell’abbozzo<br />

dei versi 15-22 di Canis:<br />

Sabato – 50. Canis mattina|sera Dante.|Domenica Canis mattina 80 17 |sera<br />

Poesia 18 italiana.|Lunedì. Canis [x] 100. Dante finito.<br />

L’appunto conferma una attività compositiva pascoliana non monotona e<br />

“statica”, ma in continuo movimento tra una scrivania e l’altra (si pensi allo studio<br />

della casa di Castelvecchio, al cui centro sono disposte tre scrivanie a ferro di<br />

cavallo –non sappiamo se a Messina il poeta disponesse di tre scrivanie, ma<br />

sicuramente si dedicava a più lavori contemporaneamente) sulle quali si dedicava<br />

a componimenti diversi: questo spostamento del corpo del poeta da una scrivania<br />

all’altra è in un certo senso la rappresentazione metaforica, se così si può dire, del<br />

travaso di materiale poetico da una composizione ad un’altra. Ancora, a margine<br />

dell’abbozzo dei versi 69-74 del f.13 è probabile poter rintracciare un calendario<br />

dei lavori scanditi giorno per giorno:<br />

15<br />

Strati-Maldini 2008, p.115<br />

16<br />

Si tratta dell’edizione italiana in sei volumi di A.E.Brehm, La vita degli animali, trad.it. di<br />

G.Branca e S.Travella, riv.da M.Lessona e T.Salvadori, Torino-Napoli, 1869-1873, segnata XII.2.J<br />

7-12. Di un’altra fonte ci dà notizia Vischi 1962: si tratta del volume di V.Meunier, Les singes<br />

domestiques, Paris 1886 pubblicato in “Minerva” 12, 1896, p.646ss. Come fa notare P.Paradisi<br />

(Paradisi 1992, p.21), tuttavia, il Vischi omette di dire che il Pascoli addita e suggerisce le proprie<br />

fonti direttamente nei propri manoscritti (si vedano per esempio le introduzioni a Pomp. P.7,<br />

Sen.Cor. p.12, Thall. P.9, Mor. p.29ss. e Ag. p.29), appropriandosi indebitamente (e, secondo la<br />

Paradisi, in malafede) della paternità di una scoperta casuale e fortuita.<br />

17<br />

L’”8” corregge un precedente “[7]”.<br />

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L’iniziale “P” è corretta su “[D]”.<br />

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