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RASSEGNA STAMPA “MARINA” SETTEMBRE 2010 - ANMI Ladispoli

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Rassegna stampa mensile ad uso interno realizzata gratuitamente per il Gruppo di <strong>Ladispoli</strong><br />

dell’<strong>ANMI</strong> dal socio Fr-Ph Durbach (tessera n. 351729)<br />

ANSA<br />

Motopesca mitragliato: pm indagano per tentato omicidio<br />

Procura Agrigento sequestra battello e affida perizia a Ris<br />

14 settembre, 22:31<br />

(ANSA) - AGRIGENTO, 14 SET - Il ministro dell'Interno Roberto Maroni lo ha definito un<br />

''incidente'', affrettandosi a puntualizzare che la Libia si e' gia ''scusata''. Ma i colpi di mitraglia<br />

sparati domenica sera da una motovedetta libica contro il motopesca mazarese ''Ariete'' ormai non<br />

presentano solo risvolti diplomatici ma anche profili giudiziari. La Procura di Agrigento, che<br />

coordina le indagini sul tentativo di abbordaggio avvenuto al largo dalle coste nordafricane, ipotizza<br />

infatti i reati di tentativo di omicidio plurimo aggravato e danneggiamento.<br />

L'inchiesta - condotta dal procuratore capo Renato Di Natale, dall'aggiunto Ignazio Fonzo e dal<br />

sostituto Luca Sciarretta - al momento e' al carico di ignoti. I magistrati, che hanno disposto il<br />

sequestro cautelativo del motopesca per una serie di accertamenti da parte dei carabinieri del Ris,<br />

quasi certamente sentiranno anche i militari italiani della Guardia di Finanza che erano a bordo<br />

della motovedetta come ''osservatori''. L'unita' e' infatti uno dei sei pattugliatori che il governo<br />

italiano ha consegnato a quello libico, nell'ambito dell'accordo di collaborazione contro<br />

l'immigrazione clandestina siglato dai due Paesi.<br />

Era stato proprio il comandante dell' ''Ariete'' Gaspare Marrone, interrogato ieri a Lampedusa<br />

dalla Guardia Costiera, a ipotizzare la presenza di alcuni italiani a bordo della motovedetta che lo<br />

avrebbero avvisato via radio: ''Questa e' una motovedetta libica, fermati altrimenti ti sparano<br />

addosso''. Una circostanza che suscita rabbia tra i dieci uomini dell'equipaggio, i quali ribadiscono<br />

di essere ''vivi per miracolo'', ma anche ''amarezza'', come sottolinea l'armatore Vincenzo Asaro. ''Il<br />

mio rammarico - spiega - e' che si e' sparato ugualmente nonostante la presenza sulla motovedetta<br />

libica dei militari italiani''.<br />

L' ''Ariete'' arrivera' all'alba di domani a Porto Empedocle, dove i carabinieri del Ris di Messina<br />

eseguiranno una serie di perizie balistiche sui colpi di mitraglia che hanno crivellato la fiancata<br />

sinistra e la cabina di comando del motopesca. Uno dei proiettili ha scheggiato anche una bombola<br />

di gas, che solo per un caso non e' esplosa insieme alle altre due che servivano per la cucina di<br />

bordo.<br />

Intanto i dati del ''Blue box'' - il rilevatore Gps che consente alle autorita' italiane di seguire<br />

costantemente le nostre imbarcazioni e sapere esattamente in che posizione si trovano - hanno<br />

confermato il racconto del comandante del motopesca. L' ''Ariete'' era infatti a 30 miglia a nord di<br />

Zuwarah, una cittadina sulla costa libica quasi al confine con la Tunisia. Considerato che il diritto<br />

internazionale stabilisce che le acque territoriali si estendono fino ad un massimo di 12 miglia dalla<br />

costa, il peschereccio si trovava 18 miglia fuori dalle acque territoriali libiche, dunque in acque<br />

internazionali nonostante Gheddafi rivendichi la giurisdizione della Libia su tutta l'area all'interno<br />

del Golfo della Sirte. (ANSA).<br />

TV (r) Dott. Fr-Ph Durbach – studiofpdff@yahoo.it - http://studiofpdff.blogspot.com/ 46

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