RASSEGNA STAMPA “MARINA” SETTEMBRE 2010 - ANMI Ladispoli

Rassegna stampa mensile ad uso interno realizzata gratuitamente per il Gruppo di Ladispoli
dell’ANMI dal socio Fr-Ph Durbach (tessera n. 351729)
ANSA
Tre donne al comando capitanerie porto in Campania
Impegno per educazione e legalita' in mare
01 settembre, 17:01
(ANSA) - NAPOLI, 1 SET - ''Conosco bene i vecchi pescatori triestini, persone a volte ruvide ma
sempre disponibili al dialogo, non fa differenza che io sia una donna, anche con i pescatori di
Pozzuoli ci intederemo''. E' sicura di se', dimostra gia' polso fermo Caterina Piccirilli, napoletana,
36 anni, che venerdi' prossimo si insediera' al comando della capitaneria di porto di Pozzuoli, una
delle piu' grandi e difficili da gestire d'Italia.
Con lei sono altre due le donne che prendono il timone di capitanerie della Campania: Flavia La
Spada, a capo della sede di Procida, e Claudia Di Lucca a Torre Annunziata. E' la prima volta
che tre grandi porti della regione vengono affidati a delle donne.
''Sono sicuro che faranno bene - spiega l'ammiraglio Domenico Picone, che governa la capitaneria
di porto di Napoli - le donne hanno dimostrato in questi anni tenacia, voglia di arrivare in alto ma
anche grande fermezza e capacita' di gestione del lavoro in mare''.
E se c'e' la voglia di arrivare in alto e' solo questione di tempo, fra qualche anno la capitaneria
potrebbe accogliere il primo ammiraglio donna: ''E' chiaro - conferma Picone - che questi incarichi
sono l'inizio di un percorso che puo' portare ad una carriera sempre piu' importante''.
Per ora per le tre comandanti c'e' da affrontare la sfida di porti difficili, come quello di Torre
Annunziata, il terzo scalo della Campania dopo Napoli e Salerno: ''Una realta' di grande impegno'',
conferma la neo comandante Claudia Di Lucca, napoletana, laureata in giurisprudenza alla Federico
II, cresciuta professionalmente nei porti di Salerno e Livorno.
''Prima di tutto - spiega - conoscero' a fondo la realta' dello scalo che e' legato a doppio filo ad una
realta' spesso difficile come quella di Torre''. Comandare il porto significa infatti anche confrontarsi
con il crimine organizzato: ''Per questo - conclude la Di Lucca - sara' necessario intensificare ancora
di piu' la sinergia della capitaneria con le forze dell'ordine, la crescita di uno scalo portuale passa
per la sensibilizzazione dei diportisti ma anche per la legalita'''.
Piu' piccola ma altrettanto impegnativa la realta' procidana, fatta di turismo d'estate e di pesca
d'inverno: ''So gia' che con i procidani ci intenderemo, dopo la curiosita' iniziale per la nomina di
una donna entreremo a regime'', spiega Flavia La Spada, 36enne romana, un'antesignana delle
''quote rosa'' nelle capitanerie. ''Sono stata la prima ufficiale donna a Porto Empedocle, dove mi
sono imbattuta in una cultura legata anche ad antichi retaggi - racconta - ma non ho mai trovato vera
ostilita'. Mi aspetto anche a Procida una perfetta integrazione.
Qualche settimana fa ho iscritto mia figlia a scuola e quando ho indicato la capitaneria come
residenza mi hanno chiesto se fossi la moglie del nuovo comandante: quando ho risposto che sarei
stata io, la segretaria dell'istituto mi ha organizzato praticamente una festa''.
Insomma, la novita' delle tre donne al comando sara' assorbita presto, poi ci sara' da lavorare, e
tanto. Lo conferma l'ammiraglio Picone quando esclude che qualche collega maschio abbia storto il
naso per la triplice nomina in rosa: ''Sono tre posti difficili, di grande impegno lavorativo. Ma quale
delusione, anzi, qualcuno avra' tirato un sospiro di sollievo''.
(ANSA)
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