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RASSEGNA STAMPA “MARINA” SETTEMBRE 2010 - ANMI Ladispoli

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Rassegna stampa mensile ad uso interno realizzata gratuitamente per il Gruppo di <strong>Ladispoli</strong><br />

dell’<strong>ANMI</strong> dal socio Fr-Ph Durbach (tessera n. 351729)<br />

Guardia Costiera: ogni giorno seguite 25 mila tracce natanti<br />

Amm. Lolli, vigiliano su Mediterraneo ma uomini sono pochi<br />

08 settembre, 14:19<br />

(ANSAmed) - ROMA, 7 SET - Una strumentazione tecnologica tra le migliori al mondo, un ruolo<br />

di coordinatore per il controllo del sistema europeo AIS (Automatic Identification System),<br />

essenziale strumento per il monitoraggio e lo scambio di informazioni in tempo reale di tutte le<br />

informazioni relative al traffico navale nel Mediterraneo. Sono la superiorita' tecnologica di cui<br />

dispone l'Italia in campo di controllo del traffico marittimo e l'efficienza nel soccorso in mare i fiori<br />

all'occhiello della Guardia Costiera italiana che fanno dire all'ammiraglio Ferdinando Lolli,<br />

comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto-Guardia costiera, che ''l'Italia non e'<br />

seconda a nessuno in Europa e nel mondo''. Un ruolo di primo piano - come sottolinea ad<br />

ANSAmed l'amm. Lolli, mentre ''passa in rassegna'' le numerose attivita' - che questo Corpo della<br />

Marina Militare ricopre in un'area chiave (quella mediterranea) da cui transita ogni anno circa il<br />

15% del commercio marittimo mondiale, ma dove il traffico di esseri umani, droga, armi, merci di<br />

contrabbando e pesca di frodo sono all'ordine del giorno. Ricerca e soccorso in mare (3.844 persone<br />

salvate nel <strong>2010</strong>), sicurezza della navigazione, controlli sulle attivita' di pesca, ma anche tutela<br />

dell'ambiente e dei beni culturali: funzioni che la Guardia costiera italiana svolge grazie a una<br />

strumentazione tecnica tra le piu' sofisticate in Europa.<br />

''Ogni giorno - spiega Lolli - sui monitor della centrale operativa di Roma visualizziamo 25 mila<br />

tracce che identifichiamo in tempo reale''. Un lavoro complesso, che vede l'utilizzo del sistema AIS<br />

di cui l'Italia e' coordinatore regionale per conto di Bulgaria, Cipro, Grecia, Francia, Malta,<br />

Portogallo, Romania, Slovenia e Spagna, ma che presto si vorrebbe esteso anche alla sponda Sud<br />

del bacino. ''Oltre all'AIS - prosegue l'amm. Lolli - ci sono i satelliti dei progetti Ue BlueMassMed<br />

(Blue Maritime Sorveillance System Med) e Cosmos Sky Med (sistema messo appunto<br />

dall'Agenzia spaziale italiana e ministero della Difesa per l'osservazione della terra), e l'ultimo nato:<br />

il Pon Sicurezza''. Un sistema informativo unitario, il Programma Operativo di sicurezza nazionale<br />

lanciato la scorsa estate, che consentira' di ottimizzare le attivita' di prevenzione e controllo delle<br />

illegalita' negli scali del Sud grazie al coordinamento tra Capitanerie di Porto e forze dell'ordine.<br />

''Un progetto per cui l'Italia ha gia' speso 320 milioni di euro'', precisa l'ammiraglio. Nella lotta<br />

all'immigrazione clandestina, la Capitaneria di Porto-Guardia costiera e' sicuramente in prima linea.<br />

Ma l'amm. Lolli preferisce parlare di soccorso in mare. ''Un diritto che travalica i confini<br />

geografici''.<br />

''Siamo presenti in West Africa, dove l'Italia sostiene la Spagna nel contrasto dell'immigrazione<br />

proveniente dalle coste senegalesi, mentre in Grecia si trova una nostra unita' navale per contrastare<br />

il fenomeno proveniente dalla Turchia'', ricorda Lolli. Certo, ammette, la cooperazione non e'<br />

sempre facile''. Come con i vicini maltesi. ''La diatriba - fa notare - e' in merito alla suddivisione dei<br />

compiti. I maltesi vogliono la competenza ma non l'operativita'''. Tra i punti caldi a causa della<br />

pirateria tenuti costantemente sotto controllo dalla Centrale operativa di Roma, ci sono anche il<br />

Canale di Suez e il Golfo di Aden e anche l'Indonesia. Un ''mare di competenze'', dunque, senza<br />

pero' disporre di risorse sufficienti. ''In tutto il Corpo si compone di 11 mila effettivi, ma ce ne<br />

vorrebbero 20 mila'', dice Lolli. E per tagliare dove e' possibile, le Capitanerie di porto hanno scelto,<br />

per cosi' dire, la 'stagionalizzazione' dei loro uffici.<br />

''In inverno - conclude l'ammiraglio - chiudiamo gli uffici piu' piccoli, dirottando le competenze a<br />

quelli maggiori''.<br />

(di Cristiana Missori)<br />

TV (r) Dott. Fr-Ph Durbach – studiofpdff@yahoo.it - http://studiofpdff.blogspot.com/ 30

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