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Rassegna dell'Esercito 2/2013 - Esercito Italiano - Ministero della ...

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mai auspicabile, in quanto la loro intrinseca<br />

mobilità, flessibilità e versatilità,<br />

consente la concentrazione rapida di<br />

forze e/o fuoco dove necessario. Le<br />

Forze Armate alleate operano infatti<br />

spesso in territori vasti, con reti stradali<br />

inadeguate che impediscono<br />

celeri movimenti su rotabile,<br />

e si confrontano con elementi<br />

ostili estremamente sfuggenti,<br />

che risultano difficilmente<br />

agganciabili in combattimento<br />

da forze motorizzate<br />

o meccanizzate. Esempi<br />

come quello già illustrato<br />

<strong>della</strong> Cavalleria Aerea americana<br />

in Vietnam o delle Fire<br />

Forces Rhodesiane (14),<br />

impegnate per diversi anni in<br />

aspre Counter Insurgency<br />

Operations (COIN), mostrano<br />

(al di là del risultato finale<br />

delle campagne belliche)<br />

appunto i vantaggi di poter<br />

disporre di unità in grado di<br />

spostarsi rapidamente, con<br />

scarso preavviso, scavalcando<br />

i possibili ostacoli naturali,<br />

e agganciare il nemico prima che possa<br />

nuovamente disperdersi dopo aver compiuto<br />

atti ostili. Ritengo sarebbe quindi<br />

certamente auspicabile riprendere proprio<br />

le lezioni apprese delle citate esperienze,<br />

per ottimizzare l’impiego delle<br />

unità aeromobili e limitare (eliminarle è<br />

comunque impossibile) tragiche perdite,<br />

di uomini o vettori, come quelle sopra<br />

citate, subite dagli americani durante<br />

«Anaconda» in Afghanistan o nell’attacco<br />

alla «Medina» in Iraq. In particolare,<br />

l’approccio più efficace sembra essere<br />

quello di integrare le forze aeromobili<br />

con altre risorse, come UAV (Unmanned<br />

Aerial Vehicle), aerei e unità blindate,<br />

per massimizzarne l’efficacia negli<br />

<strong>Rassegna</strong> dell’<strong>Esercito</strong> on line n. 2/<strong>2013</strong><br />

attuali scenari operativi. Due esempi<br />

recenti possono essere presi in considerazione<br />

per illustrare le potenzialità di<br />

questa integrazione: la Task Force<br />

Hawk, costituita nel 1999 durante la crisi<br />

del Kosovo e la Task Force ODIN<br />

UH-60 e AH-64 <strong>della</strong> TF Hawk in atterraggio<br />

sull’aeroporto di Rinas nel 1999 (foto US<br />

Army).<br />

(Observe Detect Intercept Neutralize),<br />

impiegata nella campagna COIN in Iraq.<br />

Nel primo caso, si tratta dell’integrazione<br />

di elicotteri d’attacco (24 Apache dell’11°<br />

US Army Avn. Rgt.), Multiple Launch<br />

Rocket System (MLRS) (27 M-270),<br />

Ground Sourveillance Radar (1 Q36, 1<br />

Q37) e UAV (4 Hunter <strong>della</strong> Task Force<br />

Hunter schierata in Fyrom), protetti da un<br />

Battaglione meccanizzato e uno paracadutisti,<br />

in una stessa unità spiegata sull’aeroporto<br />

di Rinas dall’<strong>Esercito</strong> americano, con<br />

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