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Rassegna dell'Esercito 2/2013 - Esercito Italiano - Ministero della ...

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livello operativo o strategico; in terra,<br />

come in mare, in cielo o nello spazio.<br />

Tutti i più grandi condottieri, da Alessandro<br />

Magno, a Cesare o Napoleone, si sono<br />

appunto distinti in quest’arte riuscendo,<br />

grazie anche ad efficaci manovre delle loro<br />

forze, a sconfiggere eserciti numericamente<br />

molto superiori, in un tempo relativamente<br />

breve e con perdite relativamente contenute.<br />

Come suggeriva infatti, durante la<br />

Guerra di Secessione americana, il<br />

Generale confederato R.E. Lee, il compito<br />

principale dei comandanti in guerra è mettere<br />

le proprie truppe nella migliore posizione<br />

per combattere. Per il resto, la vittoria è<br />

nelle mani di Dio e delle truppe stesse.<br />

Durante il lungo corso <strong>della</strong> Storia si<br />

sono alternati momenti in cui gli eserciti o<br />

le flotte si sono confrontati in modo più<br />

dinamico, attraverso elaborate manovre,<br />

e momenti in cui si sono invece affrontati<br />

in modo quasi statico, basandosi quasi<br />

esclusivamente sull’urto; impegnandosi<br />

quindi in battaglie d’attrito in cui si scambiavano<br />

reciprocamente colpi sempre più<br />

potenti finché uno dei due contendenti<br />

veniva annientato o si arrendeva. La<br />

Prima Guerra Mondiale, combattuta principalmente<br />

dagli Stati europei per quattro<br />

lunghi anni, dando fondo a tutte le loro<br />

risorse umane e materiali, rappresenta<br />

certamente l’esempio più chiaro di guerra<br />

d’attrito. Le due alleanze, su tutti i fronti,<br />

hanno continuato ad ammassare uomini e<br />

artiglierie nel tentativo di realizzare «lo<br />

sfondamento» decisivo in grado di sbaragliare<br />

il nemico. Milioni di soldati sono<br />

quindi morti, o sono rimasti feriti, cercando<br />

di superare i reticolati e le trincee<br />

nemiche, in una serie di scontri frontali<br />

successivi, caratterizzati da un inferno di<br />

fuoco, schegge e, talvolta, gas letali. La<br />

mobilitazione generale <strong>della</strong> popolazione<br />

e delle risorse tecnico-industriali delle<br />

Potenze di allora portò alla costituzione di<br />

<strong>Rassegna</strong> dell’<strong>Esercito</strong> on line n. 2/<strong>2013</strong><br />

eserciti enormi, schierati pressoché staticamente<br />

su impenetrabili fronti continui<br />

dove non esistevano fianchi da aggirare o<br />

retrovie che si potessero colpire rapidamente<br />

per far collassare l’avversario.<br />

Nessuna brillante manovra per linee<br />

esterne o interne fu in grado di scompaginare<br />

la coesione del fronte opposto e nessuno<br />

sfondamento risultò decisivo. In ultima<br />

analisi il solo attrito determinò la sconfitta<br />

degli Imperi centrali, che esaurirono<br />

prima dei loro avversari la capacità e la<br />

volontà di combattere.<br />

AMPLIAMENTO DELLA MANOVRA<br />

NELLA TERZA DIMENSIONE<br />

Verso la fine <strong>della</strong> guerra però, vennero<br />

gettati i semi in grado di rivoluzionare<br />

nuovamente le operazioni militari, consentendo<br />

finalmente agli eserciti di tornare<br />

a manovrare sui campi di battaglia. La<br />

nascita e il rapido perfezionamento del<br />

carro armato, così come dell’aereo, costituirono<br />

la premessa necessaria alla ideazione<br />

<strong>della</strong> Blitzkrieg sviluppata negli anni<br />

successivi alla Prima Guerra Mondiale e<br />

maturata poi durante la Seconda Guerra<br />

Mondiale.<br />

Nell’intervallo tra le due guerre, in tutti<br />

gli eserciti, iniziò infatti il processo di<br />

motorizzazione prima, e meccanizzazione<br />

poi, che portò alla formazione delle<br />

prime vere unità corazzate.<br />

Parimenti, le innovazioni tecnologiche<br />

in campo aeronautico, permisero la<br />

costruzione di velivoli sempre più grandi<br />

ed efficienti, in grado di trasportare a<br />

distanze sempre maggiori carichi paganti<br />

sempre più elevati. Ciò portò a una specializzazione<br />

sempre più accentuata dei<br />

Corpi Aerei di allora, che, nel giro di qualche<br />

decennio, divennero, in molti casi,<br />

autonome Forze Armate, con una propria<br />

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