15.06.2013 Views

Rassegna dell'Esercito 2/2013 - Esercito Italiano - Ministero della ...

Rassegna dell'Esercito 2/2013 - Esercito Italiano - Ministero della ...

Rassegna dell'Esercito 2/2013 - Esercito Italiano - Ministero della ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

STUDI, DOTTRINA E FORMAZIONE<br />

ro una spinta multivettorialità nei confronti<br />

delle potenze occidentali per provare a<br />

dirigersi verso una modellizzazione statuale<br />

moderna, facendo però contestualmente<br />

ristagnare all’interno la presenza<br />

di poteri intermedi di tipo tribale. I governi<br />

di Kabul aprirono alla Germania nazista<br />

permettendo l’instaurazione di collegamenti<br />

aerei Lufthansa per far giungere<br />

nel Paese ingegneri tedeschi come assistenti<br />

ai lavori pubblici. Ancora meno<br />

saggiamente, dopo lo scoppio <strong>della</strong><br />

Seconda guerra mondiale, gli afghani si<br />

aggregarono alla Germania e all’Italia<br />

quando fomentarono una sollevazione<br />

antibritannica alla frontiera di Nord-Ovest<br />

del Raj britannico. Strategia che gli si<br />

rivolse contro quando la Germania nel<br />

1941 invase la Russia. Inchinandosi ad<br />

un’istanza anglo-sovietica, il Paese si<br />

oppose, nell’immediatezza <strong>della</strong> fine del<br />

conflitto, all’ingresso del Pakistan nelle<br />

Nazioni Unite, attaccando la Durand line<br />

come un relitto imperiale illegittimo (7).<br />

«Il conflitto costrinse inevitabilmente il<br />

governo afghano a cercare dei modi per<br />

l’accesso ai mercati internazionali dai<br />

quali dipendevano la liquidità <strong>della</strong> sua<br />

fragile economia e le magre entrate<br />

governative. I trasporti verso l’Iran orientale<br />

erano insufficienti così il solo sbocco<br />

alternativo era l’Asia centrale sovietica».<br />

Nei primi anni ‘50 del ‘900, l’Afghanistan<br />

si trovò sempre più impigliato, sia dal<br />

punto di vista militare che economico, con<br />

il blocco sovietico.<br />

Un episodio legato al rifiuto di<br />

Washington verso il governo di Kabul di<br />

provvedere ad una serie di forniture militari,<br />

costrinse gli afghani a rivolgersi a<br />

Mosca per armi da fuoco e personale<br />

addestratore. Nel frattempo affluivano<br />

nel Paese aiuti esteri di ogni tipo che<br />

trasformarono la struttura politico-economica<br />

dell’Afghanistan in una forma<br />

16<br />

consolidata di Rentier State (8) governato<br />

da leader che cambiavano continuamente<br />

direzione tenendo il Paese «nel<br />

bel mezzo» dei suoi lontani e plurimi<br />

protettori.<br />

Nel decennio 1958-1968 più del 40%<br />

delle risorse dell’Afghanistan derivarono<br />

dall’estero nella forma di aiuti specifici.<br />

Un progetto sovietico di grande importanza<br />

fu l’autostrada che collegò Kabul<br />

all’Asia centrale, una via di comunicazione<br />

ampia e solida per sostenere il peso<br />

dei veicoli militari sovietici. Oltre all’urbanizzazione<br />

anche l’istruzione e l’apparato<br />

dello Stato venivano spartiti tra le potenze<br />

occidentali (Francia, Germania Ovest,<br />

Stati Uniti) lasciando però l’influenza<br />

maggiore, in particolare verso l’addestramento<br />

dei Quadri degli Ufficiali, al blocco<br />

sovietico.<br />

All’inizio degli anni ‘70 del XX secolo<br />

l’Afghanistan conosce l’epilogo <strong>della</strong><br />

monarchia e delle dinastie regnanti (9)<br />

che avevano, fino a quel punto, tenuto le<br />

redini del Paese. Con il sostegno degli<br />

Ufficiali dell’<strong>Esercito</strong> formati da una<br />

sapiente regia sovietica, unitamente al<br />

sostegno dei militanti del piccolo partito<br />

urbano del Parcham, Muhammad Daoud<br />

Khan, già Primo Ministro del Regno, spodestò<br />

il cugino Zahir Khan (inviandolo in<br />

esilio a Roma), abrogò la Monarchia e istituì<br />

una Repubblica <strong>della</strong> quale si auto-proclamò<br />

Presidente. Il cambiamento <strong>della</strong><br />

leadership e <strong>della</strong> forma di Stato, trascinò<br />

ancora una volta il Paese nel bel mezzo<br />

di una contesa nella geopolitica del confronto<br />

bipolare nella regione. Lo scià di<br />

Persia Reza Pahlavi, sostenuto dagli<br />

Usa dell’amministrazione Nixon, aspirava<br />

ad escludere l’influenza sovietica<br />

dagli Stati vicini e, per primo tra tutti, dal<br />

confinante Afghanistan, con lo scopo di<br />

provare ad attirarlo nello schieramento<br />

del blocco occidentale. Un prestito di

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!