Rassegna dell'Esercito 2/2013 - Esercito Italiano - Ministero della ...
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Maddalena Ferrari, esperta in psicologia<br />
del lavoro e docente universitaria.<br />
Sono loro gli autori di questo curioso<br />
volume dal titolo «Bestie da guerra»,<br />
titolo che allude a quei rappresentanti<br />
del mondo animale di cui l’uomo si è da<br />
sempre servito nelle più svariate circostanze<br />
tra cui anche la guerra.<br />
In particolare sono analizzate le varie<br />
specie animali usate con la descrizione<br />
delle relative prestazioni e caratteristiche,<br />
come anche compiti e funzioni nel combattimento.<br />
Non mancano episodi storici,<br />
riferimenti agli aspetti sacri, l’importanza<br />
degli animali nella mitologia come anche<br />
argomenti diversi riguardanti l’aspetto<br />
etico, l’addestramento, leggi italiane e<br />
diritto bellico internazionale.<br />
Il tutto in un excursus storico che dal<br />
passato arriva al presente, con lo<br />
sguardo però rivolto al futuro, alla ricerca<br />
di possibili impieghi e ipotizzando<br />
dei sostituti non senzienti. Si tratta di<br />
tecnologie e ricerche in vertiginosa evoluzione,<br />
come anche sottolineano gli<br />
autori, sulle quali è difficile mantenersi<br />
aggiornati, anche per la segretezza ai<br />
fini militari o commerciali. Parliamo di<br />
robot militari, di nanorobotica, in cui<br />
spesso ci si ispira al mondo animale per<br />
somiglianza o funzioni.<br />
La cosa interessante è che quando si<br />
parla dell’uso di questi esseri viventi<br />
non ci si riferisce solo ai più noti «combattenti»<br />
come il cane, il cavallo, il caro<br />
mulo «amico» degli alpini, il cammello,<br />
l’elefante (come si può dimenticare il<br />
suo ruolo nella sconfitta dei romani ad<br />
opera di Pirro), il colombo - abile messaggero<br />
alato ormai soppiantato dalla<br />
radio, dai drone e dai computer - ,<br />
come anche i soldati del mare: i cetacei.<br />
Si descrivono anche altri animali il<br />
cui uso in guerra è meno conosciuto<br />
come serpenti, vespe, api, scorpioni<br />
<strong>Rassegna</strong> dell’<strong>Esercito</strong> on line n. 2/<strong>2013</strong><br />
che erano utilizzati per sorprendere o<br />
terrorizzare il nemico. Oppure maiali,<br />
gatti (come dimenticare che per secoli il<br />
loro compito era di tener liberi dai topi i<br />
magazzini, contribuendo anche loro al<br />
buon esito dello scontro) e per finire i<br />
combattenti invisibili rappresentati da<br />
quei piccoli esseri microscopici che<br />
possono incidere grandemente, oltre<br />
che sugli aspetti <strong>della</strong> nostra vita,<br />
anche su quelli delle operazioni militari<br />
andando a colpire le Forze Armate<br />
nemiche.<br />
In sostanza, a tutti questi animali l’uomo<br />
ha chiesto qualcosa: incutere paura<br />
o affrontarla al suo posto; li ha utilizzati<br />
«perché sapevano fare meglio certe<br />
cose, anche in luoghi e ambienti per lui<br />
irraggiungibili. E, ovviamente, perché<br />
costavano meno e potevano essere<br />
«spesi» con minor rimpianto: riusciva<br />
cioè più facile mandare a morire una<br />
bestia che un essere umano. Anche se<br />
non sempre…».<br />
Questo libro non è un trattato di zoologia<br />
e neanche un testo di storia militare,<br />
ma si segnala ai lettori per la sua<br />
accuratezza e densità di informazioni<br />
contenute, oltre che per la sua capacità<br />
di soddisfare non poche curiosità del<br />
passato, presente e futuro dei nostri<br />
amici animali che, come recita la scritta<br />
su un monumento eretto a Londra per<br />
ricordare gli eroici colombi viaggiatori<br />
tanto utili durante lo sbarco in<br />
Normandia nella Seconda guerra mondiale,<br />
«They had no choise». Non ebbero<br />
scelta...<br />
Il testo si avvale altresì dell’apporto di<br />
una interessante appendice sugli animali<br />
nella nomenclatura militare e di<br />
una ricca bibliografia che contribuiscono<br />
ad accrescere il pregio dell’opera.<br />
Annarita Laurenzi<br />
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