Versione .PDF - Un treno per Auschwitz
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Breve guida dei campi Al campo di concentramento di Auschwitz I si accede per una porta sovrastata dalla scritta cinica “ Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi) Il museo del campo oggi presenta la camera a gas e il forno crematorio al di fuori del recinto del campo di concentramento (a). Davanti alla sua entrata si può vedere la forca alla quale il 16 aprile 1947 fu eseguita la sentenza di condanna a morte del primo comandante di Auschwitz, Rudolf Hoss. Il cortile tra i blocchi 10 e 11 è recintato da ambo i lati da un alto muro, il “Muro della Morte” (b), dove venivano fucilati migliaia di prigionieri. Al centro del campo è situato il piazzale dell’appello, nel quale spesso si compivano esecuzioni pubbliche (d). Nelle celle degli scantinati erano rinchiusi i prigionieri del campo e la popolazione civile sospettata di avere avuto contatti con i detenuti e di averli aiutati ad evadere. Spesso si compivano selezioni periodiche nelle celle attraverso fucilazioni o torture. La cella 18 è una delle celle punitive dove erano sbattuti i prigionieri condannati alla morte per fame. Il campo di Birkenau, cioè Auschwitz II, ha una superficie di circa 175 ettari, nella quale furono costruite più di 300 baracche. Non tutte sono sopravvissute ad oggi, infatti, sono intatte solo 45 in muratura e 22 in legno. A Birkenau vennero costruiti la maggior parte degli impianti di sterminio: 4 crematori con le 33
camere a gas, 2 camere a gas provvisorie site in case contadine convertite a tal uso, fossi e roghi (K II-V). Oggi nel campo si possono vedere le baracche che ospitavano gli internati (a; b; c; d; ritirata, nel tentativo di cancellare le tracce dei crimini commessi (K II; K III). Nelle rovine si possono distinguere chiaramente lo spogliatoio sotterraneo dove si spogliavano coloro che erano portati alle camere a gas. 34 e). Al termine dello scalo ferroviario si trovano le rovine di due crematori e rispettivamente camere a gas fatti saltare in aria dalle SS in ritirata, nel tentativo di cancellare le tracce. Tra le rovine dei crematori si trova il Monumento Internazionale in Memoria delle Vittime del Nazifascismo ad Auschwitz, inaugurato solennemente nell’aprile del 1967 (W).
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Breve guida<br />
dei campi<br />
Al campo di<br />
concentramento di<br />
<strong>Auschwitz</strong> I si accede<br />
<strong>per</strong> una porta<br />
sovrastata dalla scritta<br />
cinica “ Arbeit macht<br />
frei” (il lavoro rende<br />
liberi)<br />
Il museo del campo<br />
oggi presenta la<br />
camera a gas e il<br />
forno crematorio al di<br />
fuori del recinto del<br />
campo di<br />
concentramento (a).<br />
Davanti alla sua<br />
entrata si può vedere<br />
la forca alla quale il 16<br />
aprile 1947 fu eseguita<br />
la sentenza di<br />
condanna a morte del<br />
primo comandante di<br />
<strong>Auschwitz</strong>, Rudolf<br />
Hoss.<br />
Il cortile tra i blocchi<br />
10 e 11 è recintato da<br />
ambo i lati da un alto<br />
muro, il “Muro della<br />
Morte” (b), dove<br />
venivano fucilati<br />
migliaia di prigionieri.<br />
Al centro del campo è situato il piazzale<br />
dell’appello, nel quale spesso si compivano<br />
esecuzioni pubbliche (d).<br />
Nelle celle degli scantinati erano rinchiusi i<br />
prigionieri del campo e la popolazione civile<br />
sospettata di avere avuto contatti con i detenuti<br />
e di averli aiutati ad evadere. Spesso si<br />
compivano selezioni <strong>per</strong>iodiche nelle celle<br />
attraverso fucilazioni o torture. La cella 18 è<br />
una delle celle punitive dove erano sbattuti i<br />
prigionieri condannati alla morte <strong>per</strong> fame.<br />
Il campo di Birkenau, cioè <strong>Auschwitz</strong> II, ha una<br />
su<strong>per</strong>ficie di circa 175 ettari, nella quale furono<br />
costruite più di 300 baracche. Non tutte sono<br />
sopravvissute ad oggi, infatti, sono intatte solo<br />
45 in muratura e 22 in legno.<br />
A Birkenau vennero costruiti la maggior parte<br />
degli impianti di sterminio: 4 crematori con le<br />
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