Versione .PDF - Un treno per Auschwitz
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presente in essa (anche a seguito del<br />
censimento degli ebrei voluto in agosto dal<br />
governo) risultarono in Italia circa 50000<br />
individui classificati come ebrei e dunque<br />
assoggettati alla <strong>per</strong>secuzione.<br />
Dal 1938 al 1943 la <strong>per</strong>secuzione antiebraica<br />
si precisò in modo sempre più concreto. Gli<br />
ebrei vennero esclusi dalla maggior parte<br />
delle professioni e allontanati da qualsiasi<br />
incarico pubblico, venne loro vietato di<br />
possedere aziende o immobili, vennero<br />
espulsi da tutti gli ordini di scuole (sia<br />
studenti che professori). I libri di autori ebrei<br />
non vennero più pubblicati e quelli in<br />
commercio vennero ritirati.<br />
Gli ebrei vennero di fatto separati ed esclusi<br />
dalla vita civile. Scopo del regime era di<br />
giungere in pochi anni all’eliminazione degli<br />
ebrei dal territorio della penisola. L’ordine<br />
ufficiale di espulsione è del febbraio 1940. E<br />
a maggio dello stesso anno viene deciso<br />
l’internamento in campi di concentramento<br />
di tutti i non autorizzati a restare in Italia o<br />
22<br />
di coloro considerati “<strong>per</strong>icolosi”. Con<br />
l’entrata in guerra dell’Italia (giugno 1940) la<br />
pratica dell’emigrazione più o meno forzata<br />
viene abbandonata <strong>per</strong> fare spazio<br />
all’internamento nei campi di<br />
concentramento e di lavoro coatto.<br />
Tra il 1940 e il 1943 migliaia di ebrei (ma<br />
anche gli zingari subirono la stessa sorte)<br />
vennero internati nei campi di<br />
concentramento fatti costruire in tutta la<br />
penisola. I progetti del fascismo di<br />
“soluzione” della questione razziale vennero<br />
interrotti con la caduta del regime il 25 luglio<br />
1943. Da questo momento la sorte degli<br />
ebrei e dei <strong>per</strong>seguitati in Italia fu sottoposta<br />
all’andamento della guerra: coloro che<br />
rimasero nei territori della Repubblica di<br />
Salò sottoposti all’occupazione nazista<br />
conobbero l’ulteriore inasprimento delle<br />
<strong>per</strong>secuzioni. Molti furono deportati e<br />
trovarono la morte nei campi di sterminio<br />
nazisti.<br />
O<strong>per</strong>a di Agostino Barbieri