anzio - il Caffè
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n. 267 - dal 6 al 19 giugno 2013<br />
ACQUALATINA<br />
Basta ridurre sprechi e inefficienze e cercare sul serio i morosi veri. Solo per l’acqua dispersa, buttati 13 m<strong>il</strong>ioni di € nel 2012<br />
Acqualatina, ecco come evitare i licenziamenti<br />
La crisi non dipende dalle bollette non pagate,<br />
che sono meno del 10% del tesoro incassato finora<br />
Roberto Lessio<br />
Nel giustificare la necessità di ridurre<br />
73 unità nel proprio organico, poi risolta<br />
con 170 contratti di solidarietà<br />
(con oneri a carico della Regione Lazio),<br />
Acqualatina ha dichiarato che la<br />
causa risiede in quei 65 m<strong>il</strong>ioni di euro<br />
di morosità persistente che si trova<br />
sul groppone. Dunque la crisi finanziaria<br />
della società sarebbe colpa soprattutto<br />
delle fatture non pagate dagli<br />
utenti. Proviamo a confrontare altri<br />
numeri.<br />
RISPARMIO IRRISORIO<br />
CON I LICENZIAMENTI<br />
L’organico di Acqualatina nel 2011 era<br />
di 354 unità e di questi ben 163 erano<br />
impiegati (i dati 2012 non sono ancora<br />
disponib<strong>il</strong>i). Nel 2006 <strong>il</strong> numero dei dipendenti<br />
era quasi lo stesso: 346 unità.<br />
Resta quindi la legittima domanda<br />
posta a suo tempo dai Comitati: di che<br />
6 AMMINISTRATORI DELEGATI IN 10 ANNI<br />
Giansandro Rossi, Bernard Cyna,<br />
S<strong>il</strong>vano Morandi, Jean Michel Romano,<br />
Roberto Cupellaro e Luigi Raimondo<br />
Besson (unico presente fin dallʼinizio<br />
nel CdA di Acqualatina): come mai la<br />
società cambia così spesso <strong>il</strong> suo principale<br />
e più pagato amministratore? La<br />
mente coore alle dichiarazioni di Roberto<br />
Cupellaro, durato in carica appena<br />
10 mesi: «Le regole certe sono fondamentali,<br />
io l'ultima esperienza che ho<br />
vissuto nel sistema idrico integrato, <strong>il</strong><br />
famigerato sistema idrico integrato che<br />
gli italiani hanno..., le regole lì non esistono.<br />
Ho una banca che ci ha messo<br />
dentro 180 m<strong>il</strong>ioni di euro in project financing,<br />
che ho investito nel territorio e<br />
le regole mi si sono spostate costantemente…<br />
e in questi giorni poi <strong>il</strong> pegno lo<br />
regola la banca inglese… regole certe,<br />
altrimenti come facciamo ad attrarre in-<br />
vestimenti?». Dalla Tavola Rotonda. “Il merito nellʼinformazione” del 28 settembre<br />
2012.<br />
cosa si occupa tutta questa<br />
gente, visto che gran parte<br />
dei servizi sono stati<br />
affidati a ditte ester-<br />
ne? In realtà la<br />
somma che si sarebbe<br />
recuperata<br />
in b<strong>il</strong>ancio con i<br />
licenziamenti è<br />
quasi una inezia<br />
rispetto alle cifre<br />
in gioco (meno del<br />
2% del fatturato annuo).<br />
Il punto focale<br />
dunque è un altro: cosa<br />
ne ha fatto la società dei soldi<br />
che ha comunque incassato<br />
in tutti questi anni? Per rispondere,<br />
basta andare a leggere e confrontare i<br />
dati ricavati dai suoi b<strong>il</strong>anci fino al<br />
2011. I dati del 2012 invece li abbiamo<br />
estratti noi dallo specifico Rapporto<br />
Informativo da poco pubblicaro sul sito<br />
della società, in quanto <strong>il</strong> b<strong>il</strong>ancio<br />
societario dello scorso anno deve essere<br />
ancora approvato (vedi articolo<br />
in basso a destra). Già sappiamo comunque<br />
che chiuderà con un attivo di<br />
circa 1,43 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />
Non si capisce<br />
fino in fondo come<br />
siano arrivati a 215<br />
m<strong>il</strong>ioni di debito<br />
fino al 2011<br />
INCASSATA<br />
UNA BARCA DI SOLDI<br />
Nei dieci anni di gestione del servizio<br />
idrico dell’ATO 4 fin qui trascorsi<br />
la società ha fatturato oltre 680 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro: circa 1.300 m<strong>il</strong>iardi di<br />
vecchie lire. Una montagna di denaro<br />
alla quale andrebbe aggiunto <strong>il</strong><br />
mutuo da 114,5 m<strong>il</strong>ioni ottenuto nel<br />
2007 dalla Depfa Bank (anche se fino<br />
all’anno scorso ne sono stati uti-<br />
ROBERTO CUPELLARO<br />
Penultimo AD di Acqualatina<br />
lizzati circa 94). La “morosità”<br />
dichiarata da Acqualatina –<br />
65 m<strong>il</strong>ioni di euro - quindi<br />
rappresenta meno<br />
del 10% dei suoi introiti<br />
totali: una percentuale<br />
che nell’attuale<br />
fase congiunturale<br />
è perfettamente<br />
in linea con<br />
le sofferenze nei pagamenti<br />
di tutti i soggetti<br />
economici del nostro<br />
Paese, sia privati<br />
che pubblici.<br />
SPRECHI DI ENERGIA, PER-<br />
DITE DI RETE E MOROSI VERI<br />
Poi si deve aggiungere <strong>il</strong> fatto che da<br />
sempre la maggiore voce di spesa<br />
per <strong>il</strong> gestore del servizio idrico non<br />
è quella per <strong>il</strong> personale (che tra l’altro<br />
è già scesa di molto negli ultimi<br />
tre anni attestandosi a 7,6 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro), bensì quella per l’energia elettrica:<br />
un costo pressoché raddoppiato<br />
nell’arco dei 10 anni considerati,<br />
attestandosi nel 2012 ad oltre<br />
19 m<strong>il</strong>ioni di euro (erano 10,7 nel<br />
2003). Un colossale spreco. Infatti<br />
Acqualatina stessa dichiara che lo<br />
scorso anno ha immesso in rete quasi<br />
117 m<strong>il</strong>ioni di metri cubi d’acqua,<br />
ma di questi ne ha fatturati appena<br />
42,2 m<strong>il</strong>ioni: <strong>il</strong> 64% dell’acqua pompata<br />
nell’acquedotto quindi non è<br />
mai arrivata ai rubinetti di utenze<br />
che hanno un regolare contratto e<br />
dotate di un contatore sotto controllo.<br />
Il bello viene quando si confronta<br />
<strong>il</strong> dato che la stessa Acqualatina sti-<br />
ma come effettive perdite di rete e<br />
di carico: <strong>il</strong> 45%. Vuol dire che <strong>il</strong> 19%<br />
(64% meno 45%) di quell’acqua prelevata<br />
da sorgenti e pozzi ed immessa<br />
in rete, circa 23 m<strong>il</strong>ioni di metri<br />
cubi, continua ad arrivare allegramente<br />
a persone che, dopo dieci anni<br />
di gestione Acqualatina, ancora<br />
non devono preoccuparsi di pagare<br />
la bolletta, fare lunghe f<strong>il</strong>e agli sportelli<br />
per chiedere spiegazioni, eventualmente<br />
opporsi alle pretese della<br />
società, ecc. Si tratta dei morosi veri<br />
mai scovati. Altra domanda: chi gli<br />
dà la caccia, visto che la percentuale<br />
di dispersione, all’inizio della gestione<br />
nel 2003, era del 70%?<br />
A conti fatti, questo vuol dire che<br />
54,08 m<strong>il</strong>ioni di k<strong>il</strong>owattora elettrici<br />
(quelli che servono per l’appunto ad<br />
erogare <strong>il</strong> 64% di acqua dispersa) anche<br />
lo scorso anno sono stati consumati<br />
per produrre acqua che non è<br />
mai stata fatturata: alla cassa fanno<br />
circa 13 m<strong>il</strong>ioni di euro nel 2012, e di<br />
questi ben 3,6 m<strong>il</strong>ioni se ne sono andati<br />
per fornire acqua ai morosi veri<br />
(gli scrocconi che da sempre dormono<br />
sonni tranqu<strong>il</strong>li). Cioè più del<br />
doppio di quanto Acqualatina avrebbe<br />
risparmiato licenziando 73 persone,<br />
se consideriamo uno stipendio<br />
lordo medio di 35m<strong>il</strong>a euro l’anno<br />
ciascuno. Quindi chi lavora per Acqualatina,<br />
se si mette davvero a stanare<br />
gli approfittatori-morosi per<br />
davvero, magari si salva <strong>il</strong> posto di<br />
LATINA<br />
La sede centrale di Acqualatina in viale Nervi<br />
lavoro. Ci avevano mai pensato?<br />
L’INSPIEGABILE<br />
AUMENTO DEI COSTI<br />
Se a questo si aggiunge poi la solita<br />
congerie di voci di spesa discutib<strong>il</strong>i<br />
che accompagnano da sempre <strong>il</strong> b<strong>il</strong>ancio<br />
della Spa idrica, si completa <strong>il</strong><br />
quadro apparentemente misterioso<br />
di come la società spende quello che<br />
incassa: nel 2012 consulenze e prestazioni<br />
per 2,6 m<strong>il</strong>ioni di euro, noleggi<br />
di autoveicoli e macchinari<br />
aziendali per 1,2 m<strong>il</strong>ioni, servizio<br />
fatturazioni e numero verde “b<strong>il</strong>ling<br />
+ contact center” per 1,8 m<strong>il</strong>ioni,<br />
compensi agli amministratori per<br />
Come per i biglietti di treno, tram e bus, anche la<br />
possib<strong>il</strong>ità di partecipare in qualità di soci alla<br />
prossima assemblea di Acqualatina, dovrà essere<br />
“obliterata” dai controllori: la Depfa Bank e Intesa<br />
San Paolo Spa.<br />
Ciò si evince leggendo la post<strong>il</strong>la finale della lettera<br />
con la quale <strong>il</strong> Presidente del CdA Giuseppe Addesssi,<br />
lo scorso venerdì 17 maggio, ha convocato per <strong>il</strong> prossimo<br />
20 giugno l’assemblea degli azionisti per l’approvazione<br />
del b<strong>il</strong>ancio 2012: “Hanno diritto di intervenire<br />
in assemblea gli azionisti che abbiano depositato le<br />
proprie azioni presso la sede della società almeno 5<br />
giorni prima di quello fissato per l’adunanza o presso<br />
i seguenti istituti di credito: Depfa bank Plc, sede di<br />
Roma, Via di Torre Argentina, 21; Intesa San Paolo<br />
SpA, sede di Roma, Via del Corso, 226. Per <strong>il</strong> deposito<br />
presso gli istituti di credito, <strong>il</strong> socio dovrà presentare<br />
11<br />
308 m<strong>il</strong>a euro, ecc... Non a caso, grazie<br />
agli aumenti tariffari, <strong>il</strong> fatturato<br />
annuo di Acqualatina è raddoppiato<br />
in questi dieci anni, ma, guarda un<br />
po’ sono raddoppiati anche i relativi<br />
costi. Ed è quest’ultimo aspetto <strong>il</strong><br />
vero grande mistero dei b<strong>il</strong>anci della<br />
società. Acqualatina dice, e gli crediamo,<br />
che stanno consumando meno<br />
energia rispetto ai precedenti gestori<br />
(anche se la pagano molto di<br />
più, come abbiamo visto), <strong>il</strong> volume<br />
di acqua prelevata è diminuito, <strong>il</strong><br />
problema arsenico è <strong>il</strong> loro “fiore<br />
all’occhiello” (anche se la condotta<br />
Ninfa-Cisterna, nel Comune più colpito<br />
dal problema, è ancora di là da<br />
venire), che i depuratori adesso<br />
hanno tutti l’autorizzazione allo scarico<br />
(significa che prima non ce<br />
l’avevano, ma scaricavano lo stesso?)<br />
e via discorrendo. Tutto questo,<br />
considerando anche i relativi ammortamenti,<br />
avrebbe dovuto portare<br />
ad una drastica riduzione dei costi<br />
operativi. Invece sono aumentati<br />
proporzionalmente e inspiegab<strong>il</strong>mente<br />
con l’aumentare dei ricavi.<br />
Tanto che l’indebitamento complessivo<br />
della società (dati b<strong>il</strong>ancio<br />
2011) hanno raggiunto la stratosferica<br />
cifra di 215 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />
IL CAPPIO DELLE BANCHE<br />
Inoltre per pagare le banche Acqualatina<br />
deve tirar fuori quasi 14 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro entro <strong>il</strong> 2016 per essere in linea<br />
con le scadenze concordate per i<br />
rimborsi dei prestiti. Questo prevede<br />
<strong>il</strong> “financial model” di Depfa Bank.<br />
Infatti su tutte le altre voci regna sovrana<br />
quella per gli “oneri finanziari”<br />
che per <strong>il</strong> solo 2012 ammontano a circa<br />
5 m<strong>il</strong>ioni di euro. Il triplo della cifra<br />
che si sarebbe risparmiata con i licenziamenti.<br />
Ce ne sono molte di cose<br />
da meditare, soprattutto per i solerti<br />
sindacati, malleab<strong>il</strong>i a qualsiasi<br />
accordo pur di mantenere la propria<br />
rappresentanza aziendale, alla luce<br />
di queste cifre.<br />
VAGONATE DI AUTO IN AFFITTO<br />
Tra noleggi di autoveicoli e macchinari aziendali, solo nel 2012<br />
hanno speso 1,2 m<strong>il</strong>ioni di euro. Sopra, un carico di Fiat 600 per Acqualatina<br />
I VERI CAPI Per partecipare alle decisioni è ora richiesto <strong>il</strong> loro ok<br />
Assemblea dei soci<br />
controllata dalle banche<br />
in assemblea apposita certificazione dell’istituto stesso”.<br />
Ma per quale motivo, tra i certificatori di chi possa<br />
partecipare o meno all’assemblea di una società<br />
che ancora oggi è a maggioranza pubblica, ci devono<br />
essere due banche? Tra l’altro una delle due, Depfa, è<br />
quella che ha concesso <strong>il</strong> famoso finanziamento di<br />
114,5 m<strong>il</strong>ioni di euro proprio ad Acqualatina. Le risposte<br />
probab<strong>il</strong>mente vanno cercate nell’iniziativa della<br />
Corte dei Conti che ha chiesto ai Comuni soci di Acqualatina<br />
di documentare con quali deliberazioni di<br />
Consiglio comunale hanno sottoscritto prima e ricapitalizzato<br />
poi (versando altri soldi) <strong>il</strong> capitale del gestore<br />
del servizio idrico nell’ATO 4. Resta <strong>il</strong> fatto che,<br />
come ampiamente previsto su queste colonne, <strong>il</strong> controllo<br />
finale del b<strong>il</strong>ancio di Acqualatina è ormai in mano<br />
alla finanza.<br />
R.L.