Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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SEDUTA DI<br />
APERTURA<br />
SECONDA<br />
SEDUTA<br />
TERZA<br />
SEDUTA<br />
QUARTA<br />
SEDUTA<br />
QUINTA<br />
SEDUTA<br />
SESTA<br />
SEDUTA<br />
1929, e contemporaneamente la globalizzazione. L’attacco alla democrazia<br />
in atto nel nostro Paese, ma non solo. Il disegno strategico in<br />
tante parti del mondo di demolire i sistemi sociali e le relazioni tra le<br />
parti sociali costruite in questi decenni. I mutamenti intervenuti sono<br />
molto profondi, sia sul piano economico-sociale, sia su quello politicoculturale,<br />
etico e morale. Con conseguenze ed effetti che richiedono e<br />
impongono all’ANPI un modo nuovo e diverso di operare in piena<br />
autonomia. Se vogliamo veramente far vivere nel XXI secolo i valori<br />
della Resistenza e della Memoria dobbiamo renderli operativi.<br />
Vorrei sinteticamente sottolineare alcuni aspetti, a partire da quello<br />
della crisi economica nella globalizzazione. Abbiamo conseguenze,<br />
senza precedenti nel secolo scorso, nella messa in discussione di princìpi<br />
di eguaglianza e coesione sociale. Con gravi ricadute: un giovane<br />
su tre è disoccupato, assenza di prospettive, retribuzioni inferiori. Un<br />
esempio concreto: un macchinista della Metropolitana milanese in<br />
azienda da cinque anni ha una differenza retributiva nei minimi contrattuali,<br />
tralascio tutto il resto, di 375 euro al mese rispetto a quello che<br />
vi lavora da quindici. E non si capisce perché si blocca ogni tanto il<br />
metrò? Si torna agli Anni 50. La Marcegaglia fa le stesse cose nelle sue<br />
aziende in questi giorni.<br />
Abbiamo un arretramento, una crisi della democrazia. Non scegliamo<br />
più chi ci rappresenta in Parlamento, scelgono i partiti; il<br />
Parlamento non ha più un ruolo, con voti di fiducia a ripetizione. Una<br />
crisi, veniva sottolineato ieri, che non ha precedenti dall’approvazione<br />
della Costituzione, ma che non riguarda solo noi. Non c’è più la partecipazione<br />
del popolo e senza di essa non c’è democrazia.<br />
Un secondo gruppo di problemi è rappresentato dall’attacco ai diritti<br />
sociali. Si punta a disfarsi dei contratti nazionali di lavoro, a eliminare<br />
i diritti di contrattazione e quelli di rappresentanza: è l’attacco<br />
all’art. 41 della Costituzione. Come se il miracolo economico degli<br />
anni Sessanta fosse stato impedito dall’art. 41, che invece l’ha favorito.<br />
L’attacco alla Storia e alla Costituzione: sono presenti rigurgiti neofascisti,<br />
torna con forza l’obiettivo della parificazione tra partigiani e<br />
repubblichini. Fino a questo momento non è stato accennato, ma alla<br />
Commissione Difesa del Senato si sta discutendo la legge 3442. E il<br />
governo, attraverso il Sottosegretario alla Difesa, on. Cossiga, ha<br />
espresso parere favorevole. Se viene approvata questa legge, oltre ad<br />
annullare il ruolo dell’ANPI, verrebbero cacciate fuori dalla<br />
Confederazione delle Associazioni militari l’ANPI e tutte le<br />
Associazioni partigiane.<br />
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