Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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68<br />
SEDUTA DI<br />
APERTURA<br />
SECONDA<br />
SEDUTA<br />
TERZA<br />
SEDUTA<br />
QUARTA<br />
SEDUTA<br />
QUINTA<br />
SEDUTA<br />
SESTA<br />
SEDUTA<br />
insegnato che i vuoti sono stati riempiti da partiti e da persone che<br />
hanno creato un disvalore del nostro territorio, della nostra storia, delle<br />
nostre tradizioni. Invito l’ANPI a supportare, affiancare, spronare i partiti<br />
italiani, affinché ricostruiscano un’etica e una moralità della politica<br />
italiana.<br />
La politica è a rischio implosione. Abbiamo purtroppo sottovalutato<br />
l’avanzare del populismo, del qualunquismo, di un potere devastante<br />
costruito anche con l’utilizzo spregiudicato dello strumento televisivo,<br />
nato come mezzo di informazione e comunicazione. Riprendiamo<br />
a fare cultura dalla nostra Costituzione. Dicono che sia la più bella del<br />
mondo: usiamola, studiamola, insegniamola e tramandiamola. Non può<br />
esserci però piena democrazia senza parità diritti. La difesa del bene<br />
pubblico – scuola e sanità, per prime – è fondamentale per dare a tutti,<br />
come diceva ieri Zagrebelsky, la possibilità di ottenere diritti e non<br />
dover chiedere favori con il cappello in mano dei servi. Grazie.<br />
Antonio Pizzinato<br />
ANPI Lombardia<br />
Care delegate e delegati, amici e compagni,<br />
questo nostro <strong>Congresso</strong>, il <strong>15°</strong> nella storia dell’ANPI – sorta nel gennaio<br />
del 1945, mentre continuava la lotta di Liberazione che doveva<br />
portare contemporaneamente a liberare il Paese e a ricostruire l’Unità<br />
d’Italia – si tiene proprio a Torino, prima capitale dell’Italia unita.<br />
Come è emerso nella seduta di ieri e da questo dibattito, credo che<br />
dobbiamo operare come si è fatto con la lotta di Liberazione, facendo<br />
vivere quei valori: prima conquistando la Repubblica, poi approvando<br />
della Costituzione. Dobbiamo farli vivere nella nuova realtà, italiana,<br />
europea e mondiale. Far vivere la Storia e la Memoria sapendo, avendo<br />
coscienza che operiamo nel XXI secolo. Ritengo a tale scopo che,<br />
dopo cinque mesi di assemblee, di confronto nelle Sezioni e nei<br />
Congressi provinciali, con un numero di partecipanti mai così alto, in<br />
questa fase finale – voglio essere molto esplicito – dobbiamo compiere<br />
un passo in avanti, politico e organizzativo, rispetto ai documenti<br />
alla base del <strong>Congresso</strong>. Tenendo conto di quanto è emerso finora, ma<br />
anche sottolineando un altro elemento.<br />
Viviamo un momento e una fase di passaggio storico in Italia, in<br />
Europa, nel mondo. I dati sottolineano la gravità della situazione internazionale,<br />
dalla Libia, dall’Africa. La crisi economica, la peggiore dal