Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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SEDUTA DI<br />
APERTURA<br />
SECONDA<br />
SEDUTA<br />
TERZA<br />
SEDUTA<br />
QUARTA<br />
SEDUTA<br />
QUINTA<br />
SEDUTA<br />
SESTA<br />
SEDUTA<br />
forza lo studio della storia, per valutarne l’importanza e cercare di trasmetterne<br />
memoria e concetti.<br />
Il senso delle parole - Abbiamo svilito persino il senso delle parole,<br />
le abbiamo sfruttate malamente, le abbiamo spesso rese inservibili.<br />
Ricordo, negli Anni 70, l’emozione e la rabbia nel parlare di fascismo<br />
e antifascismo, per me, giovane ribelle. Oggi queste parole hanno perso<br />
un po’ del loro significato originario, sono un po’ esauste. Bisogna<br />
riparlare di cultura, di legalità, di moralità, di etica. “Rifare” cultura nel<br />
nostro Paese, perché vi si trova al più basso stadio.<br />
Le donne - Vengo dal Biellese e le donne del mio territorio, fin<br />
dall’Ottocento, hanno lavorato in casa, nei campi e nelle prime fabbriche.<br />
Hanno fatto le lotte dentro e fuori la fabbrica. Durante le guerre<br />
hanno aiutato, supportato, sostituito gli uomini. Le donne hanno determinato<br />
l’esistenza stessa della Resistenza. Sia le umili donne di casa,<br />
che hanno ospitato, sfamato, nascosto, protetto e curato molti partigiani;<br />
sia le tante staffette che, dalle mie parti, hanno portato ordini e messaggi,<br />
armi e cibo, a rischio della vita, permettendo ai partigiani, anche<br />
ai più sperduti, di continuare la lotta.<br />
Amo dire – come Stella, una vecchia compagna partigiana – che<br />
forse la il movimento resistenziale non sarebbe durato così a lungo<br />
senza le donne. Dopo la Liberazione molte partigiane dalle nostre montagne<br />
sono tornate a casa. E la loro storia di resistenza è stata a lungo<br />
taciuta. Le donne hanno ottenuto un riconoscimento minimo nel dopoguerra:<br />
il diritto di voto nel 1946.<br />
La strada per le donne è sempre in salita. La democrazia è incompiuta<br />
nel nostro Paese anche per questo. Non può esserci democrazia<br />
senza parità, senza investimenti sulle donne, senza lavoro per le donne,<br />
senza servizi sociali a supportarle con il pieno diritto e la possibilità di<br />
partecipare attivamente alla vita politica e partitica. Credo che l’ANPI<br />
deve assumersi questa responsabilità: “rifare” storia e cultura, declinata<br />
anche al femminile. Riconoscendo e riscrivendo la storia delle donne<br />
nel nostro Paese, dando parità e diritti alle donne.<br />
I giovani - È positiva la grande apertura dell’ANPI ai giovani, sono<br />
il nostro futuro. Però devono essere supportati, affiancati e guidati proprio<br />
per ciò che dicevo prima: non c’è stata una corretta informazione.<br />
La politica – Non mi vergogno dell’attività politica che svolgo da<br />
molti anni. Anzi credo che dovremmo tutti impegnarci di più: se in<br />
politica c’è un vuoto viene riempito dagli altri. E questi anni ci hanno<br />
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