Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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SEDUTA DI<br />
APERTURA<br />
SECONDA<br />
SEDUTA<br />
TERZA<br />
SEDUTA<br />
QUARTA<br />
SEDUTA<br />
QUINTA<br />
SEDUTA<br />
SESTA<br />
SEDUTA<br />
campo di concentramento per civili slavi a Gonars, le morti ammontavano<br />
a 630 persone (dati ricostruiti grazie alle ricerche della professoressa<br />
Alessandra Kersevan) ed erano in continuo aumento. Ma non sappiamo<br />
quanti, fra i prigionieri sopravvissuti, tutti civili (uomini, donne<br />
e bambini), sono poi stati trasferiti dalla prigionia italiana a quella nazista<br />
del campo di San Sabba e lì uccisi o inviati ad Auschwitz, Dachau,<br />
Flossenburg, Bergen-Belsen.<br />
Faccio allora questo pressante appello: chiedo di utilizzare testimonianze<br />
e fonti, di aprire i libri matricola delle carceri; di celebrare il<br />
Giorno del Ricordo per le tantissime vittime jugoslave dei campi di<br />
concentramento, prima italiani, poi nazisti. Presenterò alla<br />
Commissione Politica, a nome delle ANPI del Friuli-Venezia Giulia, un<br />
ordine del giorno per chiedere di stampare un documento particolare.<br />
Un’articolata relazione, conclusa nel 2000, frutto di sette anni di lavoro<br />
da parte di 14 storici (sette italiani e sette sloveni). Erano stati incaricati<br />
dai rispettivi governi di realizzare un atto ufficiale che testimoniasse<br />
quello che avete appena sentito. I governi italiani, però, hanno<br />
messo sottochiave quella fondamentale relazione e oggi non c’è alcuna<br />
speranza che la pubblichi il “circo dello psico-nano”. Chiedo all’ANPI,<br />
alle istituzioni locali – regioni, province, comuni – di rendere pubblica<br />
la Relazione della Commissione italo-slovena sui rapporti tra i due<br />
Paesi fra il 1880 e il 1956, affinché tutti si rendano conto di quel contesto<br />
storico.<br />
Assieme dobbiamo dire che, certo, ci sono state le foibe, dove sono<br />
finiti uccisi gli italiani. Ma io ho regalato l’elenco degli infoibati (pubblicato<br />
dal Messaggero Veneto) a diversi compagni delle varie realtà<br />
italiane dell’ANPI. Si leggono 1.048 nomi. Tante di quelle persone<br />
sono morte durante i giorni dell’insurrezione nel Friuli e nella Venezia<br />
Giulia, a ridosso e subito dopo il 30 aprile 1945: quindi quell’elenco<br />
andrebbe ulteriormente sfrondato.<br />
Il revisionismo storico, invece, vuole far passare i dati dell’esodo<br />
dall’Istria e dalla Dalmazia come dati sui morti nelle foibe. I 300.000<br />
italiani dell’esodo sono stati mandati via dalle terre istriane, come i<br />
tedeschi sono stati mandati via dai Sudeti, da Danzica. I governi tedeschi<br />
del dopoguerra non hanno strumentalizzato l’esodo dai Sudati e da<br />
Danzica. Il nostro governo, oggi, strumentalizza esodo e foibe, dopo<br />
che la Jugoslavia (equidistante fra blocco sovietico e occidente) si è<br />
disintegrata per gli opposti nazionalismi interni. Una strumentalizzazione,<br />
quella italiana, attuata per bassi fini di propaganda, sfruttando il<br />
sentimento antislavo.<br />
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