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Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

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SEDUTA DI<br />

APERTURA<br />

SECONDA<br />

SEDUTA<br />

TERZA<br />

SEDUTA<br />

QUARTA<br />

SEDUTA<br />

QUINTA<br />

SEDUTA<br />

SESTA<br />

SEDUTA<br />

sul confine orientale. Perché? Perché lì trovano il paravento di una mal<br />

riposta italianità. Come si fa a cancellare la storia? Si estrapola un<br />

avvenimento singolo, e lo si decontestualizza. I revisionisti si aggrappano<br />

alla ricorrenza del 10 febbraio, Giorno del Ricordo. Per loro, per<br />

i revisionisti e i neofascisti, non c’è stato un prima, non c’è stato un<br />

durante. Non c’è stata un’occupazione italiana delle terre jugoslave<br />

dalla fine della Prima guerra mondiale e successivamente, con l’invasione<br />

della Jugoslavia nel 1941 e la creazione delle province di Lubiana<br />

e Spalato. In una parola: non c’è stato il fascismo. Per i revisionisti storici<br />

esistono solo i momenti dell’esodo e delle foibe. Questi due avvenimenti,<br />

estrapolati dalla storia, diventano solo un fatto antislavo, in<br />

una regione dove il razzismo contro la Jugoslavia ha posto radici ben<br />

prima delle famigerate leggi fasciste del ’38 contro gli ebrei. Anche di<br />

questo dobbiamo tenere conto.<br />

Questo è ciò che si propongono di fare. Ma qual è il nostro ruolo?<br />

Il nostro ruolo è di riferirsi alla storia, portare le cose nell’ambito della<br />

verità, far conoscere le vicende del confine orientale. Perché se non<br />

saranno conosciute passerà il magma del nazionalismo. E i nazionalismi<br />

sono stati la base di tutte le disgrazie, non solo nostre, ma dell’intera<br />

Europa e del mondo.<br />

I nomi dei campi di concentramento creati dai fascisti italiani per le<br />

popolazioni slave sono scarsamente conosciuti. Ne abbiamo parlato<br />

durante i Consigli nazionali dell’ANPI. Arbe, Gonars e Visco, Monigo<br />

di Treviso, Chiesanuova, Colfiorito, Renicci d’Anghiari, Cairo<br />

Montenotte, Le Fraschette di Alatri, Ustica sono luoghi che devono far<br />

parte della coscienza collettiva e il 10 febbraio dobbiamo onorarli, perché<br />

in quei luoghi abbiamo le Sezioni ANPI e dobbiamo ricordare quello<br />

che è successo. Ci fu da parte italiana una deportazione indiscriminata,<br />

dal 1941, della popolazione jugoslava. Nelle famiglie dove si<br />

sospettava fosse un partigiano, tutti i componenti venivano deportati ad<br />

Arbe (con mortalità superiore a Buchenwald), a Gonars, a Monigo di<br />

Treviso, a Renicci d’Anghiari, a Chiesanuova, in tutta la costa dalmata.<br />

Ogni isola, potenzialmente, era un campo di concentramento. Anche<br />

Buccari, Porto Re, Melada e Zlarino, Prevlaka e Mamula. Questi nomi<br />

non fanno ancora parte della nostra storia. Purtroppo si tende ad ignorarli,<br />

più che mai nelle scuole, più che mai nelle istituzioni. Come fare<br />

per trovare queste tracce? Ragioniamo assieme.<br />

Tutti noi viviamo in località dove ci sono e c’erano le carceri durante<br />

la Resistenza. Abbiamo la possibilità di entrare in quelle carceri e<br />

consultare i libri matricola di quel periodo, di prima e durante la<br />

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