Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

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15.06.2013 Views

SEDUTA DI APERTURA SECONDA SEDUTA TERZA SEDUTA QUARTA SEDUTA QUINTA SEDUTA SESTA SEDUTA il fenomeno per cui, già negli Anni 50, esisteva una Costituzione scritta e una applicata di fatto. L’Art. 1 esiste ancora dopo il referendum FIAT? L’Art. 41, sotto attacco, esiste ancora con quello che sta succedendo nella sostanza? E l’Art. 33 sulla scuola “senza oneri per lo Stato”? Un grande torinese, Galante Garrone, diceva: “Senza, vuole dire senza”. Ricordiamolo. E l’Art. 11, davanti a quello che sta succedendo da vent’anni, come si può praticare? So che esiste il secondo comma, ma come quel “ripudia la guerra” può avere valore? Può essere sostanzialmente centrale? La questione della guerra. Riprendere il controllo del mondo arabo, messo in discussione dalle grandi rivolte popolari, incerte, contraddittorie, con leadership, senza leadership, è un rischio e un dramma profondo. Le rivolte del Maghreb contro l’insostenibilità di uno scambio disuguale rappresentato da regimi autoritari e corrotti, hanno portato qualche speranza. Vorrei evitare la solita trappola o Saddam o le bombe, o Gheddafi o le bombe. In confronto all’unanimismo dei primi giorni, le dichiarazioni di Gino Strada, e della Fiom a seguire, sono state “una fonte di acqua pura”. Mi auguro che nel documento finale il No alla guerra – non solo “stop alle bombe”, ma a questa forma di intervento militare di cui siamo complici – possa essere presente, perché credo che sia perfettamente coerente con la storia dell’ANPI. Come lo furono per altre generazioni la Corea e per la mia il Vietnam. L’elemento determinante per il quale credo di essere diventato comunista quando avevo 18 anni. E di continuare, modestamente, con tutti i limiti e tutti i drammi che ci sono stati, ad esserlo oggi. Alessandra Scaini ANPI Brescia Vengo dalla provincia di Brescia, in particolare da Palazzolo sull’Oglio, e faccio parte della sezione giovanile. Vorrei parlare brevemente della nostra esperienza, però mi riesce un po’ difficile spiegarla perché, da quanto ho sentito e riesco a capire, è abbastanza unica. Nel senso che il gruppo giovanile lavora in maniera autonoma e separata dagli altri membri dell’ANPI con i quali poi, ovviamente, ci consultiamo. Volevo soffermarmi a riflettere sul fatto che il nostro gruppo è indipendente. I ragazzi sono nell’ANPI per sostenerla, partecipano attivamente alle iniziative che organizziamo. Siamo noi che le portiamo avanti. Il 59

60 SEDUTA DI APERTURA SECONDA SEDUTA TERZA SEDUTA QUARTA SEDUTA QUINTA SEDUTA SESTA SEDUTA mio gruppo funziona da parecchi anni, da quando c’è stata l’apertura: siamo 41 ragazzi, tanti per un paese di provincia e ne siamo orgogliosi. Col tempo siamo riusciti a gestire anche una cassa autonoma, con iniziative di autofinanziamento come la vendita di magliette e vino (recentemente abbiamo lanciato la bottiglia “Garibaldi” per il 150°). Si tratta di piccole iniziative che però richiedono impegno, e ci aiuta il fatto di essere ben assortiti (chimici, grafici…) e tutti molto giovani. Il più piccolo ha 16 anni, il più grande 29. Autofinanziarci ci riempie di orgoglio: ci sono persone che offrono cifre, qualche volta anche alte, spontaneamente, perché credono in quello che facciamo sul nostro territorio, tra Brescia e Bergamo, il baluardo della Lega e del PDL. Credete, è abbastanza difficile lavorarci. Per quanto riguarda il Congresso, condivido quanto ha detto Massimo Rendina: spero vengano delle proposte e che gli interventi non siano solo per il gusto di parlare alla platea, leggere il discorso o perché si è Presidenti di una sezione. Sono in tanti a voler dire qualcosa e portare un contributo al dibattito e al confronto. Se tutti dicono le stesse cose, il confronto perde di senso. Vorrei anche proporre di inserire una quota giovanile quando si organizzano convegni o congressi. Capisco che è già difficile rispettare le “quote rosa”, e lo sarebbe ancora di più sulle “quote giovani”, però ci si può lavorare per riuscirci. Un’ultima comunicazione pratica: stiamo cercando di organizzare tutti i giovani iscritti all’ANPI, perciò prego le persone presenti in sala di fornirmi indirizzi, mail e riferimenti dei loro ragazzi per poter entrare in contatto. Grazie. Mario Vallone ANPI Catanzaro Pur nella modestia dei nostri numeri e della breve esperienza di sezione del sud, pensiamo sia utile far conoscere al Congresso la storia dell’ANPI di Catanzaro. Se in un contesto nazionale, di storie consolidate, con grandi numeri di iscritti, possiamo apparire marginali, così non è nella realtà in cui operiamo. La magistrale lezione del Prof. Zagrebelsky ben si adatta alle condizioni del sud, dove però, oltre a quello delle caste e dei soliti giri, bisogna aggiungere il peso opprimente delle mafie, della ’ndrangheta, della criminalità organizzata in genere, che ha reso il tessuto sociale debole, sfibrato, pronto e disponibile a qualsiasi compromesso.

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mio gruppo funziona da parecchi anni, da quando c’è stata l’apertura:<br />

siamo 41 ragazzi, tanti per un paese di provincia e ne siamo orgogliosi.<br />

Col tempo siamo riusciti a gestire anche una cassa autonoma, con<br />

iniziative di autofinanziamento come la vendita di magliette e vino<br />

(recentemente abbiamo lanciato la bottiglia “Garibaldi” per il 150°). Si<br />

tratta di piccole iniziative che però richiedono impegno, e ci aiuta il<br />

fatto di essere ben assortiti (chimici, grafici…) e tutti molto giovani. Il<br />

più piccolo ha 16 anni, il più grande 29. Autofinanziarci ci riempie di<br />

orgoglio: ci sono persone che offrono cifre, qualche volta anche alte,<br />

spontaneamente, perché credono in quello che facciamo sul nostro territorio,<br />

tra Brescia e Bergamo, il baluardo della Lega e del PDL.<br />

Credete, è abbastanza difficile lavorarci.<br />

Per quanto riguarda il <strong>Congresso</strong>, condivido quanto ha detto<br />

Massimo Rendina: spero vengano delle proposte e che gli interventi<br />

non siano solo per il gusto di parlare alla platea, leggere il discorso o<br />

perché si è Presidenti di una sezione. Sono in tanti a voler dire qualcosa<br />

e portare un contributo al dibattito e al confronto. Se tutti dicono le<br />

stesse cose, il confronto perde di senso.<br />

Vorrei anche proporre di inserire una quota giovanile quando si<br />

organizzano convegni o congressi. Capisco che è già difficile rispettare<br />

le “quote rosa”, e lo sarebbe ancora di più sulle “quote giovani”, però<br />

ci si può lavorare per riuscirci. Un’ultima comunicazione pratica: stiamo<br />

cercando di organizzare tutti i giovani iscritti all’ANPI, perciò<br />

prego le persone presenti in sala di fornirmi indirizzi, mail e riferimenti<br />

dei loro ragazzi per poter entrare in contatto. Grazie.<br />

Mario Vallone<br />

ANPI Catanzaro<br />

Pur nella modestia dei nostri numeri e della breve esperienza di<br />

sezione del sud, pensiamo sia utile far conoscere al <strong>Congresso</strong> la storia<br />

dell’ANPI di Catanzaro. Se in un contesto nazionale, di storie consolidate,<br />

con grandi numeri di iscritti, possiamo apparire marginali, così<br />

non è nella realtà in cui operiamo. La magistrale lezione del Prof.<br />

Zagrebelsky ben si adatta alle condizioni del sud, dove però, oltre a<br />

quello delle caste e dei soliti giri, bisogna aggiungere il peso opprimente<br />

delle mafie, della ’ndrangheta, della criminalità organizzata in<br />

genere, che ha reso il tessuto sociale debole, sfibrato, pronto e disponibile<br />

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