Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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SEDUTA DI<br />
APERTURA<br />
SECONDA<br />
SEDUTA<br />
TERZA<br />
SEDUTA<br />
QUARTA<br />
SEDUTA<br />
QUINTA<br />
SEDUTA<br />
SESTA<br />
SEDUTA<br />
e ancora, se ce ne sarà il tempo, la questione guerra, che non poteva<br />
naturalmente essere presente, ma che mi pare incomba drammaticamente<br />
come già nel 1991, 1999 e 2003.<br />
La destra: soffriamo di un provincialismo grave. A noi pare che la<br />
destra sia preoccupante e pericolosa solo nel nostro Paese. L’Italia ha<br />
creato il fascismo e lo ha esportato nel mondo, ha creato il populismo<br />
berlusconiano, che sembra esportare in varie parti. Non richiamo testi<br />
di parte ma Le Monde diplomatique di due mesi fa: “C’è una estrema<br />
destra che ovunque nell’Europa supera il 10%: Ungheria, Polonia,<br />
Paesi Bassi – lasciamo perdere i Paesi baltici dove si costruiscono<br />
monumenti a chi ha combattuto con Hitler – C’è una destra estrema che<br />
ormai sempre più non ha il muro che la divideva dalla destra conservatrice”.<br />
Uno studioso, Guido Caldiron, parla diversamente di una destra<br />
plurale. Non è più solo motivo di studio, che può essere anche intellettualmente<br />
piacevole, in alcuni casi, ma è motivo politico drammatico<br />
che ci troviamo davanti. “La destra interpreta la paura per la globalizzazione,<br />
il no alla globalizzazione è una battaglia continentale contro la<br />
presenza musulmana che ripropone fenomeni identitari in modo estremamente<br />
preoccupante e riproduce discussioni sulle frontiere, ad est”.<br />
Ripropone miti – la padania – che sono logicamente inesistenti ma che<br />
penetrano invasivamente nella testa di uomini e donne. Richiamo sulla<br />
questione identitaria alcuni atteggiamenti di ministri francesi – di una<br />
destra apparentemente repubblicana e costituzionale – che nelle ultime<br />
settimane, davanti alla crescita della destra estrema, in Francia, hanno<br />
riproposto l’identità nazionale, il pericolo di una invasione islamica,<br />
polemiche contro le preghiere in piazza e altri fenomeni di questo tipo.<br />
“La destra ha una vocazione plurale, gruppi estremistici, partiti antisistema,<br />
una destra classica che si radicalizza, elementi regionalisti”.<br />
Spero che molti abbiano visto il video, drammatico, con cui Borghezio<br />
– sul quale non faccio commenti – invita elementi della “estremissima”<br />
destra francese (con le teste rasate e altro) a non presentarsi come fascisti<br />
ma a rivendicare fenomeni sostanzialmente regionalisti. Ricordo che<br />
a Nizza, nelle ultime elezioni cantonali di domenica scorsa, Nis sa<br />
rebela, il movimento borgheziano locale, ha raccolto il 3% dei voti. E<br />
che in un cantone l’ex sindaco di Nizza, passato al Fronte <strong>Nazionale</strong>,<br />
ha preso il 31%. “Una destra che interpreta drammaticamente la crisi<br />
economica, sociale e il dissenso che nei Paesi avanzati esiste”, non<br />
richiamo il tramonto dell’Occidente che alcuni decenni fa fu lo strumento<br />
molto forte per la destra. “Una destra che presenta volti e linguaggi<br />
nuovi”, ritorna ancora la Francia – senza alcun tipo di francofi-<br />
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