Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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SEDUTA DI<br />
APERTURA<br />
SECONDA<br />
SEDUTA<br />
TERZA<br />
SEDUTA<br />
QUARTA<br />
SEDUTA<br />
QUINTA<br />
SEDUTA<br />
SESTA<br />
SEDUTA<br />
morte per i civili, donne, bambini. Occorre restituire dignità sociale,<br />
economica e culturale al lavoro, grande obiettivo del presente e del<br />
futuro. Il lavoro deve tornare ad essere per tutti, ma soprattutto per le<br />
donne e per i giovani, fonte di aspettative e aspirazioni, fonte di autonomia,<br />
indipendenza e democrazia. Come giustamente sancisce l’Art.<br />
1 della Costituzione, “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”, tra<br />
lavoro e democrazia esiste un rapporto indissolubile che va oltre le contingenze<br />
economiche. Il legame tra welfare, sanità, assistenza e democrazia<br />
significa giustizia sociale e rappresenta la dignità di un Paese, la<br />
dignità delle persone.<br />
È la storia che tiene insieme la memoria e il futuro. La storia dei<br />
150 anni dell’Italia e quella del Novecento, secolo di turbolenze e di<br />
violenze, ma anche di cambiamenti e di conquiste per affermare la<br />
democrazia. Noi e voi, Spi e ANPI, siamo memoria, presente e futuro.<br />
Nessuno ci potrà togliere di mezzo. Nessuno cancellerà la storia della<br />
Resistenza. Nessuno potrà truccare le carte della verità di questo presente<br />
difficile. Nessuno potrà impedirci di difendere il futuro che verrà:<br />
perché, come dice il poeta, “questa maledetta notte dovrà finire” e “le<br />
nostre idee sono come le stelle che nessun temporale potrà mai cancellare”.<br />
Ieri è stata qui Susanna Camusso, il 6 maggio faremo uno sciopero<br />
generale. Si è detto spesso che la Cgil fa scioperi politici. Se questo<br />
significa denunciare, cercando di togliere la sabbia negli occhi di tante<br />
persone (visto che il 50% vota a destra), anche dei lavoratori e dei pensionati;<br />
se significa togliere gli occhiali scuri a chi non vuol vedere,<br />
magari per vigliaccheria – come diceva Gramsci – oppure per paura;<br />
allora è uno sciopero politico e non mi vergogno a dirlo. D’altra parte,<br />
se c’è chi in alcune organizzazioni sindacali dà un sostegno politico al<br />
governo, non si capisce perché la Cgil non può fare uno sciopero politico<br />
per denunciare le nefandezze economiche, sociali, finanziarie contro<br />
i diritti delle persone. Qui a Torino lo sappiamo bene cosa ha fatto<br />
questo Governo!<br />
Qualcuno si chiede perché lo Spi vuole aderire allo sciopero generale,<br />
a favore di chi? L’ho sentito dire più volte anche in Cgil: cosa<br />
volete, anche al nostro interno un po’ di imbecilli ci sono!<br />
Penso piuttosto che tutta la Cgil – tutta – e un grande sindacato<br />
come lo Spi devono tornare nei posti di lavoro. Siamo stati un po’ pigri,<br />
dobbiamo tornarci non solo ai rinnovi contrattuali (una volta ogni tre<br />
anni), bisogna tornarci per parlare di politica, di democrazia, di politiche<br />
sociali. Per parlare delle scelte sbagliate del governo, in piena auto-<br />
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