Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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SEDUTA DI<br />
APERTURA<br />
SECONDA<br />
SEDUTA<br />
TERZA<br />
SEDUTA<br />
QUARTA<br />
SEDUTA<br />
QUINTA<br />
SEDUTA<br />
SESTA<br />
SEDUTA<br />
ciato a camminare con le donne. Oggi la nuova Italia può camminare<br />
solo se sostenuta dalla loro forza e dalla loro determinazione».<br />
Le Costituenti erano consapevoli – lo dice Nadia Spano – di essere<br />
partite da un punto «molto basso (…). L’incapacità giuridica delle<br />
donne era codificata dalla legge e confermata dal costume». Solo un<br />
esempio, fra i tanti: l’adulterio era punibile solo per la donna e non per<br />
l’uomo.<br />
Le donne costituenti, le Madri della Repubblica, hanno spinto lo<br />
sguardo fin dove potevano. Non si sono limitate ad affermare i diritti<br />
delle donne, ma hanno posto problemi generali che hanno influenzato<br />
tutta la stesura della Carta, come la possibilità per le donne di essere<br />
giudici (gli uomini la negavano perché dicevano che le donne sono<br />
troppo emotive), fino ad arrivare all’Art. 11 della Costituzione (“La<br />
Repubblica ripudia la guerra”).<br />
Poi, su quella scia, trovando nella Costituzione sempre un punto di<br />
riferimento e mai un ostacolo, formarono quel movimento di donne che<br />
ha scosso negli anni successivi profondamente il Paese.<br />
«Certo oggi la parità non ci basta più» – ha testimoniato a quel convegno<br />
Giglia Tedesco – ma quest’idea della parità «fu contrastata dalla<br />
stessa Costituente, tant’è vero che ne risente l’Art. 29, quello relativo<br />
alla famiglia, segno che non è un’idea così… tranquilla». E ricordava<br />
ancora Giglia Tedesco: «Abbiamo avuto e abbiamo un altro obiettivo<br />
più difficile e ambizioso: portare il punto di vista delle donne sulle questioni<br />
generali della nostra società». Ecco, appare già lì,<br />
nell’Assemblea Costituente, e viene rivendicato, lo sguardo delle<br />
donne.<br />
E poi la scuola. Per Mirka, che da ragazza non aveva potuto completarla<br />
(perché, se andava bene, continuavano a studiare solo i maschi)<br />
ebbe un duplice significato: elaborando questa forma di discriminazione<br />
patita come donna, col suo grande amore per la cultura, Mirka la<br />
visse sempre come la conquista di un diritto, per le donne e per tutti. E<br />
poi sarà per tutta la vita il luogo in cui incontrare i giovani, illustrare<br />
loro la Costituzione, il suo modo di guardare avanti, di essere proiettata<br />
verso il futuro. Così lei, e come lei tanti, in particolare tante donne,<br />
intendeva le organizzazioni della Resistenza.<br />
L’intraprendenza e la determinazione con cui affronta la Resistenza<br />
trovano la loro naturale continuità nella passione per il presente che l’animò<br />
tutta la vita, passione e impegno per il futuro, cioè per la democrazia,<br />
per la Costituzione. La scuola fu dunque per lei il punto d’incontro<br />
fra la discriminazione patita come donna col suo bisogno di cul-<br />
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