Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

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15.06.2013 Views

SEDUTA DI APERTURA SECONDA SEDUTA TERZA SEDUTA QUARTA SEDUTA QUINTA SEDUTA SESTA SEDUTA presuppone uguaglianza, una tendenziale uguaglianza. Il sistema dei giri, invece, si basa sulle disuguaglianze e le coltiva. Ha bisogno di produrre persone disposte a vendere fedeltà in cambio di protezione. La libertà vo’ cercando: siamo in un sistema libero? Certo, libero nel senso che nessuno conculca la nostra libertà usando il manganello. Però il sistema del giro funziona solo in presenza di qualcuno disposto a offrire la propria libertà, trasformandola in fedeltà. Un sistema che alimenta servilismo, non propriamente la virtù su cui vive una vera e propria democrazia. Dobbiamo tenere ben presente che non abbiamo di fronte piccole battaglie su questo o quel punto. Abbiamo davanti a noi un vero un sistema di potere. Per quanto non si possa non vedere l’estensione del fenomeno, il sistema per fortuna non assorbe ancora tutto. Nelle numerose categorie di soggetti che ho elencato – la politica, l’amministrazione, l’università, eccetera – non tutti si prestano alla logica dei giri, soprattutto per motivazioni etiche. Entrare nella logica del giro, infatti, significa vendere un pezzo della propria dignità. Le virtù personali, però, solitamente riguardano coloro che se le possono permettere: non possiamo fare i moralisti e ridurre la questione alle scelte personali. Non è sufficiente. Se mia figlia avesse bisogno di un esame radiografico urgentemente e la struttura ospedaliera fissasse l’esame da qui a sei mesi, nel caso conoscessi il primario mi raccomanderei a lui. Anche questo, in piccolo, significa entrare nella logica del giro. Intanto, si tratta di una brutta azione, e poi di un’ingiustizia, perché se la cartella clinica di mia figlia viene messa in alto qualcun’altro passa in basso. E il debito di riconoscenza nei confronti di quel primario sarà contratto: se domani vorrà diventare rettore e chiederà il mio voto, come farò a dirgli di no? Ecco un esempio di come può mettersi in moto il meccanismo. Tra l’altro, questo consente un’osservazione su quanto sia importante il buon funzionamento della pubblica amministrazione. Tanto più i servizi sono offerti in ragione del diritto di ciascuno in maniera rapida ed efficiente, tanto meno c’è bisogno di attivare il sistema appena descritto. Quindi combattere il sistema dei giri vuol dire anche avere attenzione alla buona amministrazione. Per essere virtuosi bisogna poterselo permettere: la democrazia, estendendo legalità e uguaglianza, realizzerebbe proprio questo. È famosa una frase di Rousseau: “La democrazia è quel regime in cui nessuno è cosi debole da doversi vendere al potente e nessuno è così potente da poter comperare il debole”. Quel regime di benessere, anche 31

SEDUTA DI APERTURA SECONDA SEDUTA TERZA SEDUTA QUARTA SEDUTA QUINTA SEDUTA SESTA SEDUTA materiale, che ci consente di comportarci come sentiamo consono alla nostra dignità di cittadini. Oltre alle motivazioni etiche personali, ci sono anche delle ragioni pratiche per cui il meccanismo dei giri non è onnivorace, non ci divora tutti quanti. Ci sarà sempre chi non può o non riesce ad entrare nei giri che contano. Le risorse delle quali il sistema deve poter disporre – posti, finanziamenti, favori da distribuire – non sono illimitate. Per quanto ogni democrazia oligarchica del tipo esaminato tenda ad estendere le possibilità di elargire, vi sono limiti di sostenibilità dettati, per esempio, dalla quantità di risorse, dall’impoverimento della società e dalla rapacità di chi sta più in alto nella gerarchia che distribuisce ma molto trattiene per se stesso. E ancora c’è una ragione di principio: le oligarchie dei giri non potrebbero esistere se tutti godessero degli stessi privilegi. Questo è ovvio. La generalizzazione dei privilegi è concettualmente la contraddizione dell’oligarchia. L’oligarchia, per esistere, ha bisogno di coloro che ne stanno fuori. L’optimum per questo sistema deviato – e ditemi se non ci siamo vicini – sarebbe che molti ne stiano fuori, ma con la speranza di entrarvi, fuori dalle porte a chiedere. Questo significa che le oligarchie portano nel loro seno la contraddizione che prima o poi scoppierà. Mettendo gli uni contro gli altri, coloro che sono dentro e coloro che sono fuori dal sistema dei privilegi. Chi sono coloro che, dati i tempi che corrono, sono oggi macroscopicamente fuori dai giri? Le giovani generazioni. Ecco perché esse sono così importanti: non solo per mantenere viva l’etica democratica, ma perché rappresentano il serbatoio di energia al quale l’ANPI e le altre associazioni devono rivolgersi per cambiare il sistema. Sono loro che non hanno nulla da ricevere da questo sistema ma, al contrario, hanno molto da aspettarsi dalla politica. Se sarà capace di rigenerarsi, abbandonando la logica del particolare e cominciando a ragionare in grande, sui grandi progetti, sulle grandi speranze, sull’avvenire di tutti. Se c’è una salvezza, viene dai più giovani. È importante che nel documento fondativo di questo Congresso sia rivolta alle giovani generazioni un’attenzione particolare. Lì, forse, possiamo trovare le energie utili per loro, ma anche per noi. Vi ringrazio. 32

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materiale, che ci consente di comportarci come sentiamo consono alla<br />

nostra dignità di cittadini.<br />

Oltre alle motivazioni etiche personali, ci sono anche delle ragioni<br />

pratiche per cui il meccanismo dei giri non è onnivorace, non ci divora<br />

tutti quanti. Ci sarà sempre chi non può o non riesce ad entrare nei<br />

giri che contano. Le risorse delle quali il sistema deve poter disporre –<br />

posti, finanziamenti, favori da distribuire – non sono illimitate. Per<br />

quanto ogni democrazia oligarchica del tipo esaminato tenda ad estendere<br />

le possibilità di elargire, vi sono limiti di sostenibilità dettati, per<br />

esempio, dalla quantità di risorse, dall’impoverimento della società e<br />

dalla rapacità di chi sta più in alto nella gerarchia che distribuisce ma<br />

molto trattiene per se stesso.<br />

E ancora c’è una ragione di principio: le oligarchie dei giri non<br />

potrebbero esistere se tutti godessero degli stessi privilegi. Questo è<br />

ovvio. La generalizzazione dei privilegi è concettualmente la contraddizione<br />

dell’oligarchia. L’oligarchia, per esistere, ha bisogno di coloro<br />

che ne stanno fuori. L’optimum per questo sistema deviato – e ditemi<br />

se non ci siamo vicini – sarebbe che molti ne stiano fuori, ma con la<br />

speranza di entrarvi, fuori dalle porte a chiedere. Questo significa che<br />

le oligarchie portano nel loro seno la contraddizione che prima o poi<br />

scoppierà. Mettendo gli uni contro gli altri, coloro che sono dentro e<br />

coloro che sono fuori dal sistema dei privilegi.<br />

Chi sono coloro che, dati i tempi che corrono, sono oggi macroscopicamente<br />

fuori dai giri? Le giovani generazioni. Ecco perché esse<br />

sono così importanti: non solo per mantenere viva l’etica democratica,<br />

ma perché rappresentano il serbatoio di energia al quale l’ANPI e le<br />

altre associazioni devono rivolgersi per cambiare il sistema. Sono loro<br />

che non hanno nulla da ricevere da questo sistema ma, al contrario,<br />

hanno molto da aspettarsi dalla politica. Se sarà capace di rigenerarsi,<br />

abbandonando la logica del particolare e cominciando a ragionare in<br />

grande, sui grandi progetti, sulle grandi speranze, sull’avvenire di tutti.<br />

Se c’è una salvezza, viene dai più giovani. È importante che nel documento<br />

fondativo di questo <strong>Congresso</strong> sia rivolta alle giovani generazioni<br />

un’attenzione particolare. Lì, forse, possiamo trovare le energie<br />

utili per loro, ma anche per noi.<br />

Vi ringrazio.<br />

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