Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

15.06.2013 Views

ORDINI DEL GIORNO APPROVATI DAL 15° CONGRESSO NAZIONALE DELL’ANPI OdG presentato dalla Commissione Politica La Commissione Politica considerando fondamentale la tutela e la valorizzazione delle fonti orali e scritte della nostra storia contemporanea, preso atto anche della politica governativa di ridimensionamento delle risorse finanziarie a disposizione della rete degli Istituti Storici coordinata dall’Istituto Nazionale del Movimento di Liberazione d’Italia, presieduto da Oscar Luigi Scalfaro, espressa con la riduzione dei comandi degli insegnanti, propone all’assemblea congressuale il seguente ordine del giorno: Ogni Comitato Provinciale s’impegni attraverso protocolli d’intesa e progetti in particolar modo dedicati alle scuole e alle università, come ad esempio tesi di laurea, a sviluppare rapporti continui con gli Istituti Storici della Resistenza e i Musei della Resistenza del proprio territorio poiché ritiene che se non viene tutelata e arricchita questa relazione, l’Associazione (ANPI) e la nostra società tutta saranno sempre sotto scacco dei revisionismi. OdG sul Progetto di legge Fontana La Commissione difesa della Camera (e il Ministro della Difesa in particolare) stanno proponendo una serie di leggi (Fontana e Baravi) volte a porre sotto il controllo del Ministero della Difesa tutte le Associazioni di ex combattenti senza la specifica indicazione di coloro i quali, durante la guerra di Liberazione e anche dopo, si sono riportati ai valori della Resistenza, dell’antifascismo e della difesa della Costituzione, con l’intenzione di rivalutare quali legittimi belligeranti quelli che hanno militato nella Repubblica Sociale Italiana. L’operazione di alcuni gruppi parlamentari della maggioranza è ben chiara e volta a legittimare coloro i quali hanno combattuto a fianco dei nazisti, contemporaneamente delegittimando l’alto valore morale e sociale della lotta di Liberazione contro il nazifascismo. Contro queste proposte di legge va attuata una vasta mobilita- 315 DOCUMENTI APPROVATI ORGANISMI DIRIGENTI ELETTI INTERVENTI E DOCUMENTI DEPOSITATI MESSAGGI PERVENUTI AL CONGRESSO

DOCUMENTI APPROVATI ORGANISMI DIRIGENTI ELETTI INTERVENTI E DOCUMENTI DEPOSITATI MESSAGGI PERVENUTI AL CONGRESSO 316 zione di intellettuali, giuristi, parlamentari e militanti dell’ANPI allo scopo di impedire l’approvazione di norme o criteri che delegittimino i Partigiani e affermino ambigui criteri di riappacificazione nazionale che si fondano anche su processi di revisionismo storico incompatibili con le vicende del nostro Paese. OdG - Comitati Regionali In base all’esperienza di questi anni, la funzione di coordinamento svolta anche dai Comitati Regionali è stato uno dei fattori rilevanti per l’espansione dell’ANPI. In considerazione inoltre della necessità di un corretto rapporto con l’istituzione Regione, il Congresso sollecita la costituzione dei Comitati Regionali. Il Congresso ritiene che i Comitati Regionali debbano svolgere funzioni di coordinamento e non di direzione politica. Il regolamento nazionale definirà procedure e criteri per la loro costituzione. OdG sulla Libia L’ANPI è senza esitazione dalla parte dei popoli che si liberano da quei regimi dittatoriali e oppressivi che giungono a sparare sui propri concittadini. Il Mediterraneo e il Medio Oriente possono essere all’alba di una nuova stagione. Per questo sono assai grandi le responsabilità delle organizzazioni democratiche, dei governi, degli organismi sovranazionali. Prendiamo atto della risoluzione dell’ONU per la Libia, in difesa di quel popolo, ma siamo fermamente convinti che “l’Italia ripudia la guerra come mezzo per la soluzione delle controversie internazionali”. Non si esce dalle crisi attuali e nemmeno si aiuta la costruzione di nuove realtà statuali democratiche né con la guerra dall’alto né dal basso. Devono tornare pienamente in campo la diplomazia, la politica e la cooperazione internazionale, colpevolmente assenti finora, per responsabilità dei governi UE – Italia in prima fila – che pure si erano impegnati per favorire la creazione di un’area di cooperazione economica e istituzionale. Questo processo va ripreso e messo al centro di una nuova politica nel Mediterraneo. A questa politica potranno collegarsi i nuovi gruppi dirigenti che quei Paesi e quei popoli sceglieranno in piena autonomia e libertà.

DOCUMENTI APPROVATI ORGANISMI DIRIGENTI ELETTI<br />

INTERVENTI E DOCUMENTI<br />

DEPOSITATI<br />

MESSAGGI PERVENUTI<br />

AL CONGRESSO<br />

316<br />

zione di intellettuali, giuristi, parlamentari e militanti dell’ANPI allo<br />

scopo di impedire l’approvazione di norme o criteri che delegittimino<br />

i Partigiani e affermino ambigui criteri di riappacificazione nazionale<br />

che si fondano anche su processi di revisionismo storico incompatibili<br />

con le vicende del nostro Paese.<br />

OdG - Comitati Regionali<br />

In base all’esperienza di questi anni, la funzione di coordinamento<br />

svolta anche dai Comitati Regionali è stato uno dei fattori rilevanti<br />

per l’espansione dell’ANPI. In considerazione inoltre della<br />

necessità di un corretto rapporto con l’istituzione Regione, il<br />

<strong>Congresso</strong> sollecita la costituzione dei Comitati Regionali. Il<br />

<strong>Congresso</strong> ritiene che i Comitati Regionali debbano svolgere funzioni<br />

di coordinamento e non di direzione politica. Il regolamento<br />

nazionale definirà procedure e criteri per la loro costituzione.<br />

OdG sulla Libia<br />

L’ANPI è senza esitazione dalla parte dei popoli che si liberano<br />

da quei regimi dittatoriali e oppressivi che giungono a sparare sui<br />

propri concittadini. Il Mediterraneo e il Medio Oriente possono essere<br />

all’alba di una nuova stagione. Per questo sono assai grandi le<br />

responsabilità delle organizzazioni democratiche, dei governi, degli<br />

organismi sovranazionali.<br />

Prendiamo atto della risoluzione dell’ONU per la Libia, in difesa<br />

di quel popolo, ma siamo fermamente convinti che “l’Italia ripudia la<br />

guerra come mezzo per la soluzione delle controversie internazionali”.<br />

Non si esce dalle crisi attuali e nemmeno si aiuta la costruzione<br />

di nuove realtà statuali democratiche né con la guerra dall’alto né<br />

dal basso.<br />

Devono tornare pienamente in campo la diplomazia, la politica<br />

e la cooperazione internazionale, colpevolmente assenti finora, per<br />

responsabilità dei governi UE – Italia in prima fila – che pure si erano<br />

impegnati per favorire la creazione di un’area di cooperazione economica<br />

e istituzionale. Questo processo va ripreso e messo al centro<br />

di una nuova politica nel Mediterraneo. A questa politica potranno<br />

collegarsi i nuovi gruppi dirigenti che quei Paesi e quei popoli sceglieranno<br />

in piena autonomia e libertà.

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