Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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duratura e coinvolgente sia chi dà, sia chi riceve. Invece ho l’impressione<br />
che il federalismo auspicato dal popolo padano, tende a mantenere<br />
le differenze fra Regioni, a vantaggio del Nord e a discapito del<br />
Sud. L’ostacolo di oggi è questo, mentre la vera sfida, la posta in gioco<br />
è un federalismo in cui tutti ricavano sviluppo reciproco, molto più che<br />
solidarietà. Il nostro Paese ha bisogno di un federalismo che non scarichi<br />
i perdenti, ma li aiuti a valorizzare le loro qualità anche in condizioni<br />
di debolezza e arretratezza.<br />
Politica e istituzioni. Lo politica italiana non può più permettersi<br />
un presidente del Consiglio che va in giro, non solo in Europa, a raccontare<br />
barzellette, a fare “cucù” o “le corna” ai capi di Stato, che propina<br />
menzogne da far rizzare i capelli in testa, che usa i suoi giornali e<br />
giornalisti, le sue televisioni e i conduttori come manganelli contro gli<br />
avversari politici. Com’è possibile parlare di politica economica-sociale,<br />
di misure contro la disoccupazione e il lavoro, di politica con la “P”<br />
maiuscola, se il rumore assordante del “bunga-bunga” sovrasta ogni<br />
voce, con un governo così pericoloso che si dovrebbe dimettere, per<br />
decenza almeno. Una decenza che, purtroppo, non appartiene al personaggio<br />
che lo guida. Un popolo onesto lo avrebbe già privato di quella<br />
investitura. Ma una maggioranza di italiani ha preferito dargli il voto<br />
per insensibilità morale, per interessi corporativi o tornaconti personali,<br />
tollerando, ammirando e applaudendo un capo di Governo presuntuoso,<br />
vanitoso, fintamente bonario. E che merita, invece, solo condanna<br />
e vergogna, soprattutto perché disprezza la Costituzione e la<br />
Magistratura. Attacca anche un galantuomo come Giorgio Napolitano.<br />
Pensando forse di prenderne il posto di Capo dello Stato? Mi chiedo se<br />
succederà anche questo!<br />
Le ragioni per chiedere le sue dimissioni sono infinite, ne cito solo<br />
un paio: l’indifferenza alle stragi in Libia – come dire “non disturbiamo<br />
Gheddafi” – e la concezione affaristica degli scambi commerciali<br />
con l’estero, portati avanti grazie alle amicizie coi tiranni dei più violenti<br />
regimi dittatoriali – Gheddafi, Mubarak, Ben Alì, Lukaschenko, e<br />
aggiungo anche Putin – e intrecciando gli interessi del Paese con quelli<br />
personali. È una vergogna che ci umilia.<br />
Di certo non pensavo che a oltre 60 anni dalla vittoriosa Resistenza,<br />
il Paese rinato dopo il fascismo, con la sua millenaria storia civile e culturale,<br />
si trovasse a essere guidato da un distinto buffone, sessualmente<br />
disturbato. Dov’è finito l’insegnamento e la levatura morale e politica<br />
di Ferruccio Parri, Alcide De Gasperi, Ezio Vanoni, Aldo Moro,<br />
Enrico Berlinguer, Sandro Pertini, Carlo Azeglio Ciampi, Oscar Luigi<br />
Scalfaro e tanti altri ancora?<br />
289<br />
DOCUMENTI APPROVATI ORGANISMI DIRIGENTI ELETTI<br />
INTERVENTI E DOCUMENTI<br />
DEPOSITATI<br />
MESSAGGI PERVENUTI<br />
AL CONGRESSO