Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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DOCUMENTI APPROVATI ORGANISMI DIRIGENTI ELETTI<br />
INTERVENTI E DOCUMENTI<br />
DEPOSITATI<br />
MESSAGGI PERVENUTI<br />
AL CONGRESSO<br />
conferisce senso: dissiparlo, come avviene oggi, significa distruggere<br />
le fondamenta della nostra democrazia. Il mercimonio intorno al<br />
Parlamento, addirittura dentro, cui stiamo assistendo è un sintomo<br />
grave di decadenza democratica sulla quale non si può tacere.<br />
L’onorevole Gerardo Bianco, in una recente lettera agli ex<br />
Parlamentari, ci ricordava l’angoscia di un uomo del Risorgimento,<br />
Luigi Settembrini, per la sua esclusione dal primo Parlamento<br />
dell’Italia unita sulla base di una discutibile incompatibilità (che all’epoca<br />
esistevano e venivano seriamente rispettate). Scriveva a un amico:<br />
“Questo colpo che io non mi aspettavo… mi addolora. Avrei rinunciato<br />
a tutto, anche al vitto e ai panni che porto indosso, per avere l’onore<br />
di sedere in Parlamento… Dopo trent’anni di dolori d’ogni maniera…<br />
Io non sospiravo che questo, e questo mi è stato tolto! (…) Non mi sono<br />
commosso a vedermi la mannaia pendermi sul collo, e mi sento stritolare<br />
il cuore a questa ripulsa…”.<br />
Compagni, questa era la passione che gli uomini del Risorgimento<br />
coltivavano verso il Parlamento, aspirazione massima della vita. Oggi,<br />
a distanza di 150 anni dall’Unità d’Italia, che abbiamo solennemente<br />
celebrato per la grande volontà del Presidente Giorgio Napolitano, al<br />
quale va il nostro più sentito grazie, quel sentimento rischia di essere<br />
completamente smarrito, sostituito dal calcolo di un ruolo da conquistare<br />
per farne mercato. È di mercoledì scorso la nomina a ministro<br />
dell’Agricoltura del capo dei “responsabili” che hanno salvato il governo<br />
Berlusconi il 14 dicembre!<br />
Indubbiamente, a tutto ciò contribuisce la pessima legge elettorale<br />
che consente ai capipartito di turno, di nominare gli eleggibili. E ai<br />
miliardari di comprarsi i Parlamentari. Che si insinui, poi, nel commercio<br />
politico anche la vendita del proprio corpo non può stupire.<br />
Se gli anniversari servono a risvegliare la memoria, è auspicabile<br />
che quello dell’Unità d’Italia possa contribuire a ricordare agli italiani<br />
che si combatté, all’epoca, per conquistare in primo luogo la<br />
Costituzione di un Parlamento come presidio di libertà e indipendenza<br />
nazionale, sintesi della volontà popolare, pur nei ristretti limiti dell’elettorato<br />
del tempo.<br />
L’ANPI, che rappresenta tutti gli antifascisti che hanno contribuito<br />
a riconquistare e difendere la libertà, la democrazia, la Costituzione e<br />
il Parlamento – fulcro fondamentale in quanto espressione della sovranità<br />
popolare – deve prendere una posizione forte e lanciare un appello<br />
ai Parlamentari, e a tutti gli eletti nei Consigli regionali, provinciali<br />
e comunali, perché assumano il dovere di reagire al degrado delle istituzioni<br />
elettive e agli inconsulti attacchi alla nostra Carta. Per quanto ci<br />
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