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Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi

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SEDUTA DI<br />

APERTURA<br />

SECONDA<br />

SEDUTA<br />

TERZA<br />

SEDUTA<br />

QUARTA<br />

SEDUTA<br />

QUINTA<br />

SEDUTA<br />

SESTA<br />

SEDUTA<br />

ge a una carica importante. A quel punto, ci poniamo la solita domanda:<br />

“A quale giro appartiene?”. Ecco, è questo il significato dell’espressione<br />

“giro”.<br />

Una delle grandi divisioni della nostra società è forse proprio questa:<br />

la differenza tra chi ha un giro e chi non ce l’ha, tra gli inclusi e gli<br />

esclusi dal sistema di potere. È un solco profondo, determinato da carriere,<br />

status personali, invidie, risentimenti che avvelenano i rapporti e<br />

corrompono i legami sociali. Finché la struttura originaria esiste, però,<br />

questi elementi sono essenziali al sistema. Nei giri, infatti, si scambiano<br />

protezione e favori con fedeltà e servizi. Un’attività di scambio<br />

necessita di una materia per lo scambio. Occorrono risorse per distribuire,<br />

come favori, alcuni benefici. Gli esempi non mancano: denaro<br />

facile, impieghi, promozioni di carriera, immunità, privilegi. Anche<br />

posti nelle istituzioni, ovviamente. Questo è il campo di coloro che possono<br />

dare.<br />

Dall’altra parte occorre offrire qualcosa in restituzione: è un sistema<br />

dello scambio. Dal singolo voto – il voto di scambio, appunto – alla<br />

organizzazione e gestione di centinaia o migliaia di voti, controllati per<br />

ragioni di corporazione, di corruzione e perfino di criminalità; dalla<br />

disponibilità a corrispondere al favore ricevuto con controprestazioni<br />

personali o per interposta persona. Persino, oggi, controprestazioni di<br />

natura sessuale. Magari anche una volta, ma oggi ostentatamente, come<br />

fosse la regola, la norma. Come se costituisse il nostro etos comune.<br />

In realtà questo asettico giro – ho utilizzato la parola giro, appunto,<br />

nel senso meno connotato, come pura descrizione di un fatto fisico, di<br />

qualcosa che gira – è una cloaca. E il materiale che trasporta è quello<br />

infetto che vi ho appena detto. Lo Stato è trasformato in un bottino su<br />

cui mettere le mani, per dare e per avere. Quale forza muove i giri, in<br />

questo meccanismo che offre protezione e favori in cambio di fedeltà?<br />

Poiché protezione e favori stanno in alto, mentre fedeltà e servizi resi<br />

si trovano in basso, nella struttura sociale si annidano sopraffazione e<br />

violenza. Dietro le apparenze di allegre bande che fanno comunella,<br />

della combutta innocente, sta il ricatto. Il ricatto è il cemento di questi<br />

giri: il ricatto degli uni verso gli altri. Si entra in un giro solo se si è<br />

ricattabili.<br />

Un giornalista di cui non faccio il nome (da pochi giorni conduce<br />

una rubrica su RaiUno), con la lucidità e il cinismo che lo contraddistinguono,<br />

ha coniato addirittura un modo di dire: “In Italia non si fa<br />

carriera se non si è ricattabili”. Nel nostro Paese – in questa Italia che<br />

sto cercando di descrivere – non si progredisce se non si è in grado di<br />

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