Atti 15° Congresso Nazionale - Anpi
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DOCUMENTI APPROVATI ORGANISMI DIRIGENTI ELETTI<br />
INTERVENTI E DOCUMENTI<br />
DEPOSITATI<br />
MESSAGGI PERVENUTI<br />
AL CONGRESSO<br />
questi episodi non solo ottengono spesso un largo consenso nella popolazione<br />
ma, di fatto, sono addirittura istituzionalizzati dai partiti di<br />
governo, Lega Nord e PdL. E nelle amministrazioni locali da loro guidate.<br />
Tali comportamenti abbietti non ottengono una risposta adeguata<br />
dell’Italia democratica.<br />
E sono il risultato di un preciso programma politico. Ricordiamo la<br />
legge Bossi-Fini (la madre della politica contro gli immigrati); l’invenzione<br />
del reato di clandestinità; i CIE (Centri di identificazione e espulsione),<br />
veri e propri luoghi di sospensione del diritto; la schedatura con<br />
le impronte digitali dei bambini rom a Milano (contro la quale ci fu una<br />
ferma risposta dei partiti e delle associazioni democratiche, ANPI in<br />
testa); i rastrellamenti dei cosiddetti clandestini; i numerosi provvedimenti<br />
per negare agli immigrati il diritto alla cittadinanza, alla residenza,<br />
alla casa, all’istruzione, alla salute.<br />
Il razzismo e l’intolleranza sono un problema quotidiano anche per<br />
i giovani immigrati. Bambini e ragazzi di colore spesso si trovano a<br />
subire provocazioni a scuola da parte dei loro coetanei “bianchi”.<br />
Anche il linguaggio comune usato per parlare degli immigrati è uno stimolo<br />
al razzismo. Basta pensare all’uso del termine “extracomunitario”.<br />
O a quando le amministrazioni locali elogiano Carabinieri e<br />
Polizia locale per avere “scovato” dei clandestini, come fossero animali<br />
molesti.<br />
Ma il razzismo non riguarda soltanto immigrati e nomadi. Nel<br />
novembre scorso tre deputati del Pd denunciarono che su alcune dispense<br />
di diritto costituzionale del Comune di Roma era scritto:<br />
“L'articolo 3 della Costituzione nella prima parte enuncia il principio di<br />
uguaglianza. Non bisogna però considerare uguali a noi persone in condizioni<br />
inferiori alle nostre (handicappati)”.<br />
Questa è la situazione generale in cui si è verificata la protesta degli<br />
immigrati di Brescia e Milano. Una lotta che ha rappresentato una grossa<br />
novità nel nostro Paese. Hanno scelto una forma di lotta estrema,<br />
molto molto dura: gli immigrati di Milano hanno vissuto sulla torre 28<br />
giorni, di cui moltissimi sotto frequenti diluvi e i primi rigori dell’inverno.<br />
Una sofferenza inaudita. La solidarietà che hanno ricevuto<br />
dall’Italia democratica è stata secondo noi insufficiente. Ci risulta che<br />
soltanto Emergency e qualche altra associazione hanno fornito aiuto e<br />
appoggio. I sindacati li hanno supportati nelle trattative con la prefettura.<br />
Poco altro.<br />
Alcune sezioni dell’ANPI di Milano, della provincia di Monza e<br />
Brianza, del comasco e del pavese hanno dato piccoli contributi, concreti<br />
e politici. Ma nulla di più. Pensiamo sia stato un errore sottovalu-<br />
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